Recensioni

Captain Tsubasa Rise of New Champions, la recensione: il ritorno del calcio arcade!

Captain Tsubasa Rise of New Champions

8

GAMEPLAY E LONGEVITÀ

8.5/10

COMPARTO GRAFICO E SONORO

8.1/10

COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO

7.5/10

Pros

  • Fedelissimo alla serie originale
  • Assenza di qualsivoglia microtransazione
  • Animazioni e cinematiche delle mosse speciali curatissime...

Cons

  • ...a differenza del resto che invece rasenta la sufficienza
  • Gameplay divertente ma poco profondo
  • Troppi bug ed imperfezioni tecniche

Dopo poco più di due settimane dall’uscita di Captain Tsubasa Rise of New Champions, analizziamo il ritorno videoludico di Holly e compagni.

Abituati ormai al dominio incontrastato nei videogiochi di calcio da parte di FIFA e PES, abbiamo anche subito una scomparsa dei titoli puramente arcade visto e dato che questi ultimi due son riusciti a trovarsi un ruolo ambivalente che andava a sovrastare qualsiasi altro titolo.

Dopo tanti anni, però, cosa succede?
In modo completamente inaspettato, David Production, famosissima casa d’animazione giapponese già conosciuta per serie fortunate come “Soul Eater”, “Inazuma Eleven” (guarda caso, ndr.), “Code Geass” e varie stagioni di “Le Bizzarre Avventure di Jojo“, produce un terzo remake della serie anime “Captain Tsubasa”, conosciuta da noi come “Holly e Benji – Due fuoriclasse”.

La serie funziona, si decide di puntarci molto per dare nuova linfa al brand: così ci si concentra sui giochi mobili e… si produce un gioco per console, uscito lo scorso 27 agosto per PlayStation 4, Nintendo Switch e PC, chiamato Captain Tsubasa Rise of New Champions.

Sarà riuscito a dare giustizia al brand e far felici gli appassionati della serie?

Il campionato nazionale e la Junior Youth World Challenge

ATTENZIONE: IN QUESTO PARAGRAFO CI SARANNO “SPOILER” GENERALI SUGLI AVVENIMENTI CHE ACCADONO NELLE DUE CAMPAGNE, A GRANDI LINEE. NON VERRANNO CITATI DETTAGLI O EVENTI PIU’ PECULIARI (COME PER ESEMPIO VARIAZIONI PARTICOLARI DI UNA CERTA ROUTE, PER QUESTE CI LIMITEREMO A LISTARLE E SPIEGARE IN BREVE COME VANNO OTTENUTE).

Sembra strano, ma il fulcro di Captain Tsubasa Rise of New Champions è il singleplayer.
Paradossalmente “Episode: Tsubasa” ed “Episode: New Hero” sono senza ombra di dubbio ciò che di più interessante ha da proporre questo Captain Tsubasa Rise of New Champions.

“Episode: Tsubasa” copre l’arco narrativo delle scuole medie, la seconda stagione dell’anime.
Qui dovremo guidare la Nankatsu (in fase di recensione useremo quasi sempre i nomi originali giapponesi come fa anche il gioco stesso, d’altronde) verso la terza vittoria consecutiva del campionato nazionale.
La trama quindi è molto semplice, ma più interessante è invece il modo in cui viene raccontata: tra una partita e l’altra avremo intermezzi perlopiù in pieno stile visual novel, mentre durante i match potremo innescare delle Dramatic Actions Demoes (DAD), scene che se rispettati certi requisiti, verranno riprodotte inscenando azioni ed eventi particolari.

“Episode: New Hero” invece, è molto più complesso e possiamo dire che è la porzione di gioco in cui passerete più ore.

Oltre ad avere le medesime caratteristiche base di “Episode: Tsubasa” (quindi intermezzi visual novel e match), qui abbiamo anche dinamiche RPG e dinamiche di bond con gli altri personaggi (altra caratteristica da visual novel).

In “Captain Tsubasa Rise of New Champions – Episode: New Hero”, si inizia con la scelta della scuola di appartenenza, tra tre proposte: la Toho di Kojiro Hyuga (Mark Lenders), la Furano (Flynet) di Hikaru Matsuyama (Phillip Callahan) e infine la Musashi (Mambo) di Jun Misugi (Julian Ross).

La scelta della scuola determina il “percorso” della prima parte della storia di New Hero: creeremo il nostro personaggio e, grazie ai più disparati motivi, diventeremo una promessa del primo anno nella squadra della scuola da noi scelta inizialmente con un compito ben preciso: rinforzare il proprio team e farsi notare nella New Hero League, un torneo amichevole indetto dall’associazione calcistica giapponese per decidere la rosa giovanile che rappresenterà il giappone nella Junior Youth World Challenge, torneo internazionale con le migliori nazionali giovanili del mondo.
Questa prima parte varia giusto il necessario in base alla scuola scelta: per forza di cose, gli eventi sono simili ma varieranno per rispecchiare il carattere ed il background dei personaggi coinvolti.

Nella seconda parte, invece, dopo esserci guadagnati un posto in questa nazionale giovanile, partiamo alla volta degli USA per partecipare al torneo: questa parte di storia prevede delle amichevoli, un girone a quattro squadre e scontri ad eliminazione diretta (ovviamente, però, essendo una storia ben definita, se doveste perdere un match necessario al proseguimento della storia, vi verrà data l’opportunità di rifarlo).

Nel mentre, avremo appunto la parte RPG e una meccanica di rapporti di amicizia con gli altri personaggi da curare.
Tra un match e l’altro, in base alle nostre performance in partita, ci vengono assegnati dei punti abilità che possiamo distribuire a piacere tra le statistiche del nostro personaggio.
Sempre dallo stesso sottomenù, possiamo anche cambiare i tipi di tiri speciali, dribbling e scivolate che il nostro giocatore deve usare pescando da una selezione delle tecniche da noi imparate.

Inizialmente queste liste saranno vuote: per riempirle, infatti, dovremo far amicizia con gli altri personaggi in modo che loro ci insegnino i propri trucchi, ed è qui entra in gioco l’interazione con gli altri personaggi.
Prima di ogni match ci verranno proposti dei “set affinità” dai quali scegliere: in base alle performance del match ed al livello del tale personaggio (che sale trovando le carte relative nei pacchetti) potremo far salire di livello il nostro legame con lui, così da sbloccare eventi interazione speciali e, di conseguenza, le sue abilità da usare sul nostro personaggio (va da sé che ogni personaggio ci darà accesso alle sue abilità più potenti solo con un grado d’amicizia molto alto).

Questo sistema, inoltre, sarà necessario per sbloccare i due finali alternativi della campagna mondiale: infatti, aumentando la propria affinità prevalentemente con giocatori di due nazionali specifiche è possibile giocare la finale con una di queste due invece che con la finalista “default”.

Chiuso il discorso trama dei due episodi di questo Captain Tsubasa Rise of New Champions, da segnalare che i personaggi sono davvero ben caratterizzati e peculiari; paradossalmente, soprattutto quelli nuovi introdotti dai giochi (alcuni già introdotti dal gioco mobile, Dream Team), spiccano per originalità e si riescono a distinguere molto da quelli della storia originale.

Finalmente in campo!

Il gameplay di Captain Tsubasa Rise of New Champions è molto adrenalinico ed immediato.

I comandi, sono simili a quelli dei giochi calcistici classici (quindi molto immediati, appunto) con qualche aggiunta che però non va ad intaccare il gameplay di base. Detto ciò, non ci dilungheremo sul parlarvi dei passaggi e dei cross normali, ma ci concentreremo su tackle, schivate (dribbling) e tiri/passaggi speciali.

Queste tre macro categorie delle mosse abilità disponibili nel gioco sono le tre caratteristiche principali che distinguono il gameplay di Captain Tsubasa Rise of New Champions dai più classici dei giochi di calcio.

Articoli che potrebbero interessarti

I tackle speciali, in base al personaggio attualmente in utilizzo, cambiano per forza e stile (giocatori più grossi e possenti effettueranno una potentissima ma lenta spallata, quelli più piccoli ed atletici scivolate mozzafiato); di contro abbiamo anche delle schivate (o più correttamente “tecniche di dribbling”), che se usate nel momento giusto ci permettono di superare gli avversari o schivare un tackle e/o un contrasto (R1/R/RB per superare le scivolate e R2/ZR/RT per superare i contrasti ed il pressing aggressivo).

Allo stesso modo dei tackle speciali, esistono diversi tipi di tiri e passaggi speciali che si attivano tenendo premuto il tasto del tiro (o del cross/filtrante, nel caso dei passaggi).
Se i passaggi speciali sono pressoché di due tipi (cross speciali e 1/2 veloce di coppia) e variano solo di animazione, per i tiri abbiamo ben 4 diversi tipi di tecniche peculiari: tiri speciali, tiri speciali risvegliati, tiri nascosti e tiri combinati.
Se i primi tre sono solo versioni potenziate dello stesso tiro, sostanzialmente, discorso diverso per i tiri combinati: come nell’anime alcuni personaggi, se vicini, possono eseguire potenti tecniche collaborative per creare tiri devastanti.

A quello di cui abbiamo già parlato si va ad aggiungere la meccanica della V-Zone che, a patto che sia stata riempita la gauge bar dedicata, permette di lanciare una potente skill equipaggiata dal capitano, e non solo: infatti possiamo anche decidere di sacrificare una carica di questa barra per far eseguire una super-parata al nostro portiere, se attiviamo la V-Zone durante la cinematica di una tecnica di tiro avversaria.

Tutto questo sistema, in ogni caso, è bilanciato dalle statistiche dei vari personaggi: per esempio un personaggio con molti punti difesa riuscirà più facilmente a togliere palla ad un attaccante quanto meno punti tecnica ha l’avversario, e così via dicendo.

… ma l’online?

Per quanto concerne i contenuti di gioco di Captain Tsubasa Rise of New Champions, abbiamo parlato di praticamente tutto… ma non del multiplayer. Se il multiplayer locale è identico ad un match offline, solo che in formato 1v1 o 2v2, al contrario la parte online è molto più sofisticata.

Innanzitutto inizieremo col creare la nostra squadra: tramite un editor molto accurato e pieno di possibilità, andremo a definire nome, titolo e maglie del nostro team. Successivamente, ed è la parte che continueremo costantemente a curare col salire dei rank, dovremo dedicarci alla formazione della rosa. Il team che useremo online, infatti, è completamente personalizzabile, e potremo pescare giocatori da qualsiasi team già sbloccato. Ovviamente avremo comunque delle restrizioni: la nostra rosa non potrà superare un certo livello di abilità squadra complessivo, dettato dal rank classificato nel quale ci troviamo.

Passando proprio al sistema di classifica di Captain Tsubasa Rise of New Champions, abbiamo il classico sistema a rank con divisioni e per salire di rank dovremo far salire il nostro punteggio “valutazione” fino ad una quota stabilita vincendo partite; al contrario per non retrocedere, bisogna farsi trovare sopra una certa soglia entro la fine della stagione.

Di base il gameplay in partita rimane lo stesso delle partite offline: non abbiamo notato particolari problemi di lag, bensì il riproporsi in maniera più pesante di alcuni bug e difetti tecnici… ma di questo ne parleremo proprio ora.

Tra acrobazie e traiettorie (quando funzionano) mozzafiato

Come accennato poco prima, il titolo soffre purtroppo di numerosi bug e problemi di instabilità: basti pensare che solo pochi giorni fa è stato patchato un bug che comprometteva l’intera esperienza online bloccando la possibilità di salire effettivamente di rank.

Parlando dei bug più gravi di Captain Tsubasa Rise of New Champions a livello di meccaniche e gameplay, abbiamo generalmente un lavoro che a tratti risulta piuttosto grezzo (traiettorie molto particolari dei passaggi/tiri, personaggi le cui animazioni si bloccano e diventano incontrollabili, ecc…) e frustrante a tratti.

Se i bug effettivamente bloccanti e fastidiosi sono pochi, generalmente Captain Tsubasa Rise of New Champions si mostra meno curato e sporco mentre siamo in partita: tra transizioni scattose, modelli ed animazioni classiche dei giochi giapponesi low budget, però, spiccano le cinematiche dei tiri/parate speciali che sono davvero belle da vedere ed abbastanza varie tra loro.

Facendo un passo indietro e parlando dei menu e della UI in generale, invece, il lavoro svolto è eccezionale.
Lo stile moderno e la composizione molto stratificata delle voci di menù rende più piacevole spostarsi tra le varie schermate.

Lasciando invece da parte il lato visivo con i suoi alti e bassi, qualche parola per la colonna sonora: le OST  di Captain Tsubasa Rise of New Champions sono perfette e si amalgamano bene con le varie situazioni di gioco. Premettiamo comunque che non sono presenti chissà quali tracce memorabili, e per di più c’è poca varietà se prendiamo in esame stessi momenti di gioco.

In generale, parlando del lavoro svolto sul comparto tecnico di Captain Tsubasa Rise of New Champions… se per quanto riguarda le cinematiche il lavoro eseguito dovesse risultare davvero eccellente, discorso inverso per la qualità in partita.

Conclusioni

Captain Tsubasa Rise of New Champions è un gioco che rende davvero giustizia alla sua serie originale, cosa non scontata, coi tempi che corrono, quando si parla di un titolo basato su anime/manga.

Nonostante le molteplici sbavature tecniche il titolo però funziona molto bene: diverte, emoziona ed a tratti fa anche impegnare e giocare partite davvero intense, sia offline che online.

Regalerà molte gioie ai fan di Holly, Benji, Lenders ma non solo…. anche a chi, stufo dai soliti FIFA e PES, vuole un’esperienza più leggera ed arcade del bellissimo Giuoco del Calcio.

Seguici su tutti i nostri social!
CondividI
Cosimo "Kojimo" Riondino

Caporedattore e owner di SpaceNerd.it. Videogiocatore fin dai 5 anni, cresciuto con attorno Gameboy, Sega Master System e Playstation One. La sua saga preferita è quella di "Prince of Persia", ovviamente a partire dai giochi pre-Ubisoft, che lo ha legato in modo indissolubile dall'infanzia ad oggi al mondo videoludico. Altri suoi hobby ed interessi sono anime, la programmazione, musica e la tecnologia in generale.

  • Articoli recenti

    Lucca Comics & Games 2024: com’è stata la prima versione dell’Indie Vault?

    Uno degli annunci che mi hanno più incuriosito della non-conferenza di Lucca fu quello della…

    % giorni fa

    Look Back, la recensione: il film dell’anno

    Con l'elegante ritardo a cui siamo abituati, dal 7 novembre Look Back è finalmente disponibile…

    % giorni fa

    Red Dead Redemption, la recensione: la redenzione arriva su PC

    Incredibile ma vero, Red Dead Redemption è finalmente disponibile su PC, piattaforma su cui non…

    % giorni fa

    Call of Duty: Black Ops 6, la recensione: in bilico tra una guerra e l’altra!

    Come quasi ogni saga videoludica "longeva", nei due decenni abbondanti della sua vita anche quella…

    % giorni fa

    Neva, la recensione: il fiore della vita

    Tra i giochi indie che negli ultimi anni hanno più smosso anche i gamer più…

    % giorni fa

    Versus e Tenkaichi – Kyoutarou Azuma tra mix di generi e mazzate

    Kyoutarou Azuma, talentuoso e versatile disegnatore di manga, apparteneva alla nutrita schiera di autori esteri…

    % giorni fa