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Lettera a Nintendo

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Lettera a Nintendo 1

È datato al 2 aprile il Nintendo Direct più atteso dai videogiocatori, nintendari e non: lo showcase su Nintendo Switch 2, la nuova console della casa giapponese. Questo gioiellino dovrebbe rappresentare un passo storico per l’azienda, viste le numerose “innovazioni” apportate e l’epocale miglioramento ed ottimizzazione dell’hardware rispetto al suo predecessore. Dovrebbe, appunto, perché tra webcam con qualità video livello Skype 2010 e finti giochi fisici sovrapprezzati, Nintendo si è colpita da sola con un bel guscio verde.

In seguito alle politiche discutibili di Sony, le dichiarazioni di TakeTwo e di altri esponenti del settore, abbiamo probabilmente elevato Nintendo a salvatrice del mercato. Non si contavano i meme subito dopo la presentazione del prezzo di PlayStation 5 Pro, nei quali si ironizzava sul fatto che Nintendo con la console più attesa del momento avesse la strada spianata. Ci sembrava bastasse poco.

Vedendo la casa di Kyoto non solo allinearsi alle politiche dei competitor brutti e cattivi, ma persino esasperarle, valicarle, in aggiunta a tutte le rigidità che da sempre la contraddistinguono (molto spesso in negativo) ci ha rovinato quello che doveva essere un momento di gioia e di festa, come ci si aspetterebbe da una nuova console. La giornata del 2 aprile si è chiusa con mestizia.

Siccome non ci sentiamo di dare un feedback diretto a quei poveri volti di Chiedi allo sviluppatore, pedine immolate per incassare tutti i colpi di questo Direct tanto bello quanto atroce, abbiamo voluto scrivere una bella lettera dando la nostra opinione sulla Nintendo Switch 2 e quanto ne segue, da nintendari accaniti per la nostra casa del cuore. Ed eccoci qui, a raccogliere tutte le nostre idee ed indignazioni verso un andazzo dell’industria videoludica sempre più pericoloso ed esclusivo.

Le luci: sfavillanti, ma non sempre

Il nostro disappunto iniziale, non svanito, ci aveva quasi fatto dimenticare le belle cose mostrate nella presentazione. E anche stavolta c’è da gioire, come succede da sempre in varia misura in tua compagnia, cara Nintendo.

Il luccichio dei tuoi titoli è evidente sin dalle loro prime apparizioni, che ad ogni iterazione si riconoscono per la cura artigianale dei dettagli, la direzione artistica fuori scala, un utilizzo dell’hardware intelligente (ormai raramente delle funzioni peculiari della console). Qualità che con dirompenza vediamo sgorgare da ogni poro dei first party mostrati.

Lettera a Nintendo 8

Il primo a mostrarsi è stato Mario Kart World, titolo di lancio della nuova ammiraglia kyotense, che evolve ulteriormente quel che credevamo fosse l’apoteosi del racing a base di bucce di banana e gusci blu. Strizzando l’occhio a Forza Horizon, il mondo di gioco diviene una vastissima pista irta di ostacoli e modi sempre più creativi di superarli, tra cui un inedito grinding e il salto a parete.

Come, esattamente in chiusura, un dirompente quanto inaspettato Donkey Kong Bananza ha riesumato un concept dell’era Nintendo 64 coniugandolo all’apertura dei più recenti platform tridimensionali, punta di diamante della casa di Kyoto nonché indubbiamente l’annuncio migliore della diretta, con un’esilarante titolazione che rimarrà impressa a fuoco delle nostre menti.

Sempre per il 2025 è previsto un duplice ritorno. Di Kirby Air Riders, che dopo oltre vent’anni dà un seguito all’esperimento su GameCube. E di Masahiro Sakurai, leggendario director di Smash Bros. che torna a vegliare sul suo primogenito in questo dinamico racing game. L’ovvio dubbio è che rischi di essere fagocitato dal successo (prevedibilissimo) di Mario Kart, ma un teaser trailer è ancora troppo poco per lanciarci in pronostici.

Donkey Kong Bananza – Trailer di annuncio (Nintendo Switch 2)

Un’importanza non secondaria è stata data nella presentazione agli annunci di terze parti, mai così corposi. Non solo Capcom e Square Enix, non solo Hazelight Studios, ma addirittura CD Project Red e un’inedita collaborazione con From Software che, oltre alla conversione del celeberrimo Elden Ring, ha presentato l’inedito The Duskbloods, titolo multiplayer in esclusiva per la neonata di casa Nintendo.

Non meno secondari e degni di interesse altri annunci quali lo splendido Hades 2 in esclusiva temporale come ai tempi del primo episodio, una Director’s Cut di Yakuza 0 (anch’essa al momento prevista unicamente su Switch 2), uno dei titoli migliori della serie che finalmente riceverà i sottotitoli in Italiano. E persino un Toby Fox che compare dal nulla dandoci la lietissima notizia dell’arrivo imminente dei capitoli 3 e 4 del suo Deltarune!

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Da sempre il supporto alle terze parti è sintomo della vitalità di una console e di margini di profitto non indifferenti per chi decide di pubblicarvici, un’accelerazione in tal senso era prevedibile ed auspicabile visti i numeri di Nintendo Switch, anch’essa gettonatissima dai vari publisher. Sul nuovo hardware si potranno inoltre abbattere fastidiosi limiti tecnici del precedente, e scendere a meno compromessi.

Si tratta tuttavia di titoli, per quanto importanti, con qualche anno sulle spalle, ed anche con ciò la loro resa è tutta da verificare. Pur performassero in maniera perfetta, sono giocabili su altre piattaforme a prezzi ben più concorrenziali, rimanendo dunque appetibili unicamente per l’utenza strettamente nintendara o per coloro vogliosi di rigiocarli (o giocarli la prima volta) in portabilità.

Pur mettendoci nei panni inoltre dell’utenza strettamente Nintendo, proviamo un certo disappunto nel constatare che i seguiti di questi titoli o nuove IP dei loro creatori, destinati a sistemi ben più prestanti di Switch 2, non saranno probabilmente giocabili “fino a Switch 3”. Anche qui sarà solo il tempo a darci torto o ragione, e la voglia dei devs di investire in ostici porting (che quasi mai han fruttato granché).

The Duskbloods – In arrivo nel 2026 (Nintendo Switch 2)

Cara Nintendo, siamo contenti di vederti sempre in fermento, da oltre trent’anni sei sempre un passo avanti sulla qualità del software. L’unico rammarico è che i grandi titoli della tua scuderia pensati per il nuovo hardware siano al momento soltanto due (Kirby è ancora senza data). Di indubbia fattura, ma un po’ poco per giustificarne l’acquisto al day one.

Le ombre: spettri neri, neri, neri

Dell’urticante polvere sotto questo tuo sfarzoso tappeto parleremo approfonditamente più avanti, ora vorremmo porre l’attenzione su quegli elementi di stortura che sono apparsi palesi agli occhi di tutti, che per molti versi hanno stemperato gradualmente la magica carica della presentazione. Come detto inizialmente, cara Nintendo, in quanto appassionati sfegatati è giusto che ti facciamo notare i tuoi sbagli più degli altri.

A partire dalla goffaggine con cui hai rivelato la funzione del nuovo tasto C, che richiama la GameChat, feature esclusiva per gli abbonati a Nintendo Switch Online, che funziona in maniera non dissimile dalle altre piattaforme ma facendoti fare la figura della ritardataria alla festa, e nemmeno ben vestita. Anche la webcam dedicata (venduta separatamente) sembrerebbe non eccellere in qualità.

Lettera a Nintendo 10

Non sembrano esserci al momento integrazioni con altri servizi di condivisione, né la possibilità di trasmettere il proprio gioco sui propri canali YouTube e Twitch, manovra che evidenzia la tua volontà, purtroppo decennale, di rimanere un ecosistema chiuso e dai confini troppo marcatamente delineati.

Il primo vero capitombolo è costituito dal Nintendo Switch 2 Welcome Tour, una serie di minigiochi che permette all’utente di esplorare a fondo le funzionalità del nuovo hardware e specialmente dei nuovi Joy-Con. Hai voluto sfacciatamente replicare la geniale mossa di PlayStation 5 con Astro’s Playroom, con un’importante differenza: il titolo di Team Asobi è gratuito. Sembri anche stavolta non voler imparare dai successi altrui.

Non vi è un singolo motivo valido per pubblicare a pagamento un manuale di istruzioni interattivo, indipendentemente da quanto ben fatto, specialmente dopo un’ingente spesa per portarsi a casa l’hardware. E fa specie se parliamo di te, Nintendo, che ci regalasti (letteralmente) Wii Sports. Sembra anche di ripeterci come ai tempi dell’imbarazzante prezzo pieno di 1-2 Switch.

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Per quanto rimanga nell’ambito della prima impressione nemmeno Drag x Drive, titolo di basket paralimpico che sfrutta i Joy-Con in modalità mouse, sembra essere granché ispirato, quasi fosse un minigioco appartenente ad una compilation venduto separatamente. I paragoni con Arms, di ben altra valenza artistica e ludica, si sprecano.

Sebbene non sia mai stata impeccabile (chi ha detto Wii U?) la comunicazione sulle feature peculiari di una tua console non ci è mai apparsa torbida e confusionaria come in questo Direct. Un primo sintomo, a posteriori, potremmo già trovarlo nell’arzigogolata spiegazione delle schede virtuali nell’evento di marzo.

Rimanendo nell’ambito delle schede, alcuni giochi (principalmente third party) non saranno caricati per intero sulla cartuccia, ricorrendo alle virtual key card, ovvero cartucce fisiche che sbloccano la possibilità di ottenere il gioco in digitale. Non sarà possibile prestarle se non per due settimane ai membri del proprio account family (ecco spiegata l’enfasi), e supponiamo neanche rivenderle.

Non è una pratica inusuale, ma sembreresti voler puntare a renderla la modalità principale di fruizione di alcuni dei titoli che costituiranno la libreria della neonata console, così incoraggiando (non senza criticità) un passaggio sempre più netto al formato digitale di un pubblico storicamente legato al fisico e al prestarsi agevolmente i giochi a vicenda. E aggiungiamo, con soli 256 GB di memoria, espandibile solo tramite microSD Express.

Lettera a Nintendo 12

Hai fatto confusione anche con una delle funzionalità più bramate, la retrocompatibilità potenziata, qui sotto il nome di Nintendo Switch 2 Edition. Alcuni titoli Switch (tra cui i due principali The Legend of Zelda) riceveranno questi update al lancio, altri saranno rilasciati in versione cross-gen (Pokémon Z-A e Metroid Prime 4), altri ancora presenteranno contenuti aggiuntivi inediti esclusivi per l’update.

Questi update hanno tuttavia un prezzo, mossa che ti vede allineata a Sony e che già ai tempi di Horizon: Forbidden West fece infuriare il pubblico pagante. Non possiamo dirci sorpresi, ci aspettavamo facessi sentire il peso della “tariffa”, per quanto aggirabile tramite abbonamento al tier più alto di Nintendo Switch Online (anche se non è chiaro se si applicherà a tutti i titoli citati). Altri titoli ancora riceveranno degli upgrade gratuiti, dei quali non è chiara l’entità.

Lettera a Nintendo 13

Insomma, una sfavillante presentazione interrotta a più riprese dall’insozzarsi del flusso comunicativo e da svariati campanelli d’allarme, conclusasi senza dare informazioni sui prezzi di console e giochi.

Il salasso delle migliorie

Nintendo, sai perché è così difficile parlare di Switch 2? Perché, a livello puramente tecnico, hai centrato quasi tutti gli obiettivi. Chi ti scrive è il possessore di una Steam Deck, senza alcuna ombra di dubbio il mio gingillo preferito in quasi due decenni di gaming: è rudimentale ed è un’esperienza quasi snervante in certi momenti. Come potrebbe essere altrimenti? È un PC vero e proprio, e quando non funziona qualcosa deve essere l’utente a mettere le mani nella marmellata, tra improponibili fix e scampagnate in Desktop Mode. Ma è stata una rivoluzione, sia mia sia del mercato: da quando l’ho comprata non ho toccato più nessun’altra console. Nessuna.

Lettera a Nintendo 14

Appare chiaro come tu, Nintendo, non possa completamente tirare fuori dall’equazione di mercato i PC handheld, non perché siano una minaccia a livello commerciale (Steam Deck è considerata un successo e ne sono stati venduti solo 3 milioni di unità) ma perché adesso portabilità significa anche altro, mentre 8 anni fa significava solo Switch. Se nel 2017 ci si poteva accontentare, ad oggi sarebbe complicato spiegare al pubblico come sia possibile che una macchina con lo stesso identico form factor riesca a far girare un gioco come Kingdom Come Deliverance 2 senza problemi esagerati. Evidentemente, le sirene d’allarme le hai sentite.

Questo perché Switch 2, sul piano tecnico, sorprende: il pannello a 120hz con supporto a HDR e VRR è una novità inaspettata e potenzialmente rivoluzionaria, visto che permetterebbe agli sviluppatori di puntare a quei 40fps che tanto bene funzionano su pannelli con frequenze simili e che hanno sicuramente un’altra giocabilità rispetto ai 30. Lo schermo interno, inoltre, è adesso di 1080p: ci sono state delle polemiche sul fatto che fosse LCD e non OLED, ma i primi test hands-on lasciano emergere che sia comunque di ottima qualità. Le novità non finiscono qui, però.

Lettera a Nintendo 15

Il dock, che ha il tanto desiderato quanto insperato output video a 4k, include una ventola. Un qualcosa di inaudito se pensiamo al fatto che l’utilità del dock di Switch era solo quella di far passare il segnale video (oltre che a permettere un clock maggiore del chip), e che lascia presagire una verità sotto il naso di tutti: la potenza c’è. Forse non a livelli pienamente next-gen, ma c’è.

I segnali sono tanti: tra i 3rd party annunciati durante il direct c’è il mai scontato Cyberpunk 2077, diventato una sorta di gold standard per determinare le prestazioni di una macchina. Se cercate su Internet dei video test per portatili da gaming, PC handheld, CPU e GPU, state pur certi che tra i giochi mostrati ci sarà Cyberpunk 2077.

Lettera a Nintendo 16

Dai primi hands-on, il port di Cyberpunk 2077 per Switch 2 sembrerebbe essere buono, non perfetto, ma buono. Per parlarne, però, rimettiamo in discussione la Steam Deck: il titolo di CDPR, per la portatile di Valve, ha un preset grafico dedicato, un misto di impostazioni basse e medie che permette il raggiungimento di una performance (tutt’altro che stabile, ma comunque passabile) che va dai 30 ai 40fps, a seconda delle condizioni. Switch 2, a confronto, sembrerebbe offrire una qualità visiva del tutto simile se non leggermente superiore, puntando ai 30fps in modalità qualità e ai 40 in modalità performance, dettaglio che fa discutere ma che dovrebbe assumere un altro significato sul pannello interno VRR e su TV 120hz.

La grossa differenza sta nel fatto che Steam Deck renderizza il tutto a 800p su un display da 7,4″, mentre la Switch 2 lo fa a 1080p su un display da 7,9″. Lo schermo di Switch 2, a conti fatti, ha un pixel count di poco più di 2 megapixel, contro gli 0,9 del display della Steam Deck: è una differenza notevolissima, che certifica una potenza da non sottovalutare, soprattutto per gli sviluppatori. Dennis Shirk, l’executive producer di Civilization (il settimo capitolo arriverà su Switch 2), ha affermato di essere estremamente felice dell’hardware mostrato, paragonando la Switch 2 ad un PC di media fascia.

Sebbene questa dichiarazione sia decisamente da prendere con le pinze, non è del tutto infondata: stando a leak affidabili il chip custom di NVIDIA sembrerebbe usare l’architettura Ampere, quella delle GPU della Serie 30, con però delle specifiche tecniche presumibilmente in linea o inferiori anche rispetto alla GPU Ampere di fascia più bassa, la 2050 (che, nonostante il nome, usa la stessa architettura delle Serie 30). Il senso è che possiamo aspettarci un livello di potenza notevole se paragonato alla Switch 1 (nata con un hardware già vecchio), ma che va monitorato da vicino nel lungo periodo, perché le variabili da prendere in considerazioni sono tantissime.

Lettera a Nintendo 17

C’è l’incognita del DLSS, che voi di Nintendo avete curiosamente insabbiato e che NVIDIA ha invece confermato: stando alle prime analisi di Digital Foundry, nessuno dei giochi mostrati finora su Switch 2 fa uso dell’upscaling, e questa potrebbe essere sia una cattiva che una buona notizia. Potrebbe essere una cattiva notizia perché potrebbe significare che il DLSS custom di Switch 2 abbia un costo computazionale troppo elevato per il suo chip, risultando quindi come una feature inutile, oppure potrebbe significare semplicemente che la tecnologia non sia ancora del tutto pronta o integrata negli strumenti di sviluppo, e che ci sia dunque ancora molto potenziale da estrarre.

Insomma, Nintendo, hai tirato fuori un bel gioiellino. Tu, che da vent’anni a questa parte hai anteposto la creatività sia del software che dell’hardware alla potenza delle macchine. Tu, che hai sempre cercato di vendere i tuoi obsoleti ma indimenticabili sistemi di gioco a prezzi più competitivi rispetto alle altre console; una scommessa che ha quasi sempre pagato. Adesso stai cercando di recuperare terreno sul piano tecnico, strizzando l’occhio ad una categoria di gamer che non ti sei mai particolarmente arruffianata, e cioè quelli ossessionati dai Tripla A con graficoni, dai pixel e dagli FPS, e tutto ciò ha un costo: più accettabile sul piano della console, semplicemente fuori da ogni logica per quel che concerne i giochi.

Lettera a Nintendo 18

Io sono un appassionato di ciò che c’è dietro l’apparecchio elettronico, e l’hardware di Switch 2 mi ha davvero convinto, tanto da averla prenotata. Però, cara Nintendo, non è che per inseguire numeri e specifiche tecniche rischi di perdere di vista quello che ti contraddistingue da sempre? Non è che rischi di deludere sia i tuoi aficionados sia chi, vedendo quel pasticcio comunicativo che avete combinato in questi giorni, si aspetta di avere tra le mani non un discreto concentrato di potenza maneggevole, ma una sorta di PS5 portatile?

Chiedo, perché mostrare titoli come Cyberpunk 2077 e Hitman su Switch serve solo a fare una cosa, e cioè mostrare i muscoli, una gara a cui di solito partecipano solo Sony e Microsoft. Tu, invece, hai sempre preferito mostrare giochi spensierati e creativi, lasciando agli altri i cavalli da sprigionare. A me i cavalli interessano, ma interessano anche ai 150 milioni di possessori di Switch?

Il famoso “Divertimento in famiglia”

Direi che è giunto il momento di parlare della polvere sotto il tappeto.

Sappiamo da anni che Nintendo ha venduto la sua brand image come una console facilmente accessibile a tutti, proponendo titoli che potessero coinvolgere ogni singolo membro della famiglia, dal bambino all’anziano. La stessa software house, ad oggi, detiene il triste primato storico di vendere per la prima volta un gioco fisico a 90€. Cara Nintendo, hai nelle tue tasche una serie di videogiochi veramente iconici che ci accompagnano sin dall’infanzia, ma non possiamo scegliere tra il pagarci la spesa settimanale e l’acquistare un gioco. E, purtroppo, non è un trend che stai seguendo solo tu.

Lettera a Nintendo 19

Vedi, amica mia, i videogiocatori sono in primis esseri umani, persone che stanno vivendo in un periodo di piena crisi globale tra dazi economici e inflazione alle stelle. Persino i tuoi stessi concittadini soffrono, lavorando ore ed ore per sfangarla a malapena a fine mese. Il capitalismo, incarnato da te e dalle altre tue colleghe software house, sta uccidendo l’industria videoludica. Vogliamo tornare ai tempi in cui videogiocare era un privilegio per pochi? Vogliamo tornare a fare gatekeeping, a scegliere i nostri giocatori preferiti e quelli da schifare? Vogliamo generare lotte di classe interne tra chi riesce a permettersi un titolo nuovo di pacca e chi è costretto a comprare usato o navigare per vie traverse perché avete implicitamente deciso a chi rivolgervi?

Allora smettetela di spacciare i vostri giochi come “divertimento in famiglia”. Smettetela di mettervi in bocca l’idea che siano accessibili a chiunque. Smettetela di prendere in giro con i vostri colori sgargianti videogiocatori che si illudono di poter permettersi 90€ di Mario Kart.

Sia chiaro: non stiamo proponendo esplicitamente un abbassamento di prezzi. Per quanto nel nostro mondo fatato sarebbe meraviglioso pagare poco per i nostri giochi preferiti, siamo ben consapevoli che la situazione nell’industria videoludica è sempre più allo scatafascio, con licenziamenti a destra e manca, pochi fondi a disposizione e costi di produzione esorbitanti. Qui vogliamo denunciare un trend molto pericoloso, che trova in voi di Nintendo il volto emblematico in questo momento storico: la trasformazione di un hobby, di una passione, di un qualcosa che riscalda le nostre vite quotidiane in un lusso.

Ora mi rivolgo a noi, videogiocatrici e videogiocatori della community: svegliamoci. So che il primo impulso per sostenere quel fuoco vivo che abbiamo dentro è comprare un videogioco nuovo di pacca appena esce, ma ricordiamoci che il nostro consumo è un atto politico. Il nostro gesto non è solo un voler divertirsi e svagare, perché i nostri soldi comunicano all’azienda le mosse per il futuro. Vogliamo davvero sostenere un’industria che lucra su noi stessi, ci prende in giro ed esclude la possibilità ad altre persone di poter vivere un’esperienza meravigliosa come quella del videogiocare?

Lettera a Nintendo 20

Noi tre non ci stiamo. Vogliamo che il videogioco sia alla portata di tutte e tutti. Vogliamo essere videogiocatori consapevoli, per noi stessi e per le new entry nella community. E non vogliamo piegarci alle logiche consumistiche e ai prezzi folli dell’industria videoludica 2.0.

Perciò, cara Nintendo, è stato bello finché è durato. Troverai sicuramente consumatori che compreranno i tuoi giochi senza battere ciglio e andrai a dormire serena la notte sapendo di avere un fatturato sicuro, ma, riprendendo la metafora del grandissimo film Tempi moderni di Charlie Chaplin, il capitalismo è come un enorme ingranaggio: può continuare a muoversi e lavorare ma prima o poi, se non lo si olia o si fa manutenzione, si inceppa. E la macchina smette di funzionare.

Un piccolo sfogo in calce

Le recenti dichiarazioni di Doug Bowser, presidente di Nintendo of America, destano preoccupazione. Se “coloro che non possono permettersi Switch 2 possono entrare nell’universo Nintendo con Switch”, è anche vero che due grossi franchise hanno appena compiuto il salto generazionale, e ne seguiranno altri nel corso di pochissimo tempo, rendendo obbligato il passaggio. Il supporto alla precedente macchina non durerà poi così a lungo, di certo non riguarderà le uscite più importanti.

Magari sarebbe il caso di evitarle, non credi? Specialmente se nella mentre dei videogiocatori riecheggiano non troppo dissimili dalle meste parole di Don Mattrick, ai tempi della polemica nel lontano 2013 della connessione a internet obbligatoria su Xbox One. Ricordate? “Esiste una console che non richiede una connessione ad internet, si chiama Xbox 360.”

Non ti chiediamo di indietreggiare, l’hai fatto raramente. Non ne avresti nemmeno motivo, siccome è difficile Nintendo Switch 2 venda sotto le aspettative. Anche perché siamo divenuti consumatori sempre meno consapevoli nel corso del tempo, dandovela sempre vinta anche con le operazioni più incomprensibili (il sold-out di PlayStation Portal ne è un esempio). Ci riteniamo delusi, poiché proprio tu hai settato pericolosi standard per l’industria tutta.

Forse, come detto in apertura, è in parte colpa nostra. Abbiamo sbagliato ad aspettarci che in un momento storico in cui il consumatore è sempre più vessato, non te ne approfittassi quanto e forse più degli altri. Nintendo Switch 2 ha ancora tutta una vita davanti, ed è probabile che ci divertiremo tanto con essa… a patto di potercela permettere. Questo però non era divertente, e se anche le cose non dovessero cambiare, sentivamo il bisogno di sfogarci.

Firmato, tre amanti dei tuoi mondi.

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Lettera a Nintendo 21

Sono cresciuta con pane, videogiochi, anime e arte. I miei studi e la mia passione verso le scienze umane mi permettono di guardare e giocare con uno sguardo diverso, riuscendo a cogliere molte scelte stilistiche e ad attribuire loro un significato più profondo.

Lettera a Nintendo 22

Partendo da quella macchina delle meraviglie che è la prima PlayStation, la passione di Felice si è irradiata presto a tutto il mondo videoludico e le sue molteplici forme. La curiosità nei confronti di qualsiasi forma d'arte e la sensibilità lo hanno spinto di anno in anno all'approfondimento di universi sempre nuovi, dal cinema al fumetto, dai quali trae ogni giorno spunto e giovamento, e a frequentare la facoltà di Lettere all'Università.

Lettera a Nintendo 23

Eterno amante di astronomia e di videogiochi, Matteo è cresciuto con un gamepad in una mano e con una carta celeste nell'altra. Cerca sempre di scoprire cose nuove su di lui e sui suoi gusti esplorando decine di generi. Con gli anni ha riscoperto anche una forte passione per la letteratura, la musica, la tecnologia e per la cultura orientale, in particolar modo cinese, oggetto del suo percorso di studi in Lingue e Letterature. Trova sempre un legame tra quello che interessi così diversi riescono a raccontare, nella maniera più personale possibile.

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