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Guida alla serie Yakuza: muovere i primi passi nella malavita di Kamurocho

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Guida alla serie Yakuza: muovere i primi passi nella malavita di Kamurocho 1

Il grande pubblico ha iniziato ad interessarsi a Yakuza in tempi non sospetti, circa sei anni fa. Quella che sembrava destinata a rimanere una serie seguita da un’affiatatissima nicchia di appassionati ha visto, nel giro di pochi anni, allargare il proprio raggio di utenza grazie ad una più diffusa localizzazione, la pubblicazione sul servizio Game Pass (e di conseguenza l’apertura alla release multipiattaforma) e… meme. Ricordate no? “Dame da ne…”.

La mole di titoli ha spesso scoraggiato nuovi potenziali gangster ad avventurarsi nel distretto a luci rosse più affascinante del mondo dei videogiochi, limitandosi allo splendido Yakuza 0 o ai remake dei primi due episodi. Chi si è invece avvicinato col reboot del 2020, pur gustandosi un’esperienza completa e soddisfacente, non ha però potuto coglierne tutte le sfumature più soffuse.

yakuza

Non hanno certo aiutato la mancata localizzazione in lingue differenti dall’Inglese (fino al 2019), la già citata quantità di titoli numerati, ed anche un’operazione di rebranding che ad oggi pare aver solo intorpidito di più le acque, tra l’altro non attuata in maniera uniforme a tutti i capitoli.

Qui veniamo in soccorso noi di SpaceNerd, fornendovi una panoramica approfondita dell’epopea di casa Sega e proponendovi un entry point dal quale iniziare la vostra scalata verso le vette della malavita (digitale), per fare la conoscenza di Kazuma Kiryu e del suo mondo, fino agli ultimi passi dell’eroica impresa di Ichiban Kasuga sulla sabbia rovente di Honolulu.

From Yakuza 0 to hero!

Rilasciato qui da noi nel 2017, il prequel della saga, ambientato negli anni del boom economico, si proponeva già allora di avvicinare nuovi giocatori con una furba titolazione numerale e le origin story dei suoi due personaggi più popolari, mantenendo ed espandendo tutti i punti di forza della serie, e rimane tutt’oggi tra i capitoli più apprezzati e completi.

【龍が如く0】 オープニング

Il gioco presenta la tipica struttura da action-brawler con elementi ruolistici, impreziosita da un totale di sei stili di combattimento diversi ripartiti tra i due personaggi giocabili, mai fino ad allora così diversi. Sebbene i quartieri esplorabili siano qui soltanto due, le storiche Kamurocho e Sotenbori di Yakuza 0 sono tra le versioni più riuscite e contenutisticamente più valide.

Anche il comparto narrativo è annoverato tra i migliori della saga, pendendo in maniera evidente dalla parte di Goro Majima, per la prima volta in veste di co-protagonista. D’altronde, Kazuma Kiryu ha avuto ben cinque giochi per sviluppare il suo background, che i nuovi arrivati potranno eviscerare con calma recuperando i titoli precedenti.

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Un prequel dallo stesso peso di un capitolo principale, curato maniacalmente e strabordante di contenuti, tutt’oggi il punto perfetto da cui iniziare la conoscenza di questa serie. Recuperabile su tutte le principali piattaforme ad un prezzo irrisorio, presenta un unico difetto: la mancata localizzazione in Italiano, che in un gioco pregno di dialoghi si fa sentire, per quanto non insormontabile.

Una Director’s Cut del gioco è stata da poco annunciata in esclusiva per Nintendo Switch 2, la quale presenterà per la prima volta i testi tradotti in più lingue e cutscene inedite. Tuttavia, consigliamo di recuperare altrove il titolo per il momento, non essendo chiaro il prezzo di questa nuova versione né l’entità delle aggiunte, e non richiedendo l’acquisto obbligatorio del nuovo hardware della casa di Kyoto.

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Stand name: Kiwami green!

Yakuza Kiwami (significa “estremo!”) è un remake del primo capitolo della serie uscito nel 2006 su PlayStation 2, pubblicato a stretto giro dopo Yakuza 0. Ne mutua difatti il sistema di combattimento (limitato stavolta al solo Kiryu), molte attività secondarie ed asset grafici, aggiungendoci un filtro retrò verdognolo divenuto un meme all’interno della fanbase.

Le vicende narrate sono le stesse del capostipite, essendo un remake completo, impreziosite da cutscene aggiuntive che rafforzano la conoscenza di alcuni avvenimenti non chiarissimi nell’originale. L’offerta risulta però meno corposa e compatta di Yakuza 0 specialmente se giocata a strettissimo giro, quasi fosse un’espansione più che un gioco vero e proprio.

Vale ugualmente la pena di vivere (o rivivere) l’avventura che ha dato inizio all’epopea di Kiryu, ancora oggi gradevolissima ed affascinante pur nella sua ingenuità. Non ci si aspettava certo di arrivare fino ai giorni nostri!

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L’era PlayStation 3

Decidiamo di saltare momentaneamente alla trilogia di settima generazione per sentire meno il salto all’indietro a livello di gameplay, essendo questi titoli non troppo “invecchiati” rispetto a quelli sopra citati, specialmente grazie all’ottimo lavoro svolto da RGG Studio con la The Yakuza Remastered Collection, un bundle che contiene Yakuza 3, 4 e 5 in versione, appunto, rimasterizzata.

Seppur divisivo e singolare, Yakuza 3 (2009) aveva il merito di portare le avventure di Kiryu sull’allora nuovo hardware di Sony, sfoggiando un motore grafico nuovo di zecca ed una Kamurocho più viva, assieme a un’inedita, ancora oggi mai ripresa, Okinawa. Anche senza giocare Yakuza 2, riesce ad essere narrativamente e meccanicamente coinvolgente, pur con qualche sbavatura dovuta al tempo.

Yakuza 4 (2011) estende il numero di personaggi giocabili, ognuno con peculiarità differenti. La vastità di Yakuza 5 (2015) sorprende ancora oggi, con cinque città esplorabili e una pletora di attività collaterali. Non i titoli meglio riusciti a livello narrativo, ma rappresentarono l’antipasto di ciò che sarebbe divenuta la serie già con la pubblicazione di Yakuza 0 (2017).

The Yakuza Remastered Collection - Announcement Trailer | PS4

PlayStation 4 e il Dragon Engine

Nel 2018 il ruggito di Yakuza 6: The song of life si sentì più forte che mai nel primo titolo sviluppato appositamente per l’ammiraglia Sony di ottava generazione e, sebbene ancora acerbo, rimane una delle prove migliori del Dragon Engine, che regalava alla serie dei combattimenti più distruttivi e spettacolari, un’illuminazione rinnovata e un poderoso colpo d’occhio.

L’avventura ad Onomichi avrebbe dovuto rappresentare la sfida finale di Kazuma Kiryu, cosa che la storia videoludica recente ha decisamente smentito. Rimane tuttavia godibile, seppur spesso sopra le righe, ed annovera tra il cast un colosso come Takeshi Kitano. L’impatto degli eventi di Yakuza 6 riverbererà attraverso tutti i titoli a venire.

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Un anno dopo è la volta di Yakuza Kiwami 2, ovvio remake di Yakuza 2 che mutua il motore grafico e il sistema di combattimento rinnovato del sesto capitolo. Più sostanzioso e “meno DLC” del primo Kiwami, ma narrativamente (come l’originale) l’anello più debole della serie, pur rimanendo nei canoni qualitativi medio-alti sotto il profilo ludico. E poi, c’è Majima Constructions!

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Il viaggio dell’eroe!

Il coraggioso Yakuza: Like a Dragon (o Yakuza 7) ha portato da noi nel 2020 le gesta dell’impavido Ichiban Kasuga con un gioco altrettanto coraggioso, che stravolgeva la storica serie dalle fondamenta con un nuovo protagonista ed un sistema di combattimento completamente rivisto, stavolta nella forma di un gioco di ruolo a turni in stile Dragon Quest. E dire che fu presentato come pesce d’aprile!

Il reboot ripropone immutati i punti di forza della serie, arricchiti dove possibile. Il party di Ichiban dà una ventata d’aria fresca alla saga, che dopo quasi quindici anni iniziava ad essere decisamente stantia. Ijincho inoltre non ha nulla da invidiare alla leggendaria Kamurocho.

Eccellente il comparto narrativo, pensato per introdurre alla perfezione i nuovi personaggi e dare spazio anche a qualche vecchia gloria. Consigliamo di giocare questo reboot dopo l’era di Kiryu per meglio apprezzare tutte le sue sfumature, sebbene non lo richieda e sia un titolo completo e stellare di per sé.

Yakuza: Like a Dragon - Official Trailer

Yakuza 7.5!

Like a Dragon Gaiden: The Man Who Erased His Name, uscito in tutto il mondo nel 2023, ha rappresentato un importante esperimento per il team giapponese, che ha gestito un quantitativo minimo di risorse per creare un titolo parallelo ma dal peso, narrativo e ludico, non secondario, riuscendo nell’impresa di fare tanto con poco.

Le vicende, che vedranno nuovamente protagonista un Kiryu sotto copertura, affiancano precisamente quelle di Ichiban in Yakuza: Like a Dragon, fino ad incontrarsi. Un titolo che ha mostrato la flessibilità di RGG Studio e la sua inesauribile vena creativa, oltre ad essere una lettera d’amore a tutti coloro che hanno seguito il Drago di Dojima sin dai suoi primi passi.

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La copertura di spin-off nasconde un gioco principale a tutti gli effetti, con nuove trovate di gameplay e un ritorno momentaneo al sistema di combattimento action.

E alla fine arrivano le Hawaii!

Si sono già spesi fiumi di parole su Like a Dragon: Infinite Wealth, vi rimandiamo qui per un approfondita analisi dell’ultima ambiziosa fatica targata Sega. L’avventura dei due draghi è il seguito diretto del settimo capitolo, del quale dà per scontata la conoscenza. Ma arrivati a questo punto conveniamo voi siate pronti a gustarvi l’ultima tappa di questo viaggio!

E dopo l’epica avventura ad Honolulu, salpate a bordo di Like a Dragon: Pirate Yakuza in Hawaii!. Il lungo nome cela un’avventura action con tinte da hack’n slash nei panni di un Goro Majima che ha perso la memoria e si ritrova a guidare una ciurma di pirati, a tutti gli effetti l’episodio Gaiden parallelo ad Infinte Wealth, che raccomandiamo di giocare solo dopo aver finito il suddetto.

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Il detective, lo shogun e Ken il guerriero

RGG Studio non è mai stato soltanto Yakuza! Sebbene ne condividano l’universo narrativo e l’ambientazione, Judgment (che segna il ritorno della localizzazione in più lingue nel 2019) e il seguito Lost Judgment sono validissime avventure che coniugano investigazione e combattimenti action. Non potrete fare a meno di affezionarvi al detective Takayuki Yagami!

Raccomandiamo di giocare Judgment subito dopo Yakuza Kiwami 2, mentre Lost Judgment immediatamente dopo Yakuza: Like a Dragon, per meglio scandire l’evoluzione ludica dei titoli e la successione cronologica, sebbene non si intreccino mai direttamente con le avventure di Kiryu ed Ichiban.

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Like a Dragon: Ishin è un remake del 2023 (molto meno marcato però dei Kiwami) di uno spin-off a sfondo storico che proprio grazie a questa riedizione varca i confini del Sol Levante. Essendo ambientato nell’era Bakumatsu non richiede nessuna conoscenza dei titoli principali, sebbene faccia sorridere riconoscere i vari personaggi nel ruolo di figure storiche.

Fist of the North Star: Lost Paradise traspone l’esperienza ludica di Yakuza nel mondo postapocalittico ideato dai maestri Hara e Buronson. Il cast di doppiatori della serie principale si trova qui ad interpretare mostri sacri della cultura pop giapponese quali Kenshiro e Raoh!

Non vediamo l’ora di ammirare nel futuro Project Century, un’ulteriore evoluzione dell’action-brawler made in Sega, certi che il gore ancora più efferato e il Giappone del 1915 sapranno conquistarci!

Project Century World Premiere Trailer from The Game Awards 2024

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Partendo da quella macchina delle meraviglie che è la prima PlayStation, la passione di Felice si è irradiata presto a tutto il mondo videoludico e le sue molteplici forme. La curiosità nei confronti di qualsiasi forma d'arte e la sensibilità lo hanno spinto di anno in anno all'approfondimento di universi sempre nuovi, dal cinema al fumetto, dai quali trae ogni giorno spunto e giovamento, e a frequentare la facoltà di Lettere all'Università.

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