Arrivata su Netflix un po’ in sordina verso la fine dell’anno, Jentry Chau contro Il Regno dei Demoni (Jentry Chau vs The Underworld ) è riuscita ad imporsi come una delle serie animate più d’impatto del 2024.
Prendendo ispirazione dalle serie dei primi del 2000 come Ben 10 , American Dragon e Jupiter Lee , Jentry Chau vs The Underworld mette in scena una storia di coming of age della protagonista alla scoperta di se stessa e dei propri poteri magici . Messa davanti a dei poteri che non voleva, delle responsabilità con cui non vuole avere niente a che fare, e soprattutto un mondo adulto che crede di avere tutte le risposte, la giovane Jentry Chau dovrà trovare il coraggio di affrontare le sfide che le vengono messe davanti sia dal misterioso mondo dell’oltretomba che dalla tormentata vita da una teenager.
Scritta e prodotta dalla talentuosa sceneggiatrice Echo Wu e realizzata dallo studio Titmouse (Pantheon , Scavengers Reign , The Legend of Vox Machina , Big Mouth ), Jentry Chau vs The Underworld conta una stagione di 13 episodi di durata compresa tra 26 e 32 minuti. La serie è distribuita da Netflix e attualmente disponibile sulla piattaforma.
Trama Dopo l’attacco di un jiangshi , un demone del folklore cinese, per le vie di Seul la sedicenne orfana Jentry Chau viene richiamata dalla prozia Flora a tornare in Texas, nella sua cittadina natale. Secondo la prozia altri pericolosi mostri sarebbero sulle tracce di Jentry , in particolare il malvagio signor Cheng , per ottenere i poteri con cui la giovane convive da tutta la vita e che in passato hanno fatto in modo che desse fuoco senza volerlo all’intera cittadina . Jentry è molto spaventata da questi misteriosi poteri che la prozi a Flora vorrebbe invece imparasse a controllare in modo da poter prendere il suo posto come guardiana del mondo materiale contro le invasioni da parte dei mostri dell’oltretomba.
Nonostante la ritrosia, Jentry non può sfuggire al suo destino che complica pesantemente la già confusionaria vita di una teenager alle prese coi primi amori e il confronto con la società . Tuttavia è chiaro che la prozia non sta dicendo tutta la verità in merito all’incendio, alla sua passata attività, all’origine dei poteri di Jentry e soprattutto in merito alla morte dei suoi genitori. Jentry dovrà farsi strada attraverso orde di demoni e fantasmi , ma anche tra le bugie e i rancori disseminate dagli adulti della sua vita per poter finalmente capire l’origine dei suoi poteri e far luce sulla propria identità.
La nuova forma degli action heroes Jentry Chau vs the Underworld riprende una struttura e dei temi ben precisi: quelli delle serie action heroes dei primi anni del 2000 . Echo Wu ha citato come serie che l’hanno ispirata nel suo lavoro Avatar: L’Ultimo Dominatore dell’Aria e Insuperabili X-Men , ma è difficile non notare la vicinanza di Jentry Chau con altre serie successive, in particolare Ben 10 , American Dragon: Jake Long , Juniper Lee e soprattutto con la madrina di tutte loro: Buffy L’Ammazzavampiri . La serie presenta tutti gli elementi tipici del genere : una protagonista teenager con superpoteri in lotta contro le forze del male, intrecci di sottotrame amorose tra adolescenti in contrasto gli uni con gli altri ed i conflitti generazionali con i genitori.
In più ai suoi predecessori Jentry Chau può vantare una scrittura di prim’ordine dal ritmo incessante . Seguire le battaglie contro i mostri ispirati al folklore cinese di Jentry e le sue continue difficoltà relazionali con la prozia e con i compagni di classe non lascia un attimo di respiro. Tutte le sottotrame sono molto ben curate con gli elementi sovrannaturali che non fanno solo da contorno, ma sono parte integrante delle dinamiche relazionali dei personaggi; un elemento che non avremmo mai trovato in una serie di 20 anni fa.
L’attenzione all’introspezione dei personaggi , tipico delle serie animate per ragazzi degli ultimi anni, ha una parte importante nella scrittura, ma non va a coprire e non viene coperta dall’azione. Le due voci della serie si intrecciano benissimo l’una con l’altra restituendo una narrazione che bilancia momenti di dramma introspettivi a combattimenti degni di un anime battle shonen .
Una sola stagione?! Jentry Chau vs The Underworld ha purtroppo una pecca nel modo in cui è gestita la storia e il rapporto con i tempi del racconto. La serie ha una sola stagione che conta molti episodi , almeno se rapportato allo standard delle serie animate Netflix , e il motivo è che negli ultimi 3 episodi è condensata una ipotetica seconda stagione che non vedremo mai per intero.
Che sia voluto o frutto delle necessità, rimane il fatto che la serie appare concludersi all’episodio 10 e le ultime 3 puntate propongono un nuovo capitolo della storia di Jentry che risulta costretto in troppo poco tempo . Il risultato indesiderato è che alcune sottotrame risultano interrotte e private di una logica evoluzione .
Una piccola sfilata di moda Dal lato grafico Jentry Chau vs The Underworld presenta dei disegni 2D che sembrano colorati a pennarello con stile da vendere. Le animazioni sono di buon livello, in nessun momento verrà da indicare un errore di prospettiva o di bassi frame per secondo. I veri fiori all’occhiello di Jentry Chau vs The Underworld , tuttavia, sono il design dei personaggi e l’utilizzo dei colori e delle luci .
In primis abbiamo i disegni dei personaggi. Tutti coloro che abitano il mondo di Jentry Chau hanno dei design estremamente comunicativi , sia per le forme che, soprattutto, nel modo di vestire. I designer hanno probabilmente preso spunto da qualche rivista di moda per realizzare gli outfit di Jentry e dei suoi compagni di avventure, che vestono in modo da comunicare le proprie personalità e le loro paure .
Come esempio possiamo prendere Keith , che veste di toni bianchi e beige che lo fanno apparire quasi trasparente, mentre cerca disperatamente di farsi notare. Oppure Michael , che vediamo sempre con la tenuta da football o una maglietta nera attillata per mettere in evidenza il fisico, come se di lui non ci fosse nient’altro che quello. La protagonista è però quella con cui i designer si sono sbizzarriti di più. Jentry appare ancora incerta sulla propria identità e su cosa vuole comunicare all’esterno e infatti la vediamo cambiare outfit e acconciatura quasi in ogni episodio .
La fotografia è un altro punto della serie su cui è stato messo grande impegno. A sottolineare il tono splendidamente strano della serie e le tinte horror i colori cambiano moltissimo da un’inquadratura all’altra. Vediamo luce sparata in ogni direzione durante le soleggiate giornate texane mentre Jentry e i suoi amici vivono la loro vita scolastica, per poi passare a toni scuri di blu spento e grigio quando sopraggiungono le parti più horror. Al manifestarsi del sovrannaturale, invece, lo schermo si riempie in ogni angolo di luci viola, rosse, gialle e arancio che risplendono durante i durissimi combattimenti.
Jentry Chau vs. the Underworld. Ali Wong as Jentry Chau in Jentry Chau vs. the Underworld. Cr. COURTESY OF NETFLIX © 2024 Conclusioni Se all’epoca eravate fan di Buffy L’Ammazzavampiri non potete perdervi Jentry Chau vs The Underworld . La serie di Echo Wu riprende la formula delle serie di quel tipo e la raffina in maniera moderna, andando a pescare elementi da serie più recenti come The Owl House , Amphibia , e altre.
Una protagonista che provoca immediata empatia , un cast di personaggi interessantissimi a cui affezionarsi e combattimenti da capogiro sono gli ingredienti principali della serie, ma c’è di più. Jentry Chau vs The Underworld può vantare un disegno accattivante e animazioni efficaci a cui fa da sottofondo una colonna sonora splendida . A partire da Flame , la opening che è già una hit , tutti i pezzi pop della serie sono un piacere da ascoltare e raccontano perfettamente la storia di Jentry, della sua famiglia e dei suoi amici quanto le immagini.
Jentry Chau contro il Regno dei Demoni, la recensione: L’action heroes delle nuove generazioni
Pros
Storia e personaggi coinvolgenti
Splendida colonna sonora
Character design delizioso e vario
Cons
Alcune sottotrame non hanno una degna conclusione
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