Recensioni

Neo Cab, la recensione del futuro distopico secondo Change Agency

Neo Cab

8

GAMEPLAY E LONGEVITA'

8.0/10

COMPARTO GRAFICO E SONORO

7.9/10

COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO

8.2/10

Pros

  • Spunti di trama originali ed attuali
  • Ottimo e coerente world building
  • La meccanica del feelgrid è originale...

Cons

  • ...ma rischia di limitare le scelte del giocatore
  • Traduzione italiana a tratti approssimativa
  • Incoerenze narrative nei personaggi

Neo Cab è l’incontro tra avventura grafica e setting futuristico, con il secondo che diventa addirittura influente sul gameplay

Abbiamo avuto modo di recensire e giocare (addirittura con una blind run in live stream sul nostro canale Twitch, di cui trovate la playlist con le repliche sul nostro canale YouTube) l’interessante avventura grafica futuristica di Change Agency, disponibile in italiano per PC, Nintendo Switch e dispositivi Apple iOS. Come se la sarà cavata?

NOTA: Non ci saranno spoiler, ma solo qualche dettaglio sulla trama, il setting ed i primi minuti di gioco.

Un futuro omogeneo e senza errori umani

Iniziamo parlando delle caratteristiche principali che compongono un’avventura grafica: storia, setting e personaggi.

Su tutti i fronti sopracitati NeoCab è ampliamente promosso ed offre parecchi spunti interessanti e particolari: i personaggi davvero stravaganti ma comunque, dopotutto, abbastanza verosimili, ci fanno riflettere su usi, costumi e la società del  futuro prossimo.

La trama si svolge interamente a Los Ojos e zone limitrofe, e vestiremo i panni di una delle ultime tassiste umane rimaste in circolazione, la Neo Cab Lina (molto simili agli Uber Driver che esistono tutt’oggi, per intenderci) che è appena arrivata in città per intraprendere una nuova vita con Savy, la sua migliore amica d’infanzia che si è offerta di ospitarla.

Al suo arrivo, però, Lina rimane sorpresa da come sia diversa la vita nella metropoli: Los Ojos è infatti controllata, non sulla carta ma di fatto, da una corporazione chiamata Capra che possiede praticamente ogni attività di ogni settore: dagli hotel, al pubblico servizio, fino anche al servizio Taxi, offerto con androidi e automobili a guida autonoma che quindi vanno ad eliminare il bisogno di autisti umani, rendendo difficile la vita dei pochi autisti umani rimasti.

Ovviamente questo è l’incipit iniziale: il tutto poi degenera in varie vicende che andranno a pregiudicare questa situazione, ma non voglio dirvi altro perché il bello del titolo è anche approfondire pensando a chi è chi oppure a chi ha fatto cosa (la nostra Lina, e di conseguenza anche noi, ad un certo punto si trasformerà in una novella detective per cercare di unire i punti e capirci qualcosa).

Ma l’obiettivo vero (e lo spunto di gameplay principale) in Neo Cab è uno solo: non farsi sopraffare dalle emozioni.

Tra scelte, emozioni e… Feelgrid

A proposito di ciò che è stato appena detto, in che senso è “lo spunto di gameplay principale”?
In Neo Cab, nelle fasi iniziali di gioco, ci viene dato un Feelgrid, un bracciale che cambia colore in base allo stato emotivo della nostra protagonista che cambia in relazione alle scelte che facciamo ma anche in base alle risposte che i personaggi utilizzano.

Ma non finisce qui… il nostro stato emotivo, se ormai compromesso, ci bloccherà alcune scelte di dialogo simulando ciò che avviene, dopotutto, nella realtà: non vi è mai capitato di essere talmente accecati dalle emozioni a tal punto che non vedevate altre scelte oltre quella che avevate preso? Ecco, questo, in spiccioli, è l’obiettivo di Neo Cab: farvi capire che farsi prendere dalle emozioni può compromettere la nostra capacità di valutazione e scelta nella nostra vita.

Al contempo, però, non dice che avere emozioni sia sbagliato… anzi.

Articoli che potrebbero interessarti

Nello specifico con uno dei vari passeggeri che avrete, ci sarà un discorso molto profondo su come sia bello che le emozioni vengano esternate e possano essere fraintese, come componente casuale della vita. Lo so, detta così può sembrare un’affermazione strana, ma Neo Cab è bravo anche in questo: permette di rivalutare cose che magari si danno per buone, o al contrario, cose belle che si considerano brutte.
Rimette tutto in gioco con una semplicità disarmante ed un modo pressoché perfetto.

Andando avanti ed analizzato il punto focale del gioco non abbiamo grosse novità sul lato del gameplay: è un’avventura grafica, come già detto e ridetto, con una piccola componente gestionale.

Neo Cab è diviso in serate: ogni sera dovremo cercare di arrivare ad una somma di denaro minima per non essere richiamati/licenziati come Neo Cab, che comunque non basterà perché dovremo guadagnare abbastanza anche per pagare dove dormiremo dopo aver terminato il nostro turno, tutto questo stando attenti alla nostra valutazione che non deve assolutamente scendere sotto le 4 stelle per evitare provvedimenti sempre da parte dell’azienda Neo Cab… ma oltre questo parliamo sempre di semplicemente fare scelte e/o usare il telefono della protagonista per gestire turni e scegliere il prossimo passeggero o spostarsi nella città per raggiungere i punti d’interesse della storia.

Los Ojos: Tra palazzi ed effetti cyberpunk

A proposito di Los Ojos, è arrivato il momento di parlare della città e di chi ci abita e la vive, cioè dei passeggeri che incontreremo, in pratica.

Los Ojos è come ci aspetteremmo una qualsiasi città “futuristica ma non troppo”: non ci sono macchine volanti, non ci sono ancora IA superavanzate… ma ci sono protesi robotiche (che fanno molto cyberpunk), macchine a guida autonoma, corporazioni ipertecnologiche, la capacità di poter analizzare le emozioni di una persona e molte altre cose del genere.

Come topografia abbiamo una città abbastanza grande (ma nemmeno così tanto) divisa in quartieri, piena di grattacieli e strutture moderne con qualche eccezione qua e là dettata (presumibilmente) dalla zona in cui ci troviamo.

Purtroppo da quel poco che si vede dai finestrini dell’auto la città è molto monotona ed uguale… ma non lo addebito ad una mancanza degli sviluppatori, ma al contrario ad una scelta ben precisa di storytelling nel voler riprodurre anche graficamente quella sensazione di “sentimento di massa” (We live in a society) che fa vedere tutto uguale ed unito.

In ogni caso, anche se ripetitiva, l’ambientazione è di certo iconica ed ha molto carattere nonostante faccia parte di un filone davvero davvero stra usato nel medium videoludico (e non solo).

Il discorso si fa più dolente, invece, parlando delle musiche e degli effetti sonori di Neo Cab: ognuna delle poche tracce presenti fa il suo sporco lavoro, dopotutto… ma nessuna si distingue davvero o attiva quell’effetto da “devo ricercarla su YouTube e metterla in playlist!”, perché tutte molto simili, monotone e si limitano giusto a qualche percussione e suono molto tecnologico-futuristico.

Vittoria emotiva

In definitiva Neo Cab è tutto ciò che ci si aspetta con qualcosa in più che lo rende davvero degno di nota, almeno per gli appassionati di avventure grafiche e/o delle tematiche futuristiche.

Inoltre l’introduzione del Feelgrid, per quanto l’unica degna di nota, propone qualcosa di veramente nuovo nel genere (cosa non così facile, premettiamo) che lo rende diverso dagli altri, indubbiamente.

Con la speranza che, chissà, in un futuro potremo impersonare un altro Neo Cab e prestare di nuovo servizio a Los Ojos per scoprire altri segreti e dettagli su questo mondo davvero affascinante, vi consigliamo assolutamente di valutarne l’acquisto (se trovato a buon prezzo e non vi spaventa il fatto che sia un po’ corto: parliamo di 2/3 ore di gioco) o, ancora meglio, di scaricarlo e giocarlo subito se siete sottoscrittori di un abbonamento Apple Arcade di cui il gioco fa parte, come anche il più recente A Fold Apart di cui vi abbiamo già parlato.

Seguici su tutti i nostri social!
CondividI
Cosimo "Kojimo" Riondino

Caporedattore e owner di SpaceNerd.it. Videogiocatore fin dai 5 anni, cresciuto con attorno Gameboy, Sega Master System e Playstation One. La sua saga preferita è quella di "Prince of Persia", ovviamente a partire dai giochi pre-Ubisoft, che lo ha legato in modo indissolubile dall'infanzia ad oggi al mondo videoludico. Altri suoi hobby ed interessi sono anime, la programmazione, musica e la tecnologia in generale.

Pubblicato da
Cosimo "Kojimo" Riondino
  • Articoli recenti

    Lucca Comics & Games 2024: com’è stata la prima versione dell’Indie Vault?

    Uno degli annunci che mi hanno più incuriosito della non-conferenza di Lucca fu quello della…

    % giorni fa

    Look Back, la recensione: il film dell’anno

    Con l'elegante ritardo a cui siamo abituati, dal 7 novembre Look Back è finalmente disponibile…

    % giorni fa

    Red Dead Redemption, la recensione: la redenzione arriva su PC

    Incredibile ma vero, Red Dead Redemption è finalmente disponibile su PC, piattaforma su cui non…

    % giorni fa

    Call of Duty: Black Ops 6, la recensione: in bilico tra una guerra e l’altra!

    Come quasi ogni saga videoludica "longeva", nei due decenni abbondanti della sua vita anche quella…

    % giorni fa

    Neva, la recensione: il fiore della vita

    Tra i giochi indie che negli ultimi anni hanno più smosso anche i gamer più…

    % giorni fa

    Versus e Tenkaichi – Kyoutarou Azuma tra mix di generi e mazzate

    Kyoutarou Azuma, talentuoso e versatile disegnatore di manga, apparteneva alla nutrita schiera di autori esteri…

    % giorni fa