Edens Zero , recente opera del maestro Hiro Mashima (già autore di Fairy Tail ), approda finalmente nel vasto panorama videoludico con un titolo che segue le avventure di Shiki e dei suoi compagni a bordo della nave Edens Zero , alla ricerca di Mother .
L’annuncio, avvenuto durante l’Xbox Partner Preview del 17 ottobre 2024, ha suscitato grande entusiasmo tra i fan più affezionati alle opere di Mashima. Tuttavia, non sono mancati i più cauti, memori delle sfortunate trasposizioni videoludiche di Fairy Tail e Fairy Tail 2 (di quest’ultimo vi abbiamo già proposto una recensione, che vi lasciamo qui ). Ma con Edens Zero le premesse sembravano diverse: questa volta non c’erano di mezzo Koei e Gust, bensì Konami , che aveva già tentato di conquistare il mercato mobile con Edens Zero: Pocket Galaxy , con risultati tutt’altro che incoraggianti, dato che il gioco è stato chiuso nel febbraio 2024.
Come sarà andato questo secondo esperimento? Konami sarà riuscita a offrire una trasposizione videoludica all’altezza di Edens Zero ? Lo scopriremo insieme nel corso di questa recensione.
Un Fairy Tail “spaziale” La trama di Edens Zero ruota attorno a un ragazzo di nome Shiki Granbell , abitante del regno di Granbell , situato sull’omonimo pianeta, dove è l’unico essere umano. L’intero pianeta, infatti, è popolato esclusivamente da robot che, nel tempo, hanno cresciuto Shiki e si sono presi cura di lui su richiesta del suo nonno adottivo, il Re Demone Ziggy , dopo che era stato abbandonato in tenera età dai genitori.
La vita di Shiki cambia radicalmente quando sul pianeta atterrano Rebecca Bluegarden , una B-Cuber interstellare, e il suo gatto-robot Happy . Per evitare che Shiki rimanga solo una volta che anche loro si saranno spenti, i robot di Granbell mettono in atto uno stratagemma per spingerlo a lasciare il pianeta insieme ai suoi nuovi amici, alla ricerca di avventure nello spazio.
In compagnia del professor Weisz Steiner e della piccola robot Pino , il gruppo parte a bordo della leggendaria nave Edens Zero , appartenuta in passato proprio a Re Ziggy, con l’obiettivo di raggiungere una misteriosa entità nota come Mother . Prima, però, dovranno affrontare un’ultima sfida: riunire le Quattro Stelle Luminose del Re Demone , un gruppo di androidi femminili creati da Re Ziggy per portare l’Edens Zero al massimo del suo potenziale.
Abbiamo già parlato del manga di Edens Zero in un precedente articolo-recensione, che vi lasciamo qui nel caso vogliate approfondire i temi trattati dall’opera. In questo articolo ci concentreremo esclusivamente sulla sua trasposizione videoludica.
Due modalità di gioco ben distinte Edens Zero offre due modalità di gioco principali: una modalità Storia , che permette di rivivere gli eventi del manga (fino all’incirca al volume 12, dopo l’incontro con Drakken Joe, ndr ), e una modalità Esplorazione , in cui è possibile muoversi liberamente sul pianeta Blue Garden , svolgendo attività secondarie utili ad aumentare il proprio livello di Avventuriero.
La modalità Esplorazione, però, è fortemente penalizzata da un open world povero di contenuti realmente significativi. Si basa quasi esclusivamente sull’accettare incarichi dalla Gilda degli Avventurieri o da alcuni PNG sparsi per la città in cambio di denaro, risorse e ricompense varie. In aggiunta, il livello di interazione ambientale è pressoché nullo e gli spazi appaiono spesso vuoti, statici, privi di vita.
Nonostante in questa modalità si possano ottenere i migliori oggetti e accessori del gioco, resta completamente facoltativa: si può tranquillamente portare a termine la modalità Storia senza mai dedicarsi all’esplorazione di Blue Garden.
A proposito di accessori, in Edens Zero è possibile ottenere equipaggiamenti da assegnare ai vari membri della ciurma, in grado di modificare non solo le statistiche, ma anche l’aspetto estetico dei personaggi. Un’aggiunta piacevole, che contribuisce a rendere l’esperienza un po’ meno monotona e offre un minimo di personalizzazione in più.
La modalità Storia rappresenta invece uno dei punti di forza del titolo: pur risultando talvolta un po’ frettolosa , riesce a riprodurre in modo piuttosto fedele gli eventi dell’anime e del manga, condensandoli in circa 20 ore di gioco necessarie per completare l’intera campagna.
Un gameplay divertente, ma difettoso Edens Zero è un action RPG con combattimenti in tempo reale contro orde di nemici e boss, quasi sempre posizionati al termine di ciascun capitolo. Il concept di gioco è molto semplice e si articola in due fasi principali: esplorazione e combattimento .
Durante la fase esplorativa, il giocatore può muoversi liberamente sui pianeti che fanno da sfondo ai vari capitoli, raccogliendo oggetti e aprendo forzieri. Tuttavia, l’interazione con l’ambiente è ridotta al minimo : i dialoghi sono scarsi, gli ambienti spogli e privi di dettagli significativi. Tutto ciò contribuisce a rendere l’esplorazione poco interessante, al punto da spingere il giocatore a voler passare direttamente da un combattimento all’altro, senza interruzioni o momenti di approfondimento.
La fase di combattimento è probabilmente l’aspetto in cui il titolo riesce ad esprimersi al meglio. Ogni personaggio dispone di combo uniche, personalizzabili e integrabili con nuovi potenziamenti sbloccabili tramite una sorta di albero delle abilità , utilizzando i punti guadagnati con il passaggio di livello.
Il gameplay è semplice e immediato: basandosi sul layout Xbox, con il tasto X si eseguono i colpi leggeri, mentre con Y e B si attivano le varie mosse speciali , differenti per ciascun personaggio. I grilletti sono invece dedicati all’utilizzo delle abilità principali: ad esempio, Shiki può generare un campo di gravità capace di attirare a sé i nemici, mentre Rebecca può sfruttare Happy per scaricare un numero elevatissimo di colpi sull’avversario.
Peccato che tutto ciò non sia stato tecnicamente accompagnato a dovere: spesso il nostro peggior nemico sarà la telecamera , che fatica a gestire il sistema di aggancio dei nemici e ci costringe a combattere più con la levetta destra del controller che con gli avversari. A peggiorare la situazione ci pensano i nemici comuni, quasi tutti identici e privi di carattere, tanto da risultare piuttosto fastidiosi e ripetitivi col passare del tempo. Di tutt’altra pasta, invece, i boss: ciascuno dotato di abilità uniche che rendono indispensabile studiare una strategia dedicata per affrontarli al meglio.
Strategie che valorizzano il sistema di scambio in tempo reale presente nel gioco: prima di ogni avventura possiamo comporre un party di massimo quattro personaggi, liberamente intercambiabili durante i combattimenti. Questa meccanica contribuisce a rendere la sfida decisamente più accessibile, grazie anche al fatto che ogni personaggio dispone di una barra vitale indipendente. Sebbene inizialmente il gameplay possa risultare un po’ macchinoso, con l’avanzare delle ore (e lo sblocco di nuovi personaggi), ci si può divertire davvero tanto .
Il comparto tecnico: che fatica! Se parliamo del comparto tecnico di Edens Zero , tocchiamo probabilmente la nota più dolente del titolo. Mi dispiace ripetermi, l’ho già detto nella recensione di Fairy Tail 2 , ma sembra davvero un gioco uscito direttamente dall’era Xbox 360 . Con la differenza che, stavolta, pesa come un titolo di nuova generazione.
Parlo dell’ottimizzazione , semplicemente disastrosa per un gioco che, visivamente, ha già parecchie lacune. Le performance sono pesanti come un macigno: i cali di frame sono continui , sia durante le fasi più concitate che durante la semplice esplorazione. Su Xbox Series S, poi, il frame rate è bloccato a 30 fps, senza nemmeno la possibilità di scegliere tra modalità Qualità e Performance.
Anche sul fronte grafico, la qualità scarseggia. I modelli dei personaggi sono sicuramente ben realizzati, curati e dettagliati, e vanno riconosciuti come un punto a favore, ma tutto il resto lascia a desiderare: le mappe sono povere di dettagli , spoglie, senza alcuna interazione significativa e, in molti casi, inutili ai fini del gameplay. Non è raro vedere alberi caricarsi in ritardo persino durante le cutscene.
Parliamo anche di interazioni e dialoghi: le espressioni facciali sono praticamente assenti e i personaggi sembrano manichini che interagiscono tra loro senza alcuna verosimiglianza, quasi sempre completamente immobili. Il confronto con le cutscene animate è impietoso: queste ultime sono ben realizzate, curate e visivamente piacevoli, ma rappresentano forse il 5% del tempo totale trascorso nel gioco.
Tutti difetti, questi, che ricordano da vicino quelli già visti nei titoli dedicati a Fairy Tail , con la differenza che lì c’era un publisher diverso. A questo punto viene da pensare che Hiro Mashima non goda di particolare simpatia nell’ambiente videoludico…
Un’occasione persa, di nuovo Partiamo da un presupposto: sono profondamente legato alle opere del maestro Mashima. Fairy Tail è probabilmente il manga a cui sono più affezionato, non solo perché è stato il primo che ho collezionato per intero, ma anche perché è un’opera che ho condiviso, per la prima volta, con una persona molto importante per me.
Lo stesso posso dirlo per Edens Zero , e proprio per questo mi dispiace dovermi ritrovare a scrivere, ancora una volta, lo stesso titolo della recensione di Fairy Tail 2 : un’occasione mancata. Ancora una volta si è persa l’opportunità di far conoscere l’universo di Mashima a un pubblico più ampio , al di fuori del suo zoccolo duro di fan. È ovvio che questo titolo verrà apprezzato dai fan più sfegatati, e forse solo da loro. Ma chi si è avvicinato per pura curiosità? Come può apprezzare un gioco che sembra sempre a metà su tutto?
Ed è un vero peccato, perché Edens Zero , a differenza di Fairy Tail , affronta tematiche più mature , e sarebbe potuta essere l’occasione perfetta per raggiungere un pubblico completamente nuovo.
Per chi volesse comunque dare una chance a Edens Zero , ricordiamo che il titolo è disponibile dal 15 luglio 2025 su PS5, Xbox Series, Windows e Steam, anche con localizzazione in italiano.
Comparto tecnico e sonoro
5.5
Coerenza e cura nel dettaglio
6
Pros
Gameplay divertente e strategico
Personaggi principali riprodotti in maniera perfetta
Modalità storia molto fedele ad anime e manga
Cons
Comparto tecnico non all'altezza del gameplay
Ambiente di gioco completamente spoglio e privo di interazioni
Modalità Esplorazione troppo fine a sé stessa
Troppo orientato ai fan più affezionati della saga
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