Anime

Mieruko-chan, la recensione: la ragazza che può vedere

Mieruko-chan

7.7

SCRITTURA

7.5/10

REGIA

7.0/10

COMPARTO TECNICO

8.0/10

DIREZIONE ARTISTICA

8.0/10

CAST

8.0/10

Pros

  • Ottima combinazione tra genere Slice of Life e Horror
  • Cast di personaggi ben caratterizzato
  • Fedele al manga

Cons

  • Non un particolare sviluppo di trama
  • Non ideale per chi si impressiona facilmente

Mieruko-chan (見える子ちゃん, “La ragazza che può vederli”) è l’adattamento dell’omonimo manga scritto e illustrato da Tomoki Izumi. Da novembre 2018 la serie ha cominciato ad essere serializzata online sul sito ComicWalker, per poi essere pubblicata successivamente anche sotto forma cartacea.

Alla fine del 2020, visto il discreto successo delle vendite, è stato annunciato un adattamento anime per Mieruko-chanil quale avrebbe visto la luce un anno dopo, con la proiezione del primo episodio ad Ottobre 2021 grazie allo studio d’animazione Passione.

Mieruko-chan si è subito contraddistinto per non essere il classico horror-sovrannaturale basato solamente su situazioni spaventose, sanguinarie e pieni di jump-scare; non a caso questo anime della stagione autunnale vuole mescolare le carte in tavola proponendo allo spettatore un ibrido tra una classica commedia scolastica, piena di momenti divertenti e di gags, con situazioni un pò più da “cuore in gola” e spaventose.

Sarà riuscito quindi lo studio Passione a realizzare un buon adattamento dal manga originale e a mantenere le promesse fatte fino ad ora? Scopriamolo assieme in questa recensione.

Mieruko-chan, la trama

Gli occhi della giovane Miko Yotsuya lacrimano di terrore mentre fissa un singolo punto del suo telefono, ignorando l’ennesimo mostro orribile che le è a fianco pronunciando le inquietanti parole: “Puoi vedermi?”. Prima di allora, Miko si stava godendo i suoi giorni senza pretese al liceo, guardando spettacoli horror a tarda notte con il suo fratellino per colmare i momenti di noia. Almeno fino a quando un fatidico giorno Miko comincia a vedere creature sovrannaturali inisibili che girano indisturbate in mezzo agli umani.

Dopo poco tempo, Miko prende una decisione coraggiosa: ignorare sempre, in qualsiasi condizione, la presenza degli orribili spettri. Tuttavia, anche se fa finta che non esistano, Miko può ancora vedere come gli spettri disturbano le persone intorno a lei, specialmente la sua migliore amica, l’energica e adorabile Hana Yurikawa. Per proteggerla dalle seccature dei mostri, Miko fa del suo meglio per continuare la sua vita scolastica ed evitare ogni crisi fastidiosa, anche quando quei mostri la spaventano al punto da farla arrivare alle lacrime.

 

“Mi puoi vedere?”

Come reagireste se tutto d’un tratto cominciaste a vedere delle creature spaventose che vi gironzolano attorno e che solo voi potete vedere? La storia della nostra protagonista, Miko Yotsuya, si basa proprio su questo bizzarro evento: un giorno, mentre torna a casa da scuola, comincia a vedere questi mostri simili ad essere umani che le stanno vicino e le sussurrano di continuo: “Mi puoi vedere?”. La cosa ancora più bizzarra, di cui Miko si accorgerà in men che non si dica, è che solo lei può vedere queste creature girovagare ovunque per la città: tutte le altre persone continuano la loro vita quotidiana, di tanto in tanto trapassando letteralmente queste creature senza rendersene conto.

Le vicende di Mieruko-chan raccontano proprio la storia della “nuova” vita quotidiana di Miko, che deve convivere con questa nuova abilità appena acquisita, in compagnia della sua famiglia, dei suoi amici e in particolare della sua miglior amica Hana. Questo suo potere porterà la ragazza a vivere situazioni di vita parecchio singolari, che dovrà gestire al meglio e con sangue freddo, e ad incontri che la porteranno ad ampliare le sue conoscenze su queste visioni.

 

La trama di Mieruko-chan, che si spalma in questi primi 12 episodi da 24 minuti ciascuno, prende fin da subito una direzione netta, evidanto la serializzazione orizzontale (se non verso la fine negli ultimi episodi), ma concentrandosi di più su episodi di vita quotidiana che contraddistinguono la nostra protagonista assieme alla sua compagnia.

Alla fine, sarà ben difficile capire pienamente il perchè Miko abbia acquisito questi strani poteri e quale significato abbiano queste creature spaventose che girovagano per la città.

Mostri, creature e Yōkai

Apriamo però, prima di continuare, una parentesi riguardante la categorizzazione di cosa significhi effettivamente “Mostro” nel nostro mondo, e invece cosa significhi nel paese del sol levante: tutti questi argomenti sono frutto di diversi studi, soprattutto nel corso dell’ultimo secolo, da parte dell’istituto ufficiale giapponese per lo studio dei “cosiddetti” mostri, ovvero la Yōkaigaku 妖怪学(Letteralmente, “La scuola dei mostri”).

Sia l’italiano mostro che l’inglese monster derivano etimologicamente dal latino monstrum (prodigio, segno divino) e monere (ammonire) per indicare qualcosa di straordinario, spaventoso, al contempo orribile e meraviglioso, che si poteva manifestare in tempi antichi per avvertire o istruire gli umani sulla volontà degli dei. In Giappone invece il termine Yōkai è di uso comune più recente, con connotazioni meno negative: sono fenomeni o esseri misteriosi, inspiegabili e straordinari – soprattutto in riferimento ai mostri autoctoni premoderni. Yōkai è infatti una designazione affermatasi a posteriori solo in epoca moderna, in periodo Meiji (1868-1912), raramente usata nei secoli precedenti, nonostante antiche origini cinesi.

Tuttavia questo non è solamente l’unico termine utilizzato nel paese del sol levante per descrivere questo tipo di creature, siccome sono presenti diverse classificazione in base alla loro origine, aspetto e “potere”:

  • Yōkai sono mostri, folletti, spiritelli, fantasmi, a metà strada fra divinità e demoni, fra umani e animali, fra esseri viventi e oggetti, più o meno amorfi. Tra i più noti ci sono l’oni (orco, demone), il tengu (mostro demone della montagna), il kappa (folletto dell’acqua), lo tsukumogami (mostro-strumento).
  • Spesso si vede Bakemono usato al posto di yōkai e anzi, era questo il termine più usato nell’epoca premoderna. Insieme a henge, rimanda al carattere instabile e mutante delle versioni soprattutto zoomorfe, come kitsune (volpe), tanuki (procione), nekomata (gatto), in grado di assumere sembianze umane.
  • Un altro termine è Mononoke, reso celebre dal lungometraggio di Miyazaki Hayao, che rimanda all’idea animistica di spiriti e anime (reikon) in grado di possedere gli umani con esiti incontrollabili e spesso nefasti.
  • Ci sono anche termini più generici come Kaibutsu (cosa misteriosa) o Monsutā, riferiti soprattutto ai mostri moderni, sia autoctoni come i Kaijū (belva misteriosa, giganti e forti – Godzilla), sia di provenienza straniera.

 

Come possiamo quindi caratterizzare le strane creature di Mieruko-chan? Nel corso dell’anime ci ritroveremo di fatto davanti a diverse tipologie di creature e sicuramente elencarne le caratteristiche sarebbe molto lungo. Sono in generale quindi degli spiriti di persone morte? Creature fantastiche di fattezze molto poco umane? Oppure dei veri e propri Dei a difesa dei templi?

Nel corso dell’anime, verremo sempre più a conoscenza di questa vera loro natura e di cosa effettivamente Miko abbia a che fare, anche se questi primi dodici episodi non sono abbastanza per saziare la nostra curiosità e per rispondere alle nostre domande.

In ogni caso, tornando a cercare di rispondere alla domanda di prima, probabilmente in Mieruko-chan non ci ritroviamo davanti ad una singola specie di “creatura fantastica”, ma ad un insieme che vive nel mondo, e che la nostra protagonista Miko adesso può vedere, volente o nolente.

 

Una ragazza “fredda”

Punto focale di Mieruko-chan è sicuramente il cast di personaggi, dato il genere principale dell’anime che si concentra proprio sulle relazioni dei nostri protagonisti e la loro evoluzione.

Miko, come può sembrare a primo acchito, è una silenziosa ragazza liceale, temprata, estremamente calma e dall’aspetto quasi “cupo”. Il suo modo di rapportarsi agli altri e alla sua famiglia, assieme alle sue caratteristiche fisiche, si abbina perfettamente a quello che può essere l’ideale di una ragazza “oscura”, appassionata di storie dell’orrore e di fenomeni paranormali.

Il carattere di Miko è però ciò che risalta di più nelle sue bizzarre vicende: al contrario di qualsiasi altra ragazza (e probabilmente di qualsiasi altra persona), la nostra protagonista, fin dal suo primo incontro con le creature spaventose, cerca di tenere un comportamento distaccato, indifferente, come se effettivamente non ci fosse nulla di strano attorno a lei. Ovviamente dentro di lei paura e terrore, soprattutto in alcuni frangenti, si fanno sentire, ma questi non prenderanno mai il sopravvento sulla ragazza, che evita sempre di urlare spaventata.

Questo singolare contesto, come detto precedente, è costruito sul fatto del voler ignorare le creature che, in qualche modo, cercano di continuo un qualcuno che riesca a notarli.

La miglior amica di Miko, Hana Yurikawa, è esattamente l’opposto di ciò che è la nostra protagonista: non a caso lei è sempre solare, qualsiasi cosa accada, estremamente amichevole con chiunque e riesce sempre a vedere il bicchiere mezzo pieno nelle cose. Ovviamente, a differenze di Miko, Hana è estremamente fifona quando si parla di cose spaventose… e non a caso non riesce mai a vedere alcun film dell’orrore con la sua amica del cuore.

Altra sua caratteristica fondamentale è che Hana è una golosona; è sempre affamata, vuole mangiare a qualsiasi ora di scuola e visitare il suo negozio di ciambelle preferito. Cosa centra tutto questo con la trama di Mieruko-chan, vi domanderete voi? Nulla è lasciato al caso, siccome anche la nostra co-primaria avrà un ruolo fondamentale nel scoprire la vera natura delle creature e di come riescono a coinfluire nel mondo terreno.

Sempre parlando di ruoli fondamentali, non si può non citare la misteriosa ragazza dai capelli biondi, che fin dal primo episodio terrà sott’occhio la nostra Miko, sospettata di aver qualche connessione con “spiriti” con cui la ragazza ha a che fare.

 

Comparto tecnico e sonoro

Mieruko-chan si presenta inizialmente con un comparto grafico che, per quanto possa risultare tutt’altro che eccezionale, riesce a tenere testa a diversi anime dell’ultimo periodo, soprattutto considerando che lo studio Passione non è ricordato per capolavori dal punto di vista di animazioni.

Il principale confronto va fatto con la sua opera cartacea, il quale presenta disegni mediamente dettagliati, ma che riesce a spiccare soprattutto per quanto riguarda le espressioni dei volti e delle spaventose creature.

Sotto questo punto di vista, lo studio Passione è riuscito è realizzare un egregio lavoro nel rappresentare quelli che sono i personaggi, con il loro character design, e gli ambienti presenti in Mieruko-chan. Che si tratti della nostra Miko, o della nostra golosona Hana, oppure della misteriosa ragazza biondaogni personaggio è animato in modo semplice ma d’impatto, riuscendo nello scopo di differenziare i personaggi, quali caratterialmente sono. Punto a favore inoltre per quanto riguarda le creature, che riescono ad impressionare nel modo giusto ed a integrarsi perfettamente nelle scene.

In Mieruko-chan saranno prevalenti ambienti cupi e scuri, soprattutto dato dal fatto che diverse scene saranno presentate di sera, senza la presenza della luce del sole. Il primo fatidico incontro con le creature di Miko ne è un perfetto esempio: durante l’ora del crepuscolo, con il sole nascosto dietro le nuvole e una pioggia copiosa. Queste ambientazioni sono sicuramente un punto forte dell’anime, che riesce a dare quel giusto tocco horror quando serve.

Tuttavia non mancano scene in ambienti completamente opposti a quelli appena descritti: luminosi, gioiosi e pieni di altre persone; la scuola che frequentano Miko e le sue amiche, sarà proprio il punto cardine di queste ambientazioni.

Dal punto di vista del sonoro, l’anime di Mieruko-chan riesce a combinare perfettamente melodie che si intonano dalle situazioni più tenebrose e misteriose, a quelle un pò più giocose e divertenti, senza però essere memorabili.

Il doppiaggio del cast è perfettamente adeguato a quelli che sono i caratteri dei personaggi: Miko, per esempio, doppiata da Sora Amamiyaha una voce tranquilla e un pò cupa, proprio da ragazza “tenebrosa”; al suo contrario, la sua amica solare Hana, doppiata da Hondo Kaede, ha una voce solare, energica e da amicona.

Il tema di apertura dell’anime è stato affidato proprio a Sora Amamiya con la canzone “Mienaikara ne!? (見えないからね!?)“, idem per quanto riguarda il tema di chiusura, ma con la canzone “Mita na? Mitayo ne?? Miteruyo ne??? (ミタナ? ミタヨネ?? ミテルヨネ???)” : entrambe si mischiano perfettamente in quello che ormai è il rapporto che definisce questo anime, ovvero quello tra horror e comico.

 

Considerazioni finali

L’anime di Mieruko-chan si è presentato al pubblico come una trasposizione dell’omonimo manga che vuole stupire lo spettatore presentando un mix di generi che a prima lettura non sembrano azzeccarci molto. Mieruko-chan è di fatto un horror diverso dal solito, visto come riesce a combinarsi molto bene con le classiche vicende Slice of Life e comiche degli anime degli ultimi tempi.

Anche se la narrazione non è il punto forte dell’anime, le vicende di Miko e le sue amiche, non scontate e assolutamente divertenti, riusciranno a incuriosirci, soprattutto verso la parte finale della stagione, e a tenerci incollati allo schermo per riuscire a capire cosa succederà di nuovo alla nostra protagonista.

Dal punto di vista tecnico non ci ritroviamo davanti ad un capolavoro dell’animazione, ma in ogni caso lo studio Passione è riuscito a realizzare un egregio lavoro, soprattutto per quanto riguarda alcuni aspetti come la trasposizione del manga e il character design dei protagonisti.

Attualmente non è stata annunciata nessuna seconda stagione per l’anime di Mieruko-chan, che sicuramente meriterebbe un secondo adattamento animato, che magari si focalizzi di più sul lato narrativo delle vicende e a raccontare questa storia singolare di creature e spiriti.

 

Non essendo disponibile in nessun servizio di streaming in Italia, potete vedere l’anime di Mieruko-chan attraverso il canale fansub dei TMS a questo LINK.

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DANYMATT

Salve gente, sono Daniele, per gli amici DANYMATT, ho 22 anni, studio Lingue e culture dell'Asia all'università di Torino e sono appassionato di Animazione e cultura giapponese. Non disdegno però assolutamente i videogiochi e gioco molto spesso a FPS e giochi di strategia. (* ^ ω ^)

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