Videogiochi

Final Fantasy XV Episode Ardyn: la Recensione

Episode Ardyn

7.5

Gameplay e longevità

8.0/10

Comparto grafico e sonoro

7.5/10

Coerenza e cura dei dettagli

7.0/10

Pros

  • Gameplay avvincente
  • Durata estesa
  • Rigiocabilità
  • Doppiaggio

Cons

  • Ambientazioni poco dettagliate
  • Modelli riutilizzati
  • Costo maggiore rispetto agli altri DLC

Dopo la cancellazione del secondo season pass di Final Fantasy XV, Episode Ardyn rappresenta la tessera conclusiva di quest’opera così discussa e controversa. Per Square Enix questa è anche l’ultima occasione per riuscire a dare alla propria creatura la compiutezza narrativa che le è sempre mancata, approfondendo la storia dell’antagonista più protagonista della storia dei Final Fantasy.

“Luce” sul passato di Eos

Episode Ardyn si configura narrativamente come un prequel di tutte le vicende raccontate fino a questo momento, focalizzandosi sugli eventi che hanno portato il primo dei Lucis Caelum a rinnegare il proprio lignaggio e a opporsi ai Siderei. Le vicende di questo DLC sono inoltre integrate da un prologo anime, disponibile gratuitamente su Youtube. Nonostante una realizzazione piuttosto grossolana, questo prologo ci introdurrà a dei personaggi fondamentali del passato di Ardyn e di Eos in generale, risultando imprescindibile per apprezzare appieno le vicende di questo ultimo episodio di Final Fantasy XV. Sarà riuscita Square Enix a raccontare in maniera efficace la tragica vicenda di Ardyn Lucis Caelum e a fornire a tutti gli appassionati di Final Fantasy XV un’esperienza divertente e soddisfacente? Scopriamolo assieme.

Dopo Final Fantasy XV, come Final Fantasy XV

Volendo scegliere una frase per riassumere Episode Ardyn, probabilmente tale frase sarebbe: questo DLC è esattamente un distillato di tutto quello che Final Fantasy XV è sempre stato. Ma cosa significa? Significa semplicemente che Episode Ardyn contiene al massimo grado sia i difetti del gioco originale che i momenti di enorme coinvolgimento emotivo che li hanno sempre accompagnati e, in parte, compensati.

Il gameplay di Ardyn è quello che maggiormente si avvicina a Noctis fra tutti i DLC di FFXV, con una rielaborazione in chiave action che introduce punteggi moltiplicatori combo utili a incrementare questi ultimi legati alle peculiari capacità del personaggio. Le novità più importanti in tal senso sono l’utilizzo lievemente esteso dell’unica summon presente, l’inserimento di un sistema di finisher sugli avversari e una schivata dinamica in grado di fermare il tempo.

La succitata summon infatti non si limiterà ad esprimere un singolo attacco devastante ma ricoprirà anche parzialmente il ruolo di compagno di squadra, permettendo ad Ardyn di sfruttare la sua permanenza sul campo di battaglia per infliggere danni sempre più ingenti e migliorare il proprio punteggio. Il sistema di finisher invece permetterà proprio di avvalersi dei moltiplicatori combo a cui si accennava poco fa in caso in cui si riuscissero a concatenare più finisher e di caricare una barra utile a infliggere danni a distanza e a curare Ardyn stesso.

Features interessanti vengono invece aggiunte alle possibilità di Ardyn durante le fasi esplorative. Sfruttando infatti i propri poteri legati al controllo del plasmodium, saremo in grado di traslarci anche a grande distanza su sporgenze e cornicioni dotati dell’apposito indicatore. Questa meccanica non è una novità assoluta, riprendendo molto da vicino quanto visto in Episode Ignis e applicandolo a una mappa cittadina ancora più estesa. Tale meccanica risulterà utile a raggiungere i ripetitori magici che si erano già visti nei trailer. A protezione di questi ultimi, molti dei quali rappresentano delle sfide opzionali, ci saranno degli avversari piuttosto agguerriti, i quali risulteranno quanto di più soddisfacente Episode Ardyn abbia da offrire in termini bellici.

Ogni volta che riusciremo a liberare uno di questi ripetitori, la mappa ci mostrerà tutti i collezionabili nelle vicinanze. Avremo quindi anche la possibilità di raccogliere materiali sia dalle casse sparse nello scenario che dagli avversari sconfitti e utilizzare i soldi e i materiali ottenuti per acquistare simpatici accessori estetici per Ardyn. Una volta conclusa la trama principale, come avveniva anche negli altri DLC, diventerà disponibile anche uno scontro extra non canonico a punti che permetterà di confrontarsi con i risultati di tutti gli altri giocatori del mondo tramite delle classifiche online.

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Da un punto di vista strettamente tecnico Episode Ardyn risulta totalmente sovrapponibile al titolo da cui prende le mosse. Insomnia, per quanto splendida a un primo sguardo, mette subito in luce quella stessa penuria di particolari che ha caratterizzato Final Fantasy XV vanilla, compromettendo in tal modo l’immersività dell’esperienza. Una nota positiva in questo senso emerge osservando la popolazione di Insomnia stessa. Salta immediatamente all’occhio infatti come i grafici di Square abbiano cercato di arginare la “sindrome da clonazione” che affliggeva la popolazione dei luoghi più foltamente abitati e di Altissia in particolare, creando qualche nuovo modello di cittadino comune e inserendo alcune varianti di quelli già esistenti.

Episode Ardyn, giocato su PS4 Pro, non ha evidenziato particolari problemi di stabilità, con un frame rate costante in ognuna delle 3 opzioni grafiche a disposizione dell’utente. Unica nota negativa in questo senso è la tendenza della telecamera a rimanere fin troppo attaccata ad Ardyn anche durante gli scontri con avversari dalle dimensioni imponenti, inficiando, seppur raramente, la percezione complessiva del campo di battaglia da parte del giocatore.

La fine della stirpe dei Lucis

Senza spoilerare nulla del contenuto narrativo di Episode Ardyn, possiamo comunque fare alcune osservazioni. La trama di Final Fantasy XV, al momento della sua prima uscita, soffriva di gravi problemi, evidenziando immediatamente dei tagli molto profondi che ne minavano la fruibilità. Solo con il passare degli anni, grazie all’uscita del Royal Pack e del primo season pass la situazione è migliorata, dando vita ad una trama quantomeno comprensibile, sebbene ancora lungi dall’essere completa. Episode Ardyn purtroppo non riesce nella missione, in realtà impossibile per un contenuto che si attesta attorno alle due ore e mezza di durata, di sanare completamente le mancanze narrative del titolo.

Tutto quello che riesce a fare è spiegare in maniera abbastanza soddisfacente le motivazioni del primo dei Lucis, approfondendo al contempo anche le figure di Verstael e del Re Fondatore. Un po frettolosa, anche se legittima, risulta la spiegazione che viene data alla decisione dei Sei di non intervenire in prima persona per fermare Ardyn nel corso di Final Fantasy XV, rendendo ancora una volta evidente il mancato coordinamento dei vari team di creativi che hanno lavorato al grande progetto del fu Final Fantasy Versus XIII.

Le scelte artistiche ed estetiche di questo Episode Ardyn mettono comunque in luce quanto il budget di questo di questo progetto sia stato tagliato per concentrare le risorse di Square Enix altrove. Le musiche, seppur splendide ma in qualche occasione non azzeccate, non risultano mai originali e il design dei nuovi personaggi non è particolarmente curato, riciclando e recuperando impietosamente dagli assets già a disposizione del team di sviluppo.

Una conclusione necessaria

Si tratta in definitiva di un contenuto consigliato esclusivamente a coloro che hanno amato, come il sottoscritto e nonostante tutto, Final Fantasy XV. Episode Ardyn riesce comunque a dare delle risposte, confermando molte delle ipotesi elaborate dalla community degli appassionati in questi anni e smentendone altre. Cerca di dare delle motivazioni e delle ragioni a dei personaggi che troppo a lungo hanno avuto, immeritatamente, lo stesso spessore di una cartolina. Una storia scritta, cancellata, riscritta più volte e inevitabilmente pasticciata che, nonostante questo, conserva il respiro della grande epica. Un gioco che sarebbe potuto essere il più grande dei Final Fantasy ma che non lo è affatto, rimanendo però capace di regalare grandi emozioni a chiunque abbia la (molta) pazienza necessaria ad ascoltarlo e l’innocenza di lasciarsi trasportare dall’anima di questo titolo.

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Salvatore Garofalo

Studente magistrale di Cinema a Pavia. Classe 1995, gli ultimi vent'anni passati con un pad in mano. Partito dal Mega Drive, passando per tutte le Playstation, sono approdato da qualche anno anche al PC gaming. Accanito lettore di Tolkien e amante dei manga seinen, mi dedico principalmente allo studio delle nuove forme di partecipazione spettatoriale e di rappresentazione promosse dal gaming moderno. Ah dimenticavo, non sopporto Star Wars

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Salvatore Garofalo
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