Euphoria è un teen-drama americano, firmato HBO, che ha riscosso enorme successo negli ultimi due anni grazie all’accurata rappresentazione della società odierna vista dagli adolescenti. Ogni personaggio della serie è ben caratterizzato dai suoi valori, dalla sua storia e dalle sue scelte, le quali possono ripercuotersi su e influenzare anche gli altri personaggi, dando vita così a una serie di intrecci senza fine. Le vicende sono raccontate da Rue, una teenager tossicodipendente interpretata da Zendaya, vincitrice di un Emmy per tale performance.
Le peculiari caratteristiche che differenziano Euphoria dagli altri teen-drama sono la presenza di contenuti espliciti (come il nudo integrale) e la crudità di alcune scene relative a droga, rapporti sessuali e alcool. Questa curiosa scelta ci mostra la realtà senza filtri e ci fornisce intrattenimento e spunti di riflessione simultaneamente, abbattendo ogni sorta di stereotipo e tabù della nostra società.
La sociologia, la psicologia e in particolar modo la formazione dell’identità sono, quindi, temi fondamentali in Euphoria.
In attesa dell’uscita della seconda stagione, in questo articolo analizzeremo il simbolismo della serie e alcuni dei personaggi più salienti, cercando di comprendere i motivi per cui sono così intriganti ed empatici per gli spettatori.
Euphoria non è memorabile solo per i suoi contenuti, ma anche per l’estetica: i colori e il makeup sono rimasti impressi nei cuori di tutti gli spettatori e non. Spesso le scene della serie si tingono di viola, blu e rosa, dando vita a un mix di colori molto piacevole alla vista e soprattutto iconico. Ma cosa può significare l’utilizzo di queste tonalità?
Nella psicologia dei colori il viola simboleggia mistero e malinconia ma può anche rappresentare l’inconscio; il blu è nostalgia, tristezza e calma; il rosa invece raffigura amore, fascino e sensibilità. Lo sfondo di Euphoria è quindi un inno alla vita, al viaggio interiore alla scoperta di sé e dei propri valori. In poche parole, l’adolescenza. Non a caso le scene in cui troviamo questi colori sono i party a cui si recano i protagonisti.
La scelta del trucco utilizzato nella serie è veramente curiosa poiché spesso basata su glitter e tinte luminose in grado di mettere in risalto il viso degli attori. Secondo una ricerca del 2014, siamo naturalmente attratti dagli elementi scintillanti poiché in passato i nostri antenati avevano l’istinto di cercare acqua pulita nella natura. Inoltre, alla visione di luccichii si stimolano alcuni neurotrasmettitori del nostro cervello che ci distolgono lo sguardo.
Il glitter quindi è un elemento di distinzione che focalizza l’attenzione degli spettatori e allo stesso momento li aiuta a identificare i personaggi.
Rue Bennett è la protagonista indiscussa di Euphoria. la quale deve attraversare un percorso di riabilitazione per tossicodipendenti. E’ importante sottolineare che la ragazza soffre di disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo dell’attenzione, ansia e probabilmente bipolarità, disturbi mentali che hanno fortemente condizionato la sua percezione della realtà: Rue non si è mai sentita sicura e felice, se non quando a undici anni le hanno iniettato del Valium in seguito a un forte attacco di panico. Il tutto peggiora quando a tredici anni muore suo padre, una perdita che non riuscirà mai a elaborare nel corso della serie.
La vita di Rue è stravolta dal trasferimento di Jules, di cui si innamora talmente tanto che riesce gradualmente a disintossicarsi dalle droghe. Tuttavia è costretta a lasciarla andare alla fine della serie, dopo che le due hanno ideato una fuga dalla città. E’ stata una scelta decisamente eroica e matura, ma quali sono le conseguenze emotive? E come funziona la mente di Rue?
A causa dei suoi disturbi, Rue ha sviluppato una tendenza verso gli attacchi di panico, manie e pensieri depressivi, motivo per cui le droghe di cui fa uso sono in gran parte calmanti e psicofarmaci. Ciò che manca e desidera avidamente è un senso di sicurezza e appartenenza che riesce a trovare solo abusando di stupefacenti e stando con Jules.
Non esistono limiti: Rue è disposta a rinunciare a qualsiasi cosa e compiere ogni follia pur di non abbandonare questa sensazione; per questo motivo molto spesso si trova a scontrarsi con gli amici -in particolare con Lexi, l’unica che conosce da molto tempo- e la famiglia.
Il desiderio di sicurezza è una problematica estremamente diffusa fra gli adolescenti, soprattutto nei soggetti più fragili, come la protagonista. Abraham Maslow l’ha posizionato al secondo grado della piramide dei bisogni, un modello elaborato nel 1954 che indica le necessità primordiali della specie umana e del suo sviluppo.
Nonostante le numerose critiche date dall’estrema semplificazione dell’uomo, è certo che nel corso della serie Rue attraversa perfettamente il percorso verso l’autorealizzazione, soddisfando gradualmente ogni suo bisogno, sia in senso letterale con la riabilitazione in comunità sia in senso metaforico.
Jules Vaughn e Kat Hernandez sono i due personaggi di Euphoria che si concentrano maggiormente sul tema dell’identità legato all’apparenza e alla fisicità. Entrambe esplorano se stesse nel corso della serie, cercando di scoprire cosa rientra nei loro gusti e quali sono i loro valori. Non a caso ci vengono presentate immediatamente come amiche senza però approfondire il loro rapporto o fornirci interazioni.
Jules è una ragazza transessuale trasferitasi da poco in città, che a sette anni ha iniziato a sviluppare sintomi di depressione e a undici è stata rinchiusa dalla madre in un ospedale psichiatrico contro la sua volontà per “risolvere” la sua disforia di genere. Dopo la dimissione, Jules inizia a esplorare la sua sessualità attraverso rapporti con uomini adulti e sposati che la portano a conoscere il padre di Nate.
A proposito del ragazzo, la giovane viene adescata da lui in una piattaforma per appuntamenti gay e minacciata al silenzio con del suo materiale pornografico. La sua migliore amica è Rue, una presenza fondamentale nella sua vita e nella situazione con Nate, un problema talmente stressante che cerca di dimenticarsene iniziando a bere e a sniffare cocaina. Alla fine della serie fugge dalla città, abbandonando però l’amica.
Kat è invece una ragazza timida e insicura che ha messo su peso quand’era una bambina. Ha il suo primo rapporto sessuale a una festa e finisce contro la sua volontà su una piattaforma pornografica. Nonostante varie remore iniziali, nel corso della serie Kat capisce che è apprezzata da molti uomini e continua nella sua strada di pornostar amatoriale acquisendo sicurezza e orgoglio personale. La considerazione personale è talvolta però superiore alla realtà: Ethan e Maddy si scontrano con la “nuova Kat” e la ragazza è costretta a riguardare la sua mentalità.
Come avete potuto notare, le due ragazze hanno numerosi elementi in comune: entrambe hanno problemi con il loro fisico ed entrambe cercano delle conferme attraverso esso. La formazione dell’autostima è un tassello fondamentale e molto delicato nella loro realizzazione. Ma cosa significa esattamente?
Esistono varie definizioni più o meno accurate per spiegare il concetto di autostima. In breve è un prodotto che nasce da:
Questi tre fattori permettono di distinguere il sé reale, cioè una visione oggettiva delle proprie abilità dal sé ideale, cioè una visione idealistica delle proprie capacità. Le due dimensioni si confrontano e interagiscono continuamente, ma non è mai un processo lineare: esperienze, società e ambiente possono generare discrepanze fra le azioni e la considerazione di sé.
Per questo motivo Aaron Beck nel 1985 ha indicato una serie di distorsioni cognitive che possono falsare le autoanalisi:
Nel caso specifico di Euphoria notiamo queste distorsioni nella travagliata infanzia di Jules e nell’atteggiamento indisponente che assume Kat dopo aver cambiato completamente il suo look. Notiamo la maturità di quest’ultima quando nella puntata finale riesce finalmente a scusarsi e fidanzarsi con Ethan, mentre è difficile definire la realizzazione di Jules poiché l’abbandono della città, che metaforicamente è la fuga dai suoi problemi e dalle sue sofferenze, è abbastanza ambiguo.
Madeline Perez e Cassie Howard sono due ragazze che, in Euphoria, ci insegnano quanto l’amore può ferire e soffocare la propria personalità e i propri desideri. Mentre la relazione fra Cassie e Chris è al limite dell’abuso, quella fra Maddy e Nate è un chiaro esempio di relazione tossica che purtroppo è ancora estremamente diffusa fra molte coppie.
Maddy è un’adolescente con una situazione famigliare abbastanza travagliata: sua madre e suo padre non comunicano più pur vivendo nella stessa casa, un clima teso che ha profondamente influenzato la ragazza e ha generato un forte desiderio di sentirsi voluta e amata. Per questo motivo ha deciso da bambina di partecipare a molti concorsi nel tentativo di brillare, concludendo la sua carriera quando l’organizzatore è stato arrestato.
Maddy ha sempre avuto una passione per il makeup e il fashion e vuole avere successo “senza fare nulla”, come le clienti del salone di bellezza in cui lavora sua mamma, infatti la relazione con Nate all’inizio è nata come uno scambio di prestazioni sessuali con regali costosi. Tuttavia i due hanno sviluppato con il tempo un rapporto tira e molla che li ha portati a farsi del male.
Cassie è la migliore amica di Maddy e sorella di Lexi i cui genitori sono separati da molto tempo. Ha avuto relazioni con numerosi ragazzi, che però l’hanno costretta a registrare clip pornografiche o fotografare nudi. In seguito ogni materiale su Cassie è stato pubblicato su internet, ma la ragazza non ci ha dato molto peso fino a quando non si è innamorata di Chris McKay, di cui rimane incinta per sbaglio.
In Euphoria, entrambe le ragazze patiscono, chi più chi meno, di quella che si chiama dipendenza affettiva. Chi ne soffre investe tutte le sue energie nella relazione con il partner e vive nell’ansia di poterlo perdere, cercando continue rassicurazioni. Sebbene ciò possa sembrare del tutto nella norma nel processo d’innamoramento, si raggiungono livelli disfunzionali quando il rapporto annulla le opinioni e i bisogni dell’individuo.
Spesso le persone non si accorgono di dipendere dall’altro e non reagiscono per paura di una rottura o per via di numerose insicurezze, tuttavia la dinamica della patologia non è mai unilaterale: entrambi i membri della coppia sono coinvolti. A tal proposito l’associazione americana Love Addicted Anonymous ha delineato alcuni profili tipici dei dipendenti affettivi:
In Euphoria è evidente come Maddy sia a tutti gli effetti una dipendente affettiva codipendente assieme a Nate poiché nonostante il tentato strangolamento lo ama ancora, mentre la dipendenza ossessiva di Cassie è meno forte, ma evidente soprattutto nei confronti con Chris sul vestito per Halloween e sulla gravidanza inaspettata.
Nate Jacobs e Christopher McKay sono la rappresentazione vivente in Euphoria di come le aspettative possono condizionare e soffocare le persone talvolta persino mandandole fuori di testa. In una società in cui tutti pretendono di dare sempre il massimo ed essere perfetti, spesso è difficile mantenere il ritmo e questi due ragazzi lo sanno bene.
Nate è il figlio di Cal Jacobs, un uomo abbastanza rilevante e potente della città. A undici anni scopre che il padre ha rapporti sessuali con persone trans e ne rimane profondamente segnato, tanto che è in conflitto con il suo stesso orientamento. Per evitare di essere etichettato una disgrazia come suo fratello ed essere discriminato, inizia ad allenarsi diventando un grande quarterback e portando onore alla famiglia.
Si innamora di Maddy e in parte anche di Jules, tuttavia ha grossi problemi di gestione della rabbia ed eccesso di violenza che influisce su entrambe le relazioni.
Chris è un prodigio del football che molto spesso si confronta con le dure aspettative del padre. Sebbene il suo talento fosse riconosciuto al liceo, tutto cambia quando il ragazzo si iscrive al college e si rende conto che esistono numerosi periti come lui. Nonostante i dubbi sul suo futuro, persiste nel continuare gli studi diventando anche lo zimbello della classe pur di non deludere suo padre. Questa tensione influisce anche nella relazione con Cassie sfociando in alcune discussioni e liti.
L’aspettativa è il giudizio che l’individuo formula sulla probabilità di raggiungere il successo attraverso l’impiego di uno certo sforzo. E’ condizionata dalle abilità della persona, dal supporto che si può ricevere dagli altri, dalla qualità dei mezzi e dalle conoscenze già in possesso. Quando le considerazioni di coloro a cui riconosciamo un certo grado di autorità influiscono nel nostro rendimento quotidiano parliamo di effetto Pigmalione.
Esso è un meccanismo psicologico che si innesca soprattutto a scuola e nei contesti lavorativi secondo cui un individuo dà il meglio o il peggio di sé a seconda delle aspettative positive o negative che gli insegnanti o i colleghi hanno nei suoi confronti. E’ chiamato anche effetto Rosenthal o profezia che si avvera e dipende da alcuni fattori:
Il processo tuttavia non è unidirezionale e può essere influenzato dal destinatario che può amplificare o smorzare gli effetti anche in base alle aspettative che ha su di sé, per esempio una persona che teme di perdere il posto di lavoro e diventa insicura tende a peggiorare il suo rendimento.
E così succede anche in Euphoria con la carriera di Chris e le relazioni di Nate: entrambi reprimono le loro emozioni perché sentono le pressioni e le aspettative dei loro genitori dietro le spalle. Questo porta a tendenze nevrotiche e a una tensione generale che si riversa soprattutto nei confronti di Cassie e Maddy.
Euphoria è più che una serie tv: è un viaggio nella società che evidenzia le sue debolezze e i suoi limiti. La massa talvolta può soffocare e confinare le persone a un’identità o a dei valori che stanno loro stretti e li feriscono perennemente. Il teen-drama insegna invece ad accettarci e a distinguerci per quello che siamo, perché se ognuno di noi fosse sicuro con se stesso e soddisfatto lo sarebbe anche con gli altri. La realtà è ricca di bellezze e di sofferenze: sta al singolo decidere come viverla e affrontarla.
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