Annunciato in occasione dei The Games Awards 2023, Exoborne è un Extraction Shooter PvPvE sviluppato da Sharkmob. La sua promessa è quella di portare una ventata di aria fresca nel genere, proponendo meccaniche uniche nel genere.
In occasione della Gamescom 2024, ho avuto modo di parlare con gli sviluppatori del titolo, che mi hanno mostrato una build del gioco spiegandomi dove risiedono le novità e soprattutto mi hanno mostrato quel che sarà il gameplay del titolo, visto in parte nel trailer durante la Opening Night Live.
Una cinematica inaspettatamente spettacolare mostra l’incipit narrativo di Exoborne: in un futuro prossimo, dei violenti cataclismi naturali si stanno per abbattere sulla Terra, e, per cercare di contrastarli, il governo americano ordinerà l’attuazione del piano Rebirth, che consiste nella costruzione di immense torri che si ergono in cielo fin oltre le nuvole, la quale tecnologia iper avanzata è in grado di controllare l’atmosfera del pianeta e quindi disinnescarne i pericoli.
Tale mossa, oltre ad aver suscitato rivolte popolari e instabilità di natura civile e politica, è risultata controproducente, in quanto ha portato la natura a impazzire e a sfogarsi con reazioni atmosferiche e geologiche ancor più violente e distruttive, che hanno praticamente raso al suolo ogni città e reso il nostro pianeta pressoché inabitabile.
Nei panni dei più coraggiosi e impavidi superstiti, con l’aiuto della nostra exo-tuta dovremo “uscire là fuori” per recuperare il recuperabile e aiutare a ricostruire la società, cercando ovviamente di sopravvivere ai pericoli climatici che si annidano in quelle lande ormai devastate.
Sotto questo punto di vista, gli sviluppatori hanno voluto dare a questo mondo di gioco un contesto narrativo semplice ma consistente, che possa trasportare i giocatori in un contesto ambientale immersivo e pericoloso, non solo per la natura ludica del titolo ma anche in termini di coinvolgimento narrativo.
Per questo motivo, hanno lavorato a fondo sulla resa delle ambientazioni ben oltre il semplice level design della mappa, focalizzando il comparto artistico ed estetico sulla resa di un’atmosfera dai toni cupi e apocalittici.
Parlando del gameplay invece, Exoborne si propone come uno sparatutto in terza persona dalla struttura abbastanza simile a quella di tanti altri Extraction Shooter: muovendoci anche con l’ausilio di veicoli, troveremo per la mappa armi, attrezzature, equipaggiamenti e materiali che ci serviranno per difenderci e sopravvivere, con l’obiettivo di recuperare il possibile per poi effettuare l’estrazione, portarsi a casa il bottino e potenziarsi permanentemente per le partite successive.
A ciò si aggiungono però due particolarità, a mio avviso molto interessanti: facendo parte dei Rinati, l’exo-tuta permetterà ai giocatori di sbloccare e ottenere poteri e abilità uniche, alcune che andranno ad influenzare gli scontri ben oltre il semplice shooting mentre altri andranno a variare pesantemente il sistema di movimento.
Ma quello che è a mio avviso il colpo di genio è rappresentato dai fenomeni atmosferici stessi: tempeste di fulmini, terremoti, enormi tornado e una serie di altri cataclismi naturali si abbatteranno per la mappa, modificandone a fondo determinati aspetti del level design e costringendo i giocatori ad agire di conseguenza.
In tal senso, gli sviluppatori si sono concentrati in maniera particolare sulla loro imprevedibilità, per fare in modo che anche dopo svariate partite i giocatori possano ritrovarsi dinanzi a situazioni sempre diverse, da gestire sempre e comunque con sangue freddo e senso dell’improvvisazione.
Stando alle loro dichiarazioni, se tali elementi, presi singolarmente, non rappresentino chissà quali novità da un puro di vista puramente meccanico, è proprio il modo in cui essi si incastrano tra loro a rendere Exoborne speciale: l’intenzione è quella di rendere l’esperienza il più hardcore possibile in un contesto action dinamico e spettacolare, che rinnega il realismo puro di Escape From Tarkov mantenendo sempre alto il livello di competitività.
In particolare, spicca prepotentemente il concetto di high risk – high reward (rapporto rischio/ricompensa), che andrà a premiare i giocatori più coraggiosi, disincentivando la staticità e rendendo imprevedibili anche gli scontri tra squadre in situazioni sempre più pazze e pericolose.
Purtroppo, l’appuntamento si è concluso senza una prova pratica, e come sempre non saprei né vorrei giudicare al momento attuale la solidità del titolo.
Quel che evince da questa presentazione però è che Exoborne si impegna a essere un prodotto che cerca di non porre il focus su quanto sia valida l’esperienza di looting ed estrazione del bottino, quanto più nel renderla sempre dinamica, avvincente e pericolosa. Da quanto ho potuto vedere tutti gli eventi atmosferici hanno un potenziale davvero enorme per modificare il level design delle mappe, mandando magari anche a monte l’estrazione di un goloso bottino, reso possibile solo da quanto rischio ci si assumerà nei panni di un Rinato.
Ho trovato la presentazione di Exoborne a fuoco, e le loro intenzioni di sviluppo chiare e solide: rimaniamo in attesa di un playtest che possa confermare o smentire tutte queste buone sensazioni.
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