Fumetti

La persona che mi piace non è un ragazzo vol.1-2, la recensione: musica che unisce mondi

Immaginate di ritornare tra i banchi di scuola, il vostro primo ingresso in una società in miniatura: soli, con la speranza di poter essere accettati e fare parte di un mondo più grande. È proprio per la paura di essere esclusi e passare gli anni dell’adolescenza in reclusione che molti finiscono per perdere se stessi, nascondendo caratteristiche inusuali o passioni di nicchia pur di preservare la propria immagine. Un compromesso doloroso a cui non tutti sono disposti a cedere, poiché vi è chi ritiene più importante restare fedeli al proprio essere rinunciando, tuttavia, ai benefici portati dal rispettare le aspettative sociali.

È su questa base che l’autrice Sumiko Arai costruisce La persona che mi piace non è un ragazzo, manga di genere yuri edito da Edizioni Star Comics. Iniziato come Web Comic dalla pubblicazione di quattro pagine settimanali sull’account X (precedentemente Twitter) dell’autrice, la storia ottiene un grande successo per la sua originalità di stile e la delicatezza nell’affrontare temi legati all’espressione personale e di genere.

Mettete in sottofondo la vostra canzone preferita, perché con questa recensione entreremo in un mondo fatto di musica!

“Udii il suono del mio ritmo che combaciava perfettamente con quello di qualcun altro”

Aya Oosawa è una gyaru, una liceale appariscente ed estroversa amante della moda. Gode di una certa popolarità all’interno della classe e fa parte di un gruppo di ragazze con cui condivide stile e carattere. Nonostante questa sua posizione, Aya si sente profondamente sola: il motivo è la sua grande passione per la musica Rock occidentale, che le sue amiche non comprendono. La nostra protagonista è arrivata quindi a pensare che alcune passioni non siano fatte per essere condivise con gli altri, bensì qualcosa da apprezzare in solitudine.

La convinzione di Aya cambia quando ad un negozio di CD, di cui diventa cliente abituale, incontra un misterioso ragazzo vestito di nero che porta sempre una mascherina per coprirsi il viso. I due condividono gli stessi gusti musicali, e proprio in quel negozio Aya si sentirà per la prima volta come a casa: un posto dove poter essere se stessa, senza vergogna né preoccupazioni.

Aya si innamora di quel ragazzo, senza sapere che la sua vera identità è quella di Mitsuki Koga, la sua compagna di banco introversa che passa inosservata. Se Aya, infatti, sacrifica una parte della sua identità per integrarsi al resto della classe, Mitsuki invece preferisce essere come un “personaggio di sfondo”, qualcuno che limita i rapporti con gli altri preferendo vivere nel proprio mondo, quello del rock.

“A nessuno piace avere un ritmo diverso rispetto agli altri, però io non voglio mentire a me stessa. Se il mio ritmo e quello del mondo non combaciano mai… che mi lasciassero pure indietro.”

La vicinanza di Aya non può che smuovere qualcosa di nuovo in Mitsuki, che per la prima volta inizia a volere di più rispetto ad essere semplicemente invisibile.

Il significato della musica: conforto, protezione, comunicazione.

All’interno della vita delle due ragazze, come avrete capito, la musica ha un ruolo molto importante. Essa è sinonimo di calore e conforto per Aya, poiché tornando a casa e mettendosi le cuffie può finalmente smettere di interpretare un personaggio, di indossare una maschera che non le appartiene. Invece, per Mitsuki la musica è un metodo per proteggersi dal mondo esterno: in vari momenti della storia la si vede alzare il volume dei brani che ascolta, come per soffocare il rumore delle voci esterne e dei suoi stessi pensieri, fino ad arrivare al punto in cui le note musicali prendono il sopravvento sui disegni dell’autrice.

La musica è, però, anche uno strumento di comunicazione unico tra le protagoniste. La loro storia inizia quando Aya compra al negozio di CD un disco dei Nirvana, per poi ricevere in regalo da Mitsuki il nuovo album dei Foo Fighters. Quando il loro rapporto diventa più profondo, le due iniziano a scambiarsi playlist, mandandosi canzoni che associano a diversi umori, momenti della giornata e ricordi, mostrando all’altra cosa si cela nel proprio animo – la musica diventa, quindi, rappresentativa del mondo interiore dei personaggi.

Proprio per questo motivo, il manga è pieno di citazioni e tributi ai giganti del Rock e dell’ambiente alternativo, tanto che molti lettori hanno creato delle playlist con tutte le canzoni menzionate nella storia. L’ambiente del negozio di CD si espande, esplorando altri personaggi legati al mondo musicale (tra cui lo zio di Mitsuki, Joe, proprietario del negozio sopracitato ed una delle presenze più piacevoli del manga), e si verrà coinvolti in concerti e festival di cui il messaggio chiave è l’inclusività e la libertà di essere chiunque si voglia.

È importante menzionare che il messaggio d’inclusività ed il combattere contro i pregiudizi è affrontato in molti modi e non riguarda solo la passione delle protagoniste: il motivo per cui Mitsuki inizialmente non vuole rivelare la sua identità è per un pregiudizio verso le gyaru, poiché pensa di poter essere ritenuta una persona noiosa e ha paura di non rispettare le aspettative che Aya si è fatta di lei; ma Aya stessa, del resto, è timorosa che le sue amiche possano giudicarla e non si fida completamente di loro.

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Con un grande tatto viene affrontata anche la questione dell’espressione di genere. Mitsuki si veste seguendo una moda tipicamente “maschile”, motivo per il quale altri personaggi sono spesso confusi sul suo genere o sulle motivazioni che la spingono a vestirsi in questo modo. Senza fare spoiler su una delle scene più confortanti del manga, sappiate che l’argomento viene trattato e spiegato con una grande naturalezza, tale da farci chiedere come sia possibile che nella società odierna ci sia ancora così tanta chiusura al riguardo.

Quella che a prima vista può sembrare una semplice storia d’amore scolastica basata sull’equivoco iniziale si rivela un vero e proprio sguardo sulla realtà che ci circonda: il focus è sulla crescita delle due protagoniste e il modo in cui si relazionano con gli altri, i loro dubbi sul futuro, e come finalmente si liberano dagli standard sociali per vivere seguendo il loro unico ritmo.

Non mi è mai piaciuto così tanto il verde…

Se avete sentito parlare de La persona che mi piace non è un ragazzo, probabilmente è stato attraverso il nome scherzoso “yuri verde”: il motivo è, ovviamente, l’utilizzo del colore verde affiancato al classico bianco e nero. Questa scelta stilistica dona sicuramente al manga una sua identità originale e lo rende riconoscibile (è impossibile che passi inosservato in fumetteria, visto il colore sgargiante della copertina), ma non deve essere banalizzata come tale.

Anche il verde è un simbolo utilizzato per conoscere lo stato d’animo delle protagoniste. Nel corso del manga, infatti, si può notare una fluttuazione nella quantità del colore: in momenti di forte emotività positiva, le pagine e gli occhi di Aya e Mitsuki si riempiranno di verde, mentre esso si perde in momenti di ansia, tristezza e delusione. Il verde è, dopotutto, il colore associato alla rinascita e alla tranquillità a causa della sua manifestazione nel mondo naturale – la sua presenza, unita alle citazioni musicali, ci dona quindi un’ulteriore chiave di lettura dei sentimenti dei personaggi.

Posso dire di essere molto soddisfatta dell’edizione cartacea del manga. La traduzione è ben curata ed alcuni capitoli ridisegnati dall’autrice rispetto alla loro versione originale riflettono la sua evoluzione artistica degli ultimi anni. Tuttavia, non posso giudicarla un’edizione perfetta.

Come detto in precedenza, La persona che mi piace non è un ragazzo è stato concepito con capitoli brevissimi per la sua natura di Web Comic. Tra questi capitoli avvengono grandi salti temporali e cambiamenti d’ambientazione, che nell’edizione cartacea sono stati affiancati l’uno all’altro senza pagine di transizione, scanditi solo dall’utilizzo di titoli molto piccoli e la cui posizione cambia a ogni capitolo. Una scelta che rende la lettura difficoltosa, dato che i titoli non risaltano subito all’occhio, soprattutto a causa della grande quantità di dettagli dei disegni: la sensazione che avrà il lettore sarà quella di un brusco cambiamento di personaggi e situazioni da un momento all’altro.

Fortunatamente, questo aspetto negativo viene bilanciato dalla presenza di contenuti extra, come capitoli nuovi che approfondiscono il passato dei personaggi della storia e illustrazioni inedite.

Senso di comunità e rappresentazione: il valore dell’opera.

Si tende spesso a sottovalutare l’importanza della rappresentazione nei media, specialmente se non si è parte di un gruppo emarginato. L’inserimento di una minoranza viene visto come qualcosa di non necessario, un capriccio, un sintomo di una società divenuta “debole”, bisognosa di conforto. Ritengo che invece la rappresentazione possa dare coraggio, quello che ci manca quando, desiderosi di ricevere l’approvazione altrui ed impauriti dalla solitudine, decidiamo di sopperire noi stessi e vivere insoddisfatti, nella costante ansia del giudizio.

Nella mia vita sono stata sia Aya che Mitsuki: ho rivisto nella loro passione per il Rock la mia per la musica gotica. Seppur interessata a questa cultura nella sua interezza sin da bambina, inizialmente ho dovuto nasconderla per non essere presa di mira come la ragazza “strana” della classe. Per un periodo, come Aya, ho provato ad integrarmi al resto dei miei coetanei, adeguandomi al loro modo di vestirsi e di parlare – ma era un qualcosa di innaturale che richiedeva un grande sforzo, e avevo perennemente paura di sbagliare in qualcosa.

Mi stancai. Decisi che era meglio essere me stessa, anche se ciò comportava dover restare da sola: mi convinsi che il ruolo di “personaggio principale” non fosse adatto a me, proprio come Mitsuki. Ma una volta cresciuti, trovate delle persone che ti accettano così come sei e capendo che tutti, alla fine, indossano una maschera sociale. Comprendi che nessuna delle due strade è quella giusta: né quella dell’isolamento, né quella della menzogna.

Leggere La persona che mi piace non è un ragazzo mi ha fatta sorridere, perché ho rivisto nella vita delle due protagoniste quello che è stato il percorso mio e delle persone che mi circondano: è questo ciò che rende un’opera di valore, la sua capacità di farti emozionare e di portarti alla riflessione sulla nostra realtà; reputo ciò più importante rispetto ad una sceneggiatura o disegni perfetti.

Nel corso di questi mesi ho visto molti lettori del manga instaurare rapporti con altre persone interne alla community: parlo di fan del Rock che hanno trovato un punto in comune, o persone che hanno iniziato ad ascoltare il genere proprio grazie ai suggerimenti dell’autrice, trovandosi accolti. È questo il messaggio finale che Sumiko Arai vuole regalarci: la musica, così come le altre passioni che ci rendono unici, può diventare come un ponte che connette infiniti mondi.

La persona che mi piace non è un ragazzo
Sceneggiatura
9
Disegni
9.5
Cura editoriale
8.5
Pros
Stile originale e disegni dalla qualità costante
Sviluppo psicologico dei personaggi e tematiche sociali affrontati con attenzione e sensibilità
La passione delle protagoniste per il rock è veicolata perfettamente ai lettori tramite citazioni curate
Cons
Qualche problema di leggibilità a causa dell'adattamento da Web Comic a volume
9
VOTO
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Hymingea

Appassionata di videogiochi, libri, fumetti e webtoon, è stata introdotta al mondo nerd in giovane età grazie ai titoli Nintendo. Il suo interesse verso l'arte, la mitologia e la psicologia fa sì che voglia sempre cogliere l'ispirazione e i significati più nascosti delle opere che analizza.

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