Videogiochi

Venba, quando il cibo riesce ad unire la famiglia

Mentre qualche sera fa cercavo qualcosa di nuovo a cui poter giocare, mi sono imbattuta in Venba, ossia un cooking game narrativo e non ho potuto fare a meno di scaricarlo per immergermi un paio d’ore in questa storia in cui il concetto di famiglia e cucina si uniscono.

Venba è una giovane ragazza indiana che ha appena emigrato in Canada alla ricerca di una vita migliore insieme a suo marito, Paavalan. Confrontandosi presto con una nuova cultura, trova conforto nella cucina d’origine che per lei esprime totalmente un legame importante con le sue radici.

La protagonista, grazie al ricettario tramandato da sua mamma, nel corso delle prime ore del gioco impara a preparare i piatti tradizionali indiani per cercare di esprimere il suo amore e la sua cura per le persone che le sono care.

Venba: più di un videogioco

Ma Venba è più di questo, è più di un videogioco in cui si assemblano semplici ingredienti alla Cooking Mama. È un gioco inclusivo e multiculturale che celebra la famiglia, la cultura e la cucina indiana, con una storia che non viene mai davvero raccontata, ma ha tutto quello che serve per esprimere ciò che ha da dire riuscendo a coinvolgermi e ad emozionarmi completamente.

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Arriviamo ad una parte della storia in cui Venba rimane incinta, e nonostante le difficoltà economiche della famiglia viene al mondo Kavin, un esuberante bambino che con il passare degli anni rifiuta quasi completamente le sue origini per potersi adattare e somigliare il più possibile ai suoi amici di classe canadesi.

Come me, penso che anche gran parte di voi, durante l’ infanzia e/o adolescenza, ha probabilmente sottovalutato il duro lavoro e i sacrifici dei propri genitori, come quelle volte quando tornavo a casa da scuola e mi lamentavo che per pranzo ci fossero gli agnolotti al ragù invece delle banalissime patatine fritte zuppe di olio e sale.

Eppure ad oggi, mi chiedo come sia possibile che il ragù non viene mai come quello di mamma, perché il sapore è totalmente diverso da quello che mi prepara lei ogni domenica a pranzo con la famiglia riunita?

Crescendo ci rendiamo conto che anche noi, come Kavin, abbiamo forse trascurato un po’ troppo il significato di amore, famiglia e cibo, delle volte desiderando anche di allontanarci da tutto e migrare in posti lontani da casa, magari per lavoro, per piacere o per il semplice desiderio di voler cambiare totalmente vita. Solo ora che siamo adulti riusciamo a renderci effettivamente conto di quanto sia difficile integrarsi in una nuova cultura e cercare di sembrare il meno possibile “diversi” dagli altri.

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Amore, cibo e famiglia

Venba è questo, un videogioco che in due ore riesce a farti percepire il disagio di adattamento e di sacrificio sia da parte di una mamma che vuole tenersi strette le proprie origini, ma anche da parte di un figlio che vorrebbe vivere la vita come un vero canadese, allontanandosi sempre di più dalla propria famiglia e percorrere un viaggio senza di essa.

Ed è proprio a questo che ho assistito nel corso del gioco; attraverso vari salti temporali mi sono trovata a seguire e scoprire la storia di questa famiglia nel corso degli anni, che riusciva a trasmettermi tutti i vari stati d’animo dei personaggi e facendomi così immergere totalmente in questo titolo pieno di autenticità.

Durante le varie sessioni di cucina c’è la possibilità di aprire il ricettario per ottenere le informazioni necessarie a compiere il piatto. Uno dei punti di forza di Venba è puntare totalmente alla trama, quindi assemblare i vari ingredienti non risulta per niente frustrante e anzi, il gioco dà varie possibilità per ottenere diversi suggerimenti per portare a termine la ricetta il più velocemente possibile.

Piatto dopo piatto mi sono sentita sempre di più sintonizzata alle emozioni provate dalla protagonista e non solo, perché, verso la metà del titolo, ho potuto immedesimarmi in quelli che sono anche i sentimenti e le emozioni del figlio Kavin, che ancora una volta è riuscito a farmi prendere qualche minuto per riflettere.

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Hey Siri, chiama mamma.

Complessivamente, Venba si concentra sulla narrazione di una storia intima e coinvolgente, che abbraccia diversi temi rilevanti, offrendo ai giocatori l’opportunità di esplorare e comprendere meglio le sfide e le gioie legate all’immigrazione, alla famiglia, alla cultura e alla cucina.

Attraverso Kavin riusciamo ad esplorare le differenze culturali, le sfide linguistiche e l’equilibrio tra mantenere le tradizioni culturali e adottare nuove abitudini in un nuovo paese, mentre attraverso Venba comprendiamo le tensioni, i conflitti e l’amore all’interno della famiglia, incentrando il tema sulle tradizioni culinarie e il desiderio di preservare e condividere le ricette tradizionali esplorando la cultura attraverso il cibo.

Difficile negare che, arrivata ai titoli di coda, nonostante il titolo evidenzi l’esperienza dell’immigrazione e come essa possa influenzare la percezione di se stessi, Venba è riuscita a infiltrarsi nei miei ricordi e nella mia attualità concedendomi di vivere un’esperienza di gioco che va oltre al suo contenuto riuscendo in un modo o nell’altro a parlare di me.

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Alessandra Silvestri

La mia passione per i videogiochi è nata circa 20 anni fa, quando per la prima volta ho preso tra le mie mani il controller della Super Nintendo. Ricordo ancora i pomeriggi passati insieme a mio padre davanti alla console per divertirci e giocare a Super Mario. Ancora oggi, a 26 anni, i videogiochi non smettono di appassionarmi ed emozionarmi.

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Alessandra Silvestri
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