Interviste

World’s End Club, intervista a Kotaro Uchikoshi (creatore di Zero Escape)

In occasione dell’uscita di World’s End Club, il secondo titolo di Too Kyo Games, abbiamo avuto il piacere di intervistare i 3 direttori creativi del titolo, già conosciuti per alcune serie visual novel tra le più apprezzate del panorama videoludico: Kotaro Uchikoshi (Zero Escape e AI: The Somnium Files), Takumi Nakazawa (Myself;Yourself e Infinity Series) e Kazutaka Kodaka (Danganronpa).

Questo primo articolo è dedicato all’interessante e simpaticissimo scambio avvenuto con uno scherzoso Kotaro Uchikoshi, director e scenario writer di World’s End Club!

1) SpaceNerd: Kotaro Uchikoshi è un piacere conoscerti! Stiamo attendendo con ansia World’s End Club e siamo contenti di poterti e potervi intervistare riguardo la vostra carriera ed il progetto.
Per iniziare, potresti presentarti ai nostri lettori che magari non ti conoscono?

Kotaro Uchikoshi: Io sono Kotaro Uchikoshi di Too Kyo Games e sono stato il director e lo scenario writer della serie Zero Escape. In World’s End Club principalmente mi occupo di scrivere gli scenari. Mi occupo anche di pulire i bagni dello studio. Infatti vengo rinchiuso a lavorare giorno e notte come un mulo e pagato con il contagocce.

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2) SpaceNerd: Quanti anni avevi quando hai pensato al tuo primo videogioco?

Kotaro Uchikoshi: Ho iniziato a studiare seriamente lo sviluppo di videogiochi quando avevo 23 anni, nel 1997. Circa due anni prima avevo abbandonato la società e sono diventato un recluso. A quel tempo giocavo ai videogiochi per PlayStation e Super Nintendo Entertainment System (SNES) dalla mattina alla sera, o meglio dalla mattina alla mattina. Poi, un demone è apparso dal sangue che mi è capitato di sputare e mi ha detto: “Kotaro, crea un gioco”, il che mi ha portato alla mia attuale occupazione.

3) SpaceNerd: In un video in cui discuti con Kazutaka Kodaka la tua visione di visual novel e dei giochi d’avventura in generale, hai detto che ti piace l’idea del “what if…”: se tu avessi dovuto scegliere un percorso diverso nella tua vita dall’entrare nell’industria dei videogiochi, dove pensi che saresti ora?

Kotaro Uchikoshi: Così com’era prima di iniziare, al gradino più basso della scala sociale, sorseggiando Coca-Cola e acqua da un tubo di drenaggio marcio (il primo ruolo di Kotaro Uchikoshi nell’industria videoludica è stato come modellatore del famosissimo, soprattutto per i meme, videogioco di Pepsiman, ndr.).
Beh, ora che ci penso è già quasi così comunque…

4) SpaceNerd: Parlare di te e della tua carriera ci porta inevitabilmente a parlare di Zero Escape: quando e come ti è venuta in mente l’idea per il primo titolo?

Kotaro Uchikoshi: L’idea mi è venuta quando sono stato improvvisamente rapito da una creatura mostruosa e rinchiuso in una strana stanzetta. Ovviamente sto solo scherzando: a quel tempo, stavo lavorando per Spike Chunsoft, e mentre tornavo a casa dall’ufficio, in qualche modo l’idea mi è venuta in mente.

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5) SpaceNerd: Chi è il tuo personaggio preferito in Zero Escape e perché?

Kotaro Uchikoshi: Akane (June), immagino. Mi dispiace per lei perché ha avuto una vita molto dura… mi piacerebbe vederla finalmente felice.

6) SpaceNerd: In quale personaggio delle tue opere ti riconosci di più?

Kotaro Uchikoshi: Non ci sono personaggi simili a me in Zero Escape. Un personaggio come me, gentile, onesto, gentiluomo, che non ha mai mentito dalla nascita, puro, innocente e pieno di verginità, non sarebbe interessante in una storia simile, giusto?

7) SpaceNerd: Se fossi nella stessa situazione di Junpei in “999: Nine Hours, Nine Persons, Nine Doors”, cosa faresti? Pensi che riusciresti a risolvere tutti gli enigmi?

Kotaro Uchikoshi: Posso scappare abbattendo un muro. Non c’è bisogno di risolvere enigmi.

8) SpaceNerd: La relazione tra Akane e Junpei è un riferimento alla tua vita privata?

Kotaro Uchikoshi: Lascio la risposta alla tua immaginazione.

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9) SpaceNerd: Quali sono i momenti più scioccanti in Zero Escape secondo te?

Kotaro Uchikoshi: In 999, quando Akane e Junpei salgono insieme nell’ascensore; in VLR, quando scopriamo quanto è grande Sigma.

10) SpaceNerd: Parlando di World’s End Club… deve più allo stile occidentale, allo stile orientale o è un mix di entrambi? Pensi che sia un gioco che saprà accontentare il pubblico occidentale senza problemi o sarà più un gioco di nicchia?

Kotaro Uchikoshi: Il titolo nasce con in mente il pubblico giapponese, ma poiché la storia presenta situazioni universali, penso che anche il pubblico occidentale possa apprezzarlo. Può essere apprezzato da tutti, dagli studenti delle elementari agli anziani… insomma il titolo è per tutti, ma poiché c’è spazio in cui scavare per approfondire la storia, credo che anche i fan dei giochi più particolari di nicchia saranno soddisfatti.

11) SpaceNerd: Come sceneggiatore, è stato difficile scrivere uno scenario per un gioco così diverso dai tuoi lavori passati?

Kotaro Uchikoshi: Scrivere uno scenario per qualsiasi opera, indipendentemente dal genere o dal mezzo, è un lavoro duro, come anche in World’s End Club e altri miei progetti in corso. Ogni giorno mi pento del motivo per cui ho intrapreso questo tipo di lavoro. Nel 1995, se non avessi seguito le parole del diavolo che uscirono dal mio sangue versato che vi dicevo, niente di tutto questo sarebbe successo. Sono sicuro che World’s End Club è assolutamente interessante e che lo troverete da urlo dato che ho dedicato tutta la mia vita a scrivere questo scenario!

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12) SpaceNerd: Qual è il tuo personaggio preferito in World’s End Club?

Kotaro Uchikoshi: Tutti e dodici i ragazzi e le ragazze del titolo sono come miei figli, quindi non posso scegliere chi è il mio preferito. Ovviamente li adoro tutti. Mi piace Pielope, il villain della storia, e comunque mi piacciono anche tutti gli altri personaggi secondari perché aggiungono tanto alla storia del gioco.

13) SpaceNerd: Cosa rende World’s End Club diverso dal resto e unico secondo te?

Kotaro Uchikoshi: In questo gioco, gli altri personaggi ti seguono durante le fasi esplorative e il giocatore avrà numerose conversazioni divertenti e molti scambi di battute importanti con loro. In questo modo penso di essere stato in grado di esprimere più fortemente la sensazione di viaggiare insieme.
Un’altra caratteristica distintiva di World’s End Club è che la storia a volte si ramifica notevolmente. Ogni storia si sviluppa in un modo completamente diverso, quindi spero che possiate apprezzarne anche questo lato.

14) SpaceNerd: Perché chi ci sta leggendo dovrebbe giocare World’s End Club?

Kotaro Uchikoshi: Ci sono molte persone che sono esauste e stressate a causa dei tempi bui che stiamo vivendo: consiglio proprio a loro di giocare a questo titolo. World’s End Club è una storia commovente che regala sensazioni toccanti. Sono sicuro che può essere utile a queste persone giù di morale e tristi.
Per favore, provatelo!

Termina qui la nostra intervista a Kotaro Uchikoshi, che ringraziamo immensamente del tempo dedicatoci per rispondere alle domande che abbiamo pensato per i nostri lettori.

Vi ricordiamo che World’s End Club è disponibile a partire dal 28 maggio per Nintendo Switch, ed è inoltre incluso nell’abbonamento Apple Arcade.

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Cosimo "Kojimo" Riondino e SpaceNerd

Vedi commenti

  • Che meraviglia ❤❤
    E straordinario Uchikoshi, col suo senso dell'umorismo riesce a farti apprezzare tutto, anche i momenti bui della vita.
    Grandissima intervista!
    Complimenti!

Pubblicato da
Cosimo "Kojimo" Riondino e SpaceNerd
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