Recensioni

The Sojourn, la recensione: il viaggio della vita

The Sojourn

8.3

GAMEPLAY E LONGEVITA'

8.0/10

COMPARTO GRAFICO E SONORO

8.6/10

COERENZA E CURA DEL DETTAGLIO

8.3/10

Pros

  • Componente artistica pregiata
  • Sub-narrazione di discreto livello ed originale
  • Comparto audio ottimo...

Cons

  • ...ma nulla di indimenticabile
  • Per alcuni potrebbe risultare ripetitivo
  • Livelli troppo simili tra loro

Cosa nasce dall’incrocio di poesia, arte e videogiochi?
Questa è probabilmente la domanda che gli autori di The Sojourn si sono posti, quando hanno concepito il loro titolo: una componente filosofica, un’ottima cura artistico-grafica dell’insieme, unito ad un interessante approccio ai puzzle.

Ma andiamo con ordine e scopriamo insieme quest’interessante titolo di debutto di Shifting Tides.

Non credere ai tuoi occhi

The Sojourn è molto criptico nel raccontarti la sua trama e la sua filosofia… ma una cosa te la fa presente fin da subito: la realtà non è quella che si vede, sarà nostro compito non demordere, andare avanti e scoprire in che mondo ci troviamo e cos’è successo, puzzle dopo puzzle.

“Apriamo gli occhi sperando di vedere ciò che esiste, ma scopriamo che il nostro mondo ci è alieno”

La storia di The Sojourn si apre proprio con questa frase qui sopra: non mi dilungherò molto perchè penso che la sua sub-narrazione, che avviene attraverso sculture e qualche frase poetica tra un livello ed un altro, sia un tratto distintivo di questo gioco… e fermarmi a cercare di capire cosa “volesse dirmi” penso sia stata la parte più divertente dell’intera esperienza, che personalmente considero anche spoiler, visto che non ci sono altri elementi narrativi.
Riguardo la trama, vi basti sapere che l’argomento è in generale la vita e la concezione di realtà: ogni capitolo si concentrerà su una parte in particolare di essa.

ADV

Parlando invece del gameplay, la struttura base è molto simile a quella di Portal: abbiamo diverse “stanze-livello” (che chiamo così solo perchè divise da porte ed ingressi, nonostante siano a cielo aperto) che dovremo superare… l’obiettivo è letteralmente raggiungere l’altra parte, l’uscita, con ogni mezzo a nostra disposizione.

Un obiettivo semplice, come lo sono anche i “congegni” del gioco con cui interagiremo: la parte difficile sarà concatenarli trovando le combinazioni giuste per risolvere la stanza.

Un mondo (fin troppo) bello

Il mondo di gioco trasuda arte e poesia da ogni pixel, seppur molto sobrio e minimal: si viene subito incantati dalla qualità e dal gusto artistico dei livelli e delle scene che, per il genere, se la gioca benissimo con altri titoli più blasonati (come The Witness).

Ma non mancheranno effetti ad animare le scene: i “poteri”, il passaggio tra mondo di luce e mondo d’ombra… ma sopratutto la “creazione della stanza”: infatti, ogni qualvolta attraverseremo una porta, vedremo la stanza “generarsi” davanti a noi, con vari effetti molto scenici… riesce addirittura anche a metterti un po’ di carica e valorizzare i tuoi sforzi.
Insomma ti dà quel senso di appagamento che mi sta molto a cuore, come già discusso in “Ecco perchè Fortnite NON è (ancora) un bel gioco”.

Articoli che potrebbero interessarti
ADV

Riguardo il comparto sonoro, lavoro certosino: le soundtrack, per la maggior parte leggere e dolci per rilassarci (in alcuni casi, amare per trasmettere la malinconia del luogo) e farci concentrare sulla risoluzione degli enigmi, svolgono bene il loro lavoro… ma oltre questo, nulla di indimenticabile.

Nessun problema degno di nota riguardo le prestazioni su PlayStation 4 base, la piattaforma usata in sede di recensione.
Colgo l’occasione per ricordare che il titolo è ottimizzato per PlayStation 4 PRO e Xbox One X!

Il puzzle-game per TUTTI i videogiocatori

The Sojourn, in complesso, è un gioco tutt’altro che vicino alla perfezione, anzi: ma ritengo che sia il miglior punto di partenza nel mondo dei puzzle game (secondo solo a Portal) per i giocatori navigati (e quindi non adatto ai casual gamer).

Questa mia affermazione è data da ben due motivi.

ADV
  • The Sojourn ha una grafica minimal ma apprezzabilissima un po’ da tutti: non troppo cartoon e nemmeno troppo “blanda”… per essere un indie, c’è solo da inchinarsi.
  • Secondo motivo, ma anche il più importante: ha un bilanciamento della difficoltà perfetto… e no, non intendo un aumento graduale della difficoltà, ma anzi, qualcosa di meglio.
    La difficoltà aumenta in modo graduale, fino ad arrivare ad un livello “critico”: toccato quel punto, i prossimi livelli scenderanno lievemente di difficoltà per poi risalire fino ad un punto critico maggiore… questo è utile per favorire sessioni più lunghe che non sfocino in rabbia o frustrazione, riuscendo comunque a mantenere un certo grado di sfida.
    Inoltre sono presenti sfide bonus, completamente opzionali, che daranno filo da torcere anche agli esperti del genere!

Il viaggio della vita?

The Sojourn è un ottimo titolo, una bellissima sorpresa spuntata quasi a caso.

Molti ci vedranno un semplice puzzle-game, altri una storia filosofico-metaforica, altri ancora, in modo più personale, un viaggio nella propria vita… ebbene, The Sojourn, come ci insegna lui stesso, è tutto e niente di questo allo stesso tempo: un’esperienza videoludica che mi ha ricordato perchè amo tanto questo medium.

Il gioco sarà disponibile a partire dal 20 settembre 2019 per PlayStation 4 in versione digitale sul PlayStation Store, Xbox One e PC (su Epic Games Store dove, nel caso, vi consigliamo di usare il nostro codice curatore SPACENERD-IT).

Seguici su tutti i nostri social!
CondividI
Cosimo "Kojimo" Riondino

Caporedattore e owner di SpaceNerd.it. Videogiocatore fin dai 5 anni, cresciuto con attorno Gameboy, Sega Master System e Playstation One. La sua saga preferita è quella di "Prince of Persia", ovviamente a partire dai giochi pre-Ubisoft, che lo ha legato in modo indissolubile dall'infanzia ad oggi al mondo videoludico. Altri suoi hobby ed interessi sono anime, la programmazione, musica e la tecnologia in generale.

Pubblicato da
Cosimo "Kojimo" Riondino
  • Articoli recenti

    Cocoon: l’insegnante che non ho mai avuto

    Ho realizzato che ciò che rende davvero speciale Cocoon è ampiamente frainteso. Il gioco ha…

    % giorni fa

    Final Fantasy 7 Rebirth, la recensione: il viaggio si perde oltre l’ignoto

    Il progetto remake di Final Fantasy 7 continua il suo viaggio attraverso l'ignoto sia per…

    % giorni fa

    Anselm, la recensione: raccontare l’arte attraverso l’arte

    Abbiamo avuto l’opportunità di vedere in anteprima Anselm, il nuovo lungometraggio firmato Wim Wenders. Narra…

    % giorni fa

    Dragon’s Dogma 2, la recensione: La seconda venuta dell’Arisen, fatta bene

    Dopo anni di attesa è finalmente uscito Dragon’s Dogma 2, seguito di uno dei titoli…

    % giorni fa

    Quando DC Comics si diede ai fumetti per ragazze

    Correva l'anno 2007; DC Comics, grazie a una serie di successi come il mega-evento Crisi…

    % giorni fa

    Dragon’s Dogma 2 è una lezione di game design

    Siamo onesti: le prime ventiquattro ore di Dragon’s Dogma 2 non sono state esattamente positive.…

    % giorni fa