La seconda stagione di Killing Eve aveva sulle spalle un compito veramente molto arduo da portare avanti, ovvero proseguire in maniera eccezionale la prima stagione che ci ha introdotti alle vicende di Eve Polastri e di Villanelle, vicende che abbiamo avuto il piacere di vedere e amare.
E sono contento di poter dire che questa seconda stagione riesce perfettamente nel suo compito di successore, infatti con le sue otto puntate riesce a portare avanti in maniera coinvolgente le vicende delle due protagoniste esattamente dal momento in cui avevamo lasciato Eve e Villanelle al termine della prima stagione.
Ma andiamo ora a vedere più nel dettaglio perchè questa seconda stagione raggiunge livelli così alti.
Fin dalla prima stagione la regia di ogni singola puntata è stata ben diretta, e questa seconda stagione non è stata da meno, la regia contribuisce in maniera fondamentale alla grandezza raggiunta dalle puntate e notiamo l’arduo lavoro impiegato (che è stato pienamente ripagato) di puntata in puntata.
Le ambientazioni continuano ad essere moltissime e generalmente con una larga vastità di campo durante le riprese, vediamo infatti numerose città europee diverse nel corso delle varie puntate (Come Roma, Londra, Amsterdam… Ecc), durante le varie scene anche le inquadrature stesse sono ben proporzionate, abbiamo infatti dei cambi di piano ben fatti e che di conseguenza risultano anche molto piacevoli da vedere.
Considerando anche la colonna sonora, la recitazione dei vari attori e i dialoghi, ci ritroviamo tra le mani un montaggio a regola d’arte del prodotto finale.
Il Cast che si è dimostrato di altissimo livello fin dalla prima stagione (arrivando a vincere anche vari premi di alto prestigio) rivede anche in questa seconda stagione: Sandra Oh (Eve Polastri), Jodie Comer (Villanelle), Sean Delaney (Kenny), Fiona Shaw (Carolyn Martens), Kim Bodnia (Konstantin Vasiliev) e Owen McDonnel (Niko Polastri) che si riconfermano tutti alla grande, in compenso purtroppo vediamo la dipartita di David Haig (Bill Pargrave) e di Kirby Howell-Baptiste (Elena Felton), però possiamo dire che sono stati aggiunti due validi sostituti ovvero Edward Bluemel (Hugo) e Nina Sosanya (Jess) che aggiungono una ventata di novità tra i personaggi che di certo non guasta.
La seconda stagione ci mette di fronte a dei copioni scritti a regola d’arte, riusciamo infatti a mantenere il classico clima rigido durante le varie scene, ma con quel pizzico di umorismo che riesce in qualche modo a spezzare la tensione del momento senza intaccare però la serietà stessa della situazione. Cosa che riusciamo a constatare specialmente durante i dialoghi tra Villanelle ed altri personaggi (ad esempio Eve o Konstantin con il quale ha un rapporto speciale), Villanelle infatti ha un carattere del tutto mutevole nel corso delle scene, passa dall’essere cinica e letale all’essere divertente e normale nel giro di pochi istanti.
In secondo piano ma non meno importante, anche la prosecuzione stessa della trama non risulta mai noiosa,nonsense o banale, ci ritroviamo spesso ad assistere a dei veri e propri colpi di scena che riescono a mozzarci per qualche istante il fiato o che comunque difficilmente sono prevedibili fin dal principio.
Inoltre con questa stagione riesce a fare altri passi avanti nel rivoluzionare ancora di più il concetto stesso del mondo dello spionaggio, portandoci un qualcosa di unico e originale nel corso di ogni singola puntata.
Se siamo rimasti affascinati e colpiti dalle vicende della prima stagione, di sicuro lo siamo stati nuovamente anche per questa seconda stagione visto che ora rispetto a prima riusciamo a capire un pochino di più sia Eve che Villanelle e specialmente, riusciamo a comprendere in maniera più chiara il rapporto che lega in maniera molto radicata e profonda le due protagoniste.
Eve che incarna il “bene” per certi aspetti sembra non poter fare a meno di avere nelle vicinanze Villanelle e la sua natura folle, e infatti nel corso di questa stagione questo la porta a subire una trasformazione a livello psicologico visto che arriva anche al punto di farsi manipolare da Villanelle stessa, cosa che la porta a diventare sempre più simile a quest’ultima.
Villanelle dal suo canto incarna il “male” ma viene comunque attratta dalla natura di Eve nonostante quest’ultima l’abbia pugnalata nel finale della scorsa stagione, durante questa stagione invece Villanelle sembra voler far capire a tutti i costi ad Eve che non può fare a meno di lei e infatti tenta di allontanarla ancora di più dal marito Niko, e di manipolarla per farla diventare più come lei, senza scrupoli e senza paura.
Un vero tocco di classe invece è proprio il finale stesso della stagione, che per certi aspetti omaggia il finale della prima stagione visto che la prima volta vediamo Eve che ferisce Villanelle, mentre stavolta le parti sono invertite ed è Villanelle che ferisce Eve.
Questa scelta narrativa ci mette di fronte ad un perfetto rapporto bilanciato tra amore e odio tra le due protagoniste.
Infine ma non meno importante, la colonna sonora è il pezzo finale che completa il puzzle che abbiamo tra le mani, infatti in ogni singola puntata in base al momento (drammatico, comico ecc) che sia, la colonna sonora è sempre azzeccatissima e riesce completamente nel compito di enfatizzare il momento rendendolo ancora più intenso e godibile.
Non posso far altro se non dire che anche questa seconda stagione è riuscita a regalarci delle grandi emozioni, e a lasciarci in uno stato avanzato di suspense in attesa della terza stagione per poter scoprire come procederanno le vicende di Eve e Villanelle, personaggi che con una così valida e solida caratterizzazione personale di certo riescono a trasmetterci i loro valori e sentimenti.
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