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Happy Death Day 2U, il loop funziona ancora

Stiamo parlando del sequel di Happy Death Day (Auguri per la tua morte) che aveva riscosso un notevole successo tra pubblico e critica, il primo film ci aveva messo di fronte al loop temporale nel quale la protagonista Tree (interpretata da Jessica Rothe) era intrappolata e che si resettava ogni volta che veniva uccisa in qualche maniera dal killer con la maschera di Babyface in volto, il loop alla fine del primo film sembra esser stato finalmente interrotto una volta che Tree smaschera e uccide l’assassino (che si rivelerà essere la sua compagna di stanza Lori) ma in questo secondo capitolo scopriamo che non è stato così e che il loop fa nuovamente comparsa, andiamo però ad analizzare insieme perchè anche questo secondo capitolo non delude e rimane gradevole pur partendo da un tema molto delicato e difficile da sfruttare nuovamente ovvero i loop temporali.

Loop temporale e dimensioni parallele

In questo secondo capitolo oltre al loop temporale che fa nuovamente da “protagonista” insieme a Tree, si aggiunge anche la presenza delle dimensioni parallele, infatti a causa del continuo ripetersi del loop si generano due dimensioni parallele con distinte differenze tra loro, le due dimensioni infatti andranno ad incidere in maniera del tutto fondamentale sulle scelte che la nostra protagonista farà durante il film, questa novità permette al loop temporale di dividere la scena con le dimensioni parallele e quindi riesce ad eliminare quella sensazione di “già visto” che altrimenti il solo loop avrebbe potuto generare.

Horror ma non troppo

Il film per quanto nasca come horror/thriller in questo secondo capitolo a causa delle novità introdotte assume anche toni da science fiction (Si nota l’influenza degli anni 80, il classico gruppetto nerd con la passione per la scienza e gli esperimenti, le confraternite con ragazze da urlo e immancabilmente l’omaggio a “Ricomincio da capo” e “Ritorno al futuro“) che ammortizzano leggermente le componenti horror, ma non per questo il film perde punti, anzi grazie a ciò la trama ha modo di espandersi molto più liberamente e senza il rischio di lasciare troppi punti interrogativi e senza alcuna risposta durante la prosecuzione del film.

Nuovamente Jessica Rothe

Anche in questo secondo capitolo la sua interpretazione raggiunge altissimi livelli, infatti durante tutta la durata del film in base alle varie situazioni di suspense, di comicità/ironia e di tristezza/stupore che il suo personaggio si ritrova ad affrontare, Jessica attraverso le sue immancabili espressioni facciali riesce a trasmetterci totalmente lo stato d’animo di Tree e lo fa talmente bene che in qualche occasione riesce anche a strapparci qualche risata o a farci venire quel pizzico d’ansia che male di certo non è per il film.

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Io o gli altri?

Come tutti noi ricordiamo nel primo film Tree doveva salvare “semplicemente” solo sè stessa e quindi tendeva a non essere curante degli altri e di quello che capitava intorno a lei visto che l’obiettivo era uno solo, quello di salvarsi e interrompere il maledetto loop.
in questo secondo capitolo invece si ritroverà anche a dover pensare agli altri e alle conseguenze che ogni sua singola scelta potrà portare nella vita di ogni persona che la frequenta oltre che alle proprie conseguenze personali, quindi passiamo dal percorso lineare e senza troppi ostacoli ad un percorso pieno di bivi e decisioni senza via di ritorno.

Causa del loop temporale

Dopo la fine del primo film tutti ci siamo chiesti da dove proviene l’origine del loop temporale del quale Tree è vittima, bene in questo sequel ne veniamo a conoscenza, l’origine del loop infatti oltre a venire ampiamente spiegata, diventa anche un fulcro fondamentale per l’intera trama della pellicola.

Le aspettative su questo film ovviamente erano alte visto anche il successo che il primo film ha riscosso, ma possiamo dire con tranquillità che sono riusciti a portare un bel secondo capitolo sul grande schermo che non ha troppe pretese ma che riesce perfettamente nel suo difficile compito di sequel.
Siamo giunti alle conclusioni, a questo punto non posso far altro se non consigliarvi caldamente di vedere questo secondo capitolo specialmente se avete apprezzato il primo capitolo e se vi piace il genere horror ma con un pizzico di originalità rispetto al normale.

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Razvan Mihalache

Hey! Sono Razvan (conosciuto anche come Razzo), ho 19 anni e che altro dire... Adoro fin da sempre giocare ai videogame, vedermi film e serie tv e leggere manga e fumetti.

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