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Caccia al clone: Dead by Daylight vs Identity V

Prima dell’uscita della modalità Zombie del celebre Call of Duty, non immaginavo che il genere Horror si potesse adattare al multigiocatore Online in maniera così fluida. Una seconda smentita giunse nell’estate 2016, quando 505 Games pubblicò Dead by Daylight.

Il titolo diventò rapidamente famoso grazie al suo gameplay innovativo. Quattro giocatori impersonano dei sopravvissuti e uno un killer, mentre quest’ultimo dovrà occuparsi della cattura dei malcapitati, la chiave delle prede è la collaborazione, dovranno coordinarsi e aiutarsi a vicenda per poter sfuggire al killer.

Personalmente conobbi il gioco nonappena uscì grazie a YouTubers americani e molto interessato aggiunsi il titolo alla mia lista desideri di Steam dove, nonostante i numerosi e costanti abbassamenti di prezzo, forse stanco dai troppi video visti a riguardo, giace tutt’ora..

Ma lo scorso 11 Luglio, grazie al colosso cinese del multiplayer online NeatEase, ho potuto provare la tensione che questo tipo di Survival Horror può generare. Devo ammettere che i primi minuti di gioco sono stati parecchio fuorvianti e stressanti, ci viene presentato tramite una ben elaborata cutscene un Detective privo di memoria che cerca di ricostruire eventi passati all’interno di una raccapricciante magione. Inizialmente mi è sembrato di giocare al più classico dei punta e clicca stile Professor Layton, mi sono ritrovato in una stanza della villa ad analizzare libri ed accendere candele.. ma dopo un non proprio rapido tutorial mi sono reso conto che non era altro che una sorta di Menu interattivo dove è possibile accedere al Negozio, al Matchmaking e alla personalizzazione dei vari personaggi.

Come nel titolo originale, i vari Killer prendono spunto dagli assassini dei più famosi film del Cult Horror, mentre mi è apparso parecchio curioso l’adattamento dei sopravvissuti ad uno stile che sembra direttamente ispirato alle pellicole di Tim Burton, piccoli e fragili pupazzi di pezza con tanto di bottoni al posto degli occhi. Ogni personaggio, sia preda che predatore, ha lo sviluppo tramite l’accumulo di punti esperienza di abilità uniche e dei costumi acquistabili direttamente nello Store In-Game.

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L’adattamento su mobile è perfetto, con comandi comodi e ben posizionati. I movimenti sono leggermente assistiti per migliorare la fluidità dell’esperienza di gioco. Identity V promette una solidissima sessione multigiocatore già vittoriosa su console e PC.

Considerazioni del Rain:

– Non ho ancora capito perchè NeatEase abbia voluto “mascherare” con i primi minuti di gioco e con l’introduzione di una Story Line ciò che dovrebbe semplicemente essere una cruda esperienza Online con un susseguirsi di partite con gente di tutto il mondo.

– Ho apprezzato la cartoonizzazione dei personaggi, dato che ultimamente vige la moda di vezzeggiare i personaggi su mobile (vedi Final Fantasy XV Pocket Edition), mi ha soltanto fatto storcere il naso la sedia-razzo stile Alice nel Paese delle Meraviglie come trappola del killer, dove una volta legataci la vittima se non liberata in tempo prenderà il volo..

– L’idea di fuggire in preda al panico ad un altro giocatore è sicuramente una gran bella trovata, ci hanno visto lungo gli sviluppatori di Dead by Daylight.

– Identity V è sicuramente da provare, sia per chi come me non ha mai giocato al titolo originale, sia per chi ha la curiosità di vedere come siano riusciti ad adattare un gioco simile su smartphone comparandone le differenze stilistiche e grafiche.. magari saltando il tutorial..

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Andrea Scapellato

Studente di informatica, games and apps developer per Little Houses. Esordio da videogiocatore con la "MegaStation", un terribile Famiclone con l'aspetto della PS1. Gioco preferito: "Prince of Persia: Spirito Guerriero".

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Andrea Scapellato
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