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Legends of Runeterra: la prima ora di gioco di Jolandanta

La domanda a cui cercherò di rispondere è: c’era bisogno di Legends of Runeterra?

Incuriosita dall’ennesima pubblicità su YouTube, ho finalmente installato sul mio ASUS Zenfone 3 Dekuxe il tanto acclamato Legends of Runeterra, il cui titolo dovrebbe parafrasare (male) il tanto amato (davvero?) League of Legends

LoR è stato annunciato durante l’evento dedicato ai 10 anni di LoL ed è approdato ufficialmente negli appstore mondiali da appena qualche giorno. Non ci ho pensato molto: ho lasciato che scaricasse i suoi 50 mega e via. 

Ma sorpresa: il gioco mi avvisa che ci saranno circa 700 mega di aggiornamento da scaricare. Sospiro, dopotutto me lo sarei aspettato, e accetto.

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Purtroppo non godo di una connessione così veloce, e aspetto pazientemente qualche minuto. Del resto, quando ero videogiocatrice di Hearthstone avvisi del genere erano piuttosto comuni.

Scruto poi uno strano disclaimer: i punti esperienza vengono visualizzati incorrettamente a fine partita. Bene ma non benissimo, caro Legends of Runeterra. La schermata iniziale sembra vicina, ma non abbastanza. Ormai la povera Ashe su quel picco della montagna mi sembra irraggiungibile.

Dopo un frettoloso gameplay (spoiler: non sarà l’unico) che cerca di spiegarmi il gioco con mosse e azioni suggerite col cucchiaino, ottengo la carta dell’eroe di Demacia Garen. Vedo la schermata, ma ecco il terrificante avviso “ricerca aggiornamenti”.

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Secondo download, stavolta di ben 230 mega. Scarica aggiornamento.

Benvenuti allora nel racconto del poema della mia primissima ora di gioco su Legends of Runeterra.

Riuscirò mai a giocare a Legends of Runeterra?

Finito l’aggiornamento, ecco che parte un secondo tutorial (che scoprirò poi essere parte delle vere e proprie missioni – o meglio, sfide – presenti nel gioco): dovrò prendere le parti di Braum (con tanto di poro) contro Darius. Ancora una volta, il gioco ci guida nelle azioni passo passo, specificando perfino dove e come posizionare le carte.

Non so ancora come sia stato possibile ma Braum acquisisce un qualche level up (in un’animazione tutt’altro che sobria). A quel punto, il baffuto guerriero inizia a raccontare di quella volta in cui portava gli elnuck sopra i picchi di ferro (qualunque cosa voglia dire) ed ecco il dramma: dopo un cambio di scena cammuffato in una tormenta di neve, il gioco ci catapulta alla fine del racconto di Braum (una storia evidentemente così intensa da colpire perfino Darius) e al continuo della partita senza alcun altro suggerimento se non le parole:

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Obiettivo: sopravvivere. Sopravvivi per un turno e non far morire nessun poro. 

Strano ma vero, dopo tutte quelle operazioni pilotate non ho proprio le idee chiarissime sul gameplay. Mi ricorda vagamente Hearthstone certo (pesantemente anche) ma alcune dinamiche mi sono ancora abbastanza oscure.

Per mera conoscenza empirica, tento una strategia (che già sospettavo essere) fallimentare. Di nuovo bufera di neve e di nuovo gli stessi identici dialoghi dei personaggi. Provo una seconda e terza volta solo per capire se simili animazioni si ripetono tutte le volte: sì, tutte le volte. 

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Il mio pensiero va allora ai giocatori di LoL che hanno installato Legends of Runeterra per mero amore dei personaggi di quell’universo e che non hanno mai masticato una sola volta i giochi di carte (ndr, immagino anche i loro continui urti nel sentire che non tutti le voci sono le stesse del gioco originale). Rido, e continuo, skippando selvaggiamente i dialoghi col pollice.

Giacché mi trovo, prima di concludere la missione noto che in Legends of Runeterra sono perfino presenti le emote in basso a sinistra: dei banali adesivi dei personaggi intenti a varie espressioni (molto simili a quelli presenti nel pacchetto di Facebook, non so se avete presente). Tutto, pur di non insultarsi come nel gioco originale: ci sta. 

Le (tanto sudate) ricompense

Parte allora un’altra missione in Legends of Runeterra, che vede stavolta scontrarsi Elise (noi) contro Heimerdinger, dopo che il gioco ci ha appena donato il mazzo di carte dedicato alla donna-ragno.

Di nuovo, i suggerimenti e le azioni pilotate, una trasformazione (senza alcuna spiegazione) per Elise ed ecco che il gioco ci lascia ancora a noi stessi, ma senza nessun cambio scena, anzi in un modo decisamente più naturale.

L’unica cosa che ancora fatico a metabolizzare è il famoso gettone attacco, che passa ad ogni turno a ciascun giocatore: nella mia testa vorrei solo accorciare i tempi. Ma poco male: riesco a vincere ed ecco che mi viene donata Lux, utile per la prossima missione che la vedrà combattere contro Zed.

E’ con Lux che vedo per la prima volta le carte incantesimo, quindi il gioco saggiamente torna col cucchiaino ad imboccarmi le mosse. Infatti il mana dedicato a quelle carte è differente dal comune che adopero per giocare le altre: ehm, okay credo?

Dopo un primo fallito tentativo in cui il gioco lascia a me la scelta, riesco ad ingranare la marcia sulle meccaniche, e a superare la missione. Riscatto la mia primissima ricompensa ovvero il mazzo dedicato a Jinx, e il gioco vuole convincermi (diciamo pure costringermi) ad adoperarlo nel mio primissimo scontro con l’IA. 

Finalmente, una partita che inizia dal principio e non da punti casuali. Scopro così che in Legends of Runeterra all’inizio del gioco si pescano 4 carte e posso decidere di scartarne una o tutte. Ne scarto una tanto per e vado avanti.

La mia prima partita integramente autogestita su Legends of Runeterra, che emozione: pensavo peggio, la supero anche piuttosto facilmente e con pochi danni. Scopro casualmente che cliccando sulla carta è possibile non solo leggere più chiaramente la parola chiave (diciamo pure la spell) ma anche l’autore dell’artwork della carta e il testo annesso: Magic, sei tu?

Tutto è bene quel che finisce bene

Andando avanti con le partite, scopro di ottenere man mano punti esperienza, e con essi riesco a sbloccare i vari bundle (man mano più ricchi e preziosi). In ogni bundle infatti ci sono le carte che andranno ad arricchire i miei futuri mazzetti.

Ma mi sovviene un dubbio: e i pacchetti acquistabili? No, su Legends of Runeterra non sembrano esserci pacchetti di carte casuali acquistabili, ma il gioco letteralmente cede carte man mano che accumulo punti esperienza.

Certo, puoi comprare le carte jolly o specifiche, i dorsi di carte personalizzati e le plance dedicate ai vari personaggi, ma non sembrerebbe esserci un vero concetto pay to win. O forse è semplicemente ben occultato e riservato ai giocatori viziati che semplicemente vogliono tutto e subito, chissà.

Sarà che il gioco non mi colpisce davvero perché non sono mai stata una fan accanita di LoL, ma dopotutto Legends of Runeterra alla fine riesce ad intrattenermi e con mia sorpresa noto che è ormai passata un’ora dal mio primo avvio. 

Disinstalla.

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Jolandanta

Cosplayer per diletto, per lei Dante è sia il poeta stilnovista che il cacciatore di demoni per eccellenza. "I demoni non piangono mai" è vero, ma davanti al film, alla serie tv, al videogioco, al fumetto, o al libro giusto diventa una fontana, e prova anche a recensirli di tanto in tanto.

Pubblicato da
Jolandanta
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