Recensioni

Carole & Tuesday: Pochi attimi di leggerezza

Carole & Tuesday

0.00
7.6

COMPARTO TECNICO

7.0/10

CAST

8.5/10

SCRITTURA

7.5/10

REGIA

8.0/10

DIREZIONE ARTISTICA

7.0/10

Pros

  • Leggero e spensierato
  • Ottime canzoni
  • Caratterizzazione ottima dei personaggi

Cons

  • Qualche imperfezione tecnica
  • Molto molto semplice
  • Trama non completamente organica

Parto col dire che non mi rimangio niente di quel che ho già detto su Carole & Tuesday. Questo intervento va a compendio dell’articolo che già scrissi all’uscita italiana dei primi 12 episodi della serie, ma mi sembra d’obbligo completare il discorso una volta terminata la visione.

In questo secondo articolo mi addentrerò nella trama e negli eventi della serie, quindi attivo lo Spoiler Alert.

Carole & Tuesday: molti temi, poco tempo

Carole & Tuesday non è certamente una serie destinata a entrare nella storia, ma possiamo considerarla un riuscitissimo esperimento da parte di un artista dell’audiovisivo come Watanabe.

La serie, esattamente come le sue due protagoniste, è giovanile, spensierata, leggera, positiva, divertente, capitata quasi per caso in questo mondo molto più complesso e chiamata a esprimersi su temi che non le competono.

Stalking, depressione, ossessione patologica, politica, xenofobia, terrorismo; cosa c’entra tutto questo con la musica? Quelle due povere ragazze vogliono solo suonare la loro musica e divertirsi nel farlo. Trasmettere le loro emozioni tramite le loro canzoni. Cosa c’entrano le piccole Carole e Tuesday con tutto questo?

Il fatto è che questa serie non tratta solo di musica.

Carole & Tuesday parla di emozioni, di comunicazione, e lo fa a tutto tondo, mostrando tutti gli estremi della vita degli artisti, tutte le esperienze che li segnano e che li portano a formarsi come persone e come compositori, rendendoli così capaci di essere quelli che tra tutti sono più in grado di comunicare emozioni.

Un furto e una bancarotta possono portare a una riscossa artistica, lo stress e la pressione della fama possono portale a un crollo emotivo da cui non si riesce ad uscire, una storia d’amore finita male può essere un duro colpo, ma anche lo spunto per nuove emozioni da condividere, una condizione di infermità può dar modo di ricongiungersi alla natura.

Tutte piccole gocce di emozione che vanno a formare l’immenso oceano della creazione artistica, in questo caso applicata alla musica pop, ma possibilmente espandibile a migliaia di altre forme.

L’unica critica che si potrebbe muovere alla scrittura di Watanabe per questa serie è di aver voluto fare TUTTO in troppo poco tempo.

L’idea era probabilmente quella di infilare in una sola serie tutti i possibili aspetti del rapporto tra il musicista e il mondo: la sua lotta per l’affermazione, i primi passi, le fortune e le sfortune, l’incontro da pari a pari con i proprie idoli, le canzoni scritte per reazione a un determinato evento, i fan aggressivi e ossessivi, i rapporti con i produttori, le parabole ascendenti e discendenti.

Tutto questo in sole 24 puntate da 23 minuti. Capirete da voi che è un po’ eccessivo.

Watanabe e compagnia optano quindi per dei messaggi diretti, senza grossi approfondimenti, ma anche poco incisivi in alcuni casi.

I temi da affrontare sono talmente tanti e talmente tanto dilatati nella visione che per forza di cose alcuni risultano trattati in maniera sbrigativa, o addirittura abbandonati a se stessi.

La breve cotta di Tuesday per il giornalista Kyle ne è un esempio lampante. La storia nasce e muore nel giro di una puntata senza avere gran che effetto ne sull’uno ne sull’altra.

Ben diverso dalla grossissima rivelazione finale della parentela (più o meno) tra Tao e Angela.

In quel momento la spiegazione del loro legame sembra forzato e privo di una vera logica narrativa… in effetti lo è, ma Watanabe (questa è la mia interpretazione) non intendeva creare qualcosa di perfettamente logico e credibile, gli interessavano più il significato di certe rivelazioni che la loro coerenza.

Nel caso di Tao e Angela il fatto di avere un legame con Tao fa si che la ragazza capisca di non essere sola e questo le da la forza di reagire.

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Un sacco di sottotrame

Una cosa che ho apprezzato poco della seconda parte della serie rispetto alla prima è la scarsissima valorizzazione delle protagoniste.

Trovo quasi comico come le due giovani avessero così poco da raccontare una volta inmesse in un mondo tanto grande e tanto pieno di storie affascinanti. Esattamente dopo l’incontro con Toby e l’inizio della registrazione del loro album, le due protagoniste vengono accantonate, rimanendo solo personaggi di contorno nelle storie di altri artisti.

Ora Artegun, ora Flora, ora Ezekiel, molti sono i personaggi che rubano la scena alle protagoniste, che si comportano come deus ex machina nelle storie di altri invece che proseguire nella loro. In alternativa spariscono dietro la luce di altri, venendo utilizzate come semplice tramite per inserire nuovi personaggi e nuovi temi nella serie.

Il rapporto tra Carole e Ezekiel serve unicamente a collegare le vite delle due giovani alla storia della corsa alla presidenza, peraltro la campagnia di Valery è neanche troppo velatamente ricalcata sulla corsa che ha portato alla vittoria di Donald Trump alle presidenziali del 2017, dando il via a parentesi di tensione xenofoba e dall’impronta vagamente fascista.

Stesso discorso si può fare per la storia di Flora. Bellissima storia di ascesa e caduta di una stella della musica a causa dell’eccessiva pressione e dell’assenza di veri affetti nella sua vita, ma che adombra completamente le due protagoniste, ridotte a comparse nella sua storia.

Same as well per la storia della bancarotta di Artegun, che confina Carole e Tuesday in un ruolo ancora più marginale.

La cosa divertente è che al livello scenico tutto questo funziona.

Ognuno degli elementi previsti da Watanabe per la sua serie, pur legandosi in maniera non perfetta gli uni con gli altri, sono realizzati molto bene e trasmettono ottimamente il loro messaggio e le emozioni, seppur in maniera veloce e leggera.

Come una canzone

Le canzoni sono il focus centrale dell’intera serie.

Ogni pezzo è importante per comprendere la situazione in cui i personaggi si trovano e il confronto tra le canzoni composte e ascoltate nel corso della serie permette di capire in che direzioni ogni personaggio è andato o sta andando.

Tutto molto semplice e prevedibile, ma non privo di efficacia.

Divertente come anche le puntate stesse siano scritte per ricalcare la sensazione data da una canzone. Come se la serie intera fosse un album di brani da ascoltare uno dietro l’altro in un percorso studiato per dare a ogni passo un’emozione diversa, ma con un preciso filo conduttore e una storia da raccontare.

Nella seconda parte, esattamente come nella prima, si alternano diversi pezzi di musica pop tutti più o meno validi, con mensione speciale per Mother, la canzone del finale, che riesce a spiccare su tutte le altre.

Per concludere

Confermo quello che già ho detto in passato. Carole & Tuesday non è un anime che farà la storia, nemmeno è uno degli anime migliori di questa stagione o di Watanabe, ma è una serie che merita di essere vista.

Un profondo respiro di aria fresca piena di positività, semplicità e ottimismo in un mondo troppo complesso e distruttivo.

Un anime semplice su due ragazze semplici che riesce a far credere che con molto impegno e buona volontà si può arrivare al successo pur rimanendo se stessi, e che il potere del confronto come quello tra musicisti di generi e culture diverse possa portare il mondo verso un futuro migliore.

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Riccardo Magliano

Ciao gente! Sono Riccardo Magliano, classe 1995, originario di Pontedera (PI), ma di stanza a Bologna per motivi di studio. Sono laureato in triennale al DAMS al momento studio per diventare sceneggiatore cinematografico. Sono grande appassionato e estimatore di prodotti d'animazione, dalle serie, ai lungometraggi, ai corti, l'importante é che raccontino qualcosa (cosa non sempre indispensabile perché tra i miei film preferiti c'é Fantasia). Qui su Spacenerd mi occuperò di recensioni e approfondimenti su tutto ciò che concerne l'animazione, specie quella occidentale, più e più volte colpevolmente trascurata dalla massa di fanatici di anime. Grazie a tutti per l'attenzione e buon divertimento

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Riccardo Magliano
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