Sembrava impossibile rivedere il leggendario Ryu Hayabusa fare a pezzi creature demoniache, soprattutto dopo i poco apprezzati Ninja Gaiden 3 e Ninja Gaiden Yaiba , entrambi risalenti a oltre dieci anni fa. Eppure, siamo nel 2025, quello che la stessa Koei Tecmo ha definito “l’anno del ninja ”: un periodo segnato dall’annuncio e dalla pubblicazione di nuovi progetti legati alla storica serie, come Ninja Gaiden 2 Black , remake del titolo del 2008, e Ninja Gaiden: Ragebound , action 2D realizzato in collaborazione con The Game Kitchen.
Ora, però, è il turno di Ninja Gaiden 4 , il capitolo chiamato a chiudere l’anno in bellezza e, soprattutto, a rappresentare una tappa importante per comprendere la direzione futura del franchise . In questa recensione vi raccontiamo il risultato dell’ultima fatica offerta da Xbox Game Studios .
La follia di Itagaki È opportuno cominciare spiegando che cos’è Ninja Gaiden e perché questa serie sia così importante nel sottogenere dei cosiddetti “character action”. Quella ideata dal compianto Tomonobu Itagaki è una formula che si discosta profondamente dai classici stilemi del game design tradizionale, rompendo le regole per proporre un’esperienza unica nel suo campo .
Nati come trasposizione 3D della serie originale, i Ninja Gaiden sono riconosciuti per essere costruiti attorno a un’idea di difficoltà folle e sconsiderata , eppure, a modo suo, efficace e divertente . Nonostante i nemici siano estremamente numerosi, aggressivi e reattivi, il protagonista è perfettamente in grado di contrastare le ondate grazie a potentissimi strumenti di morte, manovre acrobatiche e cure mediche.
È un balletto continuo, in cui tutto ciò che conta è sopravvivere con ogni mezzo necessario: una gara in cui vince chi bara per primo . Esperienze che vivono di un equilibrio atipico e di una richiesta di precisione profondamente diversa rispetto a quella degli stylish action più eleganti. Ed è proprio questa natura estrema ad aver reso i titoli del Team Ninja delle vere e proprie opere di culto per molti appassionati del genere.
Un nuovo arrivato Ninja Gaiden 4 si presenta come un punto di svolta cruciale per la serie, a partire da chi ci ha messo le mani sopra. Il titolo è stato infatti sviluppato in collaborazione con PlatinumGames , software house nota per produzioni profondamente differenti dal design di gioco della saga, come Bayonetta , NieR: Automata e Metal Gear Rising: Revengeance . L’altra grande novità è l’introduzione di Yakumo , ninja del Clan del Corvo, che ricopre un ruolo centrale nell’economia della storia.
Il nuovo protagonista viene incaricato di irrompere in una struttura di massima sicurezza e uccidere Seori , una sacerdotessa, per porre fine, secondo un antico detto tramandato dai clan, alla maledizione del Drago Oscuro : una profonda corruzione generata dalla carcassa della gigantesca creatura, che ha trasformato la futuristica Tokyo in un terreno fertile per miasma, malessere e demoni pericolosi.
La prosperosa e vivace giovane, però, riesce facilmente a convincere l’assassino a risparmiarla per intraprendere con lei un cammino alternativo e cercare una soluzione diversa al problema. In questo contesto entra in gioco Ryu Hayabusa , responsabile della custodia della sacerdotessa e appartenente al clan rivale di Yakumo. I due ninja hanno visioni opposte sulla gestione del destino di Seori e su ciò che è giusto fare per il futuro della città, un conflitto che si svilupperà nel corso del gioco.
La trama, come da tradizione, è principalmente un pretesto per esplorare nuovi luoghi e sterminare orde di nemici, ma riesce comunque a risultare piacevole da seguire grazie a un tono scanzonato e sopra le righe. Tutto sommato, pur trattandosi di una storia da serie B, lo sforzo del team di rendere l’intreccio coinvolgente è da considerarsi promosso . Peccato, però, per il poco spazio riservato ad alcune vecchie conoscenze della saga e per lo sviluppo affrettato dei rapporti tra i personaggi , in particolare quello tra Yakumo e Seori, che risulta sbrigativo e poco convincente.
Mangiare o essere mangiati Fatta questa premessa sul comparto narrativo, è opportuno passare a quello ludico, vero cuore dell’intera offerta . La filosofia di base è rimasta la stessa dei capitoli precedenti: il giocatore deve farsi strada attraverso una moltitudine di pericoli, sfruttando ogni risorsa a disposizione per evitare di essere sopraffatto.
In questo episodio, il protagonista dispone di manovre difensive già familiari a chi ha padroneggiato la serie . Il Ninja del Clan del Corvo può scattare, schivare, saltare, correre sui muri e lanciare shuriken, utili per cancellare animazioni durante le combo o interrompere le azioni nemiche. Il distacco più evidente rispetto al passato si avverte nel controllo dei movimenti , ora estremamente più fluido e responsivo , restituendo la sensazione di guidare un personaggio agile e perfettamente a suo agio negli ambienti attraversati.
Tra le rifiniture più riuscite spicca la gestione della telecamera , completamente rivista: si avvicina e si allontana dinamicamente in base alla dimensione delle mappe e dei nemici presenti a schermo, ricordando quanto visto in Bayonetta 3 . Sebbene non sia perfetta nelle fasi più caotiche, non rappresenta più un problema grave come in passato .
Sul piano offensivo, il protagonista riprende fedelmente lo scheletro del sistema di combattimento già visto nei capitoli più famosi del franchise. È possibile eseguire combo, contrattacchi, annientamenti dopo aver amputato i nemici e altre mosse iconiche, come la celebre Discesa di Izuna , che culmina con la decapitazione dell’avversario dopo una serie di attacchi aerei. Fa piacere segnalare il ritorno di tecnicismi cari ai fan di vecchia data , come la possibilità di velocizzare gli attacchi caricati eseguendoli poco prima di atterrare dopo un salto o l’abuso dell’invincibilità saltando sulle teste dei nemici.
Tra le novità più interessanti spicca il Fulcro Sanguigno , una tecnica ninjutsu esclusiva di Yakumo: premendo un tasto, è possibile mutare la forma delle armi , alterandone radicalmente l’uso e le caratteristiche. Una trovata particolarmente riuscita, che dona ulteriore varietà e unicità a un arsenale già ricco. Il Magatsuhi , ad esempio, è un bastone che può trasformarsi in un lento e potente martello , ideale per abbattere nemici più resistenti; mentre le Takeminakata sono lame gemelle che diventano una gigantesca odachi a largo raggio, perfetta per falciare gruppi di avversari. Ninja Gaiden 4 incentiva attivamente il cambio costante tra armi e forme per massimizzare l’efficienza in battaglia.
Fulcro Sanguigno consuma una barra visibile nell’interfaccia e può essere ricaricata col tempo o eliminando nemici per accelerare il processo. In sinergia con questa meccanica, è stato introdotto lo Stato di Frenesia , un potenziamento temporaneo che rende letali tutti gli attacchi delle armi in forma Corvo di Sangue . Prima che l’effetto svanisca, è possibile eseguire un Tripudio di Sangue , un attacco finale ad area in grado di eliminare tutti gli avversari nel raggio d’azione.
Il ritmo dell’azione è scandito da una costante necessità di pensare in fretta e agire con precisione , gestendo con attenzione le risorse a portata di mano e mantenendo alta la concentrazione per evitare il game over. Prendendo con le dovute cautele il paragone, il flusso degli scontri ricorda quello frenetico e strategico della recente trilogia di Doom firmata id Software.
È giusto menzionare anche la possibilità di eseguire agguati silenziosi , ma si tratta di situazioni rare, pensate solo per eliminare qualche malcapitato prima di uno scontro diretto. Nulla che trasformi realmente l’approccio al gioco.
Nonostante alcune novità possano inizialmente sembrare facilitazioni eccessive, esse risultano perfettamente bilanciate da una prontezza nemica paragonabile a quella dei primi Ninja Gaiden . Sia i demoni che gli umanoidi presentano pattern d’attacco più leggibili , anche grazie a indizi visivi intelligenti , ma rispondono adattandosi alle azioni di Yakumo, deflettendo e contrattaccando nei momenti più opportuni.
La varietà degli avversari è più che dignitosa , offrendo una buona gamma di creature di taglie e comportamenti differenti. Come è giusto che sia, il design degli scontri è estremamente esigente nei confronti delle abilità del giocatore: tutto è calcolato per mettere alla prova anche chi ha già dimestichezza con la saga . A supporto di ciò, il gioco propone quattro livelli di difficoltà che non si limitano a scalare parametricamente i danni inflitti e subiti, ma modificano anche il posizionamento dei nemici nelle arene e la loro intelligenza artificiale.
Uno degli aspetti maggiormente migliorati rispetto alle vecchie iterazioni riguarda i boss di fine livello . Storicamente, questi non hanno mai rappresentato il punto di forza della serie (salvo rare eccezioni), ma in questo episodio si nota un netto passo avanti nella costruzione scenica delle battaglie e nella chiarezza degli attacchi, rendendole più vicine, per qualità e leggibilità, a quelle degli action più classici.
Corsa ninja! Per quanto riguarda la struttura ludica , Ninja Gaiden 4 ripropone la classica formula arcade comune a molti esponenti del genere: la campagna è suddivisa in livelli separati , in cui bisogna procedere dal punto A al punto B, facendo attenzione ai segreti nascosti e affrontando arene piene di avversari temibili. Al termine di ogni stage viene assegnato un voto, determinato da un punteggio migliorabile in base a parametri specifici, come la velocità di completamento o la quantità di oggetti curativi utilizzati.
L’attraversamento degli scenari è piuttosto lineare , ma comunque piacevole grazie alla già menzionata mobilità di Yakumo e alla presenza di brevi fasi di parkour , più guidate e incentrate sull’uso dei gadget forniti dalla nostra remota aiutante in missione: Umi . Queste sezioni servono a spezzare il ritmo tra una serie di combattimenti e l’altra, senza mai risultare troppo lunghe o invasive .
Nonostante il level design non brilli per complessità, esplorare resta fondamentale per scovare tesori (come amuleti equipaggiabili che forniscono abilità passive ), consumabili e denaro. L’economia di gioco si basa su due valute: i Ninja Coin , utili per acquistare oggetti di supporto e tecniche universali tramite appositi punti di ristoro, e i Punti Esperienza , ottenibili nei combattimenti e spendibili per sbloccare mosse specifiche per ciascuna arma.
Attraverso i Terminali DarkNest , presenti nei sopraccitati punti di ristoro, è possibile accettare missioni secondarie. Queste risultano spesso poco interessanti, a causa di obiettivi semplicistici come eliminare un certo numero di nemici di una specifica categoria, o utilizzare un’arma per fare a pezzi un determinato tipo di mostro. Tuttavia, in alcuni casi si rivelano più coinvolgenti del previsto: ci riferiamo in particolare a quelle che richiedono di individuare e affrontare scontri opzionali o addirittura boss inediti.
Dov’è Ryu? Negli ultimi anni è diventato sempre più comune vedere personaggi storici , che hanno fatto la fortuna di molti brand, messi da parte in favore di nuovi volti , più appetibili per i neofiti. Sembra esserci un irrazionale timore che icone del passato come Dante o Bayonetta non siano più in grado di attirare le nuove generazioni di videogiocatori e, di conseguenza, vengano progressivamente accantonate. Come se, nonostante abbiano segnato profondamente i rispettivi franchise, non avessero più nulla da offrire .
Ninja Gaiden 4 non fa eccezione , decidendo di relegare la storica star della serie a un ruolo nettamente più marginale , ridotto quasi a semplice contentino per i fan nostalgici . È triste constatare come la scarsa volontà di integrare il ninja del Clan del Drago si rifletta non solo sul piano narrativo, ma anche su quello ludico e strutturale.
Infatti, sebbene Ryu condivida gran parte delle manovre con il collega rivale, dispone di molte meno risorse a cui attingere . Certo, può ancora scatenare letali Ninpo consumando l’apposita barra, ma l’assenza di armi equipaggiabili oltre alla Spada del Drago , unita a una forte somiglianza con Yakumo, lascia il dubbio che sarebbe stato forse più sensato concentrarsi esclusivamente su quest’ultimo come unico personaggio giocabile.
I dubbi sull’inserimento forzato di Ryu trovano conferma nel fatto che i capitoli in cui è controllabile sono pochi e spesso lo vedono ripercorrere scenari già affrontati con Yakumo , boss compresi. Un difetto simile a quanto visto in Devil May Cry 4 , ed è davvero frustrante notare come gli sviluppatori siano caduti in errori già resi noti in un gioco del 2008.
Su questo fronte, si spera che il contenuto aggiuntivo “I Due Maestri ”, già annunciato e previsto per l’inizio del 2026, possa correggere il tiro, offrendo a Ryu Hayabusa lo spazio e la dignità che merita. Una figura così iconica andrebbe trattata con molta più attenzione rispetto a quanto mostrato finora.
Detto ciò, bisogna ammettere che, nonostante queste sbavature, la mole contenutistica complessiva del titolo è assolutamente soddisfacente . La campagna principale ci ha impegnato per circa 16 ore, cercando di scovare quanti più segreti possibile, ma è un valore che può salire facilmente considerando le sfide extra (come i Cimenti , tipici della serie), la possibilità di migliorare i punteggi, le difficoltà aggiuntive, la modalità addestramento e la rigiocabilità dei singoli capitoli con personaggi diversi.
Veloce e colorato Sul fronte tecnico, Ninja Gaiden 4 si presenta come un prodotto senza infamia e senza lode . Su PC la mancanza di una grafica all’avanguardia è compensata da requisiti hardware contenuti e da una fluidità dell’immagine impeccabile e costante, una scelta assolutamente azzeccata, considerando il genere di riferimento. L’unica vera nota negativa è rappresentata da un aliasing piuttosto marcato, che penalizza in parte la pulizia visiva complessiva.
La direzione artistica alterna ambientazioni urbane in stile cyber ninja a scenari più tradizionali, ispirati al folklore nipponico . Ammettiamo che solo in rare occasioni gli scorci ci hanno realmente colpiti: in generale, si percepisce una certa monotonia dovuta a una selezione di biomi piuttosto limitata . Da segnalare anche la scelta di una palette cromatica basata su forti contrasti tra colori primari, una direzione stilistica che, pur distintiva, difficilmente metterà tutti d’accordo .
Per quanto riguarda la realizzazione dei personaggi, tornano i tratti stravaganti ed esagerati che da sempre caratterizzano la saga. I comprimari maschili sono, come da tradizione, tosti e virili , mentre quelli femminili sfoggiano design sensuali e appariscenti , al punto da risultare quasi anacronistici, considerando le tendenze attuali del settore. Accattivante anche il roster nemico, che si dimostra variegato e creativo : si passa da samurai futuristici a teiere giganti possedute da forze demoniache.
Un plauso va alle animazioni e agli effetti visivi , entrambi realizzati con grande cura . Le coreografie risultano spettacolari ma sempre leggibili, contribuendo a valorizzare la maggior parte degli scontri e mantenendo alta la chiarezza dell’azione su schermo.
Meno incisivo, invece, il comparto sonoro : pur risultando perfettamente funzionale al ritmo del gioco, manca di personalità . In particolare, la colonna sonora sembra richiamare a tratti lo stile di Metal Gear Rising: Revengeance , senza però riuscire a raggiungerne il livello qualitativo né la memorabilità.
Ninja Gaiden 4: una coccola letale Ninja Gaiden 4 è un’opera imperfetta, che purtroppo ripropone alcuni errori già visti più volte negli anni passati da altri titoli del genere. Tuttavia, resta uno dei migliori character action dell’ultimo periodo e un vero miracolo , se si considera la sinergia percepibile tra due team così diversi tra loro. Il gioco fonde con successo l’eleganza e la raffinatezza tipiche di PlatinumGames con la cattiveria e la sregolatezza a cui il Team Ninja ci ha abituati. Anche solo per questo motivo, merita senza dubbio l’attenzione di chiunque sia appassionato del genere.
Comparto grafico e sonoro
8
Coerenza e cura nel dettaglio
7.5
Pros
Fluido, responsivo e rifinito come non mai
Contenutisticamente molto valido
Tante novità ben accette
È ancora Ninja Gaiden
Cons
Farà storcere il naso ai più puristi
Poca varietà nei biomi esplorati
Colonna sonora di scarso rilievo
Grossi problemi in tutto ciò che riguarda Ryu
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