Animazione

Miraculous, di nome e di fatto: analisi, storia e origini del brand

Interessante? Molto. Sopravvalutato? No, non credo proprio. Cringe? Si, spesso oltre la decenza. Un successo meritato? Assolutamente si.

Nell’ottobre del 2015, quando Miraculous ha cominciato per la prima volta a calcare le televisioni di tutto il mondo, nessuno si sarebbe aspettato un così grande successo per una serie animata dalle dinamiche molto semplici, che mischiava insieme in un improbabile calderone elementi dalle origini più disparate per niente facili da combinare in maniera efficace.

Come è successo che quella ragazzina in tutina attillata a pois sia diventata l’eroina del momento?

Miraculous: Le Miracolose Avventure di Ladybug e Chat Noir

Miraculous: le miracolose avventure di Ladybug e Chat Noir (Miraculous, les aventures de Ladybug et Chat Noir), per tutti semplicemente Miraculous, è una serie animata in 3DCGI ideata da Thomas Astruc. La serie conta attualmente tre stagioni da 26 episodi l’una, ognuno dalla durata di 22 minuti, più un episodio speciale di 62 minuti: Miraculous World: New York – United HeroeZ, e una buona dose di cortometraggi secondari per il web.

La serie è il più grande successo della casa di produzione ZAG Toon del produttore Jeremy Zag, in collaborazione con Toei Animation (Giappone), DeAgostini Editori S.P.A. (Italia), SAMG Animation (Sud Corea) e Canais Globo (Brasile).

La storia segue le avventure di due quattordicenni parigini, Marinette Dupain-Cheng e Adrien Agreste, che grazie agli oggetti magici noti come Miraculous possono trasformarsi nei supereroi Ladybug e Chat Noir e proteggere Parigi dagli attacchi dei super cattivi sguinzagliati sulla città da Papillon, il criminale mascherato pronto a tutto per rubare i Miraculous dei due protagonisti.

Contemporaneamente alla loro occupazione da supereroi i due ragazzi avranno i loro problemi da “normali” teenager pieni di problemi tra insicurezza, amicizie, rivalità, famiglia e primi amori.

La situazione viene complicata dall’imbarazzante quadrato amoroso che si crea nel momento in cui Marinette si innamora follemente di Adrien, mentre Adrien rimane cotto di Ladybug, pur non conoscendone la vera identità. Entrambi non corrisposti.

Gli elementi di base sono estremamente semplici, basilari sotto certi aspetti, ma funzionano nel loro intento di mettere le basi per puntate godibili per le loro azioni supereroiche e i momenti di imbarazzo tra teenager in crisi.

Andando più nel dettaglio ci accorgiamo che Miraculous è un mashup di vari elementi tratti da fonti differenti.
La cosa che per prima salta all’occhio è che la serie presenta elementi presi sia dai fumetti supereroistici americani che dagli anime giapponesi, in particolare shojo scolastici e majokko.

Le movenze di Ladybug quando è in azione sono mutuate da quelle di Spider-Man, mentre quelle di Chat Noir, per ovvie ragioni, sono prese da Catwoman, ma entrambi i supereroi acquisiscono il proprio costume tramite una trasformazione innescata dai Miraculous, al pari delle maghette degli anime majokko.

Papillon è un tipico cattivo da anime anni ‘80/’90, il grande boss finale che manda contro gli eroi una serie infinita di sottoposti che facciano il lavoro sporco al posto suo per, apparentemente, nessuna ragione che non sia la paura di sporcarsi le mani, visto che quando si mostra di persona riesce a mettere in difficoltà i protagonisti molto di più dei suoi galoppini.

Un insieme variopinto di stili diversi, quindi, ma come si spiega il successo globale che la serie ha avuto?

Le origini

La nascita, lo sviluppo e il successo di Miraculous è legato a doppio filo a due figure principali: Thomas Astruc, ideatore dei personaggi e autore della storia portante, e Jeremy Zag, produttore intraprendente che è riuscito a intuire il potenziale della storia e trasformarla in ciò che conosciamo oggi.

La storia di Miraculous parte tra il 2002 e il 2003, quando Thomas Astruc, allora meno che trentenne, lavorava come stoyboard artist alla serie animata W.I.T.C.H. presso SIP Animation. L’autore ha dichiarato in diverse interviste che nello studio lavorava una ragazza che un giorno si presentò con una maglietta raffigurante una coccinella. Per scherzo Astruc le fece uno schizzo in cui la trasformava in una supereroina con un costume da coccinella.

Più tardi Astruc pensò che non esisteva ancora un supereroe ispirato a una coccinella, così cominciò negli anni successivi a costruire il mondo intorno alla supereroina: il suo corrispettivo Chat Noir, la sua nemesi Papillon, i vari super cattivi che avrebbe affrontato e i suoi poteri, ispirandosi in gran parte agli anime degli anni ‘90.

L’idea di Astruc era che Ladybug, la sua creazione, potesse diventare “la super eroina del nuovo millennio” e l’intenzione iniziale era quella di portarla alle masse sotto forma di una serie a fumetti simil-Marvel.

L’incontro con Jeremy Zag tra il 2008 e il 2009 cambiò tutto.

L’allora venticinquenne Jeremy Zag non si era ancora affacciato al mondo della produzione televisiva, ma intravide nell’idea di Astruc il potenziale per una serie animata e convinse l’autore a cambiare i suoi piani.

Nel 2010, con l’ausilio di un’altra figura chiave di SIP Animation, Jacqueline Tordjman, Jeremy Zag fonda ZAG Toon, una nuova casa produttrice di animazione con l’intenzione di essere un nuovo punto di riferimento per l’animazione in Francia e nel mondo.

Tra il 2010 e il 2013 ZAG Toon ha prodotto alcune serie per bambini, di quelle che tutti i giorni escono e spariscono sui canali nazionali francesi, Rosie, Kobushi, e soprattutto Sammy & co, da cui è stato tratto anche un lungometraggio.

In quegli anni di attività Zag ha cominciato a muovere i suoi primi passi nel mondo della produzione televisiva e farsi i suoi contatti, mentre la casa di produzione cresceva e con lei il progetto di Miraculous.

Già nel 2010, al MIPCOM (il mercato televisivo di Cannes), il progetto di Miraculous fu presentato da ZAG Toon con la collaborazione in produzione di Onyx Films e Univergroup Pictures, realizzato da Method Studio (Iron Man Armored Adventures, Mune – Il Guardiano della Luna, Il Piccolo Principe). L’ambizione era quella di creare “un accattivante personaggio super-eroe con un appeal europeo con Parigi sullo sfondo” (tradotto dall’intervista a Variety di Aton Soumache, CEO di Method Studio, del 4 ottobre 2010).

Fortuna volle che lo stesso anno Toei Animation avesse realizzato e fatto uscire un lungometraggio dedicato a PreCure ambientato a Parigi per espandere il loro bacino di influenza anche al di fuori del Giappone. Quale migliore occasione di presentare un prodotto ispirato agli anime majokko ai signori assoluti del genere?

Il progetto convinse Toei e due anni dopo venne rilasciato un trailer di Miraculous realizzato dai colleghi nipponici, in una veste fortemente diversa da come lo conosciamo oggi.

Un anime europeo?

Il trailer di settembre 2012 aveva già qualcosa del prodotto finito, ma era al contempo molto diverso.

Nel trailer venivano presentati due protagonisti. Lei, Marinette, una timida e maldestra liceale prigioniera della sua stessa goffaggine, che sotto la maschera di Ladybug presenta una grazia e una forza fuori dal comune. Innamorata persa, ma non ricambiata, dell’altro protagonista della serie. Lui, Felix, un freddo e composto “ragazzo perfetto” dall’atteggiamento nobile e spocchioso che, messi i panni di Chat Noir, mostra un lato emotivo e selvaggio di se, dando voce a tutte quelle emozioni che nella vita reale non può manifestare per rispettare i canoni della sua educazione. Innamorato perdutamente della grazia e della forza d’animo di Ladybug pur non conoscendone la vera identità.

Muovendosi sui tetti di una Parigi illuminata dalla luce della luna, i due supereroi combattono contro due super cattivi al confine tra inquietante e ridicolo, i due in futuro conosciuti come Il Mimo e Mr Piccione, al soldo del misterioso Papillon, nascosto nel suo dirigibile.

Il tutto è realizzato in perfetto stile Toei, con grafica 2D realizzata in stile anime majokko.

Il trailer fece rapidamente il giro del mondo muovendo la curiosità di molti fan dell’animazione giapponese, attirati da questo misterioso progetto francese su cui persino la grande Toei aveva messo gli occhi.

Nonostante le origini al 90% occidentale dell’idea, il progetto sembrava destinato a trasformarsi in un anime ad ambientazione europea.

3DCGI

Nell’ottobre del 2013 ZAG Toons rilasciò un altro trailer completamente diverso da quello di qualche mese prima.

Nonostante l’aspetto della protagonista non fosse cambiato più di tanto era ormai chiaro che la serie sarebbe stata animata in 3DCGI.

Jeremy Zag e molti suoi collaboratori hanno specificato che questa scelta fu dovuta a diversi fattori: in primis lo sfruttamento ottimale degli animatori di Method Studio, che da anni erano impegnati nella realizzazione di prodotti in 3DCGI e avevano tutti i programmi informatici e l’esperienza necessaria per realizzare prodotti in CGI, mentre per un prodotto tipo anime come nel trailer di Toei avrebbero dovuto cambiare completamente approccio. In secondo luogo, era prerogativa di Zag creare qualcosa di immediatamente riconoscibile anche sotto il profilo grafico, idea che mal si sposava con lo stile di Toei, che rischiava di rendere Miraculous troppo simile a un qualsiasi anime in circolazione. La volontà di creare qualcosa di unico porterà anche all’abbandono del personaggio di Felix, ma ne parleremo tra poco.

Nel novembre del 2012 venne ufficializzata l’entrata in co-produzione dello studio sud coreano SAMG Animation, che avrebbe realizzato i modelli 3D dei personaggi della serie poi animati da Method.

Il 2015 fu l’anno del debutto. Secondo accordi, il primo paese a far debuttare Miraculous fu la Sud Corea, dove i primi 13 episodi andarono in onda da settembre a novembre del 2015.

Il vero battesimo del fuoco fu la madre patria Francia, dove Miraculous debuttò il 19 ottobre 2015.

Per quanto riguarda il resto d’Europa e il Giappone, Miraculous poté usufruire del sostegno di Walt Disney Company France, che si interessò molto al progetto e permise la sua diffusione in quei paesi su un Disney Channel che in quel periodo stava attraversando una specie di delirio sperimentalista (lo stesso anno debuttò anche Star vs The Forces of Evil e Gravity Falls era nel pieno del suo splendore).

Da li in poi la messa in onda in 120 paesi nel mondo e il successo globale che tutti noi conosciamo.

I motivi del successo

Il successo di Miraculous in tutto il mondo è stato non solo capillare, ma anche inaspettatamente rapido.

Pochissimo tempo dopo le prime visioni sui canali di tutto il mondo, Miraculous aveva già una schiera foltissima di fan affezionati che chiedevano a gran voce nuove avventure dei due giovani super eroi, oltre a numerose fanart e fanfiction.

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Come è possibile tutto questo? Andiamo adesso a analizzare più approfonditamente questa serie, vedendo quali sono stati i punti forti che hanno fatto spopolare Miraculous in tutto il mondo.

Questione di chimica

Il primo e, a mio parere, più importante motivo per cui Miraculous è diventata l’apprezzatissima serie che è oggi, capace di interessare tutti i suoi spettatori, è il gran lavoro fatto con la caratterizzazione dei personaggi.

Partendo dai due protagonisti e continuando con tutti i personaggi ricorrenti che affollano le strade di Parigi, tutti i personaggi sono immediatamente identificabili e stupendamente caratterizzati.

Immediatamente identificabili perché ogni personaggio del mondo di Miraculous si basa su un archetipo: l’insicura (Marinette), il ragazzo perfetto (Adrien), l’amica fedele (Alya), la viziata (Chloé), il padre buono (Tom) e quello iper protettivo (Gabriel), il tutto muscoli e niente cervello (Kim), il nerd (Max), la ragazza maschiaccio (Alix) ecc.

Archetipi basilari, scontati per chiunque e identificabili con una semplice occhiata. Appena si vede Marinette inseguire una bambina e inciampare su qualunque oggetto ci sia nella stanza si capisce subito di aver davanti un personaggio goffo e dalla caduta facile. Quando vediamo Alya apparire alla porta della sua amica per dirle che il ragazzo che le piace sta facendo un servizio fotografico al parco sappiamo già che tipo di migliore amica lei sia per la protagonista (primissime immagini dell’episodio 01×01, Tempestosa).

La semplicità tuttavia è solo apparente, ogni personaggio ha un motivo e una storia – per quanto semplice e/o breve – che ne definisce la personalità, e i personaggi di Miraculous hanno una fortissima personalità.

Aiuta il fatto che Miraculous, per sua stessa natura, sia basato sulla molteplicità del carattere delle persone, quindi tutti i personaggi sono studiati e caratterizzati in modo da avere almeno un lato nascosto o insospettabile all’apparenza.

Per farci un’idea, basta pensare ai sue protagonisti, Marinette e Adrien, due personaggi ormai divenuti iconici e che in ogni loro versione e combinazione. Hanno sempre una perfetta chimica, il che permette di mettere in scena numerosissime situazioni diverse che fanno la fortuna della serie.

Probabilmente è proprio questo il motivo che ha portato alla rimozione del personaggio di Felix. Vedendolo nel trailer appariva come un personaggio stereotipato, troppo perfetto per essere reale e non permetteva di trarne molte idee interessanti.

Al contrario Adrien, con i suoi conflitti interiori, la malinconia permanente dovuta ai problemi con la famiglia e alla solitudine, alla voglia di libertà, è molto più interessante.

Personaggi così ben caratterizzati permetterebbero in teoria interazioni altrettanto interessanti e la progressione di decine e decine di sottotrame di qualsiasi tipo, cosa che ci porta al secondo punto.

Il rapporto con i fan

Per quanto il paragone possa sembrare azzardato, Miraculous ha avuto un rapporto con i fan simile a quello di Game Of Thrones a suo tempo.

La stupenda caratterizzazione dei personaggi e la capacità degli autori di metterli alla prova in mille situazioni diverse hanno spinto i fan della serie animata a immaginarne ancora di più, modificando e distorcendo gli eventi della serie per realizzarne delle proprie personali interpretazioni.

Già dalle prime visioni in tutto il mondo, molte piattaforme online di fanfiction sono state invase da racconti e intere serie, anche molto lunghe e ben scritte (cito sempre con piacere Miraculous Heroes di Echocide, giusto per fare un esempio italiano), che riutilizzano, rivalutano e reinterpretano i personaggi di Miraculous, inventandosi interazioni più o meno inerenti all’idea di base della serie.

La creatività dei fan su internet ha dato una grossa spinta alla serie, soprattutto verso il pubblico mediamente più adulto dei navigatori digitali, che hanno arricchito il già folto pubblico della serie.

L’attività online, sia dei fan sia dei produttori, su tutti Jeremy Zag che periodicamente rilascia immagini di backstage e anticipazioni sui lavori in corso, hanno dato il là a una serie di teorie sull’evolversi degli eventi, what if e altro ancora.

Non c’è da stupirsi che, con il proseguire delle stagioni, gli sceneggiatori abbiano giocato molto con le teorie dei fan, inserendo episodi che prendevano forte ispirazione dalle storie più note tra quelle che girano online (Oblivio e Chat Blanche in testa). Paracula come mossa? Si, decisamente si, ma in qualche modo funziona.

L’aspetto grafico

Che la scelta di passare dallo stile anime del primo trailer al 3DCGI del prodotto finito sia stata dovuta al costo dell’animazione o alla volontà di Zag di dare al suo prodotto un aspetto unico, fatto sta che l’idea si è rivelata azzeccata.

Il trailer di Miraculous nella sua prima versione anime style era molto carino e alcuni fan ancora si chiedono come sarebbe stato avere un Miraculous in 2D, ma ritengo che l’impatto lasciato dalla serie non sarebbe stato possibile senza quello specifico cambio di rotta.

L’ambiente e i personaggi di Miraculous non sarebbero mai stati tanto iconici senza quegli specifici modelli 3D che hanno dato loro una caratterizzazione ulteriore, grazie alla vastissima espressività dei modelli animati dalla squadra di Astruc in modo da rendere quelle espressioni esagerate dei volti tipiche degli anime.

A ciò si uniscono i design dei personaggi, tutti molto semplici ma studiati nei minimi particolari per rimandare a significati più profondi. Come tutto in Miraculous, anche il design insegna che l’apparenza non è tutto.

Un esempio, tornando a Marinette e Adrien, è il modo in cui sono vestiti i due protagonisti: per rendere ancora di più l’idea di due che sono l’una l’opposto dell’altro, Astruc li ha vestiti in modo che messi al negativo, i loro colori siano esattamente invertiti.

L’attenzione ai colori dei personaggi e agli ambienti è maniacale, ogni personaggio è associato a un colore specifico che ne evidenzia il carattere e, in qualche modo, il destino, legandoli a doppio filo con la bellissima location di Parigi.

Supereroi a Parigi

Pensarlo adesso sembra una bestemmia, ma inizialmente Astruc aveva intenzione di seguire le linee guida di molte altre serie animate francesi dello stesso tipo e ambientare il suo Miraculous in una città fittizia, in modo da renderlo più facilmente esportabile oltre la Francia.

Col passare del tempo il centro di interesse della storia si è spostato non tanto all’aspetto action e supereroistico, comunque presente, ma piuttosto verso il romance e la travagliata storia d’amore tra i due ingenui protagonisti, ed è stato di nuovo Jeremy Zag a spingere sull’idea di spostare la location a Parigi, la città dell’amore.

La presenza della capitale francese ha conferito ulteriore fascino alla serie. I due giovani supereroi non si muovono tra i grattaceli di una metropoli americana, ma sugli eleganti tetti e sulle terrazze di palazzi più bassi e colorati delle città europee, luogo nuovo per una serie di supereroi.

Inoltre la città non è passiva alle azioni dei due ragazzi: tutti nella Parigi di Miraculous conoscono Ladybug e Chat Noir, tutti li supportano e contano su di loro, arrivando perfino a combattere al loro fianco qualora la situazione si facesse particolarmente disperata.

In maniera molto paracula (di nuovo), Astruc, Zag e compagnia hanno totalmente tagliato l’aspetto da caotica metropoli della capitale, lasciando che le azioni della serie si svolgessero nelle zone più riconoscibili di Parigi.

I nostri eroi affrontano i cattivi per le grandi strade del centro cittadino, spostandosi spesso in luoghi famosi come la Tour Eiffel, gli Champs Elysées, lungo Senna, Notre Dame, il museo del Louvre e gli Jardin de Tuileries che sembrano talmente tanto vicini da trasformare una città immensa come Parigi in un vicinato in cui tutti si conoscono.

La Parigi di Miraculous è un’esposizione di cartoline della capitale francese che porta gli spettatori in posti che hanno visto centinaia di volte in immagini e documentari quando non direttamente nelle loro vacanze, e quando il pubblico vede in uno show degli ambienti familiari è sempre più facile farlo affezionare a quei luoghi e a chi li abita.

Per concludere

Nonostante sia sempre contento di tessere le lodi di Miraculous sono ben conscio del fatto che non sia neanche lontanamente uno show perfetto.

L’altra faccia della medaglia del lavoro di caratterizzazione dei personaggi è che si è trasformato in un problema nel lungo periodo. Con così tanto materiale sembrerebbe uno spreco non sviluppare i personaggi, eppure più avanti si va e più ci si accorge che viene buttata troppa carne al fuoco per quanto sia davvero lo sviluppo. Spesso ci si sente delusi dal dover sempre rivivere lo stesso punto di partenza con i personaggi che sembrano non riuscire a crescere.

Col senno di poi la nascita di così tante versioni alternative dello show di Astruc e Zag è sintomo della necessità di vedere un cambiamento in personaggi percepiti i maniera tanto reale, troppo stretti nelle semplici dinamiche di una serie animata per bambini.

Senza una vera evoluzione delle dinamiche in gioco gli autori sono costretti a tornare sempre sui soliti punti, riciclando le stesse situazioni ancora e ancora fino a farle passare da sopportabilmente buffonesche a cringe oltre ogni sopportazione. Non a caso la serie ha un picco di qualità sul finale di ogni stagione, quando si gettano le basi per un possibile cambiamento all’inizio della successiva.

Nonostante questo, lo show rimane godibile anche per i più cresciuti e continua a espandersi.
Mentre scrivo le stagioni di Miraculous all’attivo sono 3, con la quarta e la quinta già in lavorazione e giusto pochi giorni fa sono stati annunciati due nuovi episodi speciali della serie Miraculous World, a Rio de Janeiro, Londra, in Africa e in Giappone, oltre a quello già in lavorazione a Shanghai.

Inoltre Jeremy Zag continua a postare su Instagram preview della lavorazione del film animato, mentre sappiamo che da tempo è in lavorazione il progetto per un musical live action ispirato agli episodi delle Origini dei due supereroi. Tanta roba in cantiere.

Il brand ha acquisito subito un immenso vigore e Zag e soci sono stati in grado di cavalcare l’onda del successo iniziale mantenendolo stabile nel tempo, portando ai fan tonnellate di contenuti e merchandise mentre ZAG Toon si espande sempre di più, prima in USA, con i nuovi studi, poi in Giappone.

Personalmente parlando, trovo che il progetto Miraculous abbia meritato ogni goccia del suo successo perché, prima che una storia d’amore, è una storia di successo.

Il successo di un progetto piccolissimo che è riuscito a crescere grazie alle eccezionali azioni di due autori che ci hanno creduto fino in fondo, facendolo emergere dalla massa, certi che in qualche modo quella ragazzina in tutina attillata a pois potesse diventare il punto di riferimento per tante coetanee in giro per il mondo, appassionandosi a lei e alle sue storie per la sua forza, la sua timidezza, i suoi amori e i suoi guai, facendola così diventare l’eroina del nuovo millennio.

Le 3 stagioni di Miraculous: Le miracolose avventure di Ladybug e Chat Noir sono attualmente visibili su Netflix in Italia, mentre le prime 2 stagioni su Disney+; è plausibile che presto tutte le nuove stagioni di Miraculous passeranno su Disney+.

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Riccardo Magliano

Ciao gente! Sono Riccardo Magliano, classe 1995, originario di Pontedera (PI), ma di stanza a Bologna per motivi di studio. Sono laureato in triennale al DAMS al momento studio per diventare sceneggiatore cinematografico. Sono grande appassionato e estimatore di prodotti d'animazione, dalle serie, ai lungometraggi, ai corti, l'importante é che raccontino qualcosa (cosa non sempre indispensabile perché tra i miei film preferiti c'é Fantasia). Qui su Spacenerd mi occuperò di recensioni e approfondimenti su tutto ciò che concerne l'animazione, specie quella occidentale, più e più volte colpevolmente trascurata dalla massa di fanatici di anime. Grazie a tutti per l'attenzione e buon divertimento

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