In questo nuovo 2023 pieno di tante sorprese nell’animazione nipponica, uno dei ritorni più attesi è sicuramente Bungo Stray Dogs. Nata dalla penna del sensei Kafka Asagiri, la serie di Bungo Stray Dogs è un insieme di manga e romanzi thriller/gialli che nel 2016 ha ricevuto anche un fortunato adattamento animato.
Con l’arrivo della quarta stagione su Crunchyroll abbiamo voluto cogliere l’occasione per rispolverare l’opera di Asagiri, spesso troppo sottovalutata, per analizzarne insieme la sua caratteristica più peculiare. Bungo Stray Dogs infatti va oltre l’essere un buon seinen ricco di azione e storie intriganti grazie ad un espendiente narrativo alla base della serie che differenzia notevolmente l’opera di Asagiri da tutte le altre contendenti.
Letteralmente Bungo Stray Dogs si traduce con “i cani sciolti della letteratura” che forse suonerà male ma ci fa subito capire quale è il grande tema nascosto e l’ispirazione di tantissime dinamiche presenti nella storia. La letteratura infatti influenza in un modo o nell’altro qualsiasi elemento di Bungo Stray Dogs, rendendolo così un racconto ricco di riferimenti e un ode d’amore di Asagiri ai grandi autori del passato.
Bungo Stray Dogs narra le vicende di Atsushi Nakajima, un orfano senza tetto con un potere particolare che per sbaglio sventa un tentativo di suicidio. L’uomo che aveva cercato di uccidersi è tale Osamu Dazai il quale, una volta scoperto che Atsushi è in grado di trasformarsi in una tigre bianca, decide di reclutarlo nell’agenzia di detective per cui lavora.
Qui Atsushi diventa un’apprendista di Dazai e conosce gli altri membri dell’agenzia. Tutti i suoi nuovi colleghi, che ben presto diventeranno la sua nuova famiglia, sono dotati di qualche potere speciale come il suo e grazie al quale combattono la pericolosa e spietata criminalità di Yokohama.
Da queste pillole di trama Bungo Stray Dogs appare come una serie abbastanza normale, un thriller sovrannaturale interessante con una componente giallo/crime davvero ben raccontata. Cos’è quindi che rende davvero unica l’opera di Asagiri?
Anche senza essere troppo esperti della cultura del Sol Levante un nome citato in questo preambolo lampo sulla serie potrebbe avervi suggerito qualcosa. Il primo incontro di Atsushi è con un certo Osamu Dazai, uno dei personaggi principali della serie ispirato direttamente dal leggendario autore giapponese.
Ed ecco che Bungo Stray Dogs, o meglio “i cani sciolti della letteratura“, assume tutto un altro significato. Come suggerisce il titolo dell’opera, la serie prende in prestito i grandi autori della letteratura, giapponese e non solo, per metterli in scena in questa avvincente storia di mistero e azione, caratterizzandoli a pennello riprendendo la loro figura originale, creando così un cast mai visto in un anime.
Grazie a questa particolarità l’opera di Asagiri, come abbiamo già detto in precedenza, si trasforma anche in una dichiarazione d’amore verso la letteratura in tutte le sue forme. Ogni personaggio all’interno di Bungo Stray Dogs riprende un grande autore del passato, tratteggiandone le caratteristiche più importanti e riuscendo a lasciare curiosità nello spettatore che non lo conosce.
Partendo dal più semplice e conosciuto Osamu Dazai, il vero protagonista della serie insieme Atsushi è un personaggio costruito alla perfezione puntata dopo puntata. La prima impressione simpatica e solare nasconde un uomo ricco di diverse sfaccettature e segreti sepolti nel tempo che rispecchiano benissimo l’autore talentuoso e dannato che viveva nella Tokyo degli anni ’30/’40.
Le sue tendenze autolesioniste ovviamente sono un richiamo al triste suicidio d’amore che pose fine alla vita dell’autore nel 1948, ma è la sua personalità nella serie di Asagiri a rispecchiare a pieno la sua scrittura. Anche se non avete preso mai in mano un’opera di Dazai, guardando Bungo Stray Dogs riuscite a percepire benissimo il conflitto esistenziale che lo attanaglia, un sentimento alla base di tutte le sue opere letterarie.
Prima di vedere Stray Dogs conoscevo solo di sfuggita la figura di Osamu Dazai ma grazie alla serie ho deciso di approcciare anche le sue opere, partendo ovviamente da Lo Squalificato (da cui prende il nome anche la sua abilità nell’anime). Terminata la lettura di quel viaggio introspettivo dannatamente crudo e realistico che è il magnum opus di Dazai, ho capito tantissimo della sua figura e del perché è così leggendaria, nell’anime come nella storia della letteratura. Proprio questa diventa la missione secondaria di Asagiri e di Bungo Stray Dogs: raccontare una storia avvincente ed interessante sfruttando la letteratura come mezzo e, al tempo stesso, far avvicinare spettatori e lettori ad autori che abbiamo il dovere di non dimenticare.
Dazai è solo la punta dell’iceberg delle grandi citazioni di Asagiri alla letteratura. I più famosi senza dubbio sono Ryunosuke Akutagawa, il primo grande antagonista della serie, ispirato dall’autore del famosissimo Rashomon, uno dei racconti più importanti della letteratura giapponese, e poi successivamente con l’ampiamento degli orizzonti incontriamo figure come Francis Scott Fitzgerald, autore de Il Grande Gatsby e penna d’eccellenza dei “ruggenti anni venti“.
Oltre ad essere un anime davvero ben fatto, curato alla perfezione da Studio Bones, divertente ma al tempo stesso estremamente profondo, Bungo Stray Dogs ha anche il pregio di aprire i nostri orizzonti letterari verso autori e generi dei quali raramente avete sentito parlare. Se Dazai, Fitzgerald, Lovecraft e Steinback difficilmente non li avete sentiti nominare almeno una volta, lo stesso sicuramente non vale per artisti come Akutagawa, Nakajima o Tanizaki.
Esistono addirittura autori ancora in vita come Natsuhiko Kyogoku citati nella serie che hanno visto aumentare i propri incassi dopo l’esplosione di Bungo Stray Dogs e siamo sicuri che per il sensei Asagiri, a prescindere dal grande successo che la sua creatura ha avuto, questa sia la soddisfazione più grande.
L’approfondimento di oggi aveva lo scopo di esaltare, seppur senza entrare troppo nel dettaglio (altrimenti che gusto ci sarebbe poi a vederlo), il grande amore che Bungo Stray Dogs e Asagiri hanno per il mondo della letteratura. Dopo un lungo periodo di pausa, il ritorno della serie targata Studio Bones con l’attesissima quarta stagione rappresenta un momento perfetto per avvicinarsi al mondo dei “cani sciolti della letteratura” e un’esperienza che consigliamo caldamente a tutti gli amanti delle serie action.
L’invito finale quindi è di dare una chance a Bungo Stray Dogs se ancora non lo avete fatto. La serie è ancora oggi uno dei thriller/crime più interessanti degli ultimi anni, un prodotto eccellente sia dal punto di vista della regia che dell’animazione e soprattutto rappresenta un mezzo originale e accattivante per far conoscere i classici della letteratura. Il motivo per cui tanti appassionati della lettura – me compreso – hanno riscoperto il piacere di addentrarsi nel mondo di alcuni degli autori più importanti della storia della scrittura moderna.
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