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Metal Gear Solid: quale sarà il futuro della serie?

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Il 28 agosto, Konami ha rilasciato sul mercato Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, il rifacimento di uno dei videogiochi più impattanti dell’epoca PS2. Nonostante le solide basi su cui il progetto si poggia, la mancanza di fiducia da parte del pubblico nei confronti della compagnia, a causa dei suoi pregressi, è ancora molta. Vi raccontiamo in questo articolo dubbi e certezze sul passato e sul futuro della saga.

Hideo Kojima e Metal Gear

Data la natura autoriale del franchise, è impossibile parlare di Metal Gear senza menzionare Hideo Kojima. Il celebre game designer, a partire dal 1986, si è sempre distinto per le sue idee creative e per una riconoscibile cifra stilistica, sempre in bilico tra profonde riflessioni di natura esistenziale, forti influenze cinematografiche e humor demenziale tipicamente nipponico. Il titolo che più di tutti lo rese riconoscibile al grande pubblico fu Metal Gear Solid per PS1, un titolo che riuscì a conquistare milioni di fan grazie alla sua eccellenza in vari campi. Da lì in poi, Hideo Kojima venne elevato a “rockstar dei videogiochi” e Metal Gear divenne il franchise di punta per Konami.

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Il rapporto tra l’autore e la saga è sempre stato difficile da decifrare. In più occasioni, Kojima si è preso gioco delle aspettative del pubblico nei suoi confronti, creando storie strampalate e divisive. In Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, uscito nel 2002, sembrava che il suo intento fosse proprio quello di distruggere la sua stessa opera, per poi dedicarsi ad altro.

Ciononostante, Kojima ha successivamente continuato a lavorare sulla saga, creando Metal Gear Solid 3: Snake Eater (2004) e Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots (2008). Su quest’ultimo, in particolare, il rapporto conflittuale tra director e opera fu più evidente rispetto agli altri titoli. Per esempio, attraverso il primo teaser trailer rilasciato nel 2005, è possibile notare svariati messaggi nascosti che alludono all’idea di un figlio ripudiato dal suo stesso padre.

Tra i vari motivi che riportavano Kojima sui suoi passi vi era l’apparente incapacità di altri autori di portare avanti degnamente la saga. Metal Gear: Snake’s Revenge, Metal Gear Solid: The Twin Snakes, Metal Gear Solid: Ac!d e Metal Gear Solid: Portable Ops, nonostante in alcuni casi fosse prevista la partecipazione di Kojima in veste di produttore, furono tutti progetti che ebbero risultati di critica e pubblico piuttosto altalenanti. All’interno di Metal Gear Solid: Peace Walker, pubblicato per PSP nel 2010 e diretto da Hideo Kojima, è persino presente una battuta che sminuisce il lavoro svolto dai colleghi in Portable Ops, titolo precedentemente uscito sulla stessa piattaforma.

La rottura con Konami

Hideo Kojima stava diventando una figura sempre più importante all’interno della compagnia, ricoprendo il ruolo di vicepresidente e dirigente aziendale di Konami nel 2011. Nello stesso periodo, il creativo fu anche eletto responsabile della creazione del FOX Engine, un motore grafico costruito con lo scopo di facilitare la produzione di videogiochi interni all’azienda, senza dover ricorrere a mezzi di terzi.

Nel 2012, una nuova azienda svedese, Moby Dick Studio, guidata da un certo Joakim Mogren, annunciò con un teaser trailer The Phantom Pain. Nei giorni successivi si accesero forti dibattiti e discussioni sulla natura del progetto, date le varie somiglianze con la serie di Metal Gear e l’ambigua comunicazione della compagnia. Poco dopo, Hideo Kojima fece chiarezza sulla situazione, rivelando alla Game Developers Conference di San Francisco che The Phantom Pain (conosciuto precedentemente come Project Ogre) fosse in realtà il nuovo capitolo di Metal Gear Solid e che Moby Dick Studio era una messinscena creata per depistare i fan più accaniti e creare mistero attorno al progetto.

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Durante l’attesa di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain, venne pubblicato il 20 marzo 2014 Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, il prologo del gioco, venduto separatamente con lo scopo di dare un’anteprima di quello che i giocatori si sarebbero dovuti aspettare dal titolo completo. Nonostante le qualità tecniche e ludiche fossero state riconosciute da gran parte di chi lo aveva giocato, Metal Gear Solid V: Ground Zeroes fu criticato per il prezzo di lancio sproporzionato rispetto alla durata del contenuto offerto.

Non è mai stato chiarito il motivo della pubblicazione separata di questo capitolo: Kojima rivendicò la propria libertà creativa nel progetto, ma altre fonti dichiararono che si trattò di una decisione di Konami per coprire anticipatamente una parte dei costi di produzione di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.

Nello stesso anno, fu presentato alla Gamescom 2014, da 7780 Studio, un team sconosciuto, un progetto misterioso definito come P.T., che fu successivamente pubblicato sotto forma di demo sul PlayStation Store qualche giorno dopo. La demo permetteva al giocatore di esplorare in prima persona un’inquietante abitazione infestata da presenze soprannaturali.

All’interno della mappa era possibile trovare indizi per risolvere un puzzle che portava alla conclusione del gioco con una sorpresa inaspettata: alla fine della demo veniva rivelata al giocatore la vera natura del titolo. P.T. non era altro che un assaggio di Silent Hills, nuovo capitolo della serie storica di Konami, con protagonista Norman Reedus e diretto da Hideo Kojima, in collaborazione con il regista Guillermo del Toro e il mangaka horror Junji Ito.

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Sembrava che nulla potesse fermare la scalata al potere del creativo all’interno della compagnia, ma poco più tardi arrivarono degli intoppi. Hideki Hayakawa, creatore del gioco mobile Dragon Collection, si distinse all’interno di Konami per la sua visione del mercato videoludico più legata al profitto che alla libertà creativa e autoriale. Egli considerava i videogiochi tripla A come uno spreco di risorse, e i prodotti mobile come il futuro dell’industria. Infatti, quando il primo aprile 2015 divenne presidente dell’azienda, attuò una grande ristrutturazione interna che mise in grave difficoltà la carriera di Hideo Kojima e il suo team di sviluppo.

Silent Hills fu cancellato e la produzione di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain venne accelerata. L’intenzione di Hideki Hayakawa era quella di liberarsi il prima possibile della figura dell’autore all’interno dell’azienda, e nel farlo tentò di sabotare il suo lavoro. Pare che, durante le ultime fasi dello sviluppo, all’interno dei piani in cui lavorava il team di Metal Gear Solid fosse stata staccata la linea internet, rendendo più difficoltoso lo sviluppo.

Inoltre, Hideo Kojima fu separato dal suo team in una stanza apposita e costretto a comunicare con esso tramite proxy. Kojima Productions fu chiusa a luglio 2015 e il director rimase a lavorare su Metal Gear Solid V: The Phantom Pain fino a settembre 2015. A dicembre dello stesso anno, Hideo Kojima e altri suoi colleghi lasciarono la compagnia.

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Dopo la rottura tra l’azienda e il creativo, le loro strade si separarono definitivamente. Hideo Kojima riuscì a rifondare il suo studio con l’aiuto di Sony e annunciò Death Stranding, il suo nuovo progetto, nel 2016, assicurando ai fan che la fine della sua carriera in Konami non avrebbe intaccato la sua voglia di contribuire ancora al medium. Nel frattempo, Konami proseguiva nel proprio percorso di ristrutturazione interna, mantenendo costantemente attivi soltanto i franchise più profittevoli, come Pro Evolution Soccer e Yu-Gi-Oh!.

Il futuro di Metal Gear

È innegabile che qualcosa, all’interno dell’azienda, sia nuovamente cambiato, dato che negli ultimi anni Konami è tornata a proporre nuovi titoli ad alto budget e remastered dei franchise più apprezzati dai fan. Come è stato menzionato nella diretta METAL GEAR HOTLINE #1, pubblicata a giugno 2024, tra le varie proprietà intellettuali di Konami quella di Metal Gear Solid risulta essere la più difficile da gestire, a causa dell’estremo senso di risentimento che i fan nutrono ancora nei confronti della compagnia. Dopo una controversa Metal Gear Solid Master Collection Vol.1, il successivo progetto di punta del franchise è il remake di Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, sviluppato in collaborazione con Virtuos.

A differenza di quanto visto con il ben accolto rifacimento di Silent Hill 2, sviluppato in collaborazione con Bloober Team, Metal Gear Solid Delta: Snake Eater pare sia stato sviluppato con un approccio più conservativo nei confronti dell’opera originale, svolgendo un compito più simile ai lavori di restaurazione di Bluepoint Games. Nonostante sia stato espresso più volte dal produttore Noriaki Okamura che l’intento del progetto fosse quello di trattare con estremo rispetto il lavoro svolto all’epoca, questo approccio ha spaccato in due la comunità di appassionati: da un lato chi difende i tentativi dell’azienda di recuperare la reputazione persa in maniera cauta, dall’altro chi sperava di vedere decisioni creativamente più coraggiose.

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Quindi, la domanda che ci si pone è: Konami, ad oggi, sarebbe in grado di sviluppare un nuovo capitolo principale di Metal Gear Solid? Per rispondere a questo quesito è bene prima sottolineare che, nonostante sia il padre della saga e abbia lasciato un’impronta stilistica indelebile in tutte le opere da lui dirette, Hideo Kojima non è mai stato l’unico ingranaggio fondamentale per il successo del brand.

Tomokazu Fukushima è stato uno dei collaboratori più importanti, dato che ha ricoperto il ruolo di co-scrittore dei primi tre Metal Gear Solid e ha dato un contributo fondamentale nella realizzazione dei dialoghi codec in Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty e Metal Gear Solid 3: Snake Eater. Shuyo Murata, invece, è stato assistente regista per Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots e ha collaborato alla sceneggiatura di Metal Gear Solid: Peace Walker e Metal Gear Solid V: The Phantom Pain.

Tra i nomi più conosciuti vi sono anche quelli di Yoji Shinkawa – talentuoso character designer e illustratore – e Harry Gregson-Williams, compositore di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty, Metal Gear Solid 3: Snake Eater e Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots. Entrambi hanno ricoperto ruoli fondamentali, codificando visivamente e musicalmente le idee di Hideo Kojima. Sebbene il ruolo di director sia cruciale, è giusto sottolineare che il risultato finale deriva da uno sforzo collettivo di massa, con il team che è stato capace di coordinarsi e dare il massimo nei vari ruoli assegnati.

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Nonostante la rottura tra Hideo Kojima e Konami sia stata una delle più rumorose mai viste nell’industria videoludica, molti fan non hanno mai smesso di sperare in un riavvicinamento tra le due parti. Complice anche il comportamento dell’autore nei confronti della saga che, da quando ha lasciato l’azienda a fine 2015, non ha mai smesso di menzionare Metal Gear Solid, anzi, l’ha omaggiata a più riprese nei suoi recenti prodotti Death Stranding e Death Stranding 2: On the Beach.

Sebbene Noriaki Okamura abbia espresso interesse nel tornare a collaborare con il creativo, dall’altra parte sembra che ormai Kojima Productions abbia altri progetti personali a cui dedicare tempo. Inoltre, durante lo State of Play di gennaio 2024, Hideo Kojima e Hermen Hulst annunciarono Physint, un nuovo gioco stealth-action in collaborazione con Sony Interactive Entertainment, realizzato appositamente per chiunque soffra la mancanza della storica saga.

Quindi, la risposta qual è? È difficile da stabilire. Sebbene ci sia del potenziale per creare delle storie antecedenti alla conclusione cronologica della saga avvenuta con Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots, sembra che Konami non sia ancora pronta ad affrontare questa eventualità. Pertanto, l’idea più plausibile è che continui a creare prodotti simili a Metal Gear Solid Delta: Snake Eater, nel caso in cui si riveli un successo commerciale.

Una delle possibilità più concrete vedrebbe Metal Gear Solid: Peace Walker – titolo cronologicamente successivo alle vicende di Naked Snake nell’Operazione Snake Eater – protagonista di un rifacimento simile, data la somiglianza nello scheletro della struttura ludica. Delle voci di corridoio sosterrebbero che sia in sviluppo da tempo un remake di Metal Gear Solid, mentre altri fan desidererebbero una totale rivisitazione in chiave moderna dei due capitoli per MSX.

La speranza è che, in futuro, venga consolidato un nuovo team principale in grado di ereditare al meglio lo spirito creativo della serie e di realizzare nuovi prodotti con maggiore coraggio e voglia di stupire anche i fan più scettici.

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Gioco ai videogiochi.

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