Tutti conoscono Barbie, la famosa bambola targata Mattel che ha segnato più di una generazione, e questo non solo per il fenomeno mediatico che è diventato il film di Greta Gerwig. Eppure sono in pochi a a sapere che, prima ancora di entrare nei piani della pluripremiata regista come soggetto di un suo film, Barbie era anche un personaggio dei fumetti DC Comics.
Seppur non nelle run dei supereroi cassici a cui siamo abituati, vi è una celebre serie scritta da Neil Gaiman, in cui è presente una ragazza che porta il suo nome e gran parte dei sottotesti che caratterizzano la sua figura.
Parliamo di una delle testate più blasonate della famosa casa editrice, nonché uno dei fumetti più amati della storia: Sandman.
Nella serie di Gaiman, Barbie (diminutivo di Barbara) è il nome vero e fittizio di un personaggio secondario dell’arco narrativo Casa di Bambola, salvo poi divenire protagonista nella storia Il Gioco della Vita. Nel primo caso è una delle tante, eccentriche personalità che popolano l’appartamento in cui si trasferisce Rose Walker. A prima vista è assai simile alla Barbie Stereotipo: una ragazza bionda, sempre sorridente, allegra e solare in relazione con un ragazzo dalle stesse caratteristiche di nome Ken.
Tuttavia, quando la ragazza sogna, diventa una persona diversa, un misto di Dorothy, Alice e Lucy Pevensie che vive magiche avventure in una terra fatata conosciuta come La Landa, popolata dai più strani esseri, tra cui Wilkinson il toporagno, Prinado la scimmia e Luz il dodo.
Dopo i fatti accaduti in Casa di Bambole, Barbara smette di sognare. Scioccata da questo fatto, rompe la sua relazione con Ken e si trasferisce in un nuovo appartamento, con nuove amiche e una nuova vita. Ma, così come non ci si può rifugiare nei sogni in eterno per fuggire dalla realtà, allo stesso modo la realtà non può rimanere lontana dal tocco delle Terre del Sogno. Il Cuculo, l’Oscuro Signore delle Lande, torna per riportare a sé Barbie e attuare un piano che lo renderà capace di oltrepassare i confini dei suoi sogni.
Verso la fine del Gioco della Vita, si scopre che il Cuculo ha le sembianze di Barbie bambina. Dunque possiamo vedere esso e la Barbie pre-Vortice come le due parti “sognatrici” della Barbie originale: l’infanzia e la parte sognatrice sopite nell’età adulta. E ora tocca alla Barbie “reale”, con l’aiuto delle sue nuove amiche e di Morfeo, sventare i piani del Cuculo.
Dunque chi è Barbie? Perché Neil Gaiman ha creato un personaggio omonimo alla famosa bambola Mattel? Infine, come ciò influisce nelle vicende di Sandman?
Partiamo dall’originale: la bambola originale, in principio, era ed è ancora oggi la fonte dell’ispirazione di molte ragazze, il “sogno” a cui aspirano. Che sia una dottoressa, un’astronauta, o qualsiasi altro lavoro o posizione sociale ottenibile.
Allo stesso modo, in Sandman, cosa può sognare una Barbie in carne e ossa ora affermata, cresciuta e con un proprio posto nel mondo, estroversa e sempre col sorriso sul viso come la sua controparte in plastica, se non i sogni di una bambina? Chi, ormai raggiunti i propri obiettivi, non sogna quanto facile e spensierata fosse la propria fanciullezza? Ma, come dice il Cuculo, “non si può restare bambini per sempre”. Perciò, dopo la morte del Vortice, la ragazza si sveglia dal suo sogno, letteralmente e figurativamente. Lascia Ken e torna a vivere la sua vita adulta, salvo poi, qualche anno dopo, ricevere di nuovo la minaccia dal Cuculo.
Quest’ultima, sentitasi sola e abbandonata da Barbie, vuole avere lei stessa un obiettivo da raggiungere, incarnando nella forma e negli atteggiamenti tutte le bambine che abbiano mai giocato con una bambola. In quanto tale, vuole vivere una vita adulta, esplorare altri sogni, ma per farlo ha bisogno della Barbie vera e propria. Una filosofia forse contraddittoria, un uroboros che si morde la coda, perché sembra tornare al punto di partenza.
L’intera vicenda di Barbara racchiude in sé uno dei punti cardine di Sandman: i sogni hanno bisogno degli esseri viventi per vivere, così come gli umani hanno bisogno dei sogni, di sentirsi Alice o Dorothy, o Barbie per evadere dal mondo e sentirsi capaci di raggiungere obiettivi personali, a loro volta questi personaggi hanno bisogno di noi per poter esistere.
Ricollegandoci al film di Greta Gerwig, anche in quel caso la protagonista decide di fuggire dal suo mondo fatto di perfezione, feste e allegria per trovare la vera sé stessa nel mondo reale, o ciò che la rende sé stesa.
In Sandman, di contro, il Cuculo aveva bisogno di Barbie, e Barbie aveva bisogno di sognare di nuovo. Solo in questo modo il primo poteva essere di nuovo libero e la seconda poteva tornare a vivere. Non sembra più così strano che Neil Gaiman abbia scelto di far partecipare un personaggio così pop ad un fumetto poetico come il suddetto.
Mentre attendiamo che vengano rivelate ulteriori notizie a riguardo, sappiamo che Barbie sarà sicuramente un personaggio importante nella prossima stagione di Sandman, data la sua apparizione nella prima.
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