Videogiochi

Hogwarts Legacy, la recensione: cara vecchia Hogwarts

Hogwarts Legacy

8.5

Gameplay e Longevità

8.5/10

Grafica e Sonoro

8.0/10

Coerenza e Cura del Dettaglio

9.0/10

Pros

  • Il gioco che sognavamo da bambini
  • Un'esperienza magica senza precedenti
  • Tantissime avventure anche fuori dall'avventura principale
  • Ambientazioni e musiche perfette
  • Una lettera d'amore al mondo magico

Cons

  • Troppo facile, specialmente nelle fasi finali del titolo
  • Prestazioni non ottimali e presenza di artefici tecnici
  • Roster dei nemici poco vario

Hogwarts Legacy, l’attesissimo RPG di Avalanche Software e Portkey Games ambientato nel mondo di Harry Potter, è stato finalmente rilasciato.

Grazie a Warner Bros. ho avuto l’opportunità di passare molto tempo nel castello magico più famoso del mondo, rendendo un po’ realtà il sogno che fin da sempre corona il piccolo mago che è in me.

Prima di scoprire però se davvero Hogwarts Legacy merita tutta l’incredibile attenzione mediatica creata intorno a lui vogliamo fare una piccola ma dovuta premessa a nome di tutta la redazione.

Il Wizarding World, di cui anche Hogwarts Legacy fa parte, è un’affascinante e bellissima creatura nata dalla penna di J.K. Rowling. Non possiamo (e dobbiamo) negarlo.

Sono ormai note le controverse dichiarazioni e opinioni della scrittrice inglese riguardo la comunità transgender e in molti hanno suggerito di boicottare questo titolo proprio per questo motivo.

La famiglia di SpaceNerd ha sempre difeso e supportato la comunità LGBTQ+ in molti articoli e non solo, lungi da noi quindi schierarci a favore della Rowling su questo tema. Al tempo stesso però, con lo sguardo critico dell’osservatore attento, occorre anche capire quando è necessario separare l’opera dalle azioni dei propri autori. Perciò, nonostante tutte le azioni e i messaggi negativi da parte dell’autrice, nessuno può togliere alla Rowling il merito di aver dato vita ad Harry Potter e al Wizarding World.

Non vogliamo quindi fingere che Harry Potter non sia mai esistito: fa parte della cultura pop dell’ultimo secolo e, volente o nolente, ha influenzato la vita di un’intera generazione trasportandola in un mondo nuovo e magico.

Dunque, che decidiate di acquistare il titolo o meno, ci teniamo a ricordare che in ogni caso la discriminazione a sfondo omotransfobico è un problema serio e ancora attuale, che non deve essere sottovalutato. Ci teniamo inoltre a precisare, come spesso ribadito a più riprese da parte di Avalanche Software e Portkey Games, che J.K. Rowling non è assolutamente coinvolta direttamente nel progetto e che loro stessi sono i primi ad allontanarsi dai pensieri dell’autrice.

Crediamo infine che il supporto a sostegno dei diritti LGBTQ+ non possa avvenire dal boicottaggio del titolo in sé, quanto più dall’attivismo in merito: la partecipazione a eventi/attività solidali o il donare ad associazioni LGBTQ+ sono ottime alternative a cui invitiamo la riflessione.

Fatta questa lunga ma doverosa premessa, benvenuti alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Tutto quello che abbiamo sempre sognato

Hogwarts Legacy ci trasporta in un’inedito mondo magico del XIX secolo vestendo i panni di una giovane strega o di un giovane mago appena convocati alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

La nostra situazione è un po’ particolare visto che entreremo nella scuola direttamente al quinto anno (e quindi ben in ritardo rispetto al normale), ma si comprende subito che questo è dovuto a un particolare talento che si rivelerà fondamentale nel corso dell’avventura.

Il nostro personaggio infatti è in grado di vedere e controllare la Magia Antica, una conoscenza e capacità rarissima anche tra i maghi. Con l’aiuto del Professor Fig e di molti altri compagni nella scuola dovremmo quindi salvare il mondo magico dai nemici che vorranno sfruttare questo potere per realizzare i loro scopi malvagi.

Il contesto narrativo principale risulta quindi essere in linea con le avventure del Wizarding World che si conoscono attraverso i libri e le trasposizioni cinematografiche/teatrali dell’opera, creando una storia che pone al centro dell’attenzione la magia e il rapporto che ha questa tra il bene e il male.

Ciò che ha sorpreso invece sono tutte le piccole storie e avventure che si sviluppano nel contorno, finendo inevitabilmente per diventare una parte fondamentale del nostro anno scolastico.

Proprio come nei libri, queste storie solo apparentemente secondarie si trasformano in piccole perle narrative, avventure affascinanti e struggenti come quella del nostro compagno Sebastian o ricche di avventura e magia come quella con Poppy. Ogni secondaria (e sono tantissime) ha qualcosa da raccontarci in pieno stile Hogwarts, contribuendo a creare quella ambientazione scolastica che è la vera protagonista del gioco.

Cara vecchia Hogwarts

Più di tutto, in Hogwarts Legacy ci si aspettava una sola cosa: poter vivere Hogwarts. Questo il team di Avalanche e Portkey Games l’ha capito benissimo e, nonostante tutti i dubbi della vigilia, hanno saputo ripagare ogni aspettativa.

Sin dall’arrivo al lago di notte, dove appare il magico castello incalzando in sottofondo le giuste note musicali che ogni appassionato avrebbe voluto sentire in quel momento, ogni esperienza nella Hogwarts di Hogwarts Legacy è praticamente perfetta.

Essendo un open world, una delle preoccupazioni principali prima di provare il gioco era di trovare una Hogwarts bellissima si, ma vuota. Tutto il contrario invece: il castello è pieno di attività e rompicapi da risolvere, Hogsmade è bellissima e tutte le Highlands intorno alla scuola brulicano di attività da svolgere.

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Certo, non si possono ignorare la vera nota dolente del gioco. Con un sistema di volo così pratico e divertente e un campo da Quidditch così bello, manca solo un bel derby Serpeverde-Grifondoro per raggiungere la perfezione (che tu sia maledetto Preside Black!).

Di tutto, addirittura Flipendo

Sognavo una Hogwarts degna del suo nome e non sono rimasto deluso, ma la magia canalizzata dalla mia bacchetta non avrebbe dovuto essere da meno: anche qui la paura era quella di ritrovarsi di fronte a uno spam continuo di attacchi base e qualche interazione qua e là.

Il combat system di Hogwarts Legacy si dimostra invece molto flessibile e soprattutto al passo con i tempi, invogliando nel sperimentare interazioni sempre diverse ogni volta che si apprende un nuovo incantesimo.

Aver inserito molte fatture diverse tratte dal mondo magico ha reso infatti discretamente vario il gameplay. Certo, non bisogna aspettarsi una grandissima varietà di gioco, ma comunque si possono creare molti modi diversi di approcciarsi a uno scontro.

Anche sotto questo aspetto, Hogwarts Legacy quindi non delude affatto. Poter utilizzare una combo di Expelliarmus, Accio e Incendio è tutto quello che si poteva chiedere a un gioco di Harry Potter e l’aver addirittura messo le maledizioni senza perdono risulta essere davvero la ciliegina sulla torta.

Nella magia, Hogwarts Legacy ci riporta persino indietro nel tempo, rendendo omaggio al primissimo Harry Potter e la Pietra Filosofale per PC e PlayStation grazie alla presenza di Flipendo, incantesimo mai citato nei libri ma figlio del titolo del 2001.

Un problema che riguarda il combattimento però c’è e non può essere ignorato: il gioco fin da subito risulta sì molto soddisfacente, ma si nota anche un’eccessivo grado di facilità nel superare gli scontri. Questo aspetto purtroppo emerge prepotentemente nelle fasi finali contro i nemici teoricamente più duri, figli dell’esperienza accumulata dalle attività secondarie svolte.

Ed è anche nell’affrontare i nemici che si riscontra qualche riciclo di assets: Hogwarts Legacy purtroppo non possiede infatti un roster di nemici così ampio da soddisfare la magnificenza del mondo magico creato da Avalance Studio e Portkey Games.

L’esperienza magica per eccellenza

Hogwarts Legacy ha ben interpretato l’idea di vivere Hogwarts in tutto e per tutto. Dal vestiario alle prove per sbloccare un baule, tutto rientrerebbe perfettamente in uno dei libri scritti da J.K. Rowling.

Nonostante un’impostazione molto autoreferenziale verso la saga, ovviamente inevitabile visto l’amore morboso provato dai fan di Harry Potter verso i ogni singolo dettaglio, questo fanservice – se così posso definirlo – non stona quasi mai.

Dalla lezione di volo all’incontro con l’Ippogrifo è innegabile che ci sia un filone di citazionismo spinto all’interno del gioco, ma questo riesce comunque a smuovere in maniera genuina il cuore di chi è cresciuto con questi libri e questi film (ma anche videogiochi, non dimentichiamoli).

Inchinarmi davanti ad Alaforte e issarmi verso il cielo durante la prima lezione di volo ha davvero un gusto unico, proprio come salvare gli animali magici rendendo fiero il futuro Newt Scamander. Mi meraviglio invece che Wingardium Leviosa mi sia stato insegnato senza che la vicina di banco specificasse che la pronuncia corretta “è Leviosa, non Leviosaaa“.

Comparto Tecnico

Se da una parte Hogwarts Legacy offre un’ambientazione praticamente perfetta, con un castello meraviglioso e ricco anche dal punto di vista grafico (almeno su PlayStation 5), l’altra faccia della medaglia del comparto tecnico è sì ottima, ma fino ad un certo punto.

Il gameplay, come specificato in precedenza, è più vario di quanto ci aspettassimo, ma non manca di qualche difetto: la telecamera soprattutto risulta difficile da digerire ad inizio gioco e il sistema di puntamento ne risente molto. Entrambi difetti trascurabili ma che però emergono fin da subito e a cui è difficile abituarsi anche dopo tante ore di gioco.

Anche sul lato sonoro si riscontrano piccole imperfezioni, soprattutto durante il lancio di alcuni incantesimi nei combattimenti che provoca un fastidioso rumore di sottofondo in cuffia (non so quanto voluto in contemporanea al lancio di Crucio).

Impeccabile invece la colonna sonora che riprende la tradizione iniziata nei film da John Williams con un accompagnamento d’orchestra degno delle composizioni del leggendario maestro. Una perfetta compagna di viaggio lungo tutta la permanenza ad Hogwarts!

Il miglior gioco della saga

Produrre un videogioco di Harry Potter è di per se un’impresa davvero ardua. Farlo con queste premesse e con le aspettative che si erano create dietro sembrava addirittura un’impresa impossibile. Avalance Software e Portkey Games invece hanno creato un gioco meraviglioso, una lettera d’amore per i fan del Wizarding World in grado di esaudire il sogno del me ragazzino di nove anni vestito con il mantello di Grifondoro a Carnevale.

La magia è proprio questa: aver riacceso i cuori di milioni di persone in tutto il mondo e averle portate dove avevano sempre sognato di andare, a Hogwarts. Ed è ovvio che ci sono anche dei difetti, che ogni tanto c’è qualche problemino tecnico, che il gioco è facile, che fare soldi nel gioco è più complicato che farli nella vita reale e che la sua scrittrice ormai sembra aver del tutto perso la ragione, ma tutto questo passa in secondo piano quando un’avventura di questo tipo ti incolla davanti allo schermo.

Hogwarts Legacy nonostante tutto è un gran gioco, nonostante le difficili premesse e gli scandali dietro la madre del Wizarding World, nonostante chi ancora oggi denigra quella meravigliosa opera letteraria che è Harry Potter, ma soprattutto Hogwarts Legacy è un’esperienza magica fantastica che ogni amante della saga prima o poi sarebbe bello possa sperimentare.

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Matteo Tellurio

Nascere in un paesino umbro ti porta ad avere tanti hobby. Cresciuto tra console e computer, è da sempre amante di cinema, serie TV e musica, nella quale si diletta in maniera molto amatoriale. Anime e manga invece sono il pane quotidiano ma anche lo sport lo appassiona. Crede di aver visto ogni singola disciplina inserita dal CIO alle Olimpiadi.

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