Dopo una seconda stagione abbastanza coerente con la serie, Aggretsuko torna su Netflix a partire dal 27 agosto.
In 10 episodi da poco meno di 30 minuti, torneremo a seguire il piccolo panda rosso Retsuko alle prese con lo stress grazie al suo amato death metal, riallacciandosi ad uno sviluppo che (di fatto) non ha portato chissà quali intrecci o implementi all’interno della trama (se non l’aggiunta di nuovi personaggi).
Eppure, Aggretsuko è una serie che ha saputo sempre e comunque intrattenere, a modo suo: che sia diventata indigesta a questo punto? Scopriamolo insieme in questa recensione 100% free spoiler.
Le vicende (almeno quelle iniziali) sembrano avere origine da una nuova “dipendenza” di Retsuko: un gioco VR dove sono presenti microtransazioni che non riuscirà a gestire in alcun modo.
La pandina si troverà infatti con ingenti problemi finanziari, e spese improvvise che aggraveranno inevitabilmente il tutto. Rispetto alla seconda stagione però, lo sviluppo è decisamente meno banale, e Retsuko dovrà far fronte a situazioni assolutamente inedite.
Senza scendere nei dettagli principali, vedremo la protagonista in un ambiente decisamente lontano dalla sua comfort zone, dove spesso e volentieri sarà messa a dura prova.
Cosa sarà disposta a fare pur di saldare i suoi debiti? E’ questo il fulcro principale dell’intera stagione, che preferisce sacrificare scene non-sense per mera vena comica, per dar spazio a veri approfondimenti sul carattere dei personaggi e crescite personali.
Ciononostante, non mancheranno ovviamente siparietti divertenti, focalizzati quasi sempre nella parte iniziale dell’episodio, prima dell’opening.
Se nella stagione 2 si era dato maggior spazio al tema romantico (senza però mai concretizzarsi davvero), in questa stagione l’amore avrà un ruolo quasi perfino “marginale”, che vedrà coinvolti piuttosto gli altri personaggi della serie, e non direttamente Retsuko (ndr, e molti fan probabilmente esclameranno “finalmente, era ora!”).
Seppur indirettamente però, le tematiche sentimentali si fanno sempre più intense e reali, trattate con una sensibilità e attenzione maggiore rispetto ai precedenti episodi, rendendo Aggretsuko (una volta per tutte) una serie totalmente inadatta al pubblico più giovane, e di certo non per volgarità o simili.
Una grave mancanza? Non proprio, in realtà. Proprio questo cambio di rotta nella sceneggiatura rende gli episodi meno ripetitivi e banali, in cui non mancheranno anche colpi di scena non così scontati.
In un certo senso, Aggretsuko riesce in questo rinnovo ad avere un carattere molto più “anime” e maturo, piuttosto che semplice lungometraggio animato kawaii e divertente spezzettato in 10 episodi. Anzi, proprio la componente anime avrà modo di essere quasi perfino “caratterizzante” per la terza stagione, e i lettori avranno largamente modo di scoprirlo.
Certo, anche nella seconda stagione vi era stata forte maturazione per Retsuko (specialmente nel suo rapporto con Tadano o in quello conflittuale con sua madre), ma di fatto, il tutto dava l’idea di una bolla di sapone nata ed esplosa nel giro di pochi episodi. Lo stesso dicasi per l’episodio speciale natalizio.
In questa stagione invece verranno colmati tutti i vuoti tralasciati dai precedenti episodi, dandone finalmente maggior risalto e senso (ndr, i più sensibili preparino i fazzoletti).
Nel complesso quindi, la terza stagione rappresenta probabilmente la migliore della serie, proprio perché sa distinguersi perfettamente con le due precedenti scardinandone le costanti alla lunga indigeste, il che potrebbe suonare al contrario per alcuni una pecca poco apprezzabile.
Questi nuovi episodi di Aggretsuko infatti gettano le basi per una serie che meriterebbe degnamente una quarta stagione, visto che l’ultimo finale lascia aperti molti interrogativi aperti.
Segnaliamo infine (per chi non riuscisse proprio ad attendere il prossimo rinnovo) il gioco per Android ed iOS Aggretsuko: Short timer Strikes Back!: si tratta di un puzzle game che permetterà di sbloccare man mano vari mini episodi inediti (ndr, sono oltre un centinaio), tutti sottotitolati in italiano e col doppiaggio giapponese originale.
Di fatto, non sono altro che piccoli aneddoti scollegati, senza una vera e propria trama di fondo (quindi non abbiate paura di eventuali spoiler o simili), ma che offriranno sia un leggero intrattenimento che la possibilità di guadagnarsi diamanti utili per proseguire nel gioco. Insomma, uniranno l’utile al dilettevole.
Potrebbe essere un mero specchietto per le allodole, è vero, ma sta di fatto che rappresenta in tutto e per tutto un buon prodotto per i più accaniti fan della serie.
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