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Top 5 roguelike da giocare (e rigiocare)

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Top 5 roguelike da giocare (e rigiocare) 1

In un mio precedente articolo ho parlato un po’ di come i roguelike (e rogue-lite) siano nati, cosa sono e come mai abbiano tanto successo negli ultimi anni.

È un genere allo stesso tempo adatto a tutti e a nessuno, che dipende molto dal gusto personale, per questo mi sembra una buona idea provare a stilare una piccola lista di giochi che trovo particolarmente belli o interessanti per affacciarsi al genere in toto.

Trovo utile chiarire subito due punti in particolare:
1) I giochi di cui parlerò sono titoli di cui ho esperienza diretta e su cui ho passato un certo numero di ore, perciò farò sempre e solo riferimento alla versione PC, e potrebbero essere assenti titoli meritevoli ma che semplicemente non ho giocato.
2) La mia opinione è ovviamente solo un’opinione e non va presa come oggettiva ma come i consigli di un’appassionata, l’ordine dei titoli si riferisce a una mera preferenza personale.

Tolto di mezzo il legalese, mettetevi comodi e passiamo alla top:

5 – Dead Cells (Motion Twin, 2017)

dead cells title art roguelike

Titolo molto interessante già dalle sue premesse e premiato con un meritatissimo Best Action ai Game Awards 2018, Dead Cells si presenta come una via intermedia tra un roguelike e un metroidvania.

Nella pratica questo si traduce in un gameplay da action a scorrimento orizzontale e alcuni elementi platform, con opzioni molto varie nei combattimenti. Le armi a nostra disposizione dipenderanno da quali troviamo nel corso della run, ma anche da che potenziamenti permanenti abbiamo ottenuto in cambio delle cellule raccolte dai nemici sconfitti.

L’idea ibrida però si vede soprattutto nella generazione dei livelli: un metroidvania si concentra sull’esplorazione della mappa e il backtracking, mentre un roguelike vuole che ogni run sia casuale e nuova. Il modo in cui questi due aspetti vengono avvicinati, e il motivo per cui lo consiglio soprattutto a chi è restio al concetto di permadeath, è tramite la generazione di livelli generalmente simili tra loro, contententi elementi ricorrenti in posizioni simili, come ad esempio porte che si chiudono a tempo, dando bonus ai player più veloci, oppure oggetti che sbloccano abilità necessarie a proseguire, che saranno mantenuti nelle run successive, aprendo nuove strade in livelli precedenti.

In Dead Cells, anche grazie alla vasta quantità di perk permanenti ottenibili, si ha sempre la sensazione di fare dei progressi, e la fine di una run è più come tornare a un checkpoint da cui riprovare, per arrivare più in fondo o prendere tutt’altra strada a questo o quel bivio.

4 – Crypt of the Necrodancer (Brace Yourself Games, 2015)

crypt of the necrodancer title art roguelike

Nato da un tentativo di riprendere la componente a turni tipica della prima era dei roguelike, Crypt of the Necrodancer è un fantastico e riuscito esperimento di avvicinare i dungeon crawler a elementi da gioco di ritmo.

Il mondo di gioco è infatti diviso in caselle e scandito dai battiti della colonna sonora, e a ogni battito corrisponde un’azione, che sia muoversi, attaccare o usare un oggetto. Anche i mostri si muoveranno seguendo lo stesso tempo, ognuno con il proprio ritmo e il proprio pattern di movimento.

Il gioco in sè è forse un po’ difficile da imparare, data la mole di nemici diversi da conoscere, e ogni piano sarà più veloce del precedente, concedendo sempre meno tempo per adattarsi, ma tra gli elementi ironici e il gameplay peculiare, risulta sicuramente divertentissimo, e ancora di più man mano che si sbloccano gli altri personaggi, ognuno con le proprie gimmick.

Ovviamente consigliato soprattutto a chi apprezza la colonna sonora, per lo più elettronica, data la sua importanza così rilevante nel gioco.
In questo senso sono presenti numerose chicche: tra il negoziante che canta sulla base musicale se si è vicini al negozio e i livelli del terzo strato divisi in due con un diverso arrangiamento per entrambe le parti. Sapevate, per esempio, che una volta finita la traccia si viene trasportati direttamente al piano successivo?

3 – Risk of Rain 2 (Hopoo Games, 2019)

risk of rain 2 title art roguelike

Seguito di un platformer action 2D dalla grafica 16-bit, Risk of Rain 2 si trasforma in un TPS dalla grafica cel-shaded, con ottimi risultati.

Il gioco presenta un gameplay molto rapido, dove il giocatore verrà sparato su un pianeta sconosciuto e dovrà proseguire attraverso i livelli attivando dei teletrasportatori situati in punti casuali; il suo percorso sarà però rallentato da ondate di mostri che appaiono regolarmente.

Sparsi in giro per i livelli, che mantengono lo stesso layout ma possono essere in ordine diverso, sono presenti forzieri e altari con cui interagire per ottenere oggetti o sbloccare contenuti.

La forza di Risk of Rain 2, oltre al gameplay molto rapido, sta nella quantità spropositata di oggetti raccoglibili in una run, che sinergizzando e sommandosi al kit del nostro personaggio, vanno a renderci sempre più forti, per reggere la difficoltà sempre maggiore delle ondate, legata al tempo di gioco. Personalmente apprezzo molto come poi ogni oggetto modifichi leggermente l’aspetto del personaggio, come si può anche vedere nella copertina qui sopra.

Il gioco non è molto generoso sotto alcuni aspetti e alcuni unlock richiederanno run molto lunghe, ma non è motivo di disperazione: il gameplay è così leggero e divertente che le ore voleranno senza che nemmeno ve ne rendiate conto.

2 – The Binding of Isaac: Repentance (Edmund McMillen, 2021)

isaac title art roguelike

Non esattamente un titolo del 2021, bensì ultima espansione di un titolo nato nel 2011, Isaac è probabilmente il roguelike più conosciuto e quello che ha rilanciato il genere.

Le premesse sono molto semplici: ci si muove tra stanze generate casualmente sparando nelle direzioni cardinali, sconfiggendo i nemici che compaiono e cercando di arrivare alla stanza del boss, per passare al piano successivo. Lungo la strada vari oggetti e consumabili ci aiuteranno a diventare più forti o daranno altri effetti.

Gran parte di questi oggetti, poi, cambieranno radicalmente il modo stesso di giocare, sinergizzando e modificando il comportamento del personaggio e degli altri oggetti, con risultati anche controproducenti ma spesso estremamente divertenti da scoprire.

Dopo una serie di espansioni nel corso di un intero decennio, ormai Isaac ha accumulato una quantità di contenuti, tra personaggi, boss fight e finali alternativi, assolutamente colossale per un gioco del genere, nonostante i suoi comandi minimali.

Forse un po’ ostico da navigare per chi si affaccia per la prima volta alla sua mole di cose da fare… però una volta che ci si inizia a prendere confidenza, presenta al giocatore tutta una gamma di modi per rivoluzionare completamente il gameplay, rendendo ogni run estremamente diversa dalle altre.

1 – Hades (Supergiant Games, 2020)

hades title art roguelike

Personalmente il titolo più interessante di questa top, Hades è un’interpretazione particolarmente narrativa del modello roguelike, con miriadi di dialoghi e interazioni che arricchiscono sempre di più il mondo di gioco e i suoi personaggi, nonostante la ciclicità del gameplay.

Giocheremo infatti nei panni di Zagreus, figlio di Ade, che si sente estraneo rispetto agli altri abitanti dell’aldilà e decide di fuggire dalla casa del padre e risalire i piani infernali per mettersi alla ricerca della madre perduta. Ovviamente, nell’impresa, la possibilità di morire è sempre dietro l’angolo, ma in quanto principe degli inferi, l’eventualità è solo un biglietto di ritorno a casa, dove ritentare di nuovo.

Il titolo, che ha ottenuto il premio come Best Action ai Game Awards 2020 e Critic’s Choice ai Golden Joystick, fornisce al giocatore l’aiuto dei parenti divini di Zagreus, che lo invitano a unirsi a loro nell’Olimpo, aiutandolo nella fuga donandogli parte dei loro poteri nella forma di powerup e abilità.

Estremamente curato nei personaggi e sorprendentemente fedele alla mitologia greca da cui trae spunto, Hades presenta anche un gameplay molto rapido e coinvolgente. Se avete giocato Bastion, sempre di Supergiant, per alcuni aspetti ne è un miglioramento diretto.

Se non eccelle nella quantità di armi giocabili, almeno non se paragonato a titoli come Isaac, sicuramente compensa con tutti gli elementi di contorno, che rendono l’esperienza di gioco tra una run e l’altra molto più fluida e godibile, ed è questo a portare il gioco, a mio parere, un gradino sopra gli altri.

In conclusione

Questi titoli, che probabilmente alcuni di voi avranno già sentito nominare, sono solo la punta dell’iceberg. Spero che se siete arrivati fin qui in cerca di consigli su un acquisto possiate essere soddisfatti e che siate invogliati a investigare in quel mare di giochi ognuno innovativo a modo suo che è il genere dei roguelike.

Che ne pensate di questa classifica? Pensate che altri titoli meriterebbero una menzione o semplicemente volete condividere il vostro preferito? Ottimo, vi aspettiamo nei nostri gruppi social per sapere la vostra!

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Top 5 roguelike da giocare (e rigiocare) 4

Sono una studentessa di design e amante dei giochi di ruolo, sia cartacei che digitali.
Ossessionata da Touhou e nintendara da sempre, di recente mi sono aperta ai picchiaduro anime (non che sappia davvero giocarci) e agli indie (non avendo i soldi per altro).
Sono ancora alle prime armi nella scrittura, ma faccio del mio meglio per imparare.

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Hellsweeper VR, la recensione: spazzando via l'inferno - SpaceNerd.it
1 anno fa

[…] il più classico dei roguelike, anche qui la “storia” è ridotta all’osso.Siamo un “Hellsweeper” che […]

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