Dopo due anni dal suo primo annuncio, Arcane è finalmente approdata nel catalogo Netflix. La nuova serie di animazione Originale Netflix basata sull’universo narrativo dei giochi di Riot Games: League of Legends, Legends of Runeterra, Wild Rift e altri attualmente in fase di sviluppo. Arcane si propone come una serie indirizzata non solo ai giocatori di League of Legends e degli altri giochi Riot, ma anche a chi non ha mai masticato nulla della lore dei giochi. A questo fine ci troviamo davanti una storia che approfondisce da un lato le origini di alcuni degli eroi dei videogiochi, in particolare quelli provenienti da Piltover e Zaun; dall’altra, semplicemente una storia originale con il pregio di avere un contesto solido e strutturato a sostenerla.
Arcane è una serie animata in grafica mista 3D CGI e 2D, si suddivide in tre atti, ognuno da tre episodi dalla durata di circa quaranta minuti l’uno, per un totale di nove episodi. Il primo atto è già disponibile, mentre il secondo e il terzo approderanno su Netflix rispettivamente il 13 e il 20 novembre.
Arcane vuole raccontare la storia di alcuni dei campioni più famosi del mondo di League of Legends, ma per farlo deve introdurre Runeterra. Per il suo debutto, nel primo atto avremo un assaggio di Piltover e Zaun, due città un tempo unite, ma ora separate e in continuo conflitto tra loro. Possiamo definire Zaun come specchio oscuro di Piltover: la prima esiste perché esiste la seconda, e viceversa, danzando in un legame quasi simbiontico e prosperando sulle spalle altrui.
Dagli archivi di Runeterra apprendiamo che Piltover è una città in forte crescita, orientata al progresso che basa la sua attività commerciale sull’arte, innovazione e artigianato, mentre Zaun è collocata sotto Piltover, in una serie di cunicoli sotterranei e di spazi dove la luce del sole fatica a filtrare. Zaun cresce nella malavita e famose sono le sue attività illecite che caratterizzano fortemente i suoi abitanti.
È proprio qui che inizieremo ad approfondire la storia di Violet e Powder, due sorelle che durante la guerra di scissione delle due città perdono i propri genitori, incontrando sul proprio cammino Vander, proprietario della locanda The Last Drop di Zaun, che le accoglie e le cresce, adattandole al clima dei bassifondi.
Le due sorelle si vedranno coinvolte insieme ad altri due ragazzi in un furto a Piltover: il loro obiettivo è quello di rubare quanto più materiale prezioso possibile da un attico in città. Tale furto però prenderà una piega storta, e causerà non pochi problemi sia a Piltover, dove il proprietario del luogo derubato, Jayce, verrà accusato di proprietà illecita di materiale pericoloso, mentre la banda si troverà braccata dalle guardie Piltoveriane che continueranno ad essere sempre più opprimenti nei bassifondi.
Questo espediente narrativo vede coinvolte moltissime figure note al mondo di Runeterra. Violet infatti altresì non è che Vi, e sua sorella Powder è in realtà colei che diventerà Jinx. Abbiamo già citato Jayce, che vediamo fin da subito essere al fianco di una giovane ragazza, colei che diventerà lo sceriffo di Piltover, Caitlyn. Sono presenti poi Ekko, Viktor e Heimerdinger, e ci sono diversi indizi sulla presenza di altre figure note al mondo di League of Legends all’interno di Arcane.
Quello che è bene tenere a mente guardando Arcane è che non si parla di una trasposizione animata del videogioco, bensì di tutto l’universo narrativo che compone il mondo di Runeterra. Negli anni, Riot Games ha posto moltissima cura nella creazione della lore del gioco, del world building e della psicologia dietro a moltissimi dei suoi campioni. Non tutti i personaggi hanno un background felice, e questo è visibile a primo impatto guardando la serie animata: Violet e Powder sono due sorelle che arriveranno a provare odio l’una verso l’altra, la serie vuole infatti spiegare come nasce tale punto di rottura che porta Powder a diventare Jinx, rasentando la follia.
Jinx è solo uno dei tanti campioni ad avere un passato per niente felice, un esempio ne è Vex, la nuovissima Yordle di Runeterra che soffre di depressione e solitudine.
Da una parte abbiamo dunque Violet, la sorella maggiore che vuole proteggere ad ogni costo quella minore. È di corporatura ben piazzata e questo le permette di essere sia agile negli spostamenti che forte nei combattimenti. Dall’altra parte abbiamo invece Powder, piena di complessi di inferiorità e convinta di non essere capace di fare nulla di buono.
Legami di sangue, amicizia, onore, fiducia e morte: tutto questo è presente nei soli primi tre episodi di Arcane. Quello che più ci sorprende è il modo per niente banale con cui vengono rappresentati e trasmessi da schermo a spettatore questi tasselli, sapendo vantare di una scrittura davvero sublime che ci accompagna per tutto il primo atto della serie.
Sin dai trailer si è potuto notare l’altissimo valore produttivo della serie. Un’estetica unica, delle animazioni sorprendentemente fluide, colori e dettagli delle ambientazioni studiate ed estremamente ricercate: tutti elementi che facevano presagire un ottimo prodotto sotto il profilo tecnico, anche se non ci si aspettava fino a questo punto. Il valore produttivo di Arcane è stellare.
Quelle animazioni pulitissime che vedevamo nei trailer sono risultate persino meglio di quanto ci eravamo aspettati, quelle ambientazioni che ci sembravano magnifiche erano soltanto alcune tra le tante, che avremmo poi visto, e sono tutte magnifiche. Questo significa non solo una grande dedizione di tutti i creativi che sono stati dietro al progetto di Arcane, ma anche un grande impiego di risorse, tempo, energie e, sì, anche denaro che Riot Games ha deciso di investire in Arcane, portando a risultati strabilianti.
I più assidui e addentrati fan di Riot Games già hanno avuto qualche assaggio delle abilità sul campo dei ragazzi dello studio d’animazione parigino Fortiche Production. Uno studio d’animazione nato nel 2009 che si è dedicato per la maggior parte della sua vita a progetti di basso profilo, come cortometraggi, pubblicità e cinematic per videogiochi. Avevano già collaborato con Riot Games in passato: sono di Fortiche Production i cortometraggi di introduzione Get Jinxed, con protagonista Jinx, Seconds, con protagonista Ekko, e POP/STARS, il videoclip musicale con Ahri, Akali, Evelynn e Kai’Sa.
Lo studio Fortiche Production si è sempre contraddistinto per questa particolare estetica dei disegni a metà tra la costruzione di modelli 3D CGI ed effetti in 2D classico. Questa estetica particolare che troviamo in tutti i lavori dello studio arriva con questa serie alla sua massima forma espressiva: tutte le figure di Arcane sembrano scolpite da un blocco di marmo in maniera grezza.
Piene di spigoli in cui la luce sbatte netta, delineando finemente i contorni delle figure, prive di dettagli e ombreggiature troppo ricercate, complessivamente danno l’impressione di possedere un aspetto vagamente giocattoloso, in apertissimo contrasto con il tono della serie: cupo, tragico e violento.
A fare da intermediaria tra le due cose è l’ambientazione, con tutto ciò che la compone. Piltover e Zaun sono l’equivalente di due personaggi che parlano e vivono nella serie. Esteticamente, i ragazzi di Fortiche Production potrebbero essersi ispirati rispettivamente a Columbia e Rapture, della serie videoludica di Bioshock, in particolare per quanto riguarda i contrasti cromatici. Come nella città volante di Bioshock Infinite, a Piltover domina la luce calda del sole e cade su una città d’avorio, vestita in oro e blu. Netto il contrasto con la buia e umida Zaun, sporca come una fogna e dominata dal verde e dal nero, ricordando, in certi scorci, la città inabissata Rapture. Gli effetti di luce in entrambi i casi sono meravigliosi, scolpendo nei disegni dei personaggi i loro dettagli e rendendo le ambientazioni incredibilmente suggestive.
A fare il resto è la magistrale regia: i ragazzi di Fortiche mettono insieme un collage di immagini incredibilmente potenti, rubando qua e là da alcuni grandi film e grandi serie tv del passato, riuscendo così a veicolare fortissime emozioni con ogni singola immagine mentre la trama fa il suo corso.
Da uno studio che normalmente si occupa di cortometraggi era lecito aspettarsi immagini potentissime ma qualche inciampo di trama sul lungo periodo. Eppure nei primi tre episodi di Arcane tutto è filato liscio. La trama, che per questo primo atto configura come un lungo prologo, propone un solido sistema in tre atti per una storia sulla carta molto semplice, ma impreziosita dalle ottime caratterizzazioni degli eroi Riot e dei tanti personaggi di contorno.
Altra cosa che era lecito aspettarsi da Arcane era che si concentrasse al 100% sugli eroi e lasciasse i personaggi secondari sullo sfondo: non è stato così. Gli autori della serie si sono resi conto che per far risaltare i loro eroi avevano bisogno di un contesto forte, e così nascono i personaggi secondari di Arcane, personaggi veri e sfaccettati, non utili solo a far numero, ma con una loro personalità ben definita e una loro utilità per mandare avanti la vicenda.
Da Mylo e Claggor al capitano della guardia di Piltover, da Vander e Silco ai membri del consiglio cittadino, tutti i personaggi secondari riescono a splendere di luce propria per le loro azioni, la loro estetica e le loro decisioni. Questo non fa che proiettare ulteriore luce sui grandi protagonisti della storia di Arcane: gli eroi di League of Legens. Violet e Powder risultano personaggi estremamente solidi proprio per le loro interazioni con gli altri personaggi intorno a loro. Il confronto tra Jayce e il consiglio cittadino e poi con Viktor fanno si che il suo personaggio si formi. E abbiamo citato soltanto i protagonisti che hanno avuto più spazio in queste tre puntate.
Per quanto possa sembrare straordinario, questo è frutto di una pura e semplice buona scrittura. Quello che rende Arcane superba come serie animata è che ogni suo elemento è grandioso, talmente possente che viene da chiedersi come faccia tutto quanto a reggersi in piedi senza una sbavatura o un cedimento. La cosa certa è che questi primi tre episodi di Arcane hanno mostrato un lavoro colossale, un lavoro della durata di sei anni, per dare all’universo di Runeterra uno scheletro solido su cui costruire tante storie che riescano a reggersi in piedi nonostante il peso del loro stesso mondo.
Il primo atto di Arcane ci ha convinto più del previsto, e se già le aspettative per questa serie erano alte, ora non immaginiamo neanche cosa potremmo aspettarci dal futuro della serie. Riot Games e soprattutto Fortiche Production cuciono e animano alla perfezione un mondo semplice, basato su materiale già ampiamente conosciuto dai giocatori di League of Legends, rendendolo però talmente intrigante al punto da volerne ancora, e ancora, persino dai novizi dell’universo di gioco.
Guardando soltanto i primi tre episodi della serie è già palese quanta cura e quanto lavoro sia stato messo dietro alla costruzione dell’ambientazione. Piltover e Zaun vivono e respirano all’interno di un contesto così grande e pieno di possibilità che è impossibile rimanere passivi. L’aspetto migliore è che non è necessario conoscere la lore di Runeterra per comprendere questa ampiezza del mondo perché la serie riesce perfettamente a veicolare la grandezza della sua ambientazione senza attraverso una storia umana, di piccoli e grandi gesti di eroismo e codardia. Alla fine della visione viene istintivo andare a recuperare almeno qualcosa della lunga storia dell’ambientazione di Runeterra e pregustare quali altre incredibili storie ci aspettano al di fuori dei confini delle due città sovrapposte.
Il bello di Arcane risiede infatti nella sua duplice natura, puntando sia a un target ben avviato nel mondo di Runeterra, sia a un target completamente nuovo ed estraneo a League of Legends. Il risultato è sicuramente una serie d’animazione occidentale con un altissimo valore produttivo, un vero e proprio must watch per qualsiasi abbonato a Netflix.
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Gran bella recensione e approvo in pieno il tutto.
Anche se non conosco la lore di Runeterra, Arcane è una serie così intrigante e ben fatta che è come sentirsi parte di questo mondo in bilico tra la luce e l'ombra.