Ben ritrovati nell’approfondimento dedicato al Professor Layton, figlio della collaborazione tra Level-5 ed il maestro d’enigmi Akira Tago, il cui ritorno è previsto per il 2025 su Nintendo Switch con Il Professor Layton e il Nuovo Mondo a Vapore!
Questa seconda parte si apre con delle buone notizie: martedì 24 Settembre è stato presentato uno stream Level-5 Vision in cui abbiamo avuto novità sia riguardanti titoli già annunciati, tra cui lo stesso Professor Layton, sia progetti inediti. Nonostante non sia stata ancora rivelata una precisa data di uscita, i fan del professore gentiluomo hanno potuto godere di un lungo trailer che analizzeremo in una sezione dedicata. Una demo de Il Professor Layton e il Nuovo Mondo a Vapore è stata giocabile al Tokyo Game Show 2024, dimostrando che il gioco si trova ad un buon punto di sviluppo.
Intanto, dove eravamo rimasti? Nella prima parte, che vi invito a recuperare poiché riprenderemo molte questioni già affrontate in precedenza, avevo trattato della nascita della serie, del suo gameplay e dei motivi dietro la sua fama sia presso la critica che il pubblico: il carisma dei protagonisti, la delicatezza e sensibilità nell’affrontare temi complessi e il suo stile eccentrico inconfondibile.
Avendo concluso la prima parte con l’analisi della Trilogia Originale, è arrivato il momento di affrontare la Trilogia Prequel, che avevamo visto essere composta dai titoli Il Professor Layton e il Richiamo dello Spettro (2009), Il Professor Layton e la Maschera dei Miracoli (2011) e Il Professor Layton e l’Eredità degli Aslant (2013).
Attenzione: l’approfondimento che state per leggere non presenta grandi spoilers di trama, ma ne è sconsigliata la lettura per chi voglia recuperare la serie conoscendone meno dettagli possibili!
Il successo de Il Futuro Perduto, dovuto al nuovo tipo di narrazione, cambia la direzione di Level-5: infatti, i piani originali erano di concludere la serie di Layton con il terzo titolo, ma la reazione del pubblico, che si mostra ormai affezionato alla figura del professore dopo averlo visto sotto nuova luce, convince i produttori a continuare la saga. Così nasce la Trilogia Prequel, che promette di esplorare ulteriormente il passato del professore.
Al contrario della prima trilogia, in cui tutti i titoli presentavano delle storie indipendenti l’una dall’altra, la seconda segue un filone unico. Ogni gioco ha comunque una sua ambientazione ed il suo mistero da svelare originali, ma queste sono solo parti di una trama più ampia, e per questo motivo anche le azioni dell’antagonista principale saranno chiare solo in L’Eredità degli Aslant.
La trama pone come centrale la figura dell’antica civiltà Aslant, che aveva ottenuto picchi di sviluppo scientifico inconcepibili dall’umanità; gli Aslant sono misteriosamente scomparsi e, insieme ad essi, la loro grande fortuna, che hanno protetto nascondendola in tre luoghi definiti leggendari. Uno dei tre luoghi, la città di Ambrosia, viene scoperta dai nostri protagonisti nel film animato Il Professor Layton e l’Eterna Diva, di cui si consiglia la visione. Gli altri due, il Giardino della Guarigione e il Sotterraneo di Akubadain, vengono cercati rispettivamente in Il Richiamo dello Spettro e La Maschera dei Miracoli, mentre in L’Eredità degli Aslant ci sarà la risoluzione finale del mistero della civiltà.
Al contrario dell’analisi della Trilogia Originale, ora procederemo raccontando in breve le trame dei singoli giochi per poi capire cosa hanno in comune e perché hanno segnato un’era di declino della serie Layton.
Il primo gioco della Trilogia Prequel racconta l’origine del rapporto tra Layton e Luke e come quest’ultimo diventa il suo apprendista. Layton, appena divenuto professore di archeologia a Londra, viene invitato nella città di Misthallery insieme alla sua assistente Emmy – nuovo personaggio del cast principale – dal suo amico Clark Triton per risolvere il mistero dello “spettro”, una mostruosa figura che di notte, al suono di un flauto, si risveglia per distruggere parti della città.
Fino ad ora, la popolazione è sempre riuscita ad evacuare in anticipo grazie alle previsioni da parte di un “oracolo” sulle zone che, ogni volta, saranno soggette agli attacchi dello spettro: l’oracolo si rivela essere proprio Luke, che sta raccogliendo indizi per difendere la sua amica Arianna, accusata dalla città di stregoneria. Nel frattempo, numerosi esploratori stanno cercando, proprio sul suolo di Misthallery, il Giardino della Guarigione risalente all’epoca Aslant. Ci ritroviamo alle prese con un Layton ancora inesperto, ed è proprio con le sue scoperte nel Richiamo dello Spettro che diventerà un personaggio celebre nell’universo di gioco.
Il primo titolo per Nintendo 3DS è ambientato a Monted’or, una ricca oasi nel deserto chiamata “città dei miracoli” poiché famosa per i suoi giochi circensi. Durante una festa notturna nella piazza principale della città, compare un uomo col viso coperto che si presenta come il “Gentiluomo Mascherato”, colui che distruggerà Monted’or grazie al potere della Maschera del Caos. Come dimostrazione delle capacità della maschera, tramuta delle persone in statue di pietra, promettendo di esibirsi ancora con numerosi miracoli.
Layton, Luke ed Emmy incontrano una vecchia conoscenza del professore, Angela Ledore, moglie dell’uomo più influente di Monted’or, Erik. Angela chiede ai protagonisti di aiutarla a recuperare la Maschera del Caos, reliquia appartenente agli Aslant ottenuta dal defunto Randall, miglior amico di Layton quando entrambi frequentavano le scuole superiori del paese di Stansbury; chiede, inoltre, di smascherare colui che si cela dietro l’identità del Gentiluomo Mascherato.
Al contrario dei giochi precedenti, La Maschera dei Miracoli ha una diversa struttura di gioco: i capitoli ambientati nella presente Monted’or, dove seguiremo i protagonisti nelle loro indagini per svelare il mistero dei “miracoli” eseguiti dal Gentiluomo Mascherato, si alternano ai ricordi del passato. Questi capitoli ci riportano ai tempi delle superiori di Layton e Randall, spiegando gli avvenimenti dietro la morte di quest’ultimo e portandoci a comprendere com’è nato l’interesse di Layton nell’archeologia.
Una piccola chicca del titolo è una parte del gioco dove controlleremo Layton e Randall all’interno di rovine sotterranee: al posto dei classici enigmi, in questa sezione 3D con vista dall’alto dovremo risolvere dei puzzle tramite, ad esempio, lo spostamento di massi per liberare la strada o per attivare interruttori – ciò ricorda molto i puzzle delle grotte dei primi videogiochi Pokémon, dove bisognava rompere o spostare massi tramite le mosse Forza o Spaccaroccia. Questa sezione ha diviso il pubblico, tra chi l’ha trovata poco necessaria e fuori luogo per la natura del titolo e chi, invece, l’ha ritenuta come un buon modo per rendere meno ripetitivo il gameplay.
I protagonisti vengono contattati da un famoso archeologo, Desmond Sycamore, a causa del ritrovamento di una “mummia vivente”: in una grotta nei pressi della città innevata di Froenberg, i quattro scoprono una donna dormiente intrappolata nel ghiaccio. Quest’ultima viene rapita da agenti di un’associazione criminale chiamata “Targent”, il cui scopo è quello di impadronirsi della fortuna degli Aslant.
Dopo averla salvata, la donna si presenta come Aurora, messaggera della civiltà Aslant: il suo ruolo è proprio quello di guidare i meritevoli alla scoperta dell’eredità del suo popolo. In una continua lotta contro la Targent, i nostri protagonisti accompagnati dal professor Sycamore dovranno raccogliere cinque “uova” Aslant, chiavi sparse per il mondo da portare ad un santuario per svelare il mistero sulla loro leggendaria fortuna. Nel corso del gioco, esploreremo quindi delle mini-mappe in cui risolveremo dei piccoli misteri indipendenti, distaccati dalla trama principale.
Con quest’ultimo titolo della Trilogia Prequel, scopriremo finalmente i tanto attesi segreti di una civiltà dimenticata e le cause della sua scomparsa, ma non solo: perché la sua eredità è così tanto inseguita? Cos’altro nasconde il passato del professor Layton, e perché è connesso agli Aslant? Tutte queste domande avranno una loro risposta nel finale del gioco.
Vi starete probabilmente chiedendo perché i titoli della Trilogia Prequel sono stati trattati in maniera molto più riassuntiva rispetto ai primi della saga, e perché non ho parlato dei temi di cui ognuno di questi giochi vuole farsi portatore. La risposta è, purtroppo, deludente: Il Richiamo dello Spettro, La Maschera dei Miracoli e L’Eredità degli Aslant parlano, ancora una volta, dell’amicizia e della collaborazione, della morte e del superamento del lutto, della lotta contro il pregiudizio e l’accettazione del diverso e, soprattutto, delle conseguenze della hybris.
Il fatto che questi temi, chiaramente apprezzati dagli sviluppatori, siano stati ripetuti non vuol dire che vengano trattati con poca attenzione, anzi: specialmente ne Il Richiamo dello Spettro la trama è sicuramente ben approfondita ed i personaggi hanno uno sviluppo psicologico molto toccante. Tuttavia, dopo ben sei titoli, le storie iniziano a soffrire un po’ di ripetitività, ed essendo il fulcro della saga la risoluzione di un mistero ciò non aiuta: diventa più facile scoprire l’identità dell’antagonista e le sue motivazioni per compiere tali gesti, ed i plot twist, caratteristica fondamentale di ogni Layton proprio per il loro essere sorprendenti, diventano prevedibili.
La natura stessa dei plot twist presenta, nella Trilogia Prequel, un ulteriore problema. Hershel Layton è famoso per il detto “ogni enigma ha la sua soluzione”, logica su cui si basano tutte le sue storie: non importa quanto sovrannaturale qualcosa possa sembrare, il professore riuscirà sempre a trovare una spiegazione realistica al problema. Negli ultimi giochi, questa caratteristica sembra spezzarsi: gli avvenimenti diventano sempre più ambiziosi e forse sono sfuggiti al controllo degli scrittori, arrivando a cercare soluzioni sempre meno logiche ma magiche, andando contro alle regole di world-building tanto care ai giocatori.
Non meno problematico è il trattamento dello stesso personaggio di Layton. Volendo replicare il successo de Il Futuro Perduto, si è cercato in ogni titolo Prequel di mettere ancora una volta sotto i riflettori il passato del professore. Non sarebbe stato un difetto se l’attenzione su Layton si fosse suddivisa tra i vari personaggi del cast principale, soprattutto considerando l’introduzione di Emmy, approfondita brevemente ne Il Richiamo dello Spettro e solo alla fine de L’Eredità degli Aslant – ma il passato del professore risulta sovraccaricato, come se si fosse cercato di inserire più dettagli possibili al fine di sorprendere il giocatore.
Se Il Richiamo dello Spettro si mostra un gioco dallo stile classico, poiché appartenente all’epoca DS, e quindi condivide l’iconica grafica con i titoli della Trilogia Originale, la stessa cosa non può essere detta per gli ultimi due. Vi è un passaggio al 3D molto goffo, dove gli sprites disegnati a mano vengono sostituiti da modelli non apprezzati dal pubblico – fortunatamente, la stessa critica non può essere fatta agli sfondi di gioco, curati al minimo dettaglio. Anche la colonna sonora resta di alta qualità.
Vi è da fare, in questo periodo di “declino” della serie, una parentesi positiva: nel 2012 in Giappone esce il crossover Il Professor Layton VS Phoenix Wright: Ace Attorney. Il titolo, collaborazione tra Level-5 e Capcom, è ambientato nella città medievale di Labirintia durante il periodo della caccia alle streghe, dove si alternano la risoluzione di enigmi e l’investigazione ai processi in tribunale tipici della serie Ace Attorney. Il crossover non è stato ben ricevuto dal pubblico e dalla critica, che hanno ritenuto il gioco sbilanciato a favore di Layton – parere su cui non sono pienamente d’accordo, ma sulle cui motivazioni evito di dilungarmi, in quanto rischierebbe di nascerne un articolo a parte.
Il titolo ha lasciato però un’eredità importante: Capcom passerà la serie di Ace Attorney al 3D grazie alla sperimentazione avvenuta sul crossover, perfezionandone i modelli. Inoltre, la meccanica introdotta nei tribunali di Layton VS Phoenix Wright che riguarda l’ascolto di più testimoni allo stesso momento verrà riproposta nella serie spin-off The Great Ace Attorney: questa serie riprenderà anche l’idea di un’ambientazione non moderna.
La serie Layton, dopo L’Eredità degli Aslant, si prende una pausa: ne sentiremo parlare nuovamente a Luglio 2016, con l’annuncio di Layton’s Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari, titolo che si presenta come un vero e proprio rilancio della serie.
Level-5 aveva intenzione di proporre una storia più semplice rispetto alla trama complessa dell’ultimo gioco, ritornando un po’ alle origini della serie; tuttavia, non sembrava loro adeguato far ritornare il professore come protagonista, poiché fargli risolvere piccoli misteri dopo aver portato alla luce una scoperta epocale come quella della civiltà Aslant risultava anti-climatico. Decidono quindi di creare un nuovo cast di personaggi la cui protagonista è Katrielle Layton, la figlia adottiva del professore.
L’obiettivo di Katrielle è ritrovare suo padre, misteriosamente scomparso; nel frattempo, avendo ereditato la passione di Layton per gli enigmi e l’investigazione, decide di aprire una propria agenzia per aiutare i cittadini di Londra a risolvere dei casi. La struttura del gioco cambia radicalmente: da una grande storia divisa in capitoli si passa a episodi indipendenti e di breve durata.
Mi duole dirlo, ma Layton’s Mystery Journey è stato un esperimento fallito. La struttura episodica non è stata apprezzata, proprio perché mancante della profondità di fondo che ha sempre caratterizzato la serie; il titolo è inoltre inconcludente, poiché lascia il giocatore con tantissime domande che non troveranno una risposta al termine della storia. Il personaggio di Katrielle ha diviso molto il pubblico a causa della sua personalità radicalmente diversa dal professore e per la mancanza di una sua evoluzione nel corso del gameplay.
Un ultimo aspetto che non ha favorito il successo del titolo è stata proprio la componente degli enigmi. Akira Tago venne a mancare all’età di 90 anni il 6 marzo 2016, per cui il suo ruolo passò a Kuniaki Iwanami, anch’egli scrittore di libri su enigmi. I suoi puzzles, tuttavia, vennero ritenuti troppo semplici e poco innovativi.
Dopo la delusione ricevuta da Layton’s Mystery Journey, la serie diventa inattiva; tra account social silenziosi e preoccupanti notizie di una situazione economica instabile di Level-5 (tra cui, ad esempio, la chiusura delle sedi in Nord America nell’Ottobre 2020), gli appassionati della serie perdono le speranze per quanto riguarda l’arrivo di un nuovo titolo.
Ad oltre dieci anni dall’ultima comparsa del professore, arriva finalmente la notizia che tutti aspettavamo: durante il Nintendo Direct dell’8 febbraio 2023, un brevissimo teaser annuncia il ritorno di Hershel Layton e del suo assistente Luke Triton con Il Professor Layton e il Nuovo Mondo a Vapore. Inizialmente previsto per il 2024, il titolo viene slittato al 2025 durante l’evento Level-5 Vision del 9 marzo 2023.
Cosa sappiamo di questo titolo? È ambientato nella città di Steam Bison, negli Stati Uniti, un anno dopo gli eventi de Il Futuro Perduto: Luke, conosciuto dai cittadini come “Detective” grazie alla sua capacità di risolvere casi, invia una lettera a Layton per richiedere il suo aiuto.
Dal nuovo trailer del 24 Settembre 2024 scopriamo che a minacciare lo sviluppo industriale della città è un’entità fantasma dal nome di Gunman King Joe, che avverte i protagonisti di non inseguire il progresso e la costruzione di un “Nuovo Mondo”; sembra quindi che il mistero da svelare risieda nell’identità dell’antagonista e nei motivi per cui combatte contro il progresso, qualcosa che mi fa credere che la città di Steam Bison nasconda un segreto più grande.
La grafica de Il Nuovo Mondo a Vapore, a prima vista, stupisce positivamente: gli ambienti ed i modelli, seppur completamente 3D, non rinunciano allo stile ed alle palette di colori tipici dei primi Professor Layton, e la mappa di gioco disegnata a mano presenta uno stile a matita, quasi come se si stesse guardando uno sketch. La città rispetta il gusto caotico che caratterizzava Saint-Mystére, Misthallery o la Londra del Futuro, con edifici ingombranti dalle forme fantasiose e stradine nascoste.
Sembra inoltre di essere davanti al titolo Layton con più enigmi di sempre: prodotti questa volta dal gruppo Quizknock, la struttura grafica degli enigmi è stata totalmente rivisitata per adattarsi allo schermo della Switch. Restano alcuni dubbi su come certe tipologie di enigmi possano funzionare in modo fluido senza uno stilo, ma per avere una risposta bisognerà aspettare il rilascio.
Considerando le novità introdotte nel trailer, cosa dobbiamo aspettarci? Ciò che volevo per Il Nuovo Mondo a Vapore era una storia di Layton classica, incentrata sull’ambientazione inedita e sulla propria popolazione e lasciandosi alle spalle le mini-mappe in favore di grandi città esplorabili; questa speranza è stata rassicurata dall’immenso spazio dato alla presentazione di Steam Bison. Mentirei, però, nel dire di non avere preoccupazioni legate alla trama: la critica al progresso è stata già abbondantemente affrontata, in modo superlativo, ne Il Professor Layton e il Futuro Perduto, e considerando che il nuovo titolo ne sarebbe sequel diretto, non sarebbe gradevole una ripetizione delle sue tematiche.
Infine, vorrei si ponesse l’attenzione sulla figura di Luke e sull’evoluzione del suo personaggio nell’anno che abbiamo vissuto in sua assenza. Luke, del resto, è personificazione del giocatore, una volta bambino ed ora cresciuto e che si ritrova, per la prima volta, in compagnia del professore dopo tanti anni. Spero che questo titolo sia, quindi, celebrazione di un rapporto che va oltre i confini del tempo, proprio come il professore spiegava al suo apprendista quando si sono divisi.
Si conclude così il nostro lungo viaggio attraverso la storia del nostro amato archeologo! Il Professor Layton ha per me un valore molto importante, poiché una di quelle serie con cui sono cresciuta: mi sono appassionata a tanti videogiochi nella vita, ma Layton è uno di quelli che è sempre rimasto al mio fianco, con il suo world-building misterioso e affascinante, la sua colonna sonora malinconica ed il suo stile inconfondibile – spero di aver ispirato qualcuno a voler recuperare la serie, e di aver offerto un buon “ripasso” a chi, come me, attende il ritorno del professore!
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