Mi sono arruolato tra le fila dell’organizzazione militare a difesa della Super Terra un po’ a sorpresa, questo perché di mio non apprezzo particolarmente i Live Service, ma quello di Helldivers 2 è un caso più unico che raro che piace, e non poco.
In queste settimane, il titolo di Arrowhead Game Studios ha fatto decisamente parlare di sé, tra vendite enormemente sopra le aspettative su PlayStation 5 e PC (a tal punto da diventare il lancio migliore di Sony Interactive Entertainment su Steam) e a un picco giocatori contemporanei online da far rabbrividire pietre miliari come Counter Strike o Dota 2.
Ma che cosa ha di così speciale Helldivers 2? Scopriamolo insieme.
Helldivers 2 si presenta come sequel del primo capitolo pubblicato nel 2015 dal quale mantiene l’essenza multigiocatore sostituendo il suo gameplay da twin-stick shooter a una visuale in terza persona.
Narrativamente parlando, il titolo di per sé non ha una modalità storia, preferisce buttare direttamente nella mischia il giocatore dando il minimo e indispensabile contesto in cui si svolgono le operazioni per liberare la galassia dalla spazzatura aliena.
Un bellissimo video introduttivo pone l’attenzione sul dare fin da subito l’idea che in Helldivers 2 l’unica cosa che conta è l’umorismo, presentando la casa dell’umanità che prende il nome di Super Terra come un pianeta da difendere, e identifica nel giocatore il soldato ideale per farlo.
Sono quindi diventato un Helldiver, un soldato a disposizione della Democrazia della Super Terra e combatto per liberare la galassia principalmente da Terminidi e Automaton, le due fazioni che avanzano verso la mia casa e per cui devo combattere fino alla morte, gloriosamente.
Il successo inaspettato di questi giorni di Helldivers 2 potrebbe derivare dalla sua accessibilità, sia in termini di costo che poi in termini di gameplay e quality of life generale del titolo di Arrowhead Games Studio.
Un brevissimo e divertentissimo tutorial spiega infatti come muoversi sul campo di battaglia, ma oltre questo non si spinge, lasciando al giocatore la completa libertà di scoprire da solo l’economia di gioco e gli eventi da portare a termine su ogni pianeta presente intorno alla Super Terra.
Come anticipato, l’anima del titolo è umoristica, innescando un’alchimia perfetta con la sua natura Live Service che permette, di evento in evento, di armarsi di compagni di squadra per formare un team di massimo quattro giocatori all’insegna di ricreare un po’ l’ideale di scorribanda che ne affronta di ogni, sempre in difesa della bene amata Super Terra.
Ed è qui che Helldivers 2 brilla dove tantissimi Live Service falliscono: la quantità enorme di pianeti da visitare mista alle decine di attività da svolgere e alle nove difficoltà proposte riescono a rendere il gioco estremamente vario nella sua monotonia.
È vero, il titolo propone alla lunga di svolgere effettivamente le stesse identiche attività, che vanno dal salvataggio di civili al lancio di missili, dal debellare razze aliene al difendere un determinato territorio da orde di nemici. La differenza però sta nel gioco di squadra, nel come ci si equipaggia, in quale ordine si decide di affrontare la sequenza di obiettivi primari e secondari in una missione a terra evitando di cadere per mano nemica.
Helldivers 2 è uno di quei titoli in cui si pone il gameplay davanti a qualsiasi cosa. Non esistono meccaniche difficili, non c’è bisogno di diventare abili in qualcosa, c’è solo tanto bisogno di fare squadra con le persone giuste, di mettersi su Discord (opzione migliore vista la possibilità di giocare in Cross Play) e dare sfogo al divertimento.
Il sistema di gioco alla base di Helldivers 2 è molto semplice: ci si raduna sulla nave, si sceglie dove dirigersi, si sceglie cosa equipaggiare e si parte all’avventura.
Una volta atterrati sul pianeta, in base alla missione selezionata, il team di Helldivers dovrà portare a compimento la missione entro un determinato lasso di tempo: esistono missioni di difesa in cui bisogna uccidere un determinato numero di nemici con un timer di dieci minuti, fino a missioni più complesse con obiettivi multipli e zone più grandi da esplorare con un tempo limite di quaranta minuti.
In realtà i valori sopra indicati sono solo dei limiti di tempo, e allo scadere di questi non si sancisce il fallimento della missione. Semplicemente non sarà più possibile lanciare alcun Stratagemma, delle particolari abilità attive volte sia a far danno ma anche a recuperare rifornimenti o rianimare Helldivers caduti in battaglia.
Una volta completati tutti gli obiettivi della missione in corso, diventerà disponibile l’estrazione dal pianeta che ne sancisce la fine e permette di ottenere le ricompense. Qualora l’estrazione dovesse fallire, la missione viene comunque conteggiata come completata, ma ovviamente non si otterrà l’interezza delle ricompense prefissate.
Per affrontare ogni missione è necessario armarsi nel modo corretto. A sorpresa, in Helldivers 2 non sono presenti classi pre-composte con determinati perk e utilizzi, ogni Helldiver può decidere di cosa armarsi prima di lanciarsi dalla sua nave, a patto che l’armamentario sia stato sbloccato.
Non sembra, ma giuro che il sistema di equipaggiamento sia tanto immediato nel gioco quanto difficile da spiegare, ma proverò a essere il più chiaro possibile aiutandomi a descriverlo passo per passo.
Partiamo dagli Stratagemmi, la meccanica che reputo più importante di Helldivers 2. Gli Stratagemmi sono delle abilità attive da utilizzare situazionalmente. Esse possono avere scopi diversi, come quello di lanciare dallo spazio sulla terra attacchi aerei di diverso tipo, oppure di usufruire di torrette di diverso tipo, o ancora di poter richiamare a sé armi pesanti o zaini.
Queste abilità compongono una parte importantissima del gameplay, motivo per cui quelle opzionali sono limitate a quattro per partita per ogni giocatore e soprattutto possono essere riscattate previo il raggiungimento di un determinato livello e utilizzando i crediti requisizione, la valuta base del gioco ottenibile completando singole missioni o operazioni (una sequenza di missioni)
Parlato degli stratagemmi, parliamo dei Potenziamenti: queste sono passive condivise per tutto il team, motivo per cui ognuno dovrebbe piano piano sbloccarle tutte e decidere situazionalmente quale scegliere. Ogni giocatore può equipaggiare un potenziamento a testa.
L’unione tra stratagemmi e potenziamenti compongono la prima metà dell’equipaggiamento di ogni Helldiver; l’altra metà è data dalla scelta della corazza e dalla scelta dell’armamentario, che si divide in arma primaria, secondaria e granate. Ho specificato corazza e non armatura in quanto la corazza è l’unica parte dell’armatura che possiede un tratto passivo e dei valori da cui dipendono la sua resistenza ai danni e la velocità degli Helldivers.
L’armamentario, le armature e i potenziamenti si sbloccano progredendo nei Titoli di Guerra, l’equivalente dei pass battaglia dei diversi Game as a Service.
Qui ho erroneamente gridato al Pay To Win, perché è nei Titoli di Guerra che si sbloccano, previo consumo di medaglie (altra valuta in game ottenibile al completamento di operazioni e missioni giornaliere), tutte le componenti dell’armamento, dalle corazze alle armi, arrivando persino ai Potenziamenti.
Helldivers 2 mette a disposizione un Titolo di Guerra gratuito e, già dal lancio, un Titolo di Guerra premium acquistabile al costo di 1000 Super Crediti che equivalgono a 10 euro. Capite bene che se il gioco permette di acquistare un qualcosa di così essenziale come armamenti, corazze e Potenziamenti, si rischia facilmente di cascare nel tranello del Pay To Win, nonostante il titolo sia solamente PvE.
In realtà i Super Crediti sono sia ottenibili dal Titolo di Guerra gratuito progredendo di pagina in pagina, ma anche giocando: esplorando il pianeta su cui si atterra, nel mentre che si progredisce nella missione selezionata, sarà possibile ottenere risorse extra come Medaglie, Campioni e anche Super Crediti, arrivando in davvero poco tempo alla somma richiesta per poter acquistare un Titolo di Guerra premium in modo completamente gratuito.
La persistenza dei Titoli di Guerra inoltre è un vantaggio da non sottovalutare perché permette di non alimentare la FOMO e di giocare con calma scegliendo per bene su quale progredire in base alle proprie necessità.
L’ultimo tassello dell’equipaggiamento di un Helldiver è in realtà intrinseco al potenziamento della propria nave: parlo dei Moduli della Nave, da acquistare spendendo Campioni, una risorsa ottenibile esplorando i diversi pianeti durante le operazioni, di diverso grado di rarità. Offrono potenziamenti passivi al Helldiver che potrà per esempio richiamare a sé alcuni stratagemmi più velocemente o avere più munizioni in saccoccia fin da subito.
Helldivers 2 è un titolo prettamente multiplayer con sole meccaniche PvE. È dunque non solo necessario, ma praticamente essenziale avere qualcuno con cui giocarci o comunque affidarsi al matchmaking online per poter usufruire dell’esperienza completa che il titolo di Arrowhead Games Studio vuole offrire.
Quest’aspetto è inevitabilmente una lama a doppio taglio, perché nonostante io abbia passato ormai trentacinque ore dal lancio del titolo con un sacco di amici e non vedo inevitabilmente l’ora di passarne altre ancora, confesso che difficilmente ho acceso la mia PlayStation 5 per giocare a Helldivers 2 in matchmaking.
Per quanto ho potuto provare in queste settimane dal lancio, il titolo sembra essere pensato solo ed esclusivamente per creare situazioni ilari in un gruppo di persone che si conoscono e che cercano in Helldivers 2 una serata da passare tra amici senza alcuna pretesa o senza il bisogno di doversi allenare per divertirsi.
Ripeto, il matchmaking esiste e, al netto delle problematiche che hanno afflitto i server in questi giorni, continua a funzionare. Vi è poi la possibilità di usare una chat sia testuale che vocale, quindi il gioco non pone assolutamente alcun limite comunicativo, ma non riesce a raggiungere lo stesso coinvolgimento del giocare con la propria squadra.
Anche nelle meccaniche di gioco Helldivers 2 sprona la comunicazione e la collaborazione, questo perché salendo ai livelli più alti è impossibile giocare come solo player, è anzi necessario coordinarsi e pensare a che equipaggio portarsi sul pianeta affinché ci sia abbastanza varietà da affrontare tutte le creature che vogliono ostacolare il progresso e la libertà della nostra amata Super Terra.
A tal proposito, trovo un po’ anacronistico il fatto che non si sia pensato a un sistema per riunire giocatori sotto uno stesso clan, magari creando delle sfide ad hoc per i gruppi e ricompensandoli con eventuali premi extra. Auspico comunque che una funzionalità simile possa venire presto introdotta perché risulterebbe non solo divertente, ma anche pressoché utile a riunire sotto lo stesso tetto più giocatori possibili, diminuendo sempre più la possibilità che qualcuno abbandoni il titolo per mancanza di giocatori.
È palese che Arrowhead Games Studio non si aspettasse un successo simile per Helldivers 2, tant’è vero che solo in questi giorni a poco a poco i problemi tecnici stanno piano piano rientrando.
Negli scorsi giorni però abbiamo assistito a lunghissime code per accedere al gioco a causa di server completamente intasati, crash improvvisi (che se uniti al pensiero di doversi rimettere in coda successivamente fa solo che rabbrividire), bug legati alla mancanza di rilascio delle ricompense e punti di domanda al posto dell’equipaggiamento, proprio come successo in diretta streaming sul nostro canale Twitch.
Questo è il motivo per cui tra l’altro sono dovuto andare un po’ più lungo con i tempi per recensire il titolo, in quanto ho passato quasi l’interezza della settimana scorsa senza giocare in quanto la sera i server purtroppo non collaboravano.
Una cosa però è certa: il team di Helldivers 2 è trasparente e tempestivo negli interventi. Praticamente ogni giorno pubblicano patch per rendere il gioco migliore e contemporaneamente hanno scalato la capacità dei server che ora possono accogliere fino a 700.000 giocatori contemporaneamente. La loro dedizione è da ammirare e mi auguro che continuino in tal senso perché il titolo di per sé ha estremo potenziale per essere supportato nel migliore dei modi.
A livello prestazionale nulla da dire, su PlayStation 5 il titolo si presenta nelle solite due modalità prestazioni e grafica alle quali ho preferito la prima proprio per la natura del gioco in sé. Al netto di un fastidioso bug che ho riscontrato pochi giorni dopo il lancio che rendeva il framerate instabile nel momento in cui si era unito un Helldiver alla mia squadra, il titolo risulta stabile e graficamente appagante.
Helldivers 2 è quello che PlayStation ha sempre voluto ricreare in casa propria ma che fatica a far uscire a causa della naturale inesperienza dei suoi team first party: un ottimo Live Service che ha la capacità di catturare giocatori e di farli rimanere incollati allo schermo per ore e ore.
Tante meccaniche ma accessibili a tutti sono la chiave del successo del titolo di Arrowhead Games Studio, che deve però continuare a supportare il gioco non solo lato contenutistico, ma anche lato tecnico.
È parlando di contenuti che mostro la mia più sincera curiosità: sappiamo che dovranno arrivare i Mech, ma non vedo l’ora di vedere una roadmap concreta che dia un’idea più ampia di tutto quello che verrà, nella speranza che tutto questo successo non sia solo temporaneo e che i giocatori non cadano in burnout abbandonandolo.
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