Nonostante i videogiocatori abbiano sempre avuto il vizio di cercare continuamente nuove esperienze che possano soddisfare la propria voglia di novità, è innegabile che abbiano al contempo bisogno di giocare qualcosa di più quotidiano e continuo, che possa rientrare a far parte della propria routine videoludica: seppur abbia raggiunto negli anni punti alti molto alti e bassi molto bassi, la saga di Destiny è riuscita penetrare pian piano nelle abitudini giornaliere di moltissimi videogiocatori, noi compresi.
Dopo aver inaugurato il quarto anno di gioco con Oltre la Luce e la relativa Stagione della Caccia, eccoci ancora una volta a parlare dell’opera di Bungie e la nuova Stagione degli Eletti, che ha caratterizzato e portato avanti l’ultimo trimestre di gioco: cerchiamo di capire com’è andata questa volta!
Dopo aver sconfitto il possente Alto Celebrante di Xivu Arath, rallentando l’espansione del dominio dell’alveare sulla Riva Contorta e la Città Sognante, una nuova potenziale minaccia è giunta nel sistema solare: si tratta della principessa guerriera Caiatl, la figlia di Calus giunta al comando del nuovo Impero Cabal.
Nell’arco delle varie stagioni di gioco, i guardiani hanno avuto modo di neutralizzare pressoché qualsiasi piano di guerra messo in atto dai Cabal: dopo aver sconfitto Ghaul e mandato in fumo la loro operazione per cambiare le sorti della Guerra Rossa tramite la Meridiana, essi provarono a far schiantare l’Onnipotente sull’Ultima Città come atto di disperazione assoluto, ma ancora una volta, con l’aiuto di Rasputin, riuscimmo a rendere vana anche questa mossa suicida.
Tutti questi fallimenti però, portarono i Cabal ad imparare la lezione, infatti Caiatl ed il suo popolo giunsero da noi per la prima volta con intenzioni pacifiche: lei stessa prese la decisione di convocare il comandante Zavala ed Osiride al tavolo delle trattative, offrendo temporaneamente ai guardiani e all’umanità la sospensione di ogni ostilità al fine di instaurare un’alleanza tra i propri popoli ed unire le forze per sconfiggere il vero nemico comune della galassia, Savathun.
Nonostante Zavala ed Osiride fossero in buona fede nell’ascoltare la richiesta di Caiatl, qualcosa andò storto: infatti, l’imperatrice Cabal sviò l’alleanza di tipo paritario in favore di una vera e propria sottomissione, ordinando al comandante dell’Avanguardia di inginocchiarsi dinanzi a lei.
Come era lecito aspettarsi, i due rifiutarono, rinnegando le logiche guerrafondaie e l’indole bellicosa della specie Cabal.
Ma proprio mentre l’atmosfera iniziò a scaldarsi, venne fuori il carattere forte ed autoritario di Caiatl: essendo particolarmente legata al passato ed alle antiche tradizioni della sua specie (completamente basate sul concetto di onore, gloria e rispetto per il nemico), ordinò ai suoi uomini di abbassare le armi, e lasciò andare i due promettendogli che avrebbero risolto la situazione passando per vie traverse.
Da un punto di vista puramente organizzativo invece, essendo giunta da terre lontane, Caiatl organizzò al contempo il Rito della Prova, una sfida di combattimento lanciata a tutti i Cabal al fine di trovare i guerrieri più coraggiosi e degni che avrebbero composto il suo consiglio di guerra, rispettando le usanze storiche dei Cabal.
Date le circostanze di tensione tra umani e Cabal, il comandante Zavala, Osiride, Lord Saladin, il Corvo e Amanda Holiday decisero di assegnare a noi guardiani una serie di operazioni congiunte volte proprio all’eliminazione di questi potenziali campioni Cabal: su queste si basa Campi di Battaglia, l’attività stagionale da tre giocatori.
Durante la classica missione introduttiva ci è stato fornito il Martello delle Prove, il solito equipaggiamento speciale riferito alla Stagione degli Eletti: completando le varie attività di gioco otterremo una sorta di valuta chiamata oro Cabal grazie al quale potremo applicare ad esso modifiche per l’ottenimento delle ricompense.
Una volta preparato, potremmo accedere alla modalità sopracitata: similarmente a come avviene per gli assalti, partendo da aree aperte, dovremo farci strada in modo piuttosto lineare tra le numerose file Cabal stanziate tra le varie destinazioni, fino a raggiungere ed affrontare faccia a faccia il contendente Cabal in questione.
Nonostante tra i vari campi di battaglia vi sia qualche variazione di meccanica, tale modalità ci vedrà principalmente affrontare una quantità veramente notevole di unità Cabal, con veri e propri eserciti che ci assaliranno da tutti i lati (tra navi da trasporto, pod che cadono dal cielo ed altro). Per quanto tali scontri siano spettacolari ed adrenalinici, è impossibile non notare una certa ripetitività a lungo termine, data la loro scarsa varietà, che Bungie ha provato ad offrire distribuendo il rilascio di queste modalità nell’arco di qualche settimana, e facendole ruotare periodicamente con qualche modifica e piccoli cambiamenti quasi irrilevanti.
Una volta completata una di queste modalità, potremo “caricare” il Martello aprendo una cassa. Tramite le cariche potremmo inoltre in un secondo momento acquistare specifici engrammi ombrosi (tornati direttamente dalla Stagione degli Arrivi) presso il decodificare per ottenere armi ed armature delle varie stagioni con perk e specialità definite. Vi è anche in questo caso il solito sistema a taglie, grazie al quale potremo ottenere bonus di vario tipo per il martello, le sue cariche e gli engrammi ombrosi stessi.
Quindi, tale ciclo di attività non è particolarmente dissimile da quello delle altre stagioni, se non fosse per un grande ed importante cambiamento narrativo: per la prima volta nella storia di Destiny infatti, questa serie di imprese settimanali porterà avanti in modo estremamente attivo l’effettiva trama della Stagione degli Eletti.
Una volta completate le varie fasi dell’impresa settimanale, dovremmo recarci al tavolo dell’H.E.L.M. (nuova zona della Torre), per fare il punto della situazione con i vari personaggi sullo stato delle operazioni: quindi, nell’arco delle settimane, abbiamo avuto modo di assistere e partecipare a effettive evoluzioni delle vicende, tra cambi di piani, valutazioni sul da farsi, contrasti di opinioni, e veri e propri avvenimenti presentati come colpi di scena, come il tentato omicidio di Zavala da parte di alcuni psionici e lo svelamento della vera identità del Corvo.
Tutto ciò ha portato i personaggi a confrontarsi politicamente e civilmente con Caiatl svariate volte, allentando e stringendo continuamente la tensione tra i popoli, cercando di smuovere e gestire il piede di guerra da entrambi i lati, e svelando al contempo alcuni dettagli narrativi secondari di natura loristica, come il background di Caiatl, del passato dei Cabal e di Torobatl (loro capitale), e approfondimenti sullo stato organizzativo attuale dell’Avanguardia e sul carattere dietro alcune delle personalità che ne fanno parte.
Laddove in passato l’impostazione narrativa delle stagioni non prevedeva altro che il semplice svisceramento e rivelazione di concetti ed eventi passati relativi al tema in questione (che giungevano poi ad un punto conclusivo), la forma così attiva di prosecuzione della trama ci ha costantemente fatto venire voglia di attendere il reset settimanale successivo, per vedere come Bungie avrebbe direzionato gli eventi.
Persino Terreni di Prova, il nuovo assalto introdotto con la Stagione degli Eletti è riuscito, forse per la prima volta in assoluto nella storia di Destiny, ad essere perfettamente contestualizzato con la narrazione, venendo rilasciato verso metà stagione come vera e propria missione risolutiva e punto cardine degli eventi, elevando quindi la sua importanza in termini contestuali, e non come semplice presentazione ad un elemento in più da aggiungere alle playlist dell’Avanguardia.
A tal proposito, notifichiamo il graditissimo ritorno degli altri due assalti del Cosmodromo, direttamente dal primo Destiny: la Tana dei Diavoli e la DA.GA. caduta.
A completare questo quadro narrativo diverso dal solito, ci ha pensato Presagio, una missione di salvataggio assegnataci dall’Avanguardia presso una misteriosa nave Cabal rimasta alla deriva in uno spazio ignoto vicino ad un’anomalia, dopo aver ricevuto un curioso segnale di soccorso da un guardiano scomparso.
Dopo essere atterrati sulla Glicone (questo il nome della nave, ndr.), dovremo localizzare e raggiungere il punto di provenienza di questo segnale, attraversandola in lungo ed in largo superando sequenze platform ed enigmi ambientali, sbloccando passaggi e porte tramite l’attivazione di meccanismi e dispositivi ed affrontando fasi di combattimento con gruppi di infami in varie quantità (con tanto di boss fight finale). Tutto ciò prende luogo in ambienti dalla classica architettura Cabal, similare a quella vista sul Leviatano, infestata però da una ignota forma di vegetazione, che si è espansa lungo la nave tramite grosse piante, radici e funghi.
Durante la missione, scopriremo il triste destino del guardiano scomparso, ed otterremo una delle armi esotiche della Stagione degli Eletti, il Racconto dell’Uomo Morto: inoltre, essendo anch’essa un’impresa di punta, verremo mandati sulla Glicone di settimana in settimana per continuare le perlustrazioni, analizzando elementi dello scenario sempre diversi, che approfondiranno altri elementi narrativi estremamente interessanti e misteriosi legati ai Cabal, come quelli relativi a Calus e alla scomparsa del Leviatano, tramite spunti di dialogo che alcuni personaggi avranno con Caiatl stessa.
Inoltre, sempre in base alla settimana, potremo sbloccare qualche porta segreta che ci ricompenserà con una cassa di loot.
Il risultato è una missione meravigliosa, caratterizzata da una serie di elementi piuttosto unici, come un’atmosfera cupa e misteriosa in ambienti, corridoi e aree degne di leggendarie opere dell’horror spaziale quali Alien e Dead Space, tra rumori inquietanti, sequenze al buio in strettoie e condotti, ed un level design chiaro e pulito che, una volta compreso e studiato, ci permetterà di completare la missione in veramente poco tempo.
L’unico appunto da fare sulla missione riguarda la tipologia di minacce da affrontare: per quanto la presenza degli infami sulla nave sia contestualizzata, avremmo gradito infinitamente un qualche nemico speciale (anche solo il boss finale) che potesse realmente rendere giustizia a scenari e situazioni così unici, immersivi e diversi dal solito.
Parlando di attività specificatamente riferite al tema della Stagione degli Eletti, ci fermiamo qua: nonostante tale sequenza di imprese e missioni settimanali abbia avuto un suo gran perché, ci siamo nuovamente ritrovati nelle ultime settimane di gioco con veramente poco da fare, il che ci ha portato a continuare a giocare più per completismo secondario che per effettiva pienezza contenutistica.
Come se fosse consapevole di ciò, Bungie ha introdotto un sistema che prevedeva pagine di trionfi specifici per ogni singola settimana della Stagione degli Eletti, che avrebbero offerto ricompense di vario tipo, come la valuta stagionale, polvere luminosa o semplici punti esperienza: seppur tutto ciò ci abbia quantomeno direzionato verso qualche ora di gioco in più, non biasimiamo in alcun modo tutti coloro che non hanno trovato interesse in queste cose, abbandonando temporaneamente il gioco.
Ad uscire invece completamente fuori dal tema ci ha pensato ancora una volta la cara e buona Eva Levante: in questo caso, è stata incaricata di organizzare i Giochi dei Guardiani, un’amichevole gara che ha visto i membri delle varie classi sfidarsi a mo di competizione olimpionica.
Dopo aver acquisito l’oggetto di classe, l’obiettivo dei Guardiani sarà quello di depositare presso l’altare delle classi il maggior numero di medaglie possibili, ottenibili completando una moltitudine di attività, taglie ed assegnazioni di vario tipo da acquistare con gli Allori (valuta dell’evento ottenibile semplicemente giocando con membri della stessa classe): in base alla difficoltà delle attività svolte ed alle playlist scelte, otterremo medaglie dal valore differente (bronzo, argento, oro e platino), il quale accumulo andrà a definire di giorno in giorno e di settimana in settimana l‘andamento della classifica.
Da notificare la gradita aggiunta di una playlist dell’Avanguardia specifica per l’evento, che permette ai giocatori di partecipare tramite matchmaking ad assalti con membri della propria classe, per massimizzare quindi il numero di Allori da ottenere.
Essendoci per forza di cose una differenza nella quantità di membri delle varie classi, Bungie ha ovviato al problema tramite un interessante sistema di bonus e modificatori, relativi sia al gameplay che all’ottenimento delle medaglie: tali vantaggi saranno applicati alle classi in modo inversamente proporzionale all’ordine della classifica settimanale (i primi arrivati otterranno un bonus piccolo, i secondi medio ed i terzi grande), per mantenere sempre alta la competizione ed evitare che una classe prenda sin da subito troppo distacco dalle altre.
Il tutto è ovviamente volto anche all’ottenimento di cosmetici relativi all’evento come emblemi, astore, nave, spettri, decori, e la mitragliatrice esotica Erede Legittimo, questa volta con tanto di catalizzatore.
A tal proposito, non possiamo fare altro che ribadire le impressioni avute nella scorsa stagione con l’evento dell’Aurora: nonostante a questi eventi vengano pian piano applicati piccoli miglioramenti qua e là, riescano tutto sommato a distrarre i giocatori dalle imprese principali (grazie ad un clima di festa piacevole) e ad offrire qualche ora di gioco in più, anche in questo caso risulta ovvio il fatto che la loro importanza sia terziaria e che non possono nemmeno lontanamente avvicinarsi ad essere interessanti od intrattenenti quanto i principali, continuando a risultare come un semplice pretesto per allungare la stagione.
La Stagione degli Eletti ha portato con sé un importante cambiamento: il suo nuovo sistema di narrazione ed evoluzione attiva della trama ci ha fatto sentire più che mai partecipi degli eventi e reali artefici del nostro destino, mentre gli altri approfondimenti sul background loristico continuano ad arricchire di personalità un universo di gioco già di alto livello.
Dai punti di vista più ludici e meccanici, nonostante abbia una sua coerenza in termini di contestualizzazione, il ciclo di attività proposto da Bungie non riesce a brillare particolarmente nemmeno questa volta, né per quantità e né per varietà dei suoi contenuti, fatta eccezione per Presagio, che invece risulta una essere una missione bellissima sotto quasi tutti gli aspetti.
In definitiva, speriamo con tutto il cuore che Bungie possa adottare questo genere di dinamiche narrative per tutte le altre stagioni, e che riesca, con qualche sforzo in più, a migliorare l’offerta contenutistica, sviluppando più in profondità le sue attività ed imprese.
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