Approfondimenti

Destiny 2, Stagione dei Tesori: a caccia di ricchezze

Chiunque giochi a Destiny con una certa costanza conosce a grandi linee gli schemi di aspettativa relativa all’esperienza di un intero anno di gioco: infatti, la prima e la ultima stagione restituiscono quasi sempre alla community un senso di entusiasmo maggiore, data la loro vicinanza temporale (ma anche contestuale) alle espansioni principali.

Vi è invece un cambio di ritmo ed intensità in quelle centrali, data la loro natura di stagioni di passaggio risultano spesso e volentieri quelle meno movimentate e, conseguentemente, meno frequentate: dopo essere rimasti soddisfatti dalla Stagione dei Tormentati, abbiamo passato gli ultimi tre lunghi mesi avendo a che fare con la Stagione dei Tesori, che ha coperto il terzo quarto di questo quinto anno di gioco.

Senza perderci in troppe chiacchiere, fiondiamoci nel nostro consueto recap, per scoprire che cosa è successo e fare il punto della situazione.

Alla fine della campagna di Oltre la Luce, grazie ai poteri della Stasi, i guardiani erano riusciti a fermare i piani di Eramis, leader del Casato della Salvezza, che rinnegava il Viaggiatore e la Luce come strumenti di pace.

Ebbene, dopo tutto questo tempo Eramis è riuscita in qualche modo a sbloccare e frantumare il ghiaccio che la temeva imprigionata, e quindi a fuggire dagli occhi dell’Avanguardia: il suo intento attuale è quello di di trovare alcune misteriose ed antiche reliquie dal potere sconosciuto.

Torneranno quindi a crearsi sin da subito tensioni ed ostilità tra l’Avanguardia ed il Casato della Salvezza, che si evolveranno ancora una volta in contrasti di interesse e scontri all’ultimo sangue.

Con l’aiuto del Ragno, di Mithrax e di sua figlia Eido ci toccherà recuperare questi antichi oggetti, cercando di comprenderne la natura, l’origine e soprattutto il modo in cui Eramis ha intenzione di sfruttarle.

Fatti, non parole!

In questo senso ci verrà presentata la prima delle tre attività proposte dalla Stagione dei Tesori, chiamata Scontro tra Ketch: salendo a bordo dell’imponente nave del Ragno dovremo collaborare con i suoi uomini per abbordare ed assaltare quella di Eramis, neutralizzandone l’equipaggio e razziandone le ricchezze.

Per farlo, dovremo inizialmente attivare la rampa gravitazionale con il quale saliremo fisicamente sulla nave nemica, mantenendo all’attivo alcune zone affinché i potenti cannoni del Ragno ne indeboliscano le difese.

Una volta dentro, dovremo mettere a ferro e fuoco ogni suo meandro, distruggendone il sistema di sicurezza, facendo saltare i serbatoi di etere ed eliminando i due camminatori di guardia agli alloggi del equipaggio, per poi raggiungere il ponte superiore e sconfiggere il capitano.

Ad ogni giro c’è la vedremo con due di questi tre obiettivi totali, e con uno dei tre boss che ciclicheranno settimanalmente.

Scontro tra Ketch riesce ad essere dinamico, movimentato e spettacolare, grazie ad arene ben diversificate e ad un utilizzo più interessante di alcune meccaniche, come quella dei cannoni incendiari per disattivare lo scudo dei camminatori o il rilevatore di movimento dell‘ottica di sicurezza che rallenterà i guardiani che entreranno nel suo fascio di luce.

Inoltre, in base alla sequenza degli step, anche le fasi di spostamento da una zona all’altra cambieranno sensibilmente, il che contribuisce a donare quel briciolo di varietà complessiva che non fa mai male.

A tal proposito, persino i tre boss di fine attività riescono ad essere ben diversificati, nel modo in cui viene sfruttata l’arena, nelle dinamiche relative alle varie fasi di danno e addirittura nella gestione dei nemici minori.

La seconda modalità introdotta nella Stagione dei Tesori prende il nome di Spedizione, che vedrà i guardiani impegnati nella scorta di un carico lungo un percorso lineare, sostando a più riprese in determinati punti d’escavazione e difendendo le trivelle durante l’estrazione di determinate risorse.

A complicare la vita ci pensano i disturbatori, dispositivi situati leggermente al di fuori del percorso che interromperanno il funzionamento delle trivelle e che dovremo quindi andare a distruggere, mentre i manigoldi (campioni potenti) arriveranno in certe situazioni per rubarci il carico.

Anche in questo caso alla fine del percorso ci spetterà superare la battaglia con un boss e la sua orda di minion.

Nonostante vada riconosciuto l’acume degli sviluppatori nel posizionare le aree di scorta in zone abbastanza isolate e poco frequentate delle tre destinazioni (Europa, Nessus ed il Cosmodromo) il fatto che essi seguano sempre gli stessi identici percorsi senza alcuna variazione rende le sequenze abbastanza ripetitive e tendenzialmente poco interessanti.

Ad ogni modo, Spedizione riesce ad inserirsi abbastanza bene nel ciclo di gameplay come modalità ben più tranquilla, spensierata e disimpegnata rispetto a Scontro tra Ketch.

Ma l’attività che, come di consueto, porterà avanti la trama della stagione sarà Nascondiglio: per sventare nuovamente i piani di Eramis dovremo appunto andare alla ricerca di queste famose antiche reliquie, recuperarle e metterle in salvo.

Quindi, ad ogni reset settimanale, i guardiani si sono insinuati all’interno dell’agglomerato di meteoriti, per trovare e stanare di fedeli di Eramis, nascosti nei loro covi intenzionati a proteggere con la vita proprio questi preziosi oggetti.

Partendo da zone sempre esterne, ci siamo ritrovati ad affrontare dei veri e propri settori perduti, muovendoci all’interno di questi nascondigli fino allo scontro diretto con i suddetti protettori: a tal proposito, essi riescono ad essere ben caratterizzati e variegati nel loro comportamento e delle strategie di combattimento, in quanto a differenza dei soliti boss a fine settore perduto, dovremo vedercela con piccole meccaniche specifiche o tipi di nemici precisi da affrontare insieme ad essi.

Seppur l’idea di partenza risulti intrigante e in diversi casi riesca a centrare l’obiettivo, in altri non si può non notare sempre il solito accenno di pigrizia che Bungie si porta dietro da un bel po’: chiunque abbia vissuto anche solo vagamente l’esperienza prima di Oltre la Luce riconoscerà immediatamente la struttura di uno dei nascondigli, in quanto il suo level design è stato brutalmente riciclato da un settore perduto presente su Marte prima della sua rimozione.

Inoltre, si notifica una generale mancanza di profondità strutturale anche in tutti gli altri, dato che riusciremo a risolvere ogni situazione e a recuperare ogni reliquia nell’arco di cinque minuti o poco più.

Ci sentiamo di giustificare queste piccole mancanze ed ingenuità contenutistiche proprio data la loro natura di missioni uniche, che riguardano l’avanzamento diretto della storia, che non vogliono offrire in alcun modo qualsivoglia spunto di grinding, il che avrebbe stonato non poco.

Ma tralasciando gli aspetti di puro gameplay non possiamo negare di essere rimasti sempre coinvolti dall’atmosfera e dalla piacevole sensazione di andare alla ricerca di qualcosa di antico e sepolto proposto dalla Stagione dei Tesori.

Il nemico del mio nemico…

Spostandoci quindi sugli aspetti puramente narrativi della Stagione dei Tesori, le vicende hanno portato la trama su due linee distinte ma comunque ben collegate.

La prima riguarda ovviamente la questione reliquie di Eramis che si riveleranno presto appartenere a Nezarek, un’entità oscura (del quale abbiamo solo vagamente sentito parlare in passato), che divenne discepolo del Testimone a capo della Piramide sotto la superficie lunare.

La seconda approfondisce il passato criminale di Mithrax, che, affamato di potere, compì assassini e tradimenti nei confronti di alcuni stessi Eliksni, azioni che ora rimpiange con tutto sé stesso: ciò si riflette anche sul suo rapporto con la figlia Eido, che farà titubare la sua stessa fiducia in lui e che la porterà a compiere azioni avventate.

Per quanto tutti questi approfondimenti riescano ad essere interessanti e a caratterizzare ancora meglio i personaggi, abbiamo percepito una certa ridondanza delle tematiche trattate, come l’analisi del solito passato tormentato o del difficile rapporto padre-figlia (soprattutto dopo la stagione precedente, interamente basata su argomenti del genere).

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Ma complessivamente parlando siamo rimasti soddisfatti da questa bolla narrativa, che preferisce togliere il piede sull’acceleratore da quelle che sono le questioni del presente, ovvero l’imminente minaccia del Testimone e del suo nuovo discepolo, Calus.

“You are a pirate!” nella Stagione dei Tesori

Ma quello che forse è l’aspetto più particolare dell’intera Stagione dei Tesori riguarda il palese intento di Bungie di concentrare tutto il mood e l’atmosfera su un contesto molto specifico: quello dei pirati.

Sin dalla prima missione si percepisce la sensazione di avventura piratesca dato l’intero basarsi su concetti come la ricerca del tesoro, il saccheggio e le razzie, gli abbordaggi e le battaglie navali, ma anche sull’utilizzo di alcune terminologie e nomenclature d’origine chiaramente corsara.

Persino i meravigliosi temi musicali e gli aspetti di flavour (armi, armature, astori ecc.) richiamano fortemente quello stile generale, ma c’è un grande però: seppur il contesto narrativo relativo alla storia degli Eliksni ha sempre puntato verso quella direzione, tale impronta risulta troppo marcata, al punto da far stonare tale atmosfera rispetto al resto del mondo di gioco, finendo per risultare come una parentesi tematica distaccata da tutte le altre.


Eppure, non possiamo negare di aver apprezzato tutto ciò, non solo per il fascino del tema di per sé ma anche per il fatto che Bungie ha potuto dare sfogo alla sua fantasia con una serie di spunti creativi davvero piacevoli.

Per fare qualche esempio, presso il terminale dei potenziamenti all’H.E.L.M. sarà possibile ingaggiare alcuni membri dell’equipaggio del Ragno che potremo richiamare durante i vari step sia in Scontro tra Ketch che in Spedizione: oltre a dare una piccola mano e a offrire qualche sensibile buff, ci affezioneremo presto a loro in quanto combatteranno con le unghie e con i denti al nostro fianco come parte una vera ciurma, con il quale potremo addirittura festeggiare utilizzando le emote a fine attività.

Inoltre, avremo accesso ad un’altra micro attività secondaria e ci porterà a compiere tre effettive cacce al tesoro: infatti, ci ritroveremo a decifrare il testo di alcune curiose filastrocche e antichi versetti compiendo specifiche attività in certi modi e recandoci in determinati punti delle varie destinazioni, trovando così l’indizio successivo e risolvendome i vari enigmi fino al ritrovamento di un effettivo forziere perduto.

Nonostante sia anch’essa un’attività lampo (quindi da compiere soltanto una volta), in tutti e tre i casi è riuscita a distrarci dal solito e compulsivo ciclo di grinding al quale siamo abituati, stuzzicando la nostra vena interpretativa ed esplorativa e valorizzando al contempo l’open world, elemento che abbiamo sempre ritenuto poco sfruttato.

Tutte queste idee semplici ma interessanti hanno contribuito a rendere l’insieme delle attività proposte dalla Stagione dei Tesori soddisfacente, sia in termini di varietà che di massa contenutistica.

Il Ritorno del Re!

E dopo aver permesso ai nuovi giocatori di provare sulla pelle l’emozione della Volta di Vetro, Bungie ha deciso di riproporre sul secondo capitolo il raid che i veterani ricordano come il più iconico ed impattante del primo capitolo: la Caduta di un Re.

Quindi, componendo una squadra da sei giocatori abbiamo avuto modo di mettere nuovamente piede sull’Astrocorazzata, la leggendaria astronave di Oryx, Re dei Corrotti: dopo lo step d’entrata, abbiamo superato la stanza dei totem per poi vedercela con le quattro bossfight consecutive del raid, ovvero il Sacerdote di Guerra, Golgoroth, le due Cantamorte ed il Re dei Corrotti stesso, con tanto di sequenze platform di intermezzo tra gli encounter.

La prima differenza sul quale casca l’occhio in senso letterale riguarda l’aspetto visivo generale: oltre agli ovvi miglioramenti grafici generali come l’illuminazione, la qualità delle texture ambientali e le animazioni dei modelli abbiamo notato un’impronta estetica leggermente diversa, che propone colori più puliti, saturi e conseguentemente un’atmosfera leggermente meno opprimente rispetto al passato.

In secondo luogo, alcuni step hanno subito dei sensibili cambiamenti nel funzionamento di alcune specifiche dinamiche: laddove nell’originale l’avanzamento negli step era in un certo senso lineare ed impostato, in questo caso sarà richiesta una dose di coordinazione e comunicazione lievemente maggiore, data l’aggiunta meccaniche di chiamata più incisive.

Ovviamente non si tratta di nulla di così sconvolgente, in quanto l’approccio complessivo ed il flusso degli scontri rimane alla fine in linea con quelli originali.

Quindi, nonostante molti meccaniche e funzionamenti degli step risultino ormai superati rispetto a quelle delle incursioni originali più recenti, la Caduta di un Re rimane imponente e spettacolare, e questa riproposizione lo conferma al 100% : se la Volta di Vetro va ricordata come prima incursione in assoluto, questa si conferma come la più importante del primo capitolo, e siamo felici e anche i nuovi giocatori abbiano ora, grazie alla Stagione dei Tesori, la possibilità di godersela in tutto il suo splendore. Ritrovarsi dinanzi alla maestosità di Oryx stesso è ancora una sensazione unica ed impressionante!

“Illimitatoooo potereeeee!”

E dopo aver assistito alla reimpostazione delle sottoclassi a Vuoto e Solare, nella Stagione dei Tesori abbiamo potuto sbizzarrirci con l’Arco 3.0: anche in questo caso tale svecchiamento funziona alla grande, e scorrazzare in giro a massima velocità elettrizzando e folgorando qualunque forma di minaccia non è mai stato così adrenalinico e divertente, in particolare giocando nei panni del cacciatore, la quale super caricata ha finalmente un utilizzo più utile e soddisfacente rispetto al passato.

Con questo, l’opera di ammodernamento e ristrutturazione dei nostri poteri della luce è stata completata con successo: ad oltre due anni dall’arrivo della Stasi, siamo intrepida attesa di provare il nuovo Strand (disponibile da Lightfall), anche e soprattutto per vedere come si comporterà in termini di gameplay ed efficacia rispetto alle suddette versioni migliorate dei poteri della luce.

Celebrare i morti, ancora una volta

Seppur in ogni stagione non ci sia mai chissà quale attesa o aspettativa per quanto riguarda gli eventi stagionali, quest’anno siamo comunque stati delusi dalla gestione del Festival delle Anime Perdute, consueta celebrazione di Halloween che ha visto ancora una volta l’arrivo in Torre della cara e vecchia Eva Levante.

Nella Stagione dei Tesori tale festività si è limitata ad essere praticamente una copia carbone rispetto alla versione dell’anno scorso: completando le attività otterremo le pagine spettrali, che dovremo poi materializzare completando i Settori Perduti Infestati, che, oltre ad essere addobbati a puntino per l’occasione (con zucche, candele e fantasmi fluttuanti), ci vedranno affrontare i famosi cavalieri senza testa.

A differenza dell’anno scorso però, i settori perduti saranno un totale di quattro: oltre a quello inedito situato sulla Zona Morta Europea, gli altri tre saranno esattamente gli stessi dell’edizione precedente, senza pressoché alcun cambiamento.

Quindi, si è trattata di una parentesi contenutistica fine a sè stessa e priva di novità, che è stata in grado di accontentare praticamente solo i perenni affamati di Destiny, che punterebbero sempre e comunque all’assoluto completismo.

Rialzarsi, dopo esser Caduti!

E dopo una breve e stramba digressione meta-comunicativa che ha visto l’arma esotica Telesto prendere il controllo dei social Bungie (e quindi dei relativi messaggi ed avvisi in game), durante la Stagione dei Tesori abbiamo avuto a che fare con un altro evento, quello della community: con la miriade di ricchezze e tesori ottenuti durante la season, i guardiani hanno fatto colletta per aiutare Mithrax ed il Ragno a sistemare e ristrutturare il quartiere Eliksni, affinché divenisse una casa più accogliente e sicura per la loro stessa specie.

Seppur inizialmente tale idea stuzzicò la nostra curiosità, non possiamo purtroppo dire che la realizzazione sia stata all’altezza: infatti, un glitch imprevisto ha permesso alla community di farmare all’infinito le risorse richieste, finendo per raggiungere l’obiettivo impostato da Bungie nell’arco di un singolo giorno di gioco.

Ciò ha vanificato praticamente del tutto quel po’ di senso di collaborazione ed unione che avrebbe potuto esserci tra i giocatori, data la velocità con cui si è concluso il tutto molti di essi non hanno nemmeno ha avuto la possibilità di partecipare attivamente, ritrovandosi da un giorno all’altro ogni decorazione e miglioramento, come se fossero spuntate dal nulla.

Nonostante ciò però, siamo convinti che tali iniziative facciano bene alla struttura del gioco, soprattutto per quanto riguarda le ultime fasi delle stagioni: speriamo quindi che il fallimento tecnico di questo evento non demoralizzi Bungie, ma che la sproni a farne di altri, ma con un po’ di attenzione in più.

A porre il punto esclamativo sul finale della stagione ci ha pensato un’ultima cutscene animata: dopo settimane di ricerca, Mithrax è riuscito a sfruttare i poteri delle reliquie di Nezarek per preparare uno strano infuso, con il quale il buon Saint-14 ha poi risvegliato Osiride dal suo coma profondo, che ci rivelerà tramite forshadowing ciò che ci aspetterà su Nettuno con l’arrivo di Lightfall.

Conclusioni

In definitiva, la Stagione dei Tesori è riuscita ad intrattenerci per tutta la sua durata grazie ad un buon assortimento di attività: la brusca virata verso il tema piratesco è stata tanto inaspettata quanto affascinante da vivere grazie ad una serie di idee che abbiamo trovato davvero ispirate e piacevoli.

Dall’altro lato, proprio tale contesto non riesce ad adattarsi benissimo al resto del mondo di gioco, finendo per essere una bolla tematica un po’ fine a sé stessa, così come la sua narrazione, tendenzialmente poco d’impatto, interessante o elaborata.

Inoltre, diverse sbavature hanno mantenuto tale stagione con i piedi per terra anche sotto alcuni aspetti tecnici e di puro design.

Quindi nonostante ci abbia fatto complessivamente piacere giocarla, ne confermiamo la natura di stagione di passaggio, il che ci fa attendere con maggiore trepidazione ed attesa quella successiva, nonché l’ultima di questo lungo anno di gioco.

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Mattia Mariano

Salve a tutti, sono Mattia, e da circa 18 anni ho un'intesa passione per il mondo dei videogiochi, e con essa mi porto dietro una forte propensione alla discussione e al dialogo il più discorsivo possibile riguardo questa incredibile arte.

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Mattia Mariano
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