Doctor Mirage è il volume a fumetti più recente pubblicato da Edizioni Star Comics con protagonista l’omonimo personaggio Valiant Comics. Il volume contiene la miniserie, pubblicata originariamente nel 2019, scritta da Magdalene Visaggio (Eternity Girl, Vagrant Queen) e disegnata da Nick Robles (The Dreaming).
Magdalene Visaggio è uno dei volti più interessanti del panorama statunitense per quanto concerne la sceneggiatura. Partendo da progetti indipendenti con il collettivo Black Mask Studios e poi studiando sotto la guida di Scott Snyder, Visaggio è riuscita in breve tempo ad affermarsi in realtà editoriali importanti come DC Comics.
In questa miniserie di Doctor Mirage, l’autrice dimostra fin da subito una certa sensibilità per quanto riguarda il lato umano della protagonista, che torna in maniera esplicita e palpabile.
Visaggio si ricorda che Shan è una donna distrutta dalla perdita del marito; ogni volta che cerca di riportarlo indietro, finisce per peggiorare la situazione a causa della sua inesperienza nell’uso della magia. Il suo continuo vagare tra la vita e la morte in compagnia delle anime dei defunti la rende un vero e proprio psicopompo che arriva a dare per scontato che la morte non sia nulla di definitivo.
La scrittrice sconvolge brillantemente questo schema, andando a intaccare pesantemente le certezze di Doctor Mirage e del lettore, trasformando la storia da banale ricerca dell’amato perduto ad allegoria del superamento del trauma della morte.
Lo sconvolgimento persistente di Shan e il rifiuto dell’idea che non ci sia più speranza indica come non sia riuscita a somatizzare il dolore della perdita. Scontrandosi con avversari impossibili da sconfiggere e ricorrendo persino a pratiche magico-psicotrope pur di avere sempre con sé quantomeno l’immagine dell’amato perduto, Doctor Mirage grida al lettore quanto sia profonda e straziane la sua depressione.
La narrazione di Magdalene Visaggio è asciutta, chiara ed essenziale, nonostante la ripetitività di alcuni concetti possa risultare ridondante. La gestione del ritmo risulta comunque impressionante e dimostra uno studio approfondito e una certa dimestichezza con le dinamiche dello storytelling.
Non esistono momenti morti nel suo Doctor Mirage e l’alternanza tra le scene d’azione e i dialoghi risulta sempre puntuale e mai forzata.
Il dosaggio delle informazioni è perfettamente calibrato per conferire maggiore potenza catartica al colpo di scena finale, seppure sia diretta conseguenza della ridondanza dei concetti sopracitata.
Inoltre, a differenza di Jen Van Meter, l’autrice fornisce sempre tutte le spiegazioni riguardo i riferimenti mitologici utilizzati, offrendo sempre il contesto adatto alla loro comprensione. La più grande pecca del volume risiede nel dialogo tra Doctor Mirage e il suo antagonista durante lo scontro finale, infarcito di frasi fatte di cui la storia avrebbe volentieri fatto a meno.
Caratteristica subito riconoscibile di questo volume, almeno per chi ha letto Doctor Mirage Omnibus, è il netto cambio da un’estetica onirica ad una lisergica/psichedelica. Ciò è dovuto al tratto tipicamente indie del disegnatore Nick Robles, essenziale ed espressivo per le fisionomie, ma particolareggiato per le creature e le geometrie astrali.
Difficile non riconoscere in lui un certo amore per Steve Ditko, leggendario disegnatore Marvel (è il co-creatore di Spider-Man e Doctor Strange) e Charlton Comics (se non avesse creato personaggi come Question e Capitan Atom non avremmo mai letto Watchmen). Ditko, nel suo lavoro su Doctor Strange, era solito comporre tavole ricche di geometrie intricate dai colori sgargianti, in maniera non dissimile da Robles.
E parlando di colori è impossibile non citare l’enorme apporto di Jordie Bellaire, tra i migliori coloristi in circolazione, la quale impreziosisce il volume con colori caldi e brillanti sapientemente abbinati per contrasto, permettendo al lettore di focalizzarsi immediatamente sugli elementi importanti dello scenario a dispetto dell’elevato numero di soggetti presenti.
Questa recente storia di Doctor Mirage è un’avventura scorrevole scritta con indubbio mestiere e disegnata con molta personalità. Sicuramente una lettura piacevole – per alcuni persino sorprendente – che gode come al solito dell’ottimo formato Star Comics.
Consigliatissimo agli amanti delle storie magiche e dell’estetica pop.
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