Social

Videogiochi

Come giocare un videogioco giapponese in lingua originale: guida alla follia

Pubblicato

il

Come giocare un videogioco giapponese in lingua originale

Come ho giocato un videogioco giapponese da 80 ore in lingua originale senza saper leggere una parola

Lo scorso 26 settembre Falcom ha rilasciato il nuovo capitolo della sua serie più longeva, The Legend of Heroes: Trails of, Kai No Kiseki – Farewell O’ Zemuria. Il titolo è la diretta continuazione della nuova saga ambientata nella Repubblica di Calvard, Trails through Daybreak, di cui il secondo capitolo sarà disponibile in occidente dal prossimo 14 febbraio.

Dai primi trailer e con l’uscita delle prime indiscrezioni, Kai no Kiseki si preannunciava un titolo cruciale per la serie a livello di gameplay e, soprattutto, di trama. L’ottima esperienza con Daybreak, un gioco imperfetto ma che aveva svecchiato la serie e portato innovazioni interessanti, mi ha spinto, da fan navigato e facilmente trascinabile, ad impelagarmi nell’acquisto della versione in lingua originale su Steam di Daybreak 2 – Crimson Sin (il capitolo in uscita a febbraio), e a giocarlo tramite un’eccellente fan patch.

Quella vissuta con Crimson Sin è stata un’esperienza eccezionale (ne parleremo approfonditamente a febbraio, non abbiate fretta, ndr.), sia a livello di puro divertimento pad in mano che di storia, ancora una volta catturato dalle intricate trame dettate nel corso della serie e vicine ad un punto di svolta cruciale. Un punto di svolta che si materializzava ora davanti a me in Kai no Kiseki – Farewell O’ Zemuria, pronto e al tempo stesso inaccessibile.

The Legend of Heroes: Kai no Kiseki -Farewell, O Zemuria- Opening Video

I videogiochi di Falcom, ormai da anni, arrivano in occidente con una localizzazione lenta. Pensate per esempio che il prossimo Trails Through Daybreak 2 è uscito in patria nel 2022, mentre da noi arriverà solo il prossimo anno. Una tendenza che conosciamo da tempo ma che sembra potersi interrompe con l’arrivo del Remake di Trails in the Sky FC, annunciato dal Nintendo Direct per il 2025 in tutto il mondo.

Ormai rassegnato a dover attendere oltre un anno per una patch tradotta della versione PC, girando su Twitter (X pardon, ndr.), come spesso mi capita il sabato mattina, sono incappato in un nuovo trailer, di solito abilmente schivati, ma questa volta la thumbnail era semplicemente inequivocabile.

In bella vista, su questo corposo story teaser di Farewell O’ Zemuria, c’era il mio personaggio preferito, l’Ashen Chevalier, l’uomo che mi ha fatto innamorare della serie, quasi inaspettato in un contesto come questo. Gasato e praticamente incredulo, decido quindi che non è il momento di pensare in maniera lucida e razionale. Prendo in mano la situazione e mi convinco a trovare il modo di giocarlo all’uscita.

Dalla mia follia nasce questa guida per giocare un gioco in lingua originale in maniera (quasi) semplice e indolore. La storia di come ho giocato un JRPG da oltre 80 ore in giapponese senza saper leggere una parola della suddetta lingua.

Come giocare un videogioco giapponese in lingua originale: guida alla follia 1

Fase 1: L’acquisto

Partiamo dal primo step di questa piccola odissea: dove acquistare una copia del gioco. Qui in realtà siamo nella fase più semplice del processo. Ci sono sostanzialmente due vie: la copia fisica e la copia digitale.

Come è facile intuire, la strada più immediata da percorrere è quella del digitale. Vi basta banalmente registrare un account (PSN in questo caso) dal dominio giapponese, per il quale non occorre neanche l’uso di una VPN, districarvi poi tra i form di registrazione con Google Lens ed il gioco è fatto. Acquistate il titolo e scaricatelo sulla vostra console.

La strada più intuitiva ed immediata non si addiceva però alle esigenze del fan malato che è in me e così ho iniziato a cercare una copia fisica. Anche qui la cosa più “facile” è registrarsi su Amazon.jp (qui VPN molto consigliata, ndr.) e fare un classico ordine, il pacco viene inviato con una spedizione leggermente più costosa ma sicura, veloce e non dovete pensare ad altro.

Per edizioni speciali ed acquisti affini intoltre non disdegnate PlayAsia, un buon sito con un eccellente costumer care nonostante il layout fermo al 2003: oppure, la mia scelta definitiva, il sito ufficiale del distributore (Falcom in questo caso), che vendeva la Limited Edition del ventesimo anniversario della serie ad un prezzo davvero accessibile.

Portato a termine questo primo passaggio non vi resta che aspettare l’arrivo del corriere, di solito abbastanza celere, e prepararvi a giocare il vostro titolo in lingua originale. Scopriamo quindi come si possono tradurre in maniera efficente quasi 100 ore di contenuto senza diventare madrelingua nipponici.

Come giocare un videogioco giapponese in lingua originale: guida alla follia 2

Fase 2: La Traduzione

Ora che abbiamo portato a termine la parte più facile della nostra epopea è il momento di passare alla domanda più importante: come tradurre il gioco? Essendo il gioco su PS e praticamente al Day One, scordiamoci qualsiasi tipo di fan patch o soluzioni simili; come possiamo allora tradurre un intero JRPG?

L’idea (folle) iniziale si basava su una concezione molto pratica del problema. Credevo infatti di poter tradurre il giapponese proprio come l’avevo fatto durante il mio viaggio nella terra del Sol Levante, ovvero tramite il già citato Google Lens. L’app di Google è veramente salvifica quando siete in un paese straniero (specie se vi trovate in Asia o altri posti dove l’inglese lo sanno in pochi, ndr.), ma sembrava funzionare particolarmente bene anche per gli screenshot del gioco.

Il piano quindi prevedeva di poggiare un dispositivo davanti a me per inquadrare lo schermo, tradurre volta per volta e così procedere alla conquista del nuovo Kai no Kiseki. Un metodo che, a mente fredda, risulta veramente pesante e difficile da applicare.

Nella teoria sembrava tutto rose e fiori, ma nella pratica è un sistema macchinoso che finisce per rendere faticosa l’esperienza, vanificando tutti gli sforzi fatti per godersi il videogioco. Fortunatamente, pochi giorni prima del Day One, la meravigliosa community di Trails mi è venuta in soccorso e, sotto un thread di X riguardo le modalità di traduzione dell’imminente capitolo, l’utente OneTrueKura (sia santificato il suo nome) mi consiglia Gaminik, risolvendo in un istante ogni mio problema.

Come giocare un videogioco giapponese in lingua originale: guida alla follia 3

Che cos’è Gaminik?

Gaminik è un traduttore di schermo in real time, disponibile per Windows ed Android, in grado di tradurre in praticamente quasi tutte le lingue del mondo.

L’utilizzo è abbastanza intuitivo. Una volta installato vi basta avviare l’applicazione, selezionare la lingua da tradurre e scegliere la finestra o la porzione di schermo su cui il programma agisce. Ovviamente c’è bisogno di un account e di un abbonamento per una missione lunga come la nostra. Nel piano base infatti la traduzione è piuttosto limitata, mentre iscrivendosi al piano Pro con circa quattro euro al mese abbiamo la possibilità di tradurre 400.000 caratteri al giorno con i software migliori.

Con il piano Pro infatti possiamo utilizzare ChatGPT, Google Translate oppure l’eccellente DeepL, in grado di darci traduzioni praticamente impeccabili. Utilizzare questi tools però comporta una spesa della valuta dell’app (che ci viene ricaricata in automatico al momento della sottoscrizione al piano Pro) e quindi poco funzionale nel nostro caso. In nostro soccorso arriva però la traduzione Online, comunque velocissima e quasi sempre corretta, la quale non consuma valuta e ci permette di giocare per ore senza problemi.

Come giocare un videogioco giapponese in lingua originale: guida alla follia 4

Fase 3: Il Setup

Ora, come potete ben immaginare, in un caso come il mio dove la piattaforma era una PS5 e non il PC, occorre proiettare in qualche modo il gioco sul desktop per poter utilizzare Gaminik.

Nel mio caso il problema non sorgeva in quanto, dotato di scheda d’acquisizione di buon livello, mi è bastato utilizzare OBS per proiettare la cattura e tradurla velocemente sul desktop. Con qualche impostazione riuscite facilmente ad evitare ogni delay audio/video rispetto alla console ed il gioco è fatto, siete pronti per iniziare.

Se non avete un game capture a portata di mano non disperate: un’alternativa esiste ed è anche gratuita. Vi basterà installare il comodo Remote Play, collegare il joystick al PC e potete iniziare a giocare. L’unica pecca è che lo stream con Remote Play è meno stabile di una scheda di cattura e potrebbe farvi perdere qualità e laggare se avete una connessione non velocissima.

Ora che il gioco è installato, il vostro fido traduttore è li accanto a voi ed il setup è completo non vi resta che godervi la vostra avventura in anteprima.

Come giocare un videogioco giapponese in lingua originale: guida alla follia 5

Ma ne vale davvero la pena?

La domanda spontanea che vi sarete posti leggendo questo articolo, ma che mi è stata rivolta spesso anche da altri colleghi della redazione e amici durante gli aperitivi, è una e banale: ma ne vale davvero la pena?

L’esperienza con un JRPG pieno di trama, dialoghi, dinamiche a turni complesse, oggetti e una personalizzazione ricchissima non è stata facile. A volte ho dovuto interpretare la traduzione, ogni tanto capita che, se non avete catturato bene la zona da tradurre, l’applicazione traduca anche scritte ambientali, come nomi dei negozi o caratteri sui vestiti; e infine, capire nuove dinamiche di gameplay con traduzioni automatizzate non è immediato anche per un videogiocatore esperto della serie come il sottoscritto.

Di base quindi, diciamocelo chiaramente, non vale la pena. Conviene sempre aspettare la release ufficiale (o almeno una fan patch per PC), in modo da godersi pienamente il titolo senza scendere a compromessi. Riprendendo quindi la domanda riportata qui sopra io, ad ogni volta che mi è stata posta, ho risposto con un netto e sonoro: Si.

Come giocare un videogioco giapponese in lingua originale: guida alla follia 6

Arrivato al termine della mia lunga e faticosa avventura con Kai no Kiseki – Farewell O’ Zemuria non posso che ritenermi felicemente soddisfatto della scelta di aver giocato il titolo al Day One, con tutte le peripezie e le difficoltà che questo ha comportato.

Questo vale però esclusivamente per un appassionato come me fissato con la Trails Series, che attendeva Kai no Kiseki come poche altre cose negli ultimi anni e che è rimasto folgorato dalla sua sconvolgente conclusione (un sottotitolo calzante, col senno di poi, Farewell O’ Zemuria, ndr.).

Se la vostra serie preferita subisce il fardello della geolocalizzazione come la mia, allora forse anche per voi potrebbe valere la pena provare un’esperienza simile. In quel caso, spero che questa guida possa esservi servita a combattere la barriera linguistica, per vivere un viaggio videoludico complicato e faticoso, ma sempre meno potente della passione che vi ha spinto ad intraprenderlo.

SCOPRI CHI HA SCRITTO QUESTO ARTICOLO!

Come giocare un videogioco giapponese in lingua originale: guida alla follia 7

Nascere in un paesino umbro ti porta ad avere tanti hobby.
Cresciuto tra console e computer, è da sempre amante di cinema, serie TV e musica, nella quale si diletta in maniera molto amatoriale. Anime e manga invece sono il pane quotidiano ma anche lo sport lo appassiona. Crede di aver visto ogni singola disciplina inserita dal CIO alle Olimpiadi.

Seguici su tutti i nostri social!
Advertisement
Commenta
Sottoscrivimi agli aggiornamenti
Notificami
guest
0 Commenti
Più vecchi
Più nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti

Popolari