E proprio così, in un battito di ciglia, siamo già giunti al penultimo appuntamento (almeno per questo anno) con il nostro duo preferito e, ad aprire la strada al finale di stagione, è la puntata intitolata: Childrick Of Morty. Penso che, alla lettura del titolo, tutti si siano resi conto da quale film gli scrittori abbiano deciso di trarre ispirazione questa volta e, difatti, il filone narrativo e tematico che guida la storia di oggi è esattamente lo stesso della famosa pellicola.
Si sta parlando, ovviamente, di Children Of Men (film del 2006 diretto da Alfonso Cuaron), il quale è ambientato in un futuro distopico in cui l’umanità non è più in grado di generare figli e in cui il protagonista si ritrova a combattere per la sopravvivenza di una famiglia. E i temi cardini dell’episodio sono proprio questi: la famiglia e il conflitto.
Si tratta infatti di una puntata fortemente pilotata dall’interiorità dei vari personaggi e dalle discordanze che si creano tra di essi, riportando il focus della serie verso tutte quelle tensioni emotive create e mai risolte. Tramite una struttura estremamente lineare e un ritmo più calmo e contenuto, la quarta stagione riesce a rimediare al poco tempo speso verso i personaggi e a rendere “Childrick Of Morty” una piacevole aggiunta, in grado di dare la giusta attenzione ad ogni membro della famiglia Smith.
In questo episodio di Rick e Morty, il povero Jerry tenta di coinvolgere l’intera famiglia in alcune giornate di campeggio all’aria aperta ma, come si può immaginare, i suoi piani vengono completamente stravolti dall’intrusione di Rick e di una “fiamma amorosa” del suo passato.
E vi starete chiedendo: chi sarà mai questa fiamma? Beh, sfociando in un assurdo mai toccato prima (anche superiore a quello nell’episodio del drago), viene rivelato che l’ex-compagna di Rick è… un pianeta. Sì, avete letto bene, un vero e proprio corpo celeste di nome Gaia. Nel corso dell’episodio, la “donna” contatterà disperata lo scienziato e gli svelerà di essere incinta, chiedendogli di conseguenza un aiuto.
Già da questa premessa, in tutto il suo surrealismo e in tutta la sua follia, si evincono chiaramente l’argomento e il tema che verranno sviluppati con l’avanzare della storia. Il primo è il miracolo della vita, capace di nascere e crescere negli ambienti e nelle situazioni più inaspettate, a cui si collega direttamente il secondo argomento, ovvero: il dibattito attorno al nucleo familiare.
Per una volta, risulta estremamente piacevole godersi un’avventura che riesca a coinvolgere tutti gli Smith nella loro interezza e che fornisca anche un cambio tonale alla serie (almeno per questo episodio). Infatti, essendo questa la storia di una famiglia, la puntata appoggia quasi totalmente sull’interiorità dei personaggi e va, quindi, a modificare l’intensità e il ritmo tipici di Rick e Morty, trasmettendo in alcuni istanti una sgradevole sensazione di scarsità di azione.
Ma, nonostante ciò possa essere visto come un punto a sfavore, c’è da dire che i conflitti interni che vengono generati, elaborati e risolti riescono comunque a mantenere viva l’attenzione dello spettatore e ad intrattenerlo attraverso delle dinamiche non necessariamente inconsuete (quali i tentativi di Jerry di ottenere approvazione dalla propria famiglia). Tali dinamiche vengono poi condotte verso nuove strade e ampliate grazie all’inclusione degli altri personaggi e alle interazioni con essi.
Parlando di personaggi, Rick e Morty decide di porre come relazione centrale quella tra Rick e Beth (non a caso si tratta della relazione che può essere maggiormente collegata alla premessa dell’episodio) e di mettere in secondo piano tutti gli altri membri della famiglia, lasciando così più spazio al complicato rapporto tra padre e figlia.
Sappiamo che Beth è una donna adulta e indipendente e che, di certo, non necessita dell’accettazione degli altri per sentirsi validata (cosa di cui ha invece bisogno Jerry) ma, nel profondo, vediamo anche che desidera una sorta di approvazione da parte del burbero padre, la quale non ha mai del tutto ottenuto. E ciò che riceviamo da questo episodio è esattamente una visione di quei rari momenti in cui Rick e Beth riescono a trovare, invece, una vera connessione.
La donna riesce ad avvicinarsi al padre aiutandolo e condividendo le sue decisioni, finendo per seguire essa stessa l’esempio dell’uomo e compiendo azioni non necessariamente lecite, segno dell’eredità genetica di Rick. E’ da notare, anche, come la “relazione” tra Gaia e Rick sia pesantemente ridotta e ridimensionata, e come venga enfatizzata l’indifferenza dell’uomo nei confronti dei suoi (presunti) figli appena nati, esaltando così il sincero interesse che egli prova, invece, nei confronti di Beth.
A seguire, come già accennato, ritroviamo Jerry nel suo costante tentativo di essere apprezzato dalla famiglia. Cerca di farli divertire e di essere un buon padre ma viene sempre, puntualmente, scacciato e ferito (in particolar modo dalla figlia, Summer). A partire da ciò si aprirà, in questo episodio, una sorta di “revenge-story” da parte di Jerry e il confronto tra l’uomo e le moglie diventerà sempre più tangibile.
Infine, seppur siano ridotti a trama secondaria, anche Summer e Morty si ritrovano a condividere dei momenti non indifferenti, riscoprendosi un team sorprendentemente efficiente (nonostante le ovvie difficoltà) e ricevendo complimenti e ringraziamenti persino da parte di Rick.
Si può dire che, con l’avanzare della serie, essa stia prendendo l’abitudine di diventare sempre più introspettiva con l’avvicinarsi di ogni finale di stagione, facendoci ricordare delle complessità interiori di ogni personaggio.
Ad affiancare (e forse anche a squilibrare) il tema della famiglia in questo episodio di Rick e Morty, troviamo un’altra serie di argomenti e dibattiti che, seppur interessanti, sembrano cozzare leggermente nella totalità della narrazione.
Il primo, quello più esplicitato, è il raffronto tra la scienza e la religione che viene personificato in una divertente battaglia a suon di pugni tra Rick (appunto, il progresso scientifico) e una sotto-specie di Zeus (la fede), il quale si presenta come un rivale amoroso del protagonista e come una sfida all’autorità di quest’ultimo.
Il secondo, portato in vita dalla componente “ambientale” e scenografica del racconto, è il confronto tra la tecnologia e la natura. E’, questo, un dibattito che viene aperto già delle prime battute di dialogo nella scena iniziale e che viene subito (apparentemente) impostato come il fulcro della storia ma che non è poi sufficientemente sviluppato ed elaborato, tanto da sembrare soltanto un accenno di tema introdotto ma abbandonato.
Il terzo (antropomorfizzato da Jerry e i “figli” di Rick), è il rapporto tra società differenti e, soprattutto, il come le persone vengano valorizzate diversamente all’interno di tali società. Dati degli approcci e delle visioni lontani dalla consuetudine, si svilupperanno a loro volta dei modi di agire e pensare contrastanti che andranno ad esaltare individui inaspettati, fornendo un posto nella società anche a personaggi come quello di Jerry.
Questi, sono tutti temi estremamente interessanti e degni di essere approfonditamente analizzati ma, purtroppo, l’episodio fallisce miseramente in ciò, risultando poco compatto (forse proprio a causa dei TROPPI elementi messi in scena).
Alla fine di tutto, mi sento in dovere di dire che questo episodio di Rick e Morty, rimanendo comunque godibile, è forse il più debole della stagione e devo evidenziarne diversi difetti.
Il primo, quello più evidente, è una mancanza quasi totale di umorismo che, seppur non sia un elemento vitale, sfocia in questo caso in un deficit abbastanza grave e tangibile. Il secondo, invece, è costituito da un accavallarsi eccessivo di argomenti e temi diversi (quali la scienza conto la religione, la tecnologia contro la natura ecc..) che vanno ad inquinare e destabilizzare il focus principale della trama (cioè il dibattito sulla famiglia).
A beneficiare all’episodio sono la giusta miscela tra i vari personaggi e la decisione di porre la loro interiorità in primo piano. Inoltre, il tono più rilassato e l’approccio più semplice rendono gli archi di trasformazione dei protagonisti il vero cuore della storia e permettono di far emergere facilmente tutte le loro sfaccettature, lasciandoci anche con un sapore dolce-amaro in bocca alla fine.
In sostanza, rimane un episodio appropriato per condurci in direzione del gran finale e abbastanza intrigante da farci fantasticare su ciò che ci aspetta per la prossima settimana. Qui, il promo dell’ultimo episodio.
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