Manga

Love and Curse vol. 1, la recensione: un sutra di vendetta

Love and Curse è una serie semi-autobiografica in tre volumi della mangaka Fumiko Fumi, portata in Italia dalla neonata casa editrice Musubi Edizioni. A seguito dell’intervista al suo fondatore Marcello Cuomo e della recensione di Colorless, abbiamo avuto l’onore di leggere il primo volume di questa nuova uscita.

Love and Curse si presenta come un tankōbon complesso: l’infanzia della protagonista, caratterizzata da diversi traumi psicologici che riguardano lo stupro, l’incesto e l’appartenenza a sette religiose, si intreccia con alcuni eventi terroristici che hanno segnato gli anni Novanta del Giappone. A causa della narrazione senza filtri dei temi trattati, ci teniamo a sottolineare che non è una lettura da affrontare a cuor leggero. Se siete particolarmente sensibili o suscettibili, non è il manga adatto a voi.

Fatte le dovute premesse, possiamo immergerci nel vivo della nostra recensione.

Il lato oscuro della “retta via”

Giappone, Anni ’90. Aiko è una donna cresciuta in una famiglia appartenente a una setta religiosa buddhista. Tutta la sua vita è ruotata attorno alla fede e al culto del maestro Inoki, capo e guida spirituale del movimento. Nella convinzione di dover proseguire nel giusto cammino per ricevere la salvezza, la bambina sopporta impotente ogni genere di violenza sessuale da parte del padre, che agisce con la protezione e gli sguardi compiaciuti del resto dei parenti. D’altro canto, però, capisce che ciò che sta subendo è profondamente sbagliato e inizia a sviluppare alcuni dubbi sulle credenze che le vengono impartite.

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Quando Aiko comincia le scuole medie stringe amicizia con Matsumoto, una compagna reietta dal resto della classe a causa della sua profonda sfiducia nei confronti della religione. Stanca della sua condizione, comunica alla protagonista il suo piano: uccidere e distruggere tutto ciò che è legato alla setta, nel tentativo di epurare il mondo dal male. Aiko si sente sollevata e capita: finalmente esiste qualcuno che prova la sua stessa rabbia e cerca disperatamente vendetta. Ma purtroppo nel 1997, a Kobe, si verifica il primo degli omicidi del tremendo caso Sakakibara. Da quel momento in poi, la vita della bambina cambia radicalmente.

Una delicatezza sorprendente

Come vi abbiamo descritto nell’introduzione, la storia di Love and Curse non è affatto leggera, soprattutto per il fatto che ogni scena di abuso e violenza viene rappresentata graficamente nella loro crudeltà. La maestria della mangaka sta però nel suo stile di disegno: minimale, leggiadro e aggraziato. Possiamo tranquillamente distinguere ogni pennellata, come in un quadro impressionista. Questa scelta molto attenta ci permette così di sfogliare le pagine del manga senza sentirci schiacciati e sopraffatti dalla realtà degli eventi.

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Un espediente narrativo che ci è particolarmente piaciuto è la rappresentazione di tutti i personaggi secondari o irrilevanti ai fini della storia. Vengono abbozzati con dei tratti neri pesanti e molto forti, che spiccano particolarmente nelle pagine quasi sempre completamente bianche di Love and Curse. L’effetto ottenuto è una maggiore immersione nei pensieri e nella testa della protagonista, che vede la sua classe come un’accozzaglia di persone indistinte. È come se Aiko non si sentisse mai parte del gruppo perché i compagni, soggiogati dalla fede, non potranno mai salvarla. Difatti le uniche persone che non vengono disegnate in questo modo sono Matsumoto e le sue amiche, con cui trascorre però un tempo molto esiguo.

Un’altra chicca interessante, come segnalata da un post Instagram di Musubi Edizioni stessa, è che lo stile dell’autrice cambia a seconda dell’età di Aiko. Possiamo già notarlo nel primo volume, dove intravediamo un’Aiko adulta accompagnata dalla nonna che viaggia sul treno dei ricordi della sua infanzia. Nel complesso, Fumiko Fumi è una mangaka estremamente abile e competente, capace di raccontare le storie non solo attraverso la sceneggiatura ma anche attraverso i disegni, caratteristica che non è assolutamente scontata.

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L’edizione italiana di Love and Curse

Musubi Edizioni ha svolto un lavoro egregio nella cura dell’edizione di Love and Curse. Il volume è di alta qualità: presenta una sovracopertina lucida e un’ottima fattura della carta. In generale è un fumetto solido che non dà l’impressione al lettore di essere fragile o facilmente piegabile, perciò ci sentiamo di dire anche che apporta un ottimo rapporto qualità-prezzo rispetto alla concorrenza. Questo volume presenta inoltre un’interessante intervista a due fra l’autrice e il maestro Inio Asano, il cui tema principale è la vita in Giappone tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, tra macabri casi di cronaca nera e difficoltà economiche.

Ci sentiamo inoltre di rivolgere grandi complimenti al settore di adattamento e traduzione di Musubi Edizioni. Trovare le parole giuste quando si affrontano temi così complessi non è affatto un lavoro semplice, ma la casa editrice è sicuramente riuscita nell’impresa. La traduzione è fluida e riesce a tenere alto il pathos narrativo, esprimendo in maniera adeguata le emozioni e i pensieri di Aiko. Abbiamo inoltre apprezzato anche la trascrizione dei sutra cinesi in italiano, nonché le numerose note di rimando che aiutano a capire meglio i fatti di cronaca menzionati e gli elementi caratteristici della setta buddhista.

Conclusioni

Love and Curse è una lettura tanto impegnativa quanto formativa. L’autrice ha voluto affidare al mondo la sua storia affinché diventassimo persone più consapevoli e critiche della realtà che ci circonda. Una realtà come quella delle sette religiose è estremamente complessa da scoprire e descrivere, soprattutto se nasconde al suo interno violenze e reati di ogni tipo. È un manga che consigliamo a tutte le persone che desiderano approfondire l’argomento o sono alla ricerca di un racconto drammatico. Ma vi abbiamo avvertiti: è necessario avere uno stomaco forte.

Love and Curse vol. 1
Sceneggiatura
7.5
Disegni
9
Cura editoriale
9
Pros
Stile di disegno unico e leggiadro, che controbilancia la complessità della trama
Espedienti narrativi ed artistici particolari, che favoriscono una maggiore immersione nella storia
Edizione curata nel dettaglio: ottima qualità della carta e sovraccoperta rigida
Traduzione ed adattamento italiano ottimi, coerenti con il pathos e il ritmo narrativo
Cons
Temi pesanti ed espliciti, non adatti ad un pubblico sensibile
Sceneggiatura confusionaria e alla rinfusa in alcuni punti
Poca cura artistica negli sfondi e nell'ambientazione
8.5
VOTO
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Elisabetta Giardi

Sono cresciuta con pane, videogiochi, anime e arte. I miei studi e la mia passione verso le scienze umane mi permettono di guardare e giocare con uno sguardo diverso, riuscendo a cogliere molte scelte stilistiche e ad attribuire loro un significato più profondo.

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Elisabetta Giardi
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