Recensioni

F1 22, la recensione: al volante della nuova era

F1 22

8.5

GAMEPLAY E LONGEVITA'

8.5/10

GRAFICA E SONORO

8.0/10

COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO

9.0/10

Pros

  • Un titolo per tutti
  • Immersività senza precedenti
  • Novità importanti sia per vecchi che per nuovi giocatori
  • Audio di gioco impeccabile e finalmente una colonna sonora degna di F1
  • Visivamente bello...

Cons

  • ..ma vogliamo vedere qualcosa in più
  • Longevo si, ma soprattutto per i veri appassionati
  • Modalità VR non efficientissima

Dopo le tante anteprime vissute nell’ultimo mese, abbiamo avuto il piacere di provare anche la versione definitiva dell’ultimo, attesissimo, F1 22. Negli articoli precedenti riguardanti il Gran Premio di Miami e la modalità carriera avevamo giocato una versione di prova su PC ma oggi siamo riusciti a passare qualche ora sul titolo definitivo (Champions Edition, ndr.) anche nella versione PlayStation 5.

Andiamo quindi a chiudere questo entusiasmante ciclo che ci ha visto seguire passo dopo passo l’attesa verso il day-one di F1 22 con le nostre impressioni finali sul titolo più amato dagli appassionati del motorsport.

La F1 come mai prima d’ora

L’abbiamo ripetuto allo sfinimento e continueremo ancora a farlo, la parola d’ordine di F1 22 è immersività: tutto il titolo è pensato per farci vivere da vicino il mondo della Formula 1 e il lavoro svolto sotto questo punto di vista dai ragazzi di Codemasters è davvero eccezionale.

Pit-Stop interattivi, Safety Car immersiva o televisiva, giro di formazione con tanto di posizionamento in griglia, sono tutti dettagli che, soprattutto per chi conosce i titoli di F1 da tempo, danno l’idea del tipo di approccio tenuto da Codemasters in F1 22. Novità non eclatanti ma mirate per rendere ancora più vera la sensazione di vivere la Formula 1.

Non sono stati trascurati nemmeno i potenziali novizi della serie, tenendo conto soprattutto del forte ritorno mediatico che la F1 sta vivendo in questi anni grazie alla nuova proprietà americana, ad un sapiente uso della serie Drive to Survive su Netflix e alla sfida all’ultimo sangue che ha deciso lo scorso mondiale. In tutto questo la stagione 2022 offre anche un’attesissimo cambio di regolamento che ha rimescolato le carte in tavola, creando le condizioni perfette per avvicinarsi allo sport, e magari anche alla sua controparte videoludica, per la prima volta o per chi ritorna dopo tanto tempo, come i non pochi nostalgici del Cavallino Rampante.

Pensando anche a questa fetta di mercato Codemasters ha inserito moltissime features per rendere più accessibile un titolo che per tanti anni sembrava ostico per un giocatore occasionale.

Partendo dalla difficoltà di gioco, è possibile selezionare una difficoltà “adattiva che aggiusta l’AI in modo da renderla combattiva con il giocatore in qualsiasi posizione esso si trovi, sacrificando così la vera simulazione dedicandosi alla parte più puramente ludica. Anche la modalità carriera ha visto dei cambiamenti, soprattutto per chi vuole creare la propria scuderia.

In MyTeam infatti da quest’anno è possibile scegliere da dove cominciare, potendo decidere budget, prestazioni e strutture della nuova squadra, così da rendere accessibile questa modalità anche a chi non vuole passare le prime due stagioni insieme alle Williams (spero il compianto Sir Frank mi perdonerà per questa battuta, ndr.).

La vera nuova era

Al pad (o al volante se preferite), le novità che il nuovo regolamento ha portato nella Formula 1 sono state ricreate alla perfezione in F1 22.

Guidare queste monoposto, più grandi, più sinuose, con pneumatici da 18 pollici e con una componente aereodinamica tutta nuova è veramente un’esperienza mai provata prima. La fisica è stata completamente rivista e migliorata per rispondere a questa esigenza e lo si sente già alla prima curva. Perfino i Pit Stop sono stati ricreati seguendo un vero team di F1 per risultare più realistici e fedeli, con tanto di componente casuale data da possibili errori dei meccanici.

Non era assolutamente scontato che, tolto il velo delle novità visive, guidare queste nuove macchine in F1 22 fosse veramente diverso dalle precedenti. Codemasters invece ha voluto creare una sensazione nuova, la stessa che i piloti hanno sentito durante i test invernali mettendosi alla guida delle monoposto 2022, riuscendo così a trasportarci davvero al volante della nuova era.

Lo sport più glamour al mondo

Parlando di Miami avevamo già menzionato la volontà dei vertici della Formula 1 di puntare sempre di più sulla componente glamour dello sport. La F1 infatti va oltre la semplice gara, è un’ambiente unico al mondo dove è facile vedere stelle del cinema, calciatori e altre personalità camminare tra le macchine, il cui apice si raggiunge ogni anno nel Gran Premio di Montecarlo.

Creare una componente simile anche nel gioco è praticamente impossibile ma EA e Codemasters hanno voluto comunque dare la possibilità ai piloti di vivere il circus della F1 in maniera diversa dalle precedenti creando F1 Life. In questa modalità, che si affianca al già presente Podium Pass come componente più “EA” del gioco, sarà possibile personalizzare il nostro pilota (shop di vestiti firmati compreso, ndr.), la nostra casa e mettere in mostra le supercar sbloccabili durante il gioco.

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Quest’anno infatti, per rendere ancora più immersivo il weekend di gara, è stato aggiunto il Pirelli Hot Lap, nel quale ci verranno proposte sfide nei circuiti al volante di alcune delle migliori supercar delle marche presenti nel campionato del mondo di Formula 1. Oltre a queste sarà possibile provare anche le Safety Car Mercedes e Aston Martin, in modo da capire veramente quanto è costretto a spingere il povero Bernd Maylander ogni volta che deve tenersi dietro i vari Verstappen e Hamilton.

Indossiamo il casco (letteralmente): la modalità VR

Degno di nota il lato VR di F1 22, disponibile solo su PC per ora, che rappresenta il primo approccio ufficiale al mondo VR della serie videoludica di F1.

Il risultato, per essere un primo tentativo, non è poi così male: c’è cura nei dettagli del volante e l’esperienza funziona, sono state introdotte anche una serie di impostazioni specifiche per il VR su lato grafico e accessibilità.

La vera nota dolente è il lato ottimizzazione: presenta un fastidioso problema di instabilità della camera con Quest 2 utilizzato in modalità Oculus Link e mette sotto sforzo a settaggi “VR medio” una configurazione che non dovrebbe avere grossi problemi (in breve senza scendere troppo nel dettaglio, RTX 3060 Ti in accoppiata ad un AMD Ryzen 7 3700X che fa girare senza problemi giochi di punta come Half-Life Alyx, The Walking Dead Saints & Sinners e Lone Echo al massimo del dettaglio).

Da esperienza maturata a riguardo, possiamo supporre che sia un problema di compatibilità specifico con Quest 2, che comunque non è un’attenuante essendo il visore più diffuso su Steam.

Giusto sottolineare che comunque ci è stato segnalato che la patch Day One porterà specifici miglioramenti alla modalità VR, quindi di certo EA e Codemasters sembrano seriamente intenzionati a supportare questa modalità.

Auto bellissime in una grafica sempre uguale

Non lo si considera nemmeno un difetto così grave, ma con ormai più di un anno di Next-Gen alle spalle qualcosa in più ce lo saremmo aspettato da F1 22. La grafica è ottima nonostante il Ray-Tracing non è vistosamente presente se non quando piove (dove è davvero spettacolare, ndr.) ma non si nota un grosso passo in avanti rispetto alla versione precedente.

La marcia in più visivamente ci arriva soprattutto dalle nuove vetture, vere opere d’arte d’ingegneria e design che in questa versione definitiva abbiamo potuto apprezzare al meglio con l’inserimento di quasi tutti i modelli finali. Inutile sottolineare la bellezza di guidare sfrecciando per la notte di Jeddah o le strade di Monaco quel capolavoro della Ferrari F1-75, le cui pance laterali non potevano che nascere in un delirio artistico possibile solo a Maranello, provincia di Modena.

Il lavoro fatto invece dal punto di vista dell’audio di gioco è semplicemente impressionante. Non possiamo che consigliarvi di dotarvi di un bel paio di cuffie perché la riproduzione del sound delle vetture è spettacolare e già solo sentire come è stato fedelmente ricreato il suono delle power-unit ci fa capire l’impegno di Codemasters nel rendere la simulazione il più immersiva possibile.

Rimandendo sul lato audio, per la prima volta (e finalmente, ndr.) su F1 22 troviamo una soundtrack degna di questo nome. Lo zampino di EA questa volta è super positivo e questa nuova colonna sonora “stile FIFA” è davvero sorprendente, caratterizzata da un mood elettronico tutt’altro che banale e con nomi che spaziano da Charlie XCX al ritorno sulla scena di Kavinsky (non a caso presente nella colonna sonora di Drive).

Il miglior F1 di sempre

Forse è l’entusiasmo delle nuove macchine e delle novità regolamentari ma questo nuovo F1 22 sembra davvero il miglior titolo di Formula 1 uscito da casa Codemasters.

Dopo anni di edizioni quasi sempre dedicate agli appassionati storici, l’arrivo di EA e i cambiamenti nel mondo della Formula 1 hanno posto le basi per poter lanciare un videogioco in grado di aprirsi ulteriormente al pubblico e al tempo stesso migliorare l’esperienza dei fedelissimi. Una prova tutt’altro che semplice ma che ormai, arrivati al quarto approfondimento su F1 22, possiamo assicurarvi è stata superata a pieni voti dal team di Codemasters.

F1 22 è un gioco per tutti, dal piccolo che vuole solo correre all’ormai navigato videogiocatore che, come in F1 2004, accende e va subito a farsi un giro veloce con la macchina rossa. Per questo, e per tanti altri motivi di cui abbiamo parlato a lungo, F1 22 è un titolo che non vedevamo da tempo, in grado di trasmettere la passione della Formula 1 ad un pubblico vasto e variegato senza lasciare indietro nessuno, in linea con la filosofia che questo sport sta cercando di trasmettere negli ultimi anni.

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Matteo Tellurio

Nascere in un paesino umbro ti porta ad avere tanti hobby. Cresciuto tra console e computer, è da sempre amante di cinema, serie TV e musica, nella quale si diletta in maniera molto amatoriale. Anime e manga invece sono il pane quotidiano ma anche lo sport lo appassiona. Crede di aver visto ogni singola disciplina inserita dal CIO alle Olimpiadi.

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Matteo Tellurio
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