Siamo abituati a pensare ai supereroi Marvel Comics come entità capaci di affrontare qualsiasi minaccia, per quanto grande essa sia. Tale visione è stata fomentata particolarmente dai film del MCU , ma non è stato sempre così. Quando Stan Lee diede vita al concetto di supereroi con super-problemi in realtà intendeva che il problema dei supereroi era uno solo: la realtà . A volte tendiamo a dimenticare come questa possa essere ben più devastante di un Thanos qualsiasi (qualcuno ha detto Coronavirus ?)
Ecco quindi una lista di fumetti che hanno costretto a letto gli eroi Marvel Comics, giusto per rinfrescarci la memoria!
The Amazing Spider-Man (Vol. 1) n.87 di Stan Lee e John Romita Sr.In quella che è forse una delle storie più esplicative della stupidità di Peter Parker (e non ce ne sono poche) Spider-Man si accorge che i suoi poteri stanno lentamente scomparendo. Disperato, decide quindi di rapinare una gioielleria per mettere a posto i propri conti, salvo poi desistere e compiere un gesto altrettanto avventato: rivelare la propria identità segreta a tutti i suoi conoscenti . Ovviamente la situazione si risolverà in maniera rocambolesca, con Peter che (SPOILER! ) andando dal medico scoprirà che la causa della sparizione occasionale dei propri poteri era dovuta ad una semplice febbre .
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La Morte di Capitan Marvel di Jim StarlinDa una storia – con il senno di poi – abbastanza ridicola, passiamo ad uno dei fumetti più struggenti della Marvel Comics, quel capolavoro che risponde al nome de La Morte di Capitan Marvel , scritto e disegnato da Jim Starlin . In questa storia, il Capitan Marvel originale, Mar-Vell , viene avvelenato da un nemico di serie B, Nitro (che in realtà è pure quello che ha scatenato l’originale Civil War , quindi serie B con riserva). L’esposizione alla sostanza tossica del malvivente gli provoca letteralmente il cancro . Assistiamo quindi agli ultimi giorni di Mar-Vell in quella che è la primissima storia a fumetti in cui un supereroe muore , tra diari personali, saluti ai compagni d’arme e l’ultimo, epico scontro faccia a faccia con niente meno che Thanos, da lui stesso già sconfitto in precedenza . Imperdibile.
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Silver Surfer: Requiem di J. Michael Straczynski ed Esad RibićMolto simile concettualmente alla precedente, Silver Surfer: Requiem racconta di un essere perfetto la cui stessa perfezione è causa della sua rovina. L’ex-araldo del divoratore di mondi Galactus viene a sua volta divorato lentamente dal decadimento cellulare, in quello che è a tutti gli effetti una sorta di cancro cosmico stile Marvel Comics. Il surfista d’argento decide quindi ti tornare alla propria terra d’origine, Zenn-La , solcando un ultima volta il cieli e spendendo i suoi ultimi giorni ad aiutare chiunque abbia la fortuna di incontrarlo. La maestosa sequenza finale, con Galactus che arriva a porgere gli omaggi al suo unico amico, merita da sola la lettura.
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La Potente Thor di Jason Aaron e Russell DautermanJason Aaron è l’artefice della migliore run di Thor mai scritta. Lo sceneggiatore ha tirato le redini della testata del Dio del tuono per ben 7 anni, dando vita a saghe roboanti ricche di quella tragicità wagneriana che ha reso celebre la mitologia norrena al grande pubblico. Tra i momenti più interessanti della sua gestione, vi è il periodo di transizione in cui il Mjolnir passa dalle mani del figlio di Odino a quelle di Jane Foster , sua ex-amante, che in Thor: God of Thunder n.12 scopriamo essere malata di cancro al seno. In seguito al mega-evento Secret Wars , Jane si ritroverà infatti a vestire i panni di difensore di Asgard affrontando minacce sempre più devastanti, nonostante la sua malattia si aggravi ad ogni trasformazione nella Potente Thor.
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X-Factor (Vol.1) n.68 di Chris Claremont, Jim Lee e Whilce PortacioDopo un breve arco narrativo incasinatissimo e pieno di splash-page – come solo le testate anni ’90 dei mutanti Marvel Comics potevano essere – la squadra nota come X-Factor, guidata all’epoca da Ciclope , si fionda al salvataggio del figlio di quest’ultimo, Nathan Summers , all’epoca neonato. Il piccolo era stato rapito da nientemeno che Apocalisse e Sinistro , i quali volevano usarlo per i loro sordidi propositi. Il salvataggio riesce a metà: Nathan viene effettivamente recuperato dal padre, ma non prima di essere infettato da un virus tecno-organico a causa di Apocalisse. Disperati, i genitori di Nathan sono costretti a spedire il neonato nel futuro, sperando che la moderna tecnologia possa salvarlo da morte certa. Lì il piccolo crescerà sano (più o meno) e forte (solo più) divenendo il mutante noto come Cable .
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