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Mondo Disco: Quando la parodia è poesia

Ovviamente il mondo (o Mondo Disco) è piatto. Altrimenti come potrebbe stare sulla schiena di quattro elefanti che, a loro volta, sono sorretti dalla tartaruga gigante A’Tuin, che fluttua nello spazio alla ricerca di un partner?

Con questa premessa si apre la saga di Mondo Disco scritta da Sir Terry Pratchett, una delle serie fantasy più longeve, lunghe (parlando di caratteri) e famose della narrativa del genere. Molti scrittori fantasy moderni, tra cui George R.R. Martin e Jonathan Stroud, acclamano ancora questo prolifico autore britannico. Altri, come Neil Gaiman, non hanno mancato di collaborare nella scrittura di romanzi a quattro mani, come Buona Apocalisse a Tutti!, oggi meglio conosciuto con il titolo originale: Good Omens.

Ma cos’è Mondo Disco? È assurdismo? Parodia? Epic fantasy? È tutto questo e molto di più. Un susseguirsi di strati che racchiudono un nucleo più pregno di significato di quanto si pensi. Vediamo di sviscerare questo frutto e scoprire insieme il suo nocciolo.

Primo strato: Parodia

Partiamo dalla definizione più semplice e coincisa di cos’è Mondo Disco: la parodia del fantasy per antonomasia. È stato grazie (o per colpa, sta a voi) ad essa che esistono serie come Disincanto. Ma per creare una parodia di qualcosa bisogna esserne un grande fruitore, e Terry Pratchett non era da meno: ha iniziato a scrivere la sua saga a metà degli anni ’80, epoca d’oro per il fantasy e la fantascienza. Molti dei cliché e tropi dei romanzi fantasy di quella decade o delle fiabe della cultura popolare vengono utilizzati in Mondo Disco come pretesti per iniziare una storia, venendo al contempo decostruiti e derisi.

Nel fantasy vecchia scuola le donne praticanti di magia sono principalmente streghe e mai intelligenti maghe? Ecco la saga delle Streghe, con la piccola Eskarina che vuole diventare maga! Le guardie cittadine servono solo ad essere uccise dal protagonista nel terzo capitolo? Ecco una trilogia dedicata solo a loro e alle loro indagini per salvare la città!

I protagonisti di Terry Pratchett non sono eroi coraggiosi o persone di buon cuore con qualche piccolo difetto che deve essere superato. Ci ritroveremo più volte a seguire le avventure di personaggi sgangherati, che di difetti son pieni, ma proprio per questo impossibili da non amare. Questo loro essere grigi è non solo una loro caratteristica, ma anche un modo per renderli più divertenti agli occhi dei lettori.

Primo esempio “cronologico” è il mago Scuotivento, che vuole solo arricchirsi con i metodi più ingannevoli ma che finisce sempre nei guai perché non usa mai il solo incantesimo che conosce. Oppure Nonnina Weatherwax, una vecchia strega intenta ad addestrare nelle arti magiche una bambina capricciosa. Piccola chicca è Cohen il Barbaro, un tempo il più grande eroe del Mondo Disco, ora vecchio artritico privo di un occhio.

Infine, non si può non citare Morte. “E non in senso metaforico o retorico o poetico o teorico…”, ma la Morte in persona. Un Morte molto atipico, che a dispetto del suo lavoro si dimostra molto spesso più umano degli umani. Di fatto il personaggio più famoso e più amato della serie, si limita a fare il suo lavoro, per quanto molto spesso lo stanchi. Nonostante ciò, Morte dimostra una grande fascinazione per la vita, la gentilezza e la benevolenza. Proprio come Terry Pratchett, che scrive una parodia sul fantasy ma non manca di amarlo.

Secondo strato: assurdismo

Ci sono decine di sottogeneri del fantasy, elencarli tutti sarebbe impossibile. Allo stesso modo, impossibile sarebbe trovare una categoria esatta con cui identificare Mondo Disco. Terry Pratchett opta infatti per uno stile che molti potrebbero definire bizarro fiction, ma anche questa definizione sarebbe incompleta. Il suo è un epic fantasy aromatizzato con assurdismo, o un fantasy assurdo con tinte epiche.

Con assurdismo s’intende l’aggiunta di situazioni, personaggi a prima vista prive di senso, ma che, ad un occhio più attento, risultano ricchi di straordinaria inventiva, nonché superficie di un sottotesto ampio.

L’assurdismo e l’inventiva di Terry Pratchett non sono fini a sé stessi: contribuiscono a sviluppare il worldbuilding del suo folle universo. Se ci troviamo già in una parodia, perché non sfruttarne al meglio tutte le sue possibilità?

Ciò non riguarda soltanto la precedentemente citata cosmologia sulla Tartaruga gigante, ma anche la sua mitologia, l’ordine che sorregge l’universo, il magic system e i pericoli che s’insidiano tra i suoi angoli. Bestie lovecraftiane portate in vita dalla sola pronuncia del numero dopo il sette, draghi invisibili e telepatici, incantesimi che si dimenticano una volta pronunciati, mostri che vivono solo grazie alla fantasia dei bambini.

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Terzo strato: critica sociale

Se è vero il detto che la finzione è specchio della realtà, in Mondo Disco più volte finzione e realtà collidono, e questo non solo perché la moneta ufficiale di gran parte del Disco è il dollaro americano. Con il suo irresistibile umorismo inglese, Terry Pratchett usa la parodia del fantasy per criticare la società reale.

Nel romanzo Tartarughe divine ci si prende gioco dell’estremismo religioso. Going Postal è una decostruzione della filosofia oggettivista di Ayn Rand e del capitalismo. La serie delle Streghe è pregna di femminismo e ribellione contro l’ordine costituito. Il Quinto Elefante è una critica al razzismo e al sistema colonialistico.

Nulla e nessuno si salva nella critica umoristica di Terry Pratchett. O meglio, nulla che vuole essere attaccato a vecchi valori, a chi vuole restare chiuso nel suo modo di pensare e non cambiare mai. Chiunque risponda a queste descrizioni è destinato a perdere miseramente o a riconoscere che, così come il fantasy non deve essere sempre attaccato a vecchi cliché narrativi, la società ha sempre bisogno di fare un passo avanti.

Nucleo: l’amore e l’ottimismo di Terry Pratchett

Tornando al parallelismo Pratchett/Morte, ricordiamoci che chi fa parodie di un prodotto è già fan di quel prodotto. Infatti, per quanto gli piaccia prendersi gioco delle assurdità del fantasy, Terry dimostra al contempo un enorme rispetto per il genere. Le situazioni assurde in cui si ritrovano i personaggi e il modo in cui le superano sono un elogio alla fantasia più sfrenata e sperimentatrice.

Terry non ride DEL fantasy, ride CON il fantasy. Riesce a rinnovare il genere prendendo gioco di ciò che lo fa invecchiare o rende ridicolo, incoraggiandolo a provare qualcosa di più. Ma il genere fantasy occupa nel cuore dello scrittore un posto fin troppo profondo perché possa essere asportato.

Come Morte dice a Susan alla fine di La Notte di Babbo Maiale, forse nel più bel dialogo del genere fantasy,

Gli umani hanno bisogno della fantasia per essere umani. […] Devono credere in cose non vere. Come possono diventare, altrimenti?”

La notte di Babbo Maiale, Salani, 2003, pp. 312-313

Mondo Disco è, dunque, nel suo nucleo, amore per il fantasy e ottimismo verso il potere dell’immaginazione. Perché è proprio grazie all’immaginazione che Terry Pratchett ha potuto creare storie in cui il genere è “migliore”.

Da dove iniziare con Mondo Disco? In che senso “dove”?

Ora, chi sia arrivato a questo punto dell’articolo potrebbe essersi fatto la domanda “Ma da quale libro devo iniziare?” È questo il bello: non c’è un ordine preciso! Non stiamo parlando di una serie “continuativa” alle quali siamo abituati. Non si “parte” per forza dal primo libro e si “finisce” con l’ultimo cronologicamente scritto. Mondo Disco è costituito da miniserie, trilogie, libri singoli che si possono iniziare senza per forza perdersi nulla della continuità. Leggere Mondo Disco è, per usare una metafora, costruire un puzzle iniziando da dove si vuole, partendo da un’area e poi continuando con un’altra.

Se si vuole iniziare cronologicamente, si può sperimentare il Ciclo di Scuotivento, ma potrebbe essere un inizio lento e poco ispirato. Un buon punto di partenza per conoscere il magic system è la serie delle Streghe. Oppure, se si preferisce un contesto più action e dinamico, la Trilogia delle Guardie fa al caso vostro. Se ci si vuole più addentrare nel mood filosofico, i romanzi di Morte sono imperdibili.

Ecco un altro pregio di questa serie e, in principio, dell’autore. Abbiamo la totale libertà di iniziare da dove vogliamo. Non importa da dove inizia la nostra avventura, importa che la viviamo appieno.

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Veoneladraal

Fin da bambino sono sempre stato appassionato di due cose: i romanzi fantasy e il cinema, passioni che ho coltivato nel mio percorso universitario, laureandomi al DAMS Crescendo hoi mparato a coltivare gli amori per i videogiochi, i fumetti e ogni altra forma di cultura popolare. Ho scritto per magazine quali Upside Down Magazine e Porto Intergalattico, e ora è il turno di SpaceNerd di sorbirsi la mia persona! Sono un laureato alla facoltà DAMS di Torino, con tesi su American Gods e sono in procinto di perseguire il master in Cinema, Arte e Musica.

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