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Love and Curse vol. 2, la recensione: il mappō di Aiko

Questo mese è uscito il secondo volume di Love and Curse, una serie semi-autobiografica da tre volumi che descrive la vita della mangaka Fumiko Fumi. Qui potete trovare la recensione del primo volume.

Ci spostiamo negli anni Duemila, con una Aiko adolescente che cerca di orientarsi nel mondo esterno, ma al contempo è vittima di un brutto copione dal quale non riesce a uscire. Rispetto al primo, Love and Curse 2 è molto più crudo e contiene riferimenti sessuali ancora più pesanti, come scene di bondage e BDSM. In virtù di ciò, riproponiamo lo stesso avvertimento dell’articolo scorso: Love and Curse non è una lettura adatta a tutti per i temi affrontati e l’esplicito con cui vengono rappresentati.

Detto questo, procediamo nella recensione

Un effetto Thanatos perpetuo: copioni che si ripetono

Nel 1998, Aiko comincia la sua tragica avventura nella prostituzione e ha rapporti con diversi sconosciuti, tutti caratterizzati dal fatto di essere fortemente unilaterali. La sua vita al liceo non è fondamentalmente diversa da quella precedente, ma il suo senso di vuoto e la sua rabbia si intensificano ancora di più. Tutto cambia quando la ragazza ha un appuntamento con Tanaka, il primo a farle scoprire il piacere e l’autoerotismo.

Aiko è fortemente disgustata: abituata a essere sottomessa da tutto e tutti, sessualmente e non, si ritrova a essere in un certo senso apprezzata da qualcuno. È una novità alla quale non è per niente abituata, che la destabilizza al punto da volerla cancellare con tutta sé stessa. Decide quindi di incontrare uomini sempre più perversi, violenti e masochisti nel tentativo di eliminare completamente dalla memoria quanto sia successo. Tale volontà si riflette anche nei suoi primi interessi amorosi, con i quali non riesce a fare altro se non sesso, anche quando il partner non lo vuole necessariamente.

La ragazza è chiusa in una spirale vorticosa che non le permette di capire che anche lei merita di essere ascoltata e amata. Ogni qualvolta le si presenta l’occasione di affermarsi come persona, si spaventa e cerca di farsi nuovamente sottomettere per rimanere in quel circolo vizioso che, pur essendo nocivo, la tiene perlomeno al sicuro. Uscire da qui significherebbe infatti mettersi in una posizione scomoda e tagliare i legami con la propria famiglia, la propria casa. È un pensiero tipico di qualsiasi membro appartenente a una setta come lei ed è descritto benissimo dall’autrice nel flusso emotivo estremamente caotico della protagonista.

La sceneggiatura di Love and Curse 2 è intenzionalmente peggiore dal punto di vista formale, nel senso che rispecchia perfettamente la confusione e il miscuglio di sensazioni presenti nella mente di Aiko. Ciò tuttavia non è necessariamente un punto a favore: questo volume è risultato particolarmente difficile e pesante da leggere, poiché decisamente più dispersivo e meno lineare del precedente.

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“Speranza a pagamento”: il sesso come maledizione

Un elemento decisamente interessante di Love and Curse 2 è l’ipersessualizzazione e la profonda vergogna che la Aiko bambina prova nel vedere quella del presente esposta in una tale maniera. È purtroppo una situazione estremamente comune nelle vittime di stupro, che si lega anche al circolo vizioso menzionato nel paragrafo precedente.

La dipendenza sessuale rappresenta una strategia di coping delle emozioni negative che altera la chimica cerebrale con lo stesso meccanismo di qualsiasi altra dipendenza, portando alla totale perdita di controllo o compulsività. Secondo quest’articolo dell’Istituto A.T. Beck, che raccoglie una serie di studi sugli abusi infantili e lo sviluppo di dipendenze in età adulta, circa il 30% delle persone che sviluppano un comportamento sessuale compulsivo dichiara di aver subito una violenza quando era bambino. Sebbene sia una problematica che si può diffondere con più probabilità presso la popolazione maschile, in realtà è fortemente trasversale e riguarda uomini e donne in egual misura.

Esattamente come per altre dipendenze, è veramente complicato fermarsi: la performance sessuale riporta alla mente ricordi negativi che devono essere soppiantati da altri rapporti, i quali tuttavia allievano il trauma solo momentaneamente. È proprio la situazione descritta in Love and Curse 2: Aiko si immerge completamente nel mondo della prostituzione e non trova una via d’uscita nemmeno con Tanaka, con cui sviluppa una sorta di amore morboso e ossessivo, come se fosse il suo salvatore. La liceale rimane dunque incastrata nel suo cerchio maledetto, senza alcuna speranza di uscire.

Non ci resta che domandarci quale sarà il destino di questa povera ragazza nel prossimo volume di Love and Curse.

L’edizione italiana di Love and Curse 2

Per ultimo ma non meno importante, ci teniamo a ribadire che Musubi Edizioni ha svolto un lavoro egregio nella distribuzione di Love and Curse 2. Il materiale pregiato utilizzato per la produzione del volume e l’ottimo rapporto qualità-prezzo sono senz’altro il loro marchio di fabbrica, che li distingue da tutti i loro altri competitor.

Una storia può anche essere perfetta, ma se non viene accompagnata da un’edizione curata viene goduta solo a metà e questo concetto Musubi Edizioni sembra averlo compreso perfettamente. Rinnoviamo i complimenti anche al settore di adattamento e traduzione che è riuscito nuovamente a tenere alto l’emotività e il pathos narrativo della trama.

Love And Curse Vol. 2
Sceneggiatura
6.5
Disegni
8.5
Cura editoriale
9
Pros
Stile di disegno unico e leggiadro, che controbilancia la complessità della trama
Espedienti narrativi ed artistici particolari, che favoriscono una maggiore immersione nella storia
Edizione curata nel dettaglio: ottima qualità della carta e sovraccoperta rigida
Traduzione ed adattamento italiano ottimi, coerenti con il pathos e il ritmo narrativo
Cons
Temi pesanti ed espliciti, non adatti ad un pubblico sensibile
Sceneggiatura confusionaria e alla rinfusa in alcuni punti, specialmente in questo volume
Poca cura artistica negli sfondi e nell'ambientazione
8
VOTO
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Elisabetta Giardi

Sono cresciuta con pane, videogiochi, anime e arte. I miei studi e la mia passione verso le scienze umane mi permettono di guardare e giocare con uno sguardo diverso, riuscendo a cogliere molte scelte stilistiche e ad attribuire loro un significato più profondo.

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Elisabetta Giardi
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