In attesa dell’uscita del Remake, prevista per il 24 marzo 2023 su PC, Xbox Series X/S e Playstation 5, ripercorriamo la storia di Resident Evil 4, pietra miliare del genere survival horror uscito ormai 17 anni fa e che, all’epoca, rivoluzionò non solo il celebre franchise creato da Shinji Mikami, ma l’intero settore dei videogiochi, influenzando poi in futuro anche titoli del calibro di Gears of War, Dead Space e The Last of Us.
Da Resident Evil 2, in cui era un semplice poliziotto al suo primo giorno di lavoro, fa il suo ritorno Leon Scott Kennedy, ormai divenuto un agente d’élite del governo americano, sottostante agli ordini diretti del Presidente degli Stati Uniti.
La missione di Leon in questo capitolo è all’apparenza molto semplice: trovare e riportare a casa la figlia del Presidente, Ashley Graham, rapita da una misteriosa setta religiosa in Spagna.
Uscendo dai vincoli posti dalla trilogia uscita per PS1, e lasciando da parte elementi che fino a quel momento avevano caratterizzato la serie, il quarto capitolo della saga rappresenta una svolta significativa per la saga di Resident Evil: gli zombie lasciano spazio ai Los Ganados, abitanti del villaggio infetti da un misterioso parassita, che li rende più veloci e pericolosi dei normali zombie.
Viene aumentato il numero di armi trasportabili, viene rivoluzionato il sistema dell’inventario (divenuto una sorta di puzzle, ndr), oltre anche ad un aumento della velocità del personaggio, che in questo capitolo sarà in grado anche di sferrare attacchi corpo a corpo.
Probabilmente, però, il cambiamento più significativo del titolo è la telecamera, non più fissa, ma over-the-shoulder, ossia dietro alle spalle del protagonista, quindi in terza persona, che oggi ormai caratterizza la maggior parte dei titoli third-person shooter odierni.
Resident Evil 4, dal 2005 ad oggi, ha ricevuto una versione diversa per ogni console uscita nel tempo, addirittura per più di dieci piattaforme diverse, ognuna contenente modifiche e migliorie varie, che vi riportiamo di seguito:
Come detto in precedenza, dalla sua uscita Resident Evil 4 ispirò numerosi videogiochi nel corso degli anni, e divenne una vera e propria pietra miliare della serie. Resident Evil 5 e 6 vennero sviluppati sfruttando le solide basi lasciate dal quarto capitolo, ma con diverse “migliorie” (anche se quest’ultime non vennero molto apprezzate dai fan, ndr).
Nel quinto capitolo, il cambiamento più significativo fu l’introduzione del multiplayer, con due giocatori che avevano la possibilità di giocare insieme, in locale o online. In RE 6, la grande differenza fu il dover camminare e sparare allo stesso tempo (cosa che non era possibile fare nei due capitoli precedenti), oltre ad un sistema di corsa che permetteva al personaggio di muoversi più velocemente all’interno della mappa, rendendo il tutto molto più frenetico.
Da qui possiamo comprendere la strada che Capcom decise di far prendere al franchise con l’uscita di Resident Evil 4: se nei primi tre capitoli, a farla da padrone era l’atmosfera prettamente horror, i capitoli successivi presentano un’ impronta molto più votata alla frenesia e all’azione, generando un diffuso malcontento all’interno della fanbase.
In seguito al flop del sesto capitolo, Capcom decide di fare un passo indietro, rappresentato dall’uscita di Resident Evil 7, in cui si riprendeva e migliorava l’atmosfera horror dei primi tre capitoli. La svolta, però, arriva nel 2019, con l’uscita di Resident Evil 2 Remake, che riuscì ad unire sapientemente le caratteristiche action dei capitoli 4, 5 e 6 e l’atmosfera del 7.
Attualmente, per quanto riguarda il Remake in arrivo il 24 marzo del 2023 sappiamo ben poco, possiamo solo basarci su ciò che trapela dal trailer e le notizie che ci sono state fornite dallo State of Play di inizio giugno (vi riportiamo qui l’articolo ufficiale uscito sul sito Capcom).
In un post uscito sul blog Capcom e Playstation, ci viene detto che il gioco è stato sviluppato per fornire un’esperienza survival horror adatta al 2023, senza però perdere l’essenza del gioco originale. L’obiettivo del team di sviluppo è rendere il gioco adatto a qualsiasi pubblico, sia ai fan della serie, sia a chi si sta approcciando per la prima volta alla saga. Questo è possibile reinventando la trama del gioco, modernizzando la grafica e aggiornando i controlli allo standard moderno.
Inoltre, Capcom non è alla ricerca di un rigoroso remake scena per scena di Reisdent Evil 4. Per esempio, mentre il titolo originale iniziava con Leon che arrivava in un villaggio spagnolo in pieno giorno, il remake modifica questa sequenza temporale, facendo iniziare le vicende di notte, rendendo il tutto molto più oscuro e tenebroso, andando a migliorare quella che è sempre stato un punto debole dell’originale: l’atmosfera.
Il post si conclude dicendo che sono previsti anche alcuni cambiamenti alla storia, come dare ai personaggi secondari ruoli più importanti e più tempo sotto i riflettori. Lato gameplay invece non ci viene detto nulla, ma è lecito immaginarcelo molto simile a quello dei precedenti due remake.
Ci auguriamo comunque che Capcom, con questo remake, possa replicare il successo ottenuto con il remake di Resident Evil 2, e regalare ai fan ciò che chiedono a gran voce ormai da anni, dall’uscita del terzo capitolo.
E voi siete d’accordo sul fatto che Resident Evil 4 abbia davvero rivoluzionato, dalla sua uscita ad oggi, il mondo dei videogiochi?
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