Per una regione del mondo strapiena di folklore e immaginario fantastico, sarebbe suonato strano che anche la Scandinavia non avesse il suo piccolo sottobosco di cinema d’animazione. In effetti di film d’animazione scandinavi ne esistono, ma non sono molti quelli che fuoriescono dalle fredde regioni nordiche, complice un sistema di distribuzione non del tutto efficiente. Paradossalmente il film che andremo ad analizzare oggi ha pochissimo a che fare con la Scandinavia, se non per la locazione della casa di produzione e dello studio di animazione. Ci spostiamo infatti nelle acque dei Caraibi per vedere che cos’è Capitan Sciabola e il Diamante Magico.
Capitan Sciabola e il Diamante Magico (in originale: Kaptein Sabeltann og den Magiske Diamant) è un film d’animazione di produzione norvegese del 2019, prodotto da Qvisten Animation, diretto da Marit Moum Aune e Rasmus A. Stivertsen e scritto da Karsten Fullu sulla base dei racconti di Terje Formoe. Il film esce in Italia il 5 agosto 2021 grazie a Vision Distribution.
Terzo film dedicato al Capitano Sciabola e al piccolo Pinky, Capitan Sciabola e il Diamante Magico si apre con il capitano alla ricerca del mistico Diamante Magico, una gemma gigante che, alla luce della luna piena, ha il potere di esaudire un desiderio a chi lo possiede. Una volta arrivato al forziere del tesoro, però, Sciabola scopre che è già stato trovato da qualcuno.
Il Diamante è finito tra le mani del Mago Khan, un culturista dotato di immensi poteri magici che vive in un’isola remota comandando il suo esercito di scimmie. Il mago vuole usare il diamante per spezzare la maledizione che gli impedisce di uscire sotto i raggi del sole, ma un bambino del villaggio dell’isola di nome Marco riesce a rubare il diamante e nascondersi.
Intanto Pinky, il giovanissimo ex-pirata della ciurma di Capitan Sciabola, vive tranquillo a Baia della Luna con la sua amica Veronica, una vivace e ribelle ragazzina fissata col voler diventare un pirata, e gli zii di lei, i capi villaggio. Per una serie coincidenze, Capitan Sciabola viene portato a credere che Pinky sia colui che ha preso il Diamante Magico e va a Baia della Luna per rapirlo. Veronica decide così di travestirsi da ragazzo per arruolarsi sulla nave di Sciabola e andarlo a salvare.
Per essere un film di una produzione semi-idipendente europea di uno stato che normalmente non distribuisce all’estero, Capitan Sciabola e il Diamante Magico è fin troppo generico sia come trama che come messa in scena. Il target del film è per un’età piuttosto bassa e la trama si sviluppa in maniera molto semplice, ma con un ritmo incalzante. Per quanto la trama sia veramente molto lineare e senza grandi sorprese, passa veramente poco tempo tra un evento e l’altro e questo è perfetto per un film per bambini.
I tre protagonisti, Pinky, Marco e Veronica, si alternano in scena molto bene tra di loro. Nonostante la storia tenda a frammentarsi leggermente dato il triplice punto di vista, i registi sono molto bravi a mettere da parte uno o due dei protagonisti per abbastanza tempo da farne risaltare un altro per una parte della pellicola senza far perdere per troppo tempo le tracce degli altri due. In questo gioco di alternanza in scena chi ci rimette di più è Pinky che, un po’ perché già conosciuto dai film precedenti, un po’ perché meno interessante degli altri due, risulta il più sacrificabile, ma il suo essere il catalizzatore della vicenda lo rende sempre un personaggio degno di stare al centro dell’attenzione.
I tre protagonisti sono tutto sommato simpatici, tre giovanissimi trickster che si fanno largo in un mondo di adulti più grandi e forti con astuzia, immaginazione e buone scelte. Un archetipo di protagonista che ha sempre funzionato e continuerà a funzionare per sempre. In generale i personaggi sono tutti molto carini, a partire dal Capitano Sciabola, un pomposo sosia del Capitan Uncino di Dustin Hoffman in Hook – Capitan Uncino (1991) con il volto bianco come di moda in Francia nel ‘700, tanto montato e pieno di se quando genuinamente intimidatorio… almeno se messo in confronto con il resto della sua ciurma. I pirati di Capitan Sciabola, i “pirati più pericolosi dei 7 mari” non danno affatto l’idea di essere pericolosi. Sono per lo più un manipolo di sottotrame comiche senza troppa profondità, si distingue solo il secondo in comando di Sciabola, storicamente l’unico membro dell’equipaggio con un po’ di sale in zucca. Si chiude con il Mago Khan e la sua avvenente donna-scimmia Sirikit, una coppia pienamente riuscita di muscoli e cervello, in cui lui fa sfoggio dei suoi immensi poteri magici e dei suoi muscoli possenti, mentre lei si presenta come un’abile tessitrice di inganni, per quanto elementari.
La produzione non nasconde la pesante ispirazione disneiana nella caratterizzazione dei personaggi e nella messa in scena. In molti momenti sembrerà di assistere a qualche film Disney di secondo piano. L’impostazione è a metà tra una avventura classica e un musical, ci sono anche alcuni stacchetti musicali, ma hanno la stranissima caratteristica di interrompersi a metà. Scelta simpatica, ma un po’ strana, soprattutto perché succede ogni singola volta.
A proposito di simpatia, le gag di Capitan Sciabola e il Diamante Magico sono molto carine. Per la maggior parte sono gag molto infantili, alcune prese a piene mani da film Disney, ad esempio Mulan e Pirati dei Caraibi, pensate ovviamente più per i bambini in sala piuttosto che per i genitori che li accompagnano, ma per la fascia d’età a cui sono rivolti fanno il loro lavoro, divertono e intrattengono. Nota a margine per l’epico combattimento tra la ciurma di Sciabola e l’esercito di scimmie di Khan in mezzo al mare, di cui, per uno strano contrasto col tono leggero del resto della pellicola, si riesce a sentire l’epicità.
La CGI di Qvisten Animation convince e si fa apprezzare. I colori accesi e le forme molto semplici di personaggi e sfondi fanno venire in mente qualche serie sui pirati per la TV come Jake e i Pirati dell’Isola Che Non C’è o I Pirati della Porta Accanto. Non un brutto impatto visivo, solo un po’ deludente rispetto ad altri prodotti cinematografici pari. Al netto di questo, le animazioni sono puntuali e precise, non c’è quel dettaglio preciso che troveremmo nella CGI di un film Pixar o di un Disney dei tempi moderni, ma è più che sufficiente.
L’art directing del film è realizzata in maniera ottima, con i personaggi che si muovono in maniera unica a seconda della propria personalità. Su questo punto, non c’è da stupirsi che Sciabola, che nonostante tutti i difetti è comunque il personaggio più figo del film, si muova in maniera molto più fluida e dinamica rispetto agli altri.
Capitan Sciabola e il Diamante Magico è un film che farà più contenti i bambini ai genitori che li porteranno al cinema. Al netto di questo, il film si presenta con una veste grafica colorata e divertente, un cast di personaggi molto infantili, ma comunque simpatici, una valanga di gag che, quale più e quale meno, divertono. La trama è molto semplice e lineare e cade solo sui colpi di scena, non tanto telefonati, quanto ininfluenti sulla storia, specialmente quello che sulla carta doveva essere il più grosso di tutti.
Tutti i film di Capitan Sciabola, anche precedenti a questo, si sono sempre caratterizzati di trame e messe in scena molto semplici e derivative. Il primo Capitan Sciabola del 2003 si rifaceva a un tipo di filmografia di stampo francese con inserimenti musicali “alla Disney”, mentre il live action del 2014, Capitan Sciabola e il Tesoro di Lama Rama, fa il verso a Pirati dei Caraibi. Questo terzo capitolo delle avventure piratesche di Pinky a bordo della nave del buon capitano non è diverso, una simpatica avventura senza troppe sorprese, ma ricca di risate. Se siete genitori e volete far passare ai vostri bambini un’ora e mezza in allegria, il film è più che consigliato.
Capitan Sciabola e il Diamante Magico è disponibile nelle sale italiane dal 5 agosto 2021 grazie a Vision Distribution.
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