Tra tutti i titoli che ho avuto modo di vedere alla Gamescom, quello che è probabilmente in sviluppo da più tempo in assoluto è Path of Exile 2: grazie alla vincente formula free to play del primo capitolo, Grinding Gear Game ha potuto dedicare investimenti non indifferenti allo sviluppo del secondo, prendendosi tutto il tempo necessario per svilupparlo come si deve e ampliarlo a fondo, con la promessa che sarebbe stato ancor più grande e bello.
Presso il booth di Level Infinite presente alla fiera di Colonia, ho avuto un colloquio di circa venti minuti con uno degli sviluppatori e, successivamente, ho potuto anche provare con mano una build abbastanza vicina a quella che sarà quella che uscirà in Early Access il prossimo 15 novembre.
Volendo Path of Exile 2 avere un’impronta narrativa solida ed evitare quindi potenziali spoiler, lo sviluppatore ha preferito mostrarci sequenze gioco avanzate ma comunque “neutre”, e approfondire praticamente soltanto le componenti di gameplay, dalla struttura GDR al combat system.
Partendo dalla prima, all’inizio dell’avventura potremo scegliere una tra le dodici classi disponibili, ognuna delle quali avrà tre tipi di specializzazioni, che andranno ad orientare la build verso percorsi e competenze diverse.
Sotto questo punto di vista, tornano in maniera più prepotente che mai due delle meccaniche che avevano reso speciale l’opera originale: il primo riguarda la presenza di un albero delle abilità ancor più elaborato e ramificato rispetto al passato, e andrà a presentare una miriade di nodi di potenziamenti passivi suddivisi in insiemi e sottoinsiemi tra perk speciali, aumenti parametrici ed effetti particolari.
La seconda è invece relativa al sistema di gemme: si tratta di speciali pietre di varia rarità e potenza che potremo trovare nei forzieri e droppare dai nemici uccisi, che, “incastonandole” negli slot dei vari equipaggiamenti ci daranno abilità attive speciali, anch’esse suddivise per categoria tra quelle da crowd control, da DPS, da supporto, da difesa e via dicendo. Un concetto che abbiamo visto anche in Diablo 4 lo scorso anno e che rende il processo di min-maxing della build davvero ramificato e aperto a moltissime possibilità.
In tal senso, Grinding Gear Game ha lavorato molto sulla gestione dei menù e delle interfacce, impostando quadranti e shortcut di modo che il giocatore riesca a cambiare rapidamente le suddette gemme: questo ci è stato mostrato in diretta dallo sviluppatore quando, nel bel mezzo di una battaglia, gli sono bastati pochissimi movimenti di mouse per modificare del tutto o quasi la propria schiera di abilità, ed esser quindi pronto alle varie evenienze.
Parlando del gameplay nudo e crudo, ci è stato promesso che le dodici classi disponibili in Path of Exile 2 andranno a offrire un approccio al combat system totalmente diverso, grazie ad uno studio più profondo delle abilità di classe, questa volta dall’utilità e dal funzionamento ben più creativo ed originale rispetto al passato, dove in molti casi bastava spammarle a più non posso senza prestare troppo attenzione a combinazioni o strategie varie.
Ad esempio, lo sviluppatore ha utilizzato il cosiddetto “dualist”, con il quale, tramite una mossa speciale, poteva creare delle lingue di fuoco che permanevano sul terreno, e, eseguendo al momento opportuno un attacco pesante con il martello, le faceva scoppiare, danneggiando e infiammando tutti i nemici coinvolti lungo i loro tratti.
Ritrovatosi successivamente dinanzi ad un boss statico e che quindi non si muoveva per l’arena, tale strategia non era più efficace, e così è dovuto ricorrere ad altri tipi di abilità, tra cui dei possenti martelli che cadono con violenza dal cielo.
Dopo questo incontro, ci siamo spostati nella stanza a fianco, dove vi erano ad attenderci alcune postazioni di gioco pronte alla selezione del personaggio.
Io ho deciso di provare con mano il mercenario, e ho avuto la conferma assoluta di quanto affermato dallo sviluppatore poco prima: tale classe infatti sarà adibita al combattimento a distanza, grazie ad una balestra in grado di sparare svariate tipologie di dardi, da quelli incendiari a quelli congelanti, da quelli penetrati a quelli a raffica e persino di lanciare una manciata di granate sul campo.
Ebbene, avendo la possibilità di muovere il personaggio direttamente con i tasti WASD invece che con i comandi del mouse, il gameplay mi si è trasformato davanti agli occhi in quello di un twin stick shooter, piuttosto che di un ARPG classico.
La sensazione è stata semplicemente splendida, e se avessi avuto più tempo avrei indubitabilmente ricominciato la prova prendendo un altro personaggio, per capire quanto particolari e dal diverso approccio sarebbero state le altre combinazioni di abilità delle altre classi.
Un altro elemento che ho potuto notare riguarda una componente di game design che era pressochè del tutto assente in precedenza.
La parte di gameplay che ho potuto giocare era ambientata in una specie di villaggio agricolo, fatto di piccole casupole, campi di grano, recinti di legno e spaventapasseri: qui, la visibilità era limitata a causa dell’altezza della vegetazione, il che ha permesso ai nemici in essa nascosti di sbucare dal nulla e cogliermi alla sprovvista.
Per quanto non abbia mai apprezzato particolarmente la proceduralità dei dungeon del primo gioco, trovo geniale l’idea che le mappe abbiano determinate particolarità relative alla tipologia delle ambientazioni che portano il giocatore a prestare attenzione e ad adottare approcci esplorativi differenti, oltre che a dare un senso di immersività contestuale molto piacevole.
Oltre ad essermi abbondantemente divertito, sono rimasto a bocca aperta persino dal comparto grafico ed estetico: tra l’utilizzo eccezionale di colori, luci ed ombre, l’impressionante cura riposta nella resa delle ambientazioni e la spaventosa qualità delle animazioni e degli effetti penso che l’opera di Grinding Gear Game sia, sotto questo punto di vista, semplicemente perfetta.
Le già altissime aspettative che avevo sull’opera sono state rispettate ed addirittura superate: Path of Exile 2 si prospetta essere un sequel in tutto e per tutto del suo predecessore, con ben dodici classi e un sistema di avanzamento ancora più stratificato e dei dungeon che nascondono insidie interessanti. Se a tutto ciò aggiungiamo anche l’enorme quantità di contenuto promessa, tra centinaia di nemici unici, ambientazioni e bossfight, Path of Exile 2 potrebbe avere le carte in regola per diventare il più grande ARPG classico della storia del gaming, nonché il miglior esempio del concetto di “bigger and better”.
Allo stato attuale delle cose non saprei trovare un singolo difetto: ovviamente, questi potranno tranquillamente spuntar fuori una volta rilasciata la versione Early Access, fissata per il 15 novembre, ma al momento la fiducia riposta nei confronti del progetto non potrebbe essere più alta di così.
Path of Exile 2 sarà disponibile per PC, PlayStation 5 e Xbox Series X e Xbox Series S.
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