Recensioni

Lila’s Sky Ark, la recensione: un variopinto viaggio tra i cieli

Lila's Sky Ark

6.7

GAMEPLAY E LONGEVITÀ

5.0/10

COMPARTO GRAFICO E SONORO

8.5/10

COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO

6.5/10

Pros

  • Un mondo meraviglioso
  • Colonna sonora di tutto rispetto

Cons

  • Esperienza estenuante arrivati all'Epilogo
  • A tratti per niente intuitivo
  • Prestazioni altalenanti e crash randomici
  • Comandi poco reattivi

Lila’s Sky Ark è un’avventura in pixel art sviluppata da Monolith of Minds, un piccolo studio di sviluppo tedesco già autore di Resolutiion, di cui il titolo che abbiamo avuto il piacere di giocare in anteprima ne fa da prequel.

Impostato come un Action-Adventure e fortemente ispirato a The Legend of Zelda, il viaggio di Lila ci porterà alla scoperta dei segreti dell’Arca volante su cui vive, andando a conoscere i simpatici abitanti che la popolano, ma anche la banda (letteralmente, ndr.) di esseri che la invaderanno per prenderne il possesso.

Tra mille peripezie e qualche problema intuitivo, siamo però giunti al termine della nostra avventura, e non vediamo l’ora di raccontarvi cosa ne pensiamo. Prima di iniziare, vi ricordiamo che Lila’s Sky Ark è disponibile da oggi su Steam, Epic Games e sull’eShop di Nintendo Switch.

Sveglia piccola Lila

Lila’s Sky Ark racconta del viaggio della piccola Lila, una bambina che vive sulla Rainbow Ark che altresì non è che una vera e propria isola volante su cui ritroviamo bizzarri esseri amichevoli e non. La nostra routine di pace e tranquillità viene però interrotta dall’arrivo della Conduttrice che, insieme alla sua Orchestra, vuole prendere il possesso del nostro angolo di pace nel cielo, e sarà nostro dovere cercare di impedirlo a tutti i costi.

Quello di Lila’s Sky Ark è un viaggio arzigogolato dove il nostro scopo sarà principalmente quello di addentrarci nei meandri di biomi differenti per cercare di porre fine all’invasione nemica, con l’unico obiettivo di salvare l’Arca e i suoi abitanti. Durante il nostro viaggio saremo guidati da Dottor-Padre-Signore, un super computer con le sembianze di un cilindro monocchio, e dai quattro spiriti guida dell’isola, che tenteranno di proteggere insieme a noi Rainbow Ark.

L’arco narrativo del titolo è composto da quattro capitoli, ognuno caratterizzato dalla scoperta di una nuova zona e da un boss differente, e da un epilogo, il quale è ambientato nell’interezza della mappa e serve a farci sfruttare appieno i poteri raccolti durante la nostra avventura sull’isola.

Sebbene i primi quattro capitoli siano di ottima fattura, caratterizzati da ambientazioni sempre nuove motivate dal cambio del bioma, da sfide sempre più ostiche da superare e da un intreccio di vicende curioso e interessante, l’epilogo è purtroppo la parte di gioco che più ci ha deluso.

Inutilmente lungo e fin troppo dispersivo, la continua ricerca senza indizi – tolte alcune zone segrete accessibili solo dopo un’attentissima ricerca di passaggi segreti e un’analisi altrettanto acuta di quel che ci viene consigliato di fare – è ciò che purtroppo ci ha portato ad essere davvero stufi di interpretare la ragazzina che per la metà del gioco precedente ci aveva invece entusiasmato.

La durata totale della nostra avventura si attesta sulle otto ore di gioco, di cui quattro e mezza dedicate solo e soltanto alla ricerca di capire come venire a capo della nostra avventura, un’esperienza che a dirla tutta ha un po’ scoraggiato e soprattutto ha influito negativamente sulla godibilità generale del titolo, che prima dell’epilogo era di gran lunga positiva e che ci ha portato fino all’esasperazione.

Lila’s Sky Ark è un piacere da vedere e sentire

Se c’è una cosa in cui Lila’s Sky Ark ci ha invece lasciato a bocca aperta è il suo mondo di gioco: Rainbow Ark è bellissima, sia visivamente che ludicamente parlando.

L’incredibile palette di colori e la sua relazione con l’intero arco narrativo sono un qualcosa che difficilmente troviamo in produzioni di questo calibro. Ognuno dei quattro biomi ha propria personalità e propria vita, andando a segnare positivamente tutta l’esplorazione dell’isola (anche se non è bastata a confortarci nell’estenuante epilogo, ndr.) e regalandoci dei bei momenti in compagnia di Lila.

Ogni volta che passeremo di bioma andando a sconfiggere uno dei quattro membri dell’Orchestra della Conduttrice, otterremo un potenziamento che ci concede di velocizzarci nelle nostre fasi esplorative, come per esempio la super forza che ci permette di sollevare pesanti massi oppure il salto. Questa piccola feature valorizza quello che è il backtracking, andando a scoprire segreti e/o collezionabili prima inaccessibili senza quella particolare abilità utile a raggiungerli.

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Ed è in questo frangente che ritroviamo un po’ di The Legend of Zelda dentro Lila’s Sky Ark: durante tutta la nostra avventura saremo chiamati ad utilizzare intuito e ingegno per risolvere piccoli enigmi ambientali, alcuni tra l’altro particolarmente ispirati e soddisfacenti da portare a termine.

L’altro aspetto davvero importante di Lila’s Sky Ark, che ben si relaziona sempre all’aspetto narrativo del titolo, è la sua colonna sonora. Anche qui, ad accompagnare Lila nella scoperta dei nuovi biomi avremo nuove tracce a farci da apripista, tutte molto ben contestualizzate è sempre ben tarate all’aspetto visivo del titolo, andando a culminare nel loro meglio nelle boss fight, dove troviamo composizioni apposite e contestualizzate sulla base della parte di Orchestra che si va ad affrontare.

Tra mille pericoli

Come anticipato, in giro per Rainbow Ark troveremo non solo alleati, ma anche creature da sconfiggere per poter procedere nella nostra avventura: è in questo frangente che entra in gioco il sistema di combattimento di Lila’s Sky Ark.

La piccola Lila ha a disposizione diversi oggetti per poter colpire le varie creature che incontreremo nel corso del gioco, dai semplici vasi e tronchi dal danno moderato fino ad arrivare ad oggetti alchemici che infliggono una notevole quantità di danno. Il sistema è molto semplice: dopo aver raccolto uno di questi oggetti basterà mirare tenendo premuto il tasto di lancio e direzionare il nostro attacco proiettandolo verso la direzione desiderata.

Ad accompagnare questo semplice meccanismo vi è poi la schivata, utile per poter sfuggire agli attacchi nemici e potersi così riposizionare per poter contrattaccare.

Gli oggetti possono essere raccolti o creati attraverso un sistema di Crafting che prevede, previa acquisizione della ricetta dell’oggetto desiderato, una conversione alchemica della valuta in game nel proiettile. Il tutto può essere immagazzinato in uno zaino, che contiene dieci slot ma potenziabile fino a trenta nel corso della nostra avventura sull’arca.

Il sistema è di per sé molto semplice, ma c’è da precisare che in alcuni frangenti abbiamo notato dell’input lag sulla versione Nintendo Switch da noi esaminata, che nel peggiore dei casi andava completamente ad annullare la nostra azione facendo rimanere la nostra povera Lila in preda ad attacchi nemici.

Tentennamenti prestazionali

Lila’s Sky Ark si presenta in una forma un po’ altalenante su Nintendo Switch. Nonostante la sua natura pixelosa, il titolo non è dei più ottimizzati e spesso si incappa in cali di frame importanti arrivando a valori drastici come 10 o 15 frame al secondo e ostacolando non poco alcune fasi di gioco.

A questo dobbiamo purtroppo aggiungere che il titolo soffre di crash randomici che chiudono l’applicazione senza un motivo ben preciso, lasciandoci dell’amaro in bocca e soprattutto dovendo ricominciare da un checkpoint precedentemente incontrato.

Precisiamo per dovere di cronaca che la build da noi giocata è la numero 0.9.0 e che probabilmente verrà rilasciata una patch correttiva al Day One per correggere quantomeno questi aspetti più fastidiosi.

Conclusioni

Quello di Lila’s Sky Ark è un viaggio altalenante, esattamente come l’ondeggiare dell’arca su cui giochiamo l’interezza della nostra avventura. Se da un lato siamo rimasti piacevolmente sorpresi dall’ambientazione e dalla cura nel dettaglio offerto tra ambientazione e aspetto ludico-narrativo dei primi quattro capitoli, dall’altra parte non possiamo fare a meno di notare lo scivolone sull’epilogo, per niente appagante come il resto dell’avventura.

Lila’s Sky Ark è un titolo che ci ha sì intrattenuto, ma che in buona parte ci ha anche lasciato dell’amaro in bocca. Confidiamo che l’aspetto tecnico venga quantomeno risolto grazie a successive patch, ma l’epilogo, purtroppo, è qualcosa di irreparabile e che difficilmente ci permette di valutare diversamente l’opera.

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Simone Montanaro

Sviluppatore software di professione, Simone inizia la sua carriera videoludica già dall’infanzia, crescendo nel mondo PlayStation e seguendo le orme del padre. Predilige per lo più opere con una forte componente narrativa e adora immergersi nei panni dei protagonisti che va via via a giocare. Adora alternare momenti ludici con la visione e/o lettura di opere orientali, ma non si rifiuta di approcciarsi alle novità!

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Simone Montanaro
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