Recensioni

The Gardens Between, il potere di un’amicizia

The Gardens Between

7.5

GAMEPLAY E LONGEVITÀ

5.0/10

COMPARTO GRAFICO E SONORO

9.0/10

COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO

8.5/10

Pros

  • Grafica accattivante
  • Ottimo level design
  • Soundtrack piacevole e rilassante
  • Originalità nelle meccaniche di gioco

Cons

  • Scarsa longevità
  • Puzzle non sempre efficaci
  • Gameplay molto povero

The Gardens Between è una storia semplice ma toccante, raccontata nel silenzio dei due protagonisti e nei loro viaggi attraverso terre oniriche e surreali, disseminate da significanti ricordi da rivivere e riesplorare, che li riporteranno indietro nel tempo agli inizi della loro amicizia.

Ed è proprio quest’amicizia ad essere il fulcro attorno al quale l’intera vicenda sembra (letteralmente) ruotare, il perno fisso che collega tutti i “giardini di mezzo”, isole d’esperienze passate e reminiscenze, immerse nel mare della vita dove tanti altri giardini dovranno sorgere in futuro.

Il racconto si apre durante una notte turbolenta, straziata da fulmini e lampi, in cui i due amici, Frendt ed Arina, si ritrovano immersi in un malinconico silenzio, rifugiati sotto il misero tetto di una casa costruita su un albero. Il fragore della tempesta sembra mimare alla perfezione le loro sensazioni, che subito trapelano dallo schermo, e fanno presagire un racconto emotivamente coinvolgente. L’accensione di una lanterna ci porta poi, quasi all’improvviso, in un mondo fiabesco in cui la casa si trasforma in una piccola barca e la poggia in un grande mare che circonda i protagonisti.

Un mare di memorie speciali e indimenticabili, frammentate in una serie di piccole isole, ricollegata ognuna ad un momento che i due amici hanno vissuto insieme. Da una parte abbiamo ricordi di videogiochi e giochi da tavolo, dall’altra troviamo lo sport o la musica. Temi collegati all’infanzia che unificano la storia, presentandola sotto una luce nostalgica ma matura, che segna il passaggio dalla spensieratezza ad un’età più adulta, una tematica mostrata dallo stesso mondo di gioco.

Immergersi nell’universo di The Gardens Between risulta quasi inevitabile ed esplorando le vicende assieme ai protagonisti sarà facile ritrovarsi con un sorriso in volto, mentre i segreti del gioco vengono svelati.

Gameplay

L’obiettivo di The Gardens Between è molto semplice e basilare, sempre lo stesso per ogni “isolotto”, ovvero arrivare fino alla cima di ogni area e posare su di un altare un globo luminoso che Arina trasporta all’interno della sua lanterna. Il gameplay è totalmente fondato sulla risoluzione di puzzle ed enigmi ambientali e ripiega fortemente sulla semplicità e chiarezza delle meccaniche (gli unici due pulsanti da usare sono infatti l’analogico sinistro e la X).

Questa semplicità risulta in un gameplay originale ed interessante. In particolare, la meccanica più unica coinvolge una vera e propria manipolazione temporale, che ci lascia la possibilità di sfruttare gli oggetti e l’ambiente attorno i due protagonisti (i quali possono interagire solo con determinati elementi) al fine di liberare il passaggio e raggiungere la meta finale.

E qui è necessario parlare di una pecca del prodotto. Nonostante il gameplay sia tutto sommato originale, risulta comunque abbastanza limitato e forse un po’ troppo conciso e semplicistico. Sarebbe stato più accattivante diversificare o aumentare i tipi di interazione, oppure rendere i puzzle più complessi e studiati.

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Ed a partire da questo difetto se ne aggiunge un altro: la scarsa longevità del gioco. Difatti può essere completato nel giro di due o tre ore e la ripetizione continua di enigmi e meccaniche molto simili non spinge il giocatore a rigiocare il titolo (magari per ottenere trofei).

E’ evidente che i The Voxel Agents abbiano puntato su un prodotto molto basilare e conciso, scelta dovuta forse ai lavori passati della casa sviluppatrice, tutti dei mobile games, ed è quindi evidente che abbiano cercato di mantenersi all’interno dei propri limiti, evitando di strafare.

Design Grafico e Sonoro

L’aspetto migliore e più ispirato di The Gardens Between è sicuramente quello del design, sia grafico che sonoro, assieme a quello dei livelli. Le immagini che gli sviluppatori sono riusciti a creare rimandano a uno stile quasi cartoonesco (un altro collegamento all’infanzia) che generano un mondo fantastico e surreale, in cui perdersi ad ammirare le strutture bizzarre ed irreali, costituite per la maggior parte da oggetti comuni, quali bicchieri, radio, altalene, televisioni e qualsiasi altro elemento che può essere ricollegato alla giovinezza.

Questi ultimi sembrano poi sfidare ogni legge fisica conosciuta, essendo combinati nei più fantasiosi dei modi e stravolti nelle proporzioni, raggiungendo misure esageratamente grandi.

La soundtrack è calma e rilassante, immersiva e coinvolgente (in particolare la musica nei titoli di coda) diventando essa stessa parte dell’avventura e componente del gameplay. In un livello, in particolare, sarà necessario studiare e sfruttare il ritmo della musica tramite un walkman, dove potremo modificare le stazioni radio, in modo da condizionare il mondo di gioco e raggiungere il nostro obiettivo, inventiva molto divertente.

Conclusione

Alla fine di tutto, The Gardens Between è la storia di un’amicizia profonda narrata in modo semplicistico ma efficace, condita da immagini delicate e studiate che risaltano i temi della memoria e della crescita attraverso meccaniche originali e piacevoli, presentando una narrazione che riesce ad offrire coinvolgimento, creatività e un pizzico di magia. Un gioco che rilassa ed emoziona, facilitato da un ottimo design, gradevole alla vista ed incantevole per l’udito.

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Sara Taffi

Salve a tutti! Io sono Sara e le mie più grandi passioni, che mi accompagnano da sempre, sono quelle per il cinema, i videogiochi e le serie TV. Adoro scrivere e cerco di cogliere ogni occasione per dialogare e confrontarmi con gli altri riguardo tutto ciò che questo fantastico mondo nerd può offrire e spero di poterlo fare al meglio anche con voi!

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