Story of Seasons: Pioneers of Olive Town, la recensione

Story of Seasons: Pioneers of Olive Town

7.3

Gameplay e longevità

8.0/10

Comparto grafico e sonoro

8.0/10

Cura del dettaglio

6.0/10

Pros

  • Longevo
  • Diverso
  • Pieno di attività
  • Visivamente bello

Cons

  • Caricamenti troppo lunghi
  • Diaoghi ripetitivi

Story of Seasons: Pioneers of Olive Town è il nuovo gioco di simulazione sviluppato da Marvelous Inc. e distribuito da Xseed Games e secondo titolo della serie Story of Seasons. Abbiamo provato il gioco in super anteprima e ne siamo rimasti davvero piacevolmente sorpreso. Il titolo è sbarcato il 25 febbraio in Giappone, mentre negli Stati Uniti la data segna 23 marzo e solo per ultimi (ma non per importanza) l’Europa, che dovrà attendere il 26 marzo.

Story of Seasons si presenta dunque in questa nuova veste confermando meccaniche classiche ed integrando novità che, seppur minime e semplici, arricchiscono l’esperienza di gioco rendendo il titolo molto compatto.

L’ambientazione è molto suggestiva: siamo gli eredi di una vecchia fattoria situata vicino ad Olive Town. Decidiamo dunque di seguire le orme di nostro nonno e dedicarci alla vita contadina.

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Story of Seasons: personalizzazione

La cosa che salta immediatamente agli occhi di chi approccia per la prima volta questo titolo è assolutamente il profondo livello di personalizzazione che consente al giocatore. Nella creazione del nostro personaggio, infatti, ci verrà presentata una lunga lista di occhi, visi, capigliature e colori; addirittura potremmo creare un personaggio con occhi diversi.

Chiaramente, non viene dato alcun limite di genere. Anche se darete sembianze maschili al vostro protagonista, potrete comunque scegliere di fargli indossare gli indumenti destinati alla sua controparte femminile e viceversa. La scelta del proprio genere avverrà infatti solo più tardi, quando approderemo ad Olive Town. Basterà infatti rispondere se si è la Granddaughter (la nipote) oppure il Grandson (il nipote) di vostro nonno, che ovviamente conosceva il sindaco del paese.

Tutto intorno a noi sarà estremamente personalizzabile; potremo trasformare il nostro terreno come più ci piace, espandendo la casa ed arricchendola con i più svariati articoli d’arredamento.  Anche la disposizione dell’orto e delle piante sarà totalmente dipendente dal nostro arbitrio. Certo, ci sarà da sudare, poiché se siete abituati al terraforming di Animal Crossing, qui potrete contare unicamente sulle vostre forze. Gambe in spalla ed olio di gomito!

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Olive Town cresce, e tu con lei

Man mano che si va avanti con lo sviluppo della propria vecchia fattoria, anche Olive Town evolverà e si migliorerà al nostro passo. Nuovi negozi, nuovi servizi ed un allestimento più ampio dei prodotti in vendita. Insomma, la nostra esperienza sarà in totale simbiosi con l’ambiente circostante. Vedremo la città pian piano crescere e saremo proprio noi a decidere verso quale direzione.

Infatti si potrà intraprendere una triplice via: sviluppare la città verso la tecnologia; sviluppare la città verso gli eventi; sviluppare la città nel senso turistico. Ogni strada ci porterà ad avere risultati, chiaramente, distinti.

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Story of Seasons, come si può intuire, è un gioco in cui è difficile annoiarsi e non avere nulla da fare. Al di là delle comuni attività agricole, potremo intrattenerci anche nell’esplorazione dei dintorni. Nell’ambiente circostante, infatti, sono presenti vari “habitat” che prevedono attività diverse.

Il più particolare, e divertente, è quello della caverna, in cui dovremo andare a caccia di pietre, minerali e diamanti, scendendo via via sempre più giù come se stessimo affrontando un vero e proprio dungeon – ma tranquilli, qui nessun mostro ci metterà k.o. se non lo scendere inesorabile dei nostri “cuori”; portate con voi tante cibarie per riuscire ad ottenere il massimo del bottino!

Altro elemento fondamentale dell’intrattenimento che può offrire questo titolo è sicuramente la costruzione di relazioni con gli abitanti di Olive Town. In questo capitolo della serie è tornata, infatti, la meccanica del Migliore Amico, che si potrà superare arrivando ad instaurare un vero e proprio legame amoroso con uno qualsiasi dei personaggi disponibili – ovviamente questo tipo di relazione sarà limitata ad un numero ristretto di NPC; potremo sposarci solo con quelli giovani come noi.

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Anche la modalità foto rappresenta un ottimo passatempo per staccare la spina dalla fattoria. Andando in giro troveremo degli strani esserini che dovremo immortalare con la fotocamera. Le foto, poi, finiranno ad ornare il museo di Olive Town. Ma ci si può davvero sbizzarrire con la fantasia. Se si è in possesso di un animale domestico (assolutamente Team Cane, ndr.) sarà davvero divertente scattare qualche foto del nostro fedele amico durante la passeggiata quotidiana. Insomma, c’è davvero molto da fare in questo gioco, ed il tempo passa liscio come l’olio.

Chibi è bello

Lo stile grafico presentato da Story of Seasons: Pioneers of Olive Town è un giusto mix tra chibi e non chibi. Ci spieghiamo meglio: mentre gli elementi naturali quali animali, alberi, piante e ortaggi presentano uno stile chibi, gli elementi umani come le case, gli strumenti ed i personaggi stessi sono rappresentati in maniera meno stilizzata. A far da cornice a questo bel miscuglio di stili, riuscito benissimo, ci sono dei colori accesi che dipingono un ambiente di gioco estremamente vivo e sempre bello da ammirare.

Graficamente, dunque, il titolo risulta compatto e senza particolari intoppi. Tutto gira in maniera fluida permettendo di godere al massimo di ogni ambiente, stanza o habitat.

Caricamenti troppi e lunghi

Nonostante sia un problema (in parte) risolto con una patch dell’ultimo secondo (la 1.3), i caricamenti di transizione da un’area di gioco all’altra sono ancora troppo lunghi. Il ritmo deciso del gioco viene totalmente spezzettato dai caricamenti che, spesso, arrivano a durare anche quasi un minuto.

Chiaramente non è possibile chiedere un gioco esente da questi elementi, ma è cristallino che un tempo d’attesa troppo lungo e presentato troppo spesso possa rovinare l’esperienza di gioco generale. Perché, ad esempio, per uscire da casa (o per entrarci) dovrei attendere così tanto?

Altro problema dei caricamenti riguarda ciò che viene mostrato durante l’attesa. Se prima della patch appariva solo uno schermo nero con una simpatica animazione nell’angolo destro dello schermo, adesso appare una foto sgranata presa dal gioco che non copre nemmeno tutto il perimetro del display. Decisamente da migliorare.

Chill e…

Story of Seasons: Pioneers of Olive Town è, in conclusione, un ottimo titolo per chi abbia voglia di trascorrere tante ore di puro chill gaming. Tra bei paesaggi, meccaniche semplici ed intuitive e tantissime attività il tempo trascorrerà molto veloce via via che si farà crescere la propria fattoria.

La modalità online, poi, rappresenta quel giusto plus ad un gioco con così tanto potenziale interattivo. Proprio il multiplayer rappresenta il bacino in cui possono convergere giocatori softgiocatori hard, che potranno convivere serenamente condividendo il proprio avatar ed i propri progressi.

Chiaramente, questo gioco non è pensato unicamente a chi voglia trascorrere delle ore rilassanti. È stata introdotta infatti una scelta tra Modalità Semplice Modalità Normale. Nella prima, gli ortaggi cresceranno più in fretta e verranno rivenduti ad un prezzo più alto; nella seconda, ci si dovrà impegnare maggiormente per ottenere buoni risultati. Insomma, ce n’è davvero per tutti.

Nonostante i difetti legati ai caricamenti, di cui sopra, Story of Seasons passa la prova del periodo pandemico rendendosi un sicuro appiglio per tutti coloro che abbiano voglia di staccare la spina o, semplicemente, di passare il tempo con un gioco di simulazione nuovo, fresco ed in grado di differenziarsi dai già noti colossi Animal Crossing e Harvest Moon.

Oh, questa volta non è un’offesa, è un consiglio: vai a zappare! 

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MatteoBT, il Pokéuomo

Di giorno Social Media Manager, di notte niente più che il tuo amichevole Pokéuomo di quartiere. Matteo B. Terenzi, latinense classe ‘94, ama le serie, i film ed i manga di ogni genere; ma nulla al mondo aggrada il suo palato quanto parlare dei mostri tascabili e scrivere bio in terza persona.

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