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Mary e lo Spirito di Mezzanotte, la recensione: Il ritorno di Enzo D’Alò

Pochi nomi si possono accostare al concetto di cinema d’animazione in Italia quanto quello di Enzo D’Alò. Il regista che ci ha portato grandi film come La Freccia Azzurra (1996), La Gabbianella e il Gatto (1998) e Momo alla Conquista del Tempo (2001) è tornato quest’anno con un nuovo film, ancora una volta ispirato ad un racconto per bambini.

Mary E lo Spirito di Mezzanotte nasce dal romanzo Gita di Mezzanotte di Roddy Doyle, scrittore irlandese di romanzi per ragazzi. Il film è scritto da Enzo D’Alò e Dave Ingham e prodotto tramite la co-partecipazione di molteplici studi nord-europei. Presentato in anteprima italiana al Lucca Comics & Games 2023, il film è in seguito uscito il 23 novembre 2023.

Trama

Mary O’Hara è una bambina di 11 anni che vive con la famiglia in una cittadina non meglio specificata dell’entroterra irlandese. Ha una forte passione per la cucina che coltiva grazie al sostegno di sua nonna che la supporta molto più della mamma Scarlett, troppo impegnata e con poco tempo per star dietro alla figlia che, anzi, cerca di dissuadere dal continuare su questa strada.

Quando la nonna di Mary si ammala e i medici danno la triste notizia che avrà ancora pochi giorni di vita, l’intera famiglia dovrà scontrarsi con la necessità di lasciarla andare. Ad aiutare Mary in questo difficile percorso sarà Tansey, una ragazza che pare uscita da un’altra epoca e che sembra conoscere molto bene la nonna.

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La storia del lutto di Mary e la sua nostalgia

Il nuovo film di D’Alò, al netto di un’ambientazione che non cambia molto di volta in volta, ha una forte nota di avventura data dal tocco fantasy delle apparizioni di Tansey, che cercano di esorcizzare la morte e il lutto dei familiari in un modo digeribile per i bambini. Mary contende alla madre Scarlett il centro dell’attenzione, essendo loro due i principali punti di vista della storia. La loro relazione con la nonna e le differenti reazioni che hanno alla notizia della sua imminente morte trainano l’intera trama creando un conflitto generazionale che si inasprisce come in un dramma familiare.

Il rapporto tra Mary e sua nonna permette al film di mantenere anche una patina di nostalgia. La bambina assorbe e rielabora i consigli che le vengono dati da sua nonna, andando a richiamare un passaggio generazionale in particolare con la scena della consegna del libro di ricette tradizionali. Nel caso specifico l’idea della tradizione che supera in tutto le “diavolerie moderneè preponderante nel film.

Un matrimonio imperfetto tra immagini e testi

Dal lato della scrittura Mary e lo spirito di Mezzanotte brilla per la resa delle situazioni e la messa in scena, ma non per i dialoghi. D’Alò è un ottimo regista che riesce con le sole immagini a far entrare gli spettatori all’interno della storie e delle emozioni dei personaggi, rendendoli partecipi del dramma da molto vicino, come se l’evento tragico fosse accaduto a un amico o a un parente. I dialoghi, tuttavia, non tengono il passo con le immagini.

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Da un lato questo problema è scusato dal fatto che il film sia per lo più indirizzato a bambini, per cui è necessario sottolineare più volte gli stessi concetti per mantenere l’attenzione, ma dal punto di vista di un adulto i dialoghi sono solo una ridondante ripetizione di quello che le immagini del film hanno già mostrato.

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C’è poi il problema delle molte sottotrame che non si intrecciano con il tema principale della vicenda. Una di questa è quella della diffidenza di Mary per i cani, passatale dalla nonna e che ha un suo arco di completamento, ma del tutto scollegato dal resto della storia.

Un disegno semplice e diretto

I disegni di Mary e lo Spirito di Mezzanotte sono sempre pieni di dettagli e di particolari, ma in linea generale l’idea è di una messa in scena molto semplice. Le inquadrature mostrano bellissimi sfondi di uno spettacolo di marionette che vi si muovono davanti. Sono poche le cose che si muovono a schermo ogni volta e questo permette di rendere in maniera ottima l’attorialità dei personaggi.

Ogni figura che compare esprime la sua personalità con i movimenti del corpo prima che con la voce o le espressioni del viso e tutto è studiato per trasmettere emozioni, sia questo una lacrima trattenuta o un’esplosione di rabbia in camera da letto.

I personaggi sono poi ben riconoscibili grazie ad un consapevole character design capace di rendere l’effetto desiderato già solo da una prima occhiata. Anche in questo caso il tocco di D’Alò si sente, specie per la sua capacità di mettere in relazione personaggi diversi con un solo stacco di montaggio in maniera perfetta.

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Conclusioni su Mary e lo Spirito di Mezzanotte

Mary e lo Spirito di Mezzanotte è un ottimo film d’animazione, pieno di sentimenti che vengono veicolati perfettamente dalle immagini. Cade però sui dialoghi, spesso di troppo rispetto ad un film che funzionerebbe perfettamente anche muto. A redimere in parte la scrittura non brillantissima dei c’è l’ottima interpretazione di Mary da parte della giovane Charlotte Infussi D’Amico, che si è calata perfettamente nella parte.

Un’animazione competente e una storia piena di dramma e avventura rendono Mary e lo Spirito di Mezzanotte un ottimo film da vedere con i propri figli al cinema. Approfittiamone finché c’è un film d’animazione italiano che non rimane al cinema solo per 3 giorni.

Mary e lo Spirito di Mezzanotte, la recensione: Il ritorno di Enzo D’Alò
Scrittura
5
Regia
8
Comparto Tecnico
6
Direzione Artistica
7.5
Cast
6.5
Pro
Eccellente messa in scena
Sentimenti ben veicolati
Bellissimi disegni degli sfondi
Contro
Dialoghi non troppo brillanti
Sottotrame scollegate dalla linea principale
6.6
VOTO
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Riccardo Magliano

Ciao gente! Sono Riccardo Magliano, classe 1995, originario di Pontedera (PI), ma di stanza a Bologna per motivi di studio. Sono laureato in triennale al DAMS al momento studio per diventare sceneggiatore cinematografico. Sono grande appassionato e estimatore di prodotti d'animazione, dalle serie, ai lungometraggi, ai corti, l'importante é che raccontino qualcosa (cosa non sempre indispensabile perché tra i miei film preferiti c'é Fantasia). Qui su Spacenerd mi occuperò di recensioni e approfondimenti su tutto ciò che concerne l'animazione, specie quella occidentale, più e più volte colpevolmente trascurata dalla massa di fanatici di anime. Grazie a tutti per l'attenzione e buon divertimento

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