Come annunciato negli scorsi mesi, la nuova stagione sarà suddivisa in due parti da cinque episodi ciascuna. La prima sarà trasmessa settimanalmente a partire dal 10 Novembre 2019 mentre, per quel che riguarda la seconda, sarà necessario aspettare almeno fino a Gennaio 2020. Una notizia che si, delude un po’ un fan, ma che non fa altro che dimostrare la passione ed il duro lavoro dietro la creazione di una storia bizzarra e stravagante quanto quella dei nostri due eroi.
A conferma di tutto ciò si pone questa brillante premiere che, dopo una lunga attesa, ripiomba sugli schermi degli spettatori colpendoli dritti in volto con un’altra, originale premessa fantascientifica che va poi a svilupparsi in un intricato e folle racconto (come ci siamo, d’altronde, abituati).
Gli scrittori provano ancora una volta di essere consapevoli dell’identità della serie, facendosi perdonare magistralmente per l’attesa e soddisfando ampiamente le elevate aspettative del pubblico.
Come suggerisce il titolo (Edge of Tomorty: Rick, Die, Rickpeat), questo episodio di Rick e Morty prende spunto dal concetto alla base del film “Edge of Tomorrow” (a sua volta ispirato dal fumetto Live, Die, Repeat), in cui il protagonista si ritrova a tornare in vita, ripetutamente, ogni qualvolta venga ucciso. Ad incarnare questo protagonista, è proprio il nostro Rick che, dopo un primo decesso accidentale, continua a reincarnarsi in diversi cloni di se stesso, ognuno situato in uno stravagante universo parallelo (ciascuno curiosamente e comicamente ritratto come una diversa distopia fascista).
Co-protagonista, nel film, è una donna dotata di un tecnologico esoscheletro in metallo che le consente di essere straordinariamente potente e, avete indovinato, stessa cosa accade nell’episodio al nostro Morty, il quale si appropria dei futuristici gadget del nonno, trasformandosi in un’entità praticamente invincibile (il tutto per conquistare la sua amata Jessica in quello che, si scopre alla fine, essere solo uno stupido malinteso).
Sembra assurdo ma Rick e Morty si rivela in grado di sfruttare al massimo e, addirittura, migliorare quello che, di fatto, è un prodotto abbastanza mediocre, andando a plasmare uno degli episodi di apertura più geniali, avvincenti, folli e violenti fino ad ora. Ci si presenta, così, uno scervellato inizio di stagione fortemente concentrato sullo sviluppo della trama e sulla rapida successione di eventi, i quali si accrescono e degenerano con velocità tale da rendere la narrativa costantemente intensa ed intrigante, senza trascurare i momenti di puro divertimento e mantenendosi coerente e comprensibile.
Parte di ciò che rende questo episodio di Rick e Morty così memorabile non è soltanto la sua ingegnosità ma anche la sua attenzione allo sviluppo dei personaggi e delle relazioni tra di essi. Se, da una parte, la narrazione procede così fulminea da lasciarci a mala pena il tempo per riprendere fiato, dall’altra riesce ad incorporare perfettamente un’ulteriore caratterizzazione dei nostri due eroi, fornendoci un assaggio del loro, costantemente mutevole, rapporto.
Come già successo in precedenza, si apre nuovamente un confronto tra la filosofia di vita di Rick e quella di Morty. La notevole intelligenza del primo lo rende estremamente consapevole della concretezza della morte e della conseguente assenza di significato della vita; una verità che lo spinge ad imbarcarsi in assurde e spericolate avventure, incurante di tutti i pericoli e, come mostra l’episodio, anche della morte stessa. Il secondo, invece, vive terrorizzato dal pensiero di essa; un’angoscia esistenziale che lo conduce verso un’esistenza guidata dalla paura di correre rischi e dal disperato bisogno di normalità e di stabilità, un ideale che piloterà tutte le sue azioni in questa puntata.
L’episodio decide quindi di porre il duo in conflitto, sia internamente che esteriormente, senza ricadere in ripetizioni o banalità, esplorando due modi di vivere attraverso una curiosa dinamica in cui lo spettatore può riflettersi (relativamente parlando).
Degna di nota è anche l’evoluzione dei rapporti famigliari tra i vari Smith, i quali sembrano risentire, per una volta, degli avvenimenti delle stagioni precedenti ed è, finalmente, visibile un vero e proprio cambiamento. In particolare, Rick sembra ascoltare e capire appieno, per la prima volta, le richieste della figlia, comprendendo tramite i suoi viaggi inter-dimensionali il tipo di uomo e di figura paterna che dovrebbe essere davvero.
Unico punto debole, non trascurabile, dell’episodio è l’assenza o, meglio, la scarsa presenza di comicità in pieno stile Rick e Morty. Nonostante la genialità e profondità della puntata, risulta difficile ignorare i vari punti morti (facendo sempre riferimento alla quantità di risate) a cui va incontro la narrazione, che vanno a collidere con il ritmo incalzante degli eventi mostrati. Sembra che gli scrittori, per questa volta, si siano lasciati trasportare maggiormente dalla frenesia e dall’intensità della vicende piuttosto che dalla voglia di far ridere il pubblico.
Traendo le conclusioni, questo primo episodio di Rick e Morty è un’apertura, fatta eccezione di qualche piccola sbavatura, pressoché perfetta, adeguatamente in linea con il livello dello serie e con le aspettative dei fan. Tramite la fusione di trame intelligenti, originalità ed una discreta caratterizzazione dei personaggi, “Edge of Tomorty: Rick, Die, Rickpeat” rappresenta un ritorno con i fiocchi per i nostri pazzi protagonisti e getta delle promettenti basi per una nuova, stravagante stagione.
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