Slam Dunk, la recensione: capolavoro senza tempo?

Slam Dunk

7.00
8.7

Sceneggiatura

9.5/10

Disegno

9.5/10

Cura Editoriale

7.0/10

Pros

  • Il gioco del basket non potrebbe esser mostrato meglio
  • Il cast di personaggi è ricco e ben caratterizzato
  • La storia è ben narrata e ricca di momenti emozionanti...

Cons

  • ...ma ci mette qualche volume per entrare davvero nel vivo

Slam Dunk, uno dei manga sportivi più acclamati da critica e pubblico, venne scritto e disegnato da Takehiko Inoue, considerato da molti uno dei mangaka più talentuosi del Giappone, a partire dal 1990.
Se si guarda all’influenza che quest’opera ha avuto su pubblico e sul mercato, è comprensibile il motivo per cui Slam Dunk venga considerato un classico. Tuttavia, come possiamo valutare quest’opera oggi, nel 2021? È ancora fruibile come lo era negli anni novanta, o il tempo è stato cattivo con questo fumetto? 

La trama di Slam Dunk

La storia di Slam Dunk si sviluppa attorno a un protagonista alquanto eccentrico, Hanamichi Sakuragi, un ragazzo del primo anno di superiori che frequenta l’istituto Shohoku.
Decisamente sovrasviluppato in fisico e statura per la sua età, Hanamichi si caratterizza inizialmente per un’avversione per la pallacanestro e per essere al cinquantesimo rifiuto consecutivo con le ragazze. 

Questi due dettagli, apparentemente sconnessi, si rivelano fondamentali in seguito all’incontro con una sua compagna di scuola, Haruko Akagi. Appassionata di pallacanestro e sorella del capitano del club della scuola, si interessa subito ad Hanamichi, per via delle sue caratteristiche fisiche particolarmente adatte al basket. 

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Da quel momento, per cercare di far colpo su Haruko, il protagonista cercherà di entrare nel club di pallacanestro della scuola

Presto però si capirà che questo non è che un pretesto per far partire la vera trama di Slam Dunk e che, andando avanti con la storia, il focus della narrazione cambierà dall’interesse romantico del protagonista all’amore per uno sport molto caro all’autore di quest’opera

L’amore per il basket

L’autore di Slam Dunk ha sempre amato la pallacanestro, giocando sin dalle elementari e seguendo, pure dal lontano Giappone e in un’era nella quale internet non esisteva, tutto ciò che succedeva nell’NBA

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Questo sentimento però, all’inizio degli anni ‘90, non era condiviso da molti suoi connazionali.
Lo sport non era molto popolare e persino globalmente la NBA era appena all’inizio della crescita che l’avrebbe portata all’enorme popolarità che avrebbe raggiunto negli anni successivi. 

Proprio per questo motivo, Inoue scende ad un compromesso quando inizia a pubblicare Slam Dunk: la prima parte della storia ricorda molto più un manga sui teppisti anni ‘90 che uno sulla pallacanestro, con tutto quello che ne consegue.
Inoue però non spreca completamente questi primi volumi e introduce tutti i personaggi chiave della squadra, mettendoci in mezzo anche un po’ di pallacanestro. Tuttavia, non presentando inizialmente partite particolarmente importanti né introducendo la progressione narrativa vera e propria, che diventerà poi quella tipica di uno spokon, potrebbe portare alcuni lettori ad interpretare la cosa come una partenza un po’ lenta

Le cose cambiano quando, per le olimpiadi del 1992, gli USA mettono insieme quella che da molti viene considerata la squadra di pallacanestro migliore di sempre e inizia per davvero l’esplosione di popolarità mondiale del basket, con al centro la sua stella più grande, Michael Jordan.
In quel periodo, Inoue coglie l’opportunità di far partire veramente Slam Dunk, con tutta l’imprevedibile azione delle sue partite. 

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La passione di Inoue per questo sport si riflette poi molto sul suo manga, che presenta moltissimi riferimenti alla pallacanestro americana, a partire dalle casacche delle varie squadre scolastiche, fino allo stile di gioco e all’apparenza di alcuni giocatori.
Ma non è solo citazionismo: l’ardito interesse di Inoue per questo sport si può vedere anche in una minuziosa attenzione al realismo nelle partite, nonché nella riproduzione di schemi e dei movimenti, che sia in partita o in allenamento. 

Se però vi ponete il dubbio che Slam Dunk possa non essere accessibile a chi non conosce il basket, non preoccupatevi: il fatto che Hanamichi sia un novellino e non sappia molto su questo sport all’inizio della storia, esattamente con il pubblico giapponese dell’epoca, viene sfruttato per introdurre gradualmente il lettore alle regole e alle giocate, senza però soverchiarlo con un’eccessiva esposizione in poche pagine o interromperlo nei momenti chiave della storia. 

Quindi quest’opera, sotto il punto di vista sportivo è una in grado di appassionare chiunque, a qualsiasi livello di conoscenza dello sport e della sua storia. 

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La crescita tramite lo sport

Hanamichi all’inizio della storia è una testa calda.
È arrogante, rissoso e impaziente. Quando entra nel club di basket della scuola, lo fa per conquistare una ragazza e si ritrova impreparato ad affrontare le difficoltà iniziali che allenarsi seriamente in uno sport presenta.
Hanamichi si rende subito conto che non è facile, nonostante la sua naturale predisposizione fisica, ed è inizialmente molto frustrato dalla cosa e pensa persino di abbandonare la squadra. 

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Nel tempo speso negli allenamenti, Hanamichi incontra altre persone oltre ad Haruko, che gli danno ulteriori motivazioni per rimanere nella squadra, stringendo amicizie e iniziando rivalità con altri giocatori, fino a sviluppare gradualmente un amore per lo sport che lo porterà a voler restare anche aldilà della sua cotta. 

I personaggi e i loro rapporti si dimostrano caratterizzati nel dettaglio e sfaccettati, dipingendo un cast variopinto e dinamico che aiuta il lettore ad immergersi nell’atmosfera di una squadra sportiva, con tutti i suoi alti e bassi. 

Gli antagonisti non sono da meno: le squadre che la Shohoku andrà ad affrontare sono ricche di personaggi carismatici, ai quali viene dato sempre il giusto spazio per definire il loro carattere e le loro motivazioni, caricando così le partite di un’intensità che altrimenti sarebbe stata difficile da replicare.

Il livello di scrittura di personaggi e il modo in cui le loro vicende si intrecciano con le partite, rendono quindi l’opera immensamente godibile per chiunque, e sono uno dei punti di forza della narrazione e che aiutano a distinguere Slam Dunk da qualsiasi altro spokon che ne segua la stessa struttura. 

Il tratto di un artista

Non è un segreto che Takehiko Inoue sia un artista incredibile e che spesso riempia le tavole dei suoi manga di dettagli, dando vita a scene mozzafiato.
Slam Dunk, in questo, non è da meno: dai personaggi, ai movimenti, al dinamismo delle azioni, tutto è reso con estrema cura e favorisce ancora di più l’immedesimazione del lettore nelle partite e nelle vite dei personaggi. 

Il character design inoltre è flessibile e si adatta sia a scene di gioco, serie e realistiche, che alle scene comiche, di cui la storia è ricca, senza stonare o far uscire il lettore dall’immedesimazione per via del distacco tra le due cose. 

E se non fosse abbastanza per convincere della qualità artistica dell’opera, è degno di nota come, nel corso della storia, i disegni di Inoue migliorino, toccando il loro picco dalla seconda metà della storia in poi. 

Slam Dunk è al momento reperibile in un’edizione tutto sommato buona, lunga 20 volumi e edita da Planet Manga, con prezzo di copertina di 7 euro a volume (conveniente se si considera che sono 304 pagine per volume).
Questa segue una pubblicazione avvenuta in Giappone, che presenta un nuovo accorpamento dei capitoli rispetto a quello originale, che era di 31 volumi, e copertine ridisegnate dall’autore per l’occasione

È degno di nota citare che l’edizione italiana rinnova e migliora le traduzioni, tuttavia non a tutti sarà facile ignorare una carta un po’ troppo trasparente e un formato di 11×17.5, forse troppo piccolo per apprezzare al meglio i meravigliosi disegni dell’autore. 

Conclusioni

Anche a distanza di 15 anni dalla sua conclusione, Slam Dunk resta uno degli spokon più godibili in circolazione, dimostrandosi, nonostante l’età, al passo coi tempi.

I suoi punti di forza sono sicuramente il realismo e l’immedesimazione, oltre ovviamente all’incredibile cura nei disegni del maestro Inoue.

Seppure ci metta un po’ ad arrivare a rispecchiare la struttura classica di uno spokon e ingranare sul lato sportivo, l’incredibile cast di personaggi, su tutti il carismatico protagonista, riesce a intrattenere il lettore sin dal primo momento, rendendo quasi difficile affermare che la partenza sia lenta, per quanto atipica. 

Per questi motivi, consigliamo la lettura di Slam Dunk a chiunque abbia voglia di godersi una storia di sport, di crescita e di duro lavoro.

Sei interessato a scoprire altri classici? Prova a leggere i nostri articoli sulla storia dei manga, non te ne pentirai!

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JJ

Consumo animazione e fumetti giapponesi sin dalla nascita. Son cresciuto con qualsiasi anime passasse in TV, e quando ho ottenuto accesso a internet mi sono trasformato in un weeb completo. Aspirante content creator, in fissa con un sacco di VTuber, occasionale nintendaro e altre buzzword.

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