Sul web le cose accadono e spesso si intrecciano tra di loro in modo complesso. Una nuova moda, per esempio, sembra imperversare sulle lande virtuali dell’internet. Si tratta della più o meno radicata abitudine di lamentarsi (quasi) di tutto e tutti e si manifesta attraverso quello che alcuni hanno definito un vero e proprio fenomeno mediatico: la petizione online.
Il caso specifico vede il successo raggiunto dai fan di Sonic, il veloce porcospino blu della SEGA che in vista dell’imminente uscita dell’adattamento cinematografico, sono riusciti a causare – con una roboante raccolta firme – il dietro-front della produzione a cura della Paramount. Il motivo? Il design del protagonista non è molto gradito.
Si susseguono poi una serie di movimenti di protesta che a ruota libera, confermano la reale portata di questo trend. Vediamo insieme qualche esempio prima di passare al sodo.
Robert Pattinson (Harry Potter, Twilight) sembra la scelta ideale per interpretare il Cavaliere Oscuro nel nuovo film di Matt Reeves: The Batman. Ma i fan, nonostante l’attore abbia una carriera post-vampiro invidiabile, non digeriscono il fatto che a vestire la tuta del loro eroe preferito sia qualcuno che in passato, ha avuto problemi di “sbrilluccicamento“. Così, una petizione online chiede la diffida di un suo probabile ingaggio.
Brie Larson ha un caratterino tutto suo: combatte per i diritti delle minoranze e non si lascia scappare l’occasione per manifestare il suo noto politically correct. Così, una petizione online chiede di sostituire l’attrice nel ruolo di Captain Marvel con un’interprete di colore e non eterosessuale.
Il fenomeno è così esteso che c’è anche il tempo per scherzarci su: su Change.org (il noto portale di petizioni online), un utente propone l’ingaggio di Danny DeVito per rappresentare niente poco meno che Wolverine nei prossimi cicli narrativi del MCU – raccogliendo, tra l’altro, un inaspettato quantitativo di adesioni.
La più ghiotta Petizione Online, invece, ha visto una nutrita schiera di spettatori delusi dal finale di Game of Thrones, unirsi per chiedere la riscrittura della sceneggiatura dei capitoli conclusivi.
E proprio quest’ultima, ci collega direttamente all’ultima sfida all’intrattenimento mondiale che è mossa da quello che è notoriamente il fandom più ostinato e perseverante della storia audiovisiva; alla notizia che una nuova trilogia di Star Wars, dopo la conclusione di quella in atto, sarà condotta proprio da David Benioff e D. B. Weiss, gli showrunner di GoT, i sostenitori della storica saga stellare hanno reagito con forte dissenso.
Questa volta però, le petizioni online non si concentrano in un punto ben preciso come è facile osservare per le altre. Se potessimo descrivere il fenomeno con una frase, diremmo “escono dalle fottute pareti” o “spuntano come funghi“.
Il web è tempestato da richieste altisonanti e sembra che il duo non avrà vita facile finché non dimostrerà di essere in grado di gestire l’incarico con efficacia.
Di per sè, la protesta non avrebbe neanche tanto senso di esistere dato che su Buzzfeed News, stando alle dichiarazione di fonti ufficiose (per adesso non confermate dalla rispettiva produzione), la sceneggiatura dei film sarebbe stata affidata a Laeta Kalogridis (Altered Carbon), delineando il ruolo di D&D a quello delle riprese.
Per il resto, se la Disney confermasse ciò che si vocifera, la nuova trilogia prenderebbe luogo nell’ambientazione di Knights of The Old Republic, attingendo quindi da un franchise narrativo già ben sviluppato e lasciando tante incognite su ciò che di originale, i nuovi film, avranno da offrire.
Insomma, sembra che il peso di questi movimenti di protesta è da ridimensionare alle funzioni non esattamente in linea con la realtà dei fatti. Se il rischio, per i fan, è quello di consegnare la storia della nuova trilogia agli sceneggiatori accusati di aver rovinato il finale di Game of Thrones, si capisce che la petizione online non ha senso di esistere: perché la story line sarà a carico di un’altra autrice!
E’ il caso di guardare alle petizioni nei moventi più pertinenti; come quella che ai tempi difese James Gunn dall’improvviso (e poco etico) licenziamento dalla sedia di Guardiani della Galassia.
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